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Autore: maude17    22/01/2013    7 recensioni
Città nuova, amici nuovi, scuola nuova. Andare a vivere a Bayville era un proprio e vero cambiamento per Caroline Ryan, ma è proprio ciò a cui sua madre l’aveva costretta. E ora Caroline era obbligata a lasciare il suo migliore amico, Justin, e tutta la sua vita per andare in Tennessee. Tutto però nella nuova scuola sembra smentire quello che aveva letto su internet, ma niente è come sembra, come le aveva ricordato Derek, un compagno di scuola; infatti tutto inizia a peggiorare dall’arrivo di Scott Lafferty, giocatore di football incredibilmente bello quanto stronzo, che insieme alla sua banda di bulli la iniziano a tormentare senza un evidente motivo. E il fondo viene toccato in quel maledetto giorno in cui tutto a scuola cambiò.
E cosa può esserci di così grave da far mettere da parte i rancori reciproci di Caroline e Scott?
Cosa può accadere da far ribaltare la situazione e da far apparire Scott per quello che è davvero e non solo per lo stronzo della scuola?
E quando Caroline si accorgerà di non odiarlo più come prima, che accadrà?
In fondo lei era una normalissima nuova arrivata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 19___Prom


 

Il giorno successivo fu impossibile per i professori svolgere una normale lezione: nessuno li ascoltava, tutti parlavano del ballo e dell’accompagnatore. Non capivo cosa c’era di così elettrizzante… anche io ero euforica, ma non ne ero ossessionata come ogni singolo individuo in quella scuola.
Di quello che era successo, o meglio non successo, la sera prima io e Scott non parlammo molto, ci limitavamo a flirtare con riferimenti molto vaghi; ma mi era impossibile guardarlo senza pensare di volergli strappare la maglietta o quant’altro.
Quel pomeriggio io e le ragazze ci eravamo trovate per preparare trucco e parrucco per la serata tanto attesa.
Inutile dire che eravamo stupende –modestia a parte-!
Erano quasi le otto e mezza e dovevo ancora vestirmi. Andai verso l’armadio e presi il vestito che avevo comprato il giorno prima.
Mi misi davanti allo specchio subito dopo averlo indossato per ammirare l’opera finita.
L’abito era color Tiffany –ovvero più o meno verde acqua più sull’azzurro-, lungo con una gonna morbida che partiva da fin sotto il seno, spiegazzata con piccole pieghe verticali; il seno era coperto da una fascia ricoperta di diamantini grigi, con uno scollo a cuore; appena sotto ai diamantini c’era una fascia che si intrecciava in mezzo per ridefinire ancora di più il seno. Ai piedi avevo delle decolté nere a punta rotonda, tacco dodici e a spillo –mi sarei distrutta i piedi!- abbinate alla piccola pochette nera. Avevo leggermente arricciato i capelli e fatta un leggero trucco smokey, avevo poi messo due perle alle orecchie per incorniciare il tutto.
Una figa. Parlando sempre di modestia, ovvio.
Era strano ma mi sentivo davvero bella in quel momento.
Il campanello suonò facendomi sobbalzare e corsi -per quanto potevo visto i trampoli- subito giù per le scale per andare ad aprire a Scott mentre con un dito leggermente bagnato mi sistemavo uno sbafo nel trucco, leggermente nervosa di cosa Scott potesse pensare della mia mise.
Quando mi vide spalancò la bocca e mi squadrò da capo a piedi facendomi sorridere molto compiaciuta, mentre arrossivo un po’.
Lui aveva indossato uno smoking nero, classico, con la cravatta –sono un po’ maniaca se confesso che è il mio sogno erotico di sempre?- anch’essa nera.
Era bello, bello, bello, bello.
-Caroline…-, mi faceva venire i brividi quando mi chiamava per nome, forse perché lo faceva ancora raramente. –Sei una visione-, disse sorridendomi.
-Grazie, anche tu non scherzi!-, lo baciai a stampo, stranita dal fatto che non si dovesse abbassare più di tanto. –Una visione alta venti centimetri di più! Com’è strano il mondo da quassù!-, scherzai facendolo ridere.
-Solo voi donne potete camminare su quei trampoli-
-Camminare? Chi ha detto di camminare? Io starò aggrappata a te come se fossi una colonna, ti avverto-, risi e lui insieme a me.
-Mia mamma mi ha chiesto di farci una foto prima di andare, sai com'è fissata lei-, risi andando in cucina per prendere la macchina.
-Un momento!-, mi fermò Scott tirando fuori una scatolina dalla tasca. –Per te-, spiegò tirando fuori una rosa bianca da mettere al polso.
-E’ perfetta Scott!-, mormorai estasiata.
Non ci eravamo accordati su quale fiore dovesse prendere ma aveva fatto centro in pieno! Era bellissima.
-Ho anche io per te una cosa!-
Aprii un cassetto in cucina, abituandomi un po’ di più ai tacchi, e presi la piccola spilla con la rosellina da attaccare alla giacca di Scott.
-Ecco, ora siamo perfetti-, dissi.
-E ora foto!-, esclamò andando ad appoggiare la macchina fotografica su un ripiano abbastanza alto per poi mettere l'autoscatto.
Alzai gli occhi al cielo facendo ridere Scott e ci mettemmo in posa per far finalmente la foto per mia mamma.
 
La palestra era decorata a tema glitter: brillantini e cose sbrilluccicose ovunque.
Forse un po’ troppo.
-Saremo accecati a fine serata!-, scherzò Scott.
-Dai! Andiamo a fare la foto!-, esclamai entusiasta.
Non lo ero mai stata così tanto per un ballo. Ma quello era IL ballo e cambiava tutto.
Ci mettemmo in posa e scattammo un’altra foto per poi allontanarci e raggiungere il tavolo del punch.
-Caroline!-, mi sentii chiamare.
Era Felicia nel suo bellissimo abito rosso e nei suoi capelli liscissimi, accompagnata da Drake in smoking e cravatta rossa.
-Licy!-, la abbracciai.
-Mi ero dimenticata di quanto fosse bello questo vestito!-, mi indicò facendomi ridacchiare.
-Vi state divertendo?-, chiese Drake.
-Siamo appena arrivati, voi?-
-Stessa cosa-
Mentre i due compari parlavano tranquillamente, io e Felicia cercavamo Danielle e Mark, senza successo.
-Non saranno ancora arrivati-, alzai le spalle.
-In compenso guarda chi altro è arrivato-, sbottò Felicia incrociando le braccia sotto al seno.
Mi voltai verso la direzione dove stava guardando e le vidi: oca uno, oca due e oca tre.
Oca uno, ovvero Samantha Jeffrey, era entrata con un abito molto succinto, corto, l’unica con l’abito corto escludendo le sue amichette di fianco. Oca due e oca tre avevano degli abiti, o meglio dei fazzoletti, argento e oro.
Un pugno in faccia, quella visione.
Lei si voltò verso di me e mi squadrò con aria di sufficienza: ma guardati te, troia! Poi i suoi occhi si illuminarono alla visione di Scott.
Dovevo stare calma, non mi sarei fatta rovinare la serata da lei.
Mi voltai verso Scott e mi aggrappai al suo braccio: -Andiamo a ballare?-, chiesi civettando a vista d’occhio, facendo ridere Drake lì di fianco.
-Esatto, Drake!-, mi supportò la mia amica trascinandolo via.
-Sai che io non so ballare-, disse Scott.
-Nemmeno io, ma chissene frega!-
Lo presi per mano e lo trascinai verso la pista da ballo dove stavano mettendo un lento: perfetto!
Posai le braccia intorno al collo del mio ragazzo e lui intorno alla mia vita e incominciammo a dondolarci sul posto, guardandoci negli occhi.
Non passò molto tempo che ci interruppero di nuovo.
-Caroline!-, questa volta era Danielle.
Mi staccai di malavoglia da Scott e mi voltai sorridendo alla mia amica.
-Siete qua da molto?-, ci chiese nei suo bellissimo caschetto leggermente mosso per quella sera.
Aveva le guance rosse e gli occhi più lucidi del normale e stava tenendo per mano un Mark molto sorridente.
Che avevano fatto?
Forse si accorse del mio sguardo sconvolto e si schiarì la voce sussurrandomi poi: -Non è come sembra!-
-E com’è allora?-, ridacchiai.
-Ti spiego tutto domani!-, era rossissima in viso, cosa che mi fece scoppiare a ridere.
Con un’occhiata di traverso vidi Scott guardarmi e Mark sorridere imbarazzato.
-Comunque siamo arrivati da venti minuti tipo-, rispose alla domanda Scott mentre io cercavo di calmarmi.
-E Licy c’è già?-
-Si è andata da qualche parte a ballare con Drake-
La loro “relazione” mi inquietava leggermente ancora.
La mia amica annuì poi decise di avere bisogno di un drink e ci lasciò ancora soli.
-Sai che sei bellissima quando ridi?-, mi sussurrò all’orecchio Scott.
Io mi voltai e gli presi i capelli tra le mani e appoggiai le mie labbra sulle sua, dolcemente e lentamente, assaporandole.
Dopo qualche secondo ci staccammo e un lampo di curiosità e di qualcos’altro gli illuminò gli occhi.
-Mi devi ancora rispondere alla domanda che ti ho fatto venerdì-, mi ricordò.
Che domanda? Come mi chiamavo?
-Eh?-
-Quella sul tipo che hai baciato-, fece una smorfia.
Perché doveva continuare con quella storia?!
Sbuffai un po’ innervosita poi decisi di dirgli la verità.
-Credevo fossi te-, abbassai gli occhi sorridendo.
Lui rimase in silenzio, sbalordito e leggermente compiaciuto.
-Eravate uguali a parte quando sorridevate-
Lui aggrottò le sopracciglia. –Non ha la tua fossetta-, sorrisi leggermente.
Lui mi imitò, facendola spuntare al fianco delle sue labbra.
Con una faccia da maniaca –credo- la baciai leggermente. –La adoro-
-E io adoro te!-, ridacchiò dopo un respiro profondo.
E la tempesta era passata senza lasciare minimamente danni: non si era arrabbiato per fortuna!
-E io adoro il fatto che sei geloso-, ridacchiai.
Lui mi diede un pizzicotto sul fianco facendomi squittire e ridere.
-Dai andiamo a ballare che questa mi piace!-, avevo detto notando che il dj aveva messo Party Rock dei LFMAO.
Incominciammo a ballare con i nostri amici tra una risata e l’altra mentre cercavamo di imitare l’omino di Just Dance; non ci accorgemmo nemmeno del tempo che passava e in un batti baleno era arrivato il momento di eleggere re e reginetta.
Sul fatto che Scott sarebbe stato il re non c’erano dubbi, ma sulla reginetta?
-Ragazzi, dopo aver contato tutti i voti della serata siamo arrivati al verdetto finale!-, incominciò il signor James. –Il re del ballo di quest’anno è…-, lasciò la frase in sospeso per creare una suspense che non si creò. Tutti sapevamo il verdetto.
-Scott Lafferty!-, applaudirono tutti, leggermente annoiati da quella non-novità.
Baciai Scott dolcemente, felice per lui anche se non gliene importava molto a dir la verità.
Salì le scale del palco e andò a prendere la corona. Ancora più bello.
-E la reginetta di quest’anno è…-, rincominciò il professore.
C’erano delle candidate davvero carine quest’anno, sperai davvero che la scelta non sarebbe ricaduta su…
-Samantha Jeffrey-
Come non detto.
L’oca uno squittì felice –secondo me si era aggiunta voti a caso pur di vincere-, guardandomi con aria di sfida e salendo sul palco vicino a Scott.
Nessuno applaudiva, i loro occhi erano puntati su di me. Ma non avrei fatto niente, avevo una dignità.
Scott mi guardò preoccupato e rassegnato quando il professore annunciò che dovevano aprire le danze.
Che rituale inutile!
Presi un bicchiere di punch e mi voltai a osservare per bene la scena.
-Tutto bene?-, mi chiese Danielle.
-Benissimo-, dissi fra i denti.
Lei mi diede una pacca sulla spalla facendomi coraggio.
-Vai a ballare con Mark dai, io aspetto che questa inutile cosa abbia fine, poi vi raggiungo-, le sorrisi.
-Sei sicura?-
No. –Si, certo-
Lei mi schioccò un bacio sulla guancia e poi raggiunse il suo accompagnatore.
Incrociai le braccia al seno e puntai gli occhi su re e reginetta.
Le mani di Scott erano quasi sulle spalle della piovra, come a dimostrarmi che non toccava nulla mentre mi guardava sofferente; le mani dell’oca uno stavano giocando con i capelli del mio ragazzo mentre gli sussurrava qualcosa all’orecchio ridacchiando.
Strinsi il bicchiere tra le mani e ne bevvi un altro sorso.
La piovra si staccò leggermente per dirgli qualcosa guardandolo e poi prendergli gli mani che lui aveva sulla sua schiena e farle scendere più in basso fino a sfiorarle il sedere.
Mi alzai inviperita e gelosa marcia.
Samantha ridacchiò, mentre Scott alzava le mani infastidito.
Non fui mai così felice di interrompere qualcosa.
Con una taccata non troppo delicata puntai sul polpaccio della Jeffrey e colpì con rabbia.
Lei si allontanò gemendo per il dolore e mi guardò in cagnesco.
-Scusate, ma le danze sono state già aperte da un po’. Ora se non ti dispiace, mi riprendo il mio ragazzo-, sbottai prendendo la mano a Scott e trascinandolo via, prima di vedere oca due e oca tre occorrere oca uno.
-Ti ho mai detto che ti adoro quando sei gelosa?-, mi prese in giro abbracciandomi Scott.
-Non sono gelosa-, mi lamentai mentendo.
Lui annuì come per darmela vinta e ridacchiò baciandomi il collo e facendomi rabbrividire.
-Allora, mio re, balliamo o prendiamo da bere?-
-Ho bisogno di bere, mia bellissima ragazza-, sottolineò l’ultima parola.
-Davvero?
-Cosa? Che ho bisogno di bere?-, chiese divertito.
-No, ragazza… non abbiamo mai, c’è, intendo che…-, mi impappinai.
Lui mi bloccò il viso e mi guardò negli occhi: -Mi sembra che anche tu abbia detto così prima-
-Quello era solo per marcare il territorio! Tu, mi ritieni davvero la tua ragazza?-
-Ovvio, ufficialmente Scott Lafferty è fuori dalla piazza-
Ridacchiai felice e mi lasciai baciare finalmente come si doveva, prima di andare a prendere da bere e concludere quella serata.
 
-E’ stata una bellissima serata, tacco nello stinco compreso-, gli sorrisi colpevole, facendolo sorridere e stringendomi nella giacca del suo smoking.
Nonostante fosse maggio c’era ancora fresco alla sera e con le spalle scoperte, mi erano venuti i brividi.
Avevamo deciso di tornare a casa a piedi, si lo so eravamo dei pazzi, ma avevo voglia di aria fresca e ormai avevo i piedi così doloranti che non li sentivo nemmeno, in più avevo fatto metà del tragitto in spalla a Scott mentre ridevamo come dei bambini.
-Si, concordo-, mi sorrise facendo comparire quella fossetta che tanto adoravo.
Sorrisi felice e rilassata e aprii la borsetta in cerca delle chiavi di casa.
-Sei bellissima-, mi sussurrò nuovamente all’orecchio Scott, facendomi rabbrividire e stavolta non per il freddo.
Mi voltai sorridendogli e gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
-Grazie, Scott-
Lui mi sorrise. –Beh, allora buonanotte, Caroline-, mi sussurrò guardandomi le labbra e mordendosi le sue.
Respirai profondamente per tranquillizzarmi: non dovevo saltargli addosso, non potevo.
-Buonanotte Scott-, sussurrai sporgendomi per baciarlo nuovamente.
Infilai le mani tra i suoi capelli come facevo sempre e lo sentii sospirare pesantemente: avevo capito che gli piaceva quando gli tiravo leggermente le ciocche e ne approfittavo sempre.
Ridacchiai mentalmente -se era possibile- e mi avvicinai maggiormente a lui.
La cosa che nessuno dei due aveva previsto era però che quel bacio dopo solo pochi minuti non era più casto.
Che il suo buttarmi contro la porta con forza non era più casto.
Che il suo accarezzarmi la coscia non era più casto.
Che la sua lingua sul mio collo non era più casta.
Che tutta la situazione non era più casta.
Ansimai facendo cadere la borsetta sul portico quando mi sfiorò un seno con la mano e deglutii.
-Vuoi entrare?-, chiesi mordendogli un labbro.
-Speravo che me lo chiedessi-, mormorò piegandosi per prendere la borsa e aprendo di fretta la porta di casa mia.
Non feci in tempo nemmeno ad accendere la luce che mi ritrovai Scott addosso e la mia schiena contro la porta che si richiudeva con un tonfo.
Sobbalzai sorpresa e gli morsi leggermente il labbro inferiore.
-Non sai quanto…-, mormorò slacciando la cerniera del vestito che mi cadde ai piedi. –Ho desiderato…-, mi osservò completamente –Questo…-, mormorò per poi riappropriarsi delle mie labbra con forza.
Le mie mani corsero al colletto della sua camicia, dove allentai la cravatta e iniziai a slacciare i bottoni con mani tremanti: ero molto nervosa, quella volta nessuno avrebbe chiamato vista l’ora e non saremmo stati interrotti da niente.
Feci scivolare la camicia e la cravatta dal suo corpo mentre le sue mani mi slacciarono frettolose il reggiseno.
Eravamo ancora nell’ingresso, al buio ma poco ci importava, avevamo fretta… fretta di stare insieme, finalmente.
Subito al reggiseno sostituì una mano, una sua grande e calda mano che mi fece gemere vergognosamente contro di lui.
Scott sorrise compiaciuto e mentre con una continuava quella lenta tortura, con l’altra mano scese sul mio fianco. Le mie corsero alla zip dei suoi pantaloni e, dopo averla slacciata, li lasciai cadere ai suoi piedi, osservando qualcun altro che si stava svegliando.
Con una mano lo sfiorai da sopra la stoffa morbida dei boxer facendo sospirare Scott contro il mio collo e spingere il suo bacino contro il mio.
Di colpo si tolse le scarpe e mi prese in braccio spingendomi di nuovo contro la porta.
Allacciai le gambe intorno ai suoi fianchi e spinsi la testa più all’indietro che potevo inarcandomi contro di lui quando incominciò a giocare con la lingua sul mio capezzolo.
Feci cadere i tacchi per terra e continuai a sospirare. –Scott…-, gemetti.
Lui si spinse nuovamente contro di me facendo scontrare i nostri bacini, poi mi allontanò dal muro, girandosi nell’ingresso.
-Divano o letto?-, mi sussurrò all’orecchio, mordendomelo.
-Letto-, mormorai senza riflettere e soprattutto senza pensare che forse il divano era più comodo, che non avrebbe dovuto farsi un piano di scale con me mezza nuda in braccio a lui e fermarsi ogni due gradini per non inciampare e per torturarmi sempre di più o il seno o il collo.
Finalmente raggiungemmo la camera e non ci mise molto a lasciarmi cadere sul letto per poi sovrastarmi completamente, senza mai lasciare le mia labbra.
Quella scena –Scott sopra di me-, mi fece eccitare ancora di più.
Feci vagare le mie mani sul suo petto ampio e poi strinsi le sue spalle quando si abbassò nuovamente sul mio seno.
E non fu tutto… non si fermò lì ma continuò a scendere piano piano fino ad arrivare al mio punto debole, liberandolo dalle mutandine che ancora indossavo inutilmente.
Completamente nuda sotto di lui strinsi la coperta tra le mani mentre Scott incominciava a darmi attenzioni sempre più profonde.
Con le mani mi strinse il sedere per avere più accesso facendomi quasi gridare dall’ondata di sensazioni nuove che mi stavano invadendo in quel momento.
All’improvviso si fermò e risalì lungo il mio busto per tornare a baciarmi, poi mi guardò dritta negli occhi con uno sguardo strano e molto più acquoso e brillante.
-Credo di essermi innamorato di te, Caroline-, mi sussurrò.
Mi bloccai all’istante: avevo sentito bene?!
Potevo morire felice ora. Avevo il cuore a mille e credevo che potesse sentirlo anche lui a quella velocità.
Finalmente riuscii a decifrare lo sguardo di poco prima: innamorato.
Scott Lafferty era innamorato di me. Di me!
Vi rendete conto!?
Mi sporsi e lo baciai dolcemente cercando di trasmettergli tutto l’amore possibile.
Era proprio come nei film: la sera del ballo vanno a casa di lei e mentre stanno per fare l’amore lui le dice che la ama.
-Anch’io Scott, da un po’-, gli confessai.
Lui sorrise sulle mie labbra e mi strinse forte a sé continuando a baciarmi.
Con le mani scesi verso i suoi boxer e glieli tolsi approfittando di quel gesto per spingerlo verso di me col sedere.
Sospirò pesantemente e si spostò a baciarmi il collo.
Ormai tutta la foga con cui era incominciato tutto era quasi svanita, c’era solo dolcezza e amore nei nostri gesti.
-Non sei…?-, incominciò a chiedermi.
-No-, lo interruppi mordendogli il lobo dell’orecchio.
Lui si scostò da me per poi guardarsi intorno.
-Cazzo… i pantaloni sono giù…-, imprecò.
Pantaloni? Ah, il preservativo.
Lo attirai nuovamente verso di me.
-Prendo la pillola-, gli diedi un bacio sul collo.
Lo sentii rilassarsi nuovamente per togliersi definitivamente i boxer che si erano arrotolati alle caviglie.
-Sei sicura?-
-Mai stata più sicura di così-, gli risposi baciandolo nuovamente.
Tornammo a sdraiarci e finalmente con un’unica spinta i nostri corpi si unirono; con un po’ di attrito che ci fece gemere entrambi incominciò a muoversi lentamente, senza mai smettere di darmi attenzioni, rimanendo sopra di me.
Le sensazioni che mi invasero era totalmente nuove: o lui era molto bravo o il mio ex ragazzo faceva schifo.
O forse era semplicemente il fatto che fossi innamorata persa di Scott e lui ora lo era di me.



Spazio dell'autrice:


Ciao a tutti! :D
Innanzi tutto scusatemi sempre del mini ritardo ma riesco ad accendere il pc solo una volta a settimana se va bene ... colpa scuola! Mi dispiace farvi aspettare di più proprio alla fine ç.ç perdonoooo
Comunque tornando al capitolo qui succedono un po' di cose!
Prima di tutto prom.
Il vestito della nostra Caroline è questo (che personalemente ADORO):

http://tinypic.com/r/bea83/6

Vi piace? :D spero di essere riuscita a farvelo immaginare più o meno così u.u
Pooooi, Scott Re era da dire :'3 bello lui <3
Non ho scelto di fare Caroline reginetta perchè sarebbe stato troppo scontato e troppo da lieto fine, quindi sono rimasta sulla scelta vecchia di Samantha, ridicola in confronto a tutti con quell'abitino succinto, ma era proprio questa l'idea che volevo dare u.u
La piccola vendetta del tacco è un episodio che mi è successo davvero a Capodanno ahahah
E finalmente Scott sa di Adam u.u gli da fastidio ovviamente ma non può dirle niente perchè non stavano insieme e poi lei lo ha fatto convintissima che fosse lui, quindi era vagamente ingenua e poi lui si è gasato molto u.u
Ego di Scott che aumenta a dismisura.
Poi non so voi ma Drake e Felicia mi inquietano molto davvero, non so perchè ahahah, ma mi piacciono anche insieme :D
Danielle e Mark ... che hanno fatto?? :D Niente di rating rosso non preoccupatevi u.u
E boh ... poi finalmente c'è la PRIMA VOLTA INSIEME . Come nei film proprio <3
E lui che le dice che è innamorato?!
In questo capitolo c'è molto zucchero, diciamo così :D
Ma è il punto di svolta e finalmente stanno insieme senza problemi e si sono detti tutto u.u le due paroline magiche arriveranno nell'epilogo però!
Eeee niente. Il prossimo sarà ufficialmente l'ultimo capitolo de "La nuova arrivata" e sono sempre più triste :( inoltre sto avendo problemi a scrivere l'epilogo, forse perchè i personaggi mi mancheranno un sacco o non so bene cosa, comunque spero di non fare tardi stavolta! 
Eeee niente di nuovo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto come gli altri e grazie mille a tutti voi che siete arrivati a questo punto :*


All'epilogo (ç_ç), un bacio!

MaudeScott

 

  
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