"I giorni passavano, le settimane pure, e non c’era un singolo istante in cui la mente di Kibum non volasse oltre l’ufficio fino alla sua scrivania. Distante, perfettamente ordinata, impregnata ormai del suo odore pungente.
Là sedeva Jonghyun, le gambe accavallate, la fronte corrugata per la concentrazione e le dita impegnate a battere i tasti della tastiera del computer."