E così se n'era andato, dopo aver detto addio a lei, la sua donna, il suo amore. Aveva liberato Elena dal legame di asservimento e aveva deciso di lasciare Mystic Falls e stavolta per sempre. Sentiva di aver fatto la cosa giusta, e questa era l'unica ragione che gli aveva dato la forza necessaria per abbandonare ogni possibilità di avere una vita insieme a lei. Prima di andar via, voleva fare un salto al Grill per l'ultima volta, per tenere occupato ancora una volta quel posto del suo più caro amico. Alaric avrebbe capito e lo avrebbe sostenuto, per questo voleva andarsene con l'anima in pace e con tutti i bei ricordi della loro amicizia in quell'unico bagaglio che aveva sistemato sul sedile posteriore dell'auto. Parcheggiò la macchina di fronte al locale, come faceva di solito ed entrò, guardandosi intorno come se lo facesse per la prima volta. Sedette come al solito al suo posto e poggiò il suo giubbotto nero di pelle sullo sgabello accanto al suo, occupando quel posto per Rick. Ordinò il suo Bourbon e ripensò a tutte le volte che l'aveva fatto nell'ultimo periodo della sua vita. Tutto sembrava strano, diverso. Mentre sorseggiava il suo wiskey, sentì una voce di donna, dolce e delicata. -Bourbon, grazie- Damon si voltò e vide una ragazza, in piedi, accanto a lui, che guardava il posto occupato dal suo giubbotto. -E' occupato?- Chiese. -Non è molto frequente che una ragazza ordini del wiskey alle dieci del mattino- Rispose lui, facendo poco caso all'aspetto fisico della giovane. Lei spostò la giacca di Damon e si sedette tranquillamente al bancone, ma questo gesto lo portò a rivolgerle lo sguardo e anche se non era dei più cortesi, fu abbastanza per notare che non si trattava affatto di una ragazza normale. Era particolarmente carina, aveva dei capelli di un rosso acceso, lunghi e ricci. I suoi occhi erano verde-azzurro e aveva le ciglia particolarmente folte e lunghe. Poche lentiggini le coprivano la pelle bianca, all'altezza degli zigomi e la sua bocca era piccola e le sue labbra rosee. Portava un giacchetto blu e una sciarpa rossa come i suoi capelli e cosa ancor più strana, portava un anello in lapislazzuli particolarmente vistoso sull'anulare sinistro. -Bell'anello- Disse Damon, lasciando decisamente perdere l'idea di prenderla a calci per essersi seduta al posto di Alaric. -Si, è un pò vistoso, ma è un cimelio di famiglia- Rispose lei, mentre teneva con entrambe le mani il suo bicchiere. Damon sorrise e fece un altro sorso, prima che gli venisse in mente quello che meno poteva aspettarsi. -Sei nuova da queste parti?- Chiese, cercando di impostare la conversazione in modo tale da avere la conferma alla sua ipotesi appena sorta. -Diciamo di si, sono qui di passaggio in realtà- Rispose lei, molto vaga. -E da dove vieni?- Continuà lui. -Oh, dalla città del vento- Lui sorrise, guardando il bicchiere, con aria da uomo vissuto. -Chicago, avresti dovuto vederla negli anni venti- -Magari io l'ho vista sul serio negli anni venti- Si guardarono ancora una volta, stavolta in modo totalmente diverso. Entrambi sapevano. La ragazza lasciò il denaro sul bancone, si alzò sorridendo e si avviò verso l'uscita. Damon la guardò andarsene e dopo qualche istante si alzò anche lui, prese il giubbotto e la seguì verso l'uscita del Grill. La vide allontanarsi verso il parco e, assicuratosi di non essere visto, corse verso di lei e la travolse, sbattendola contro il tronco di un albero, stringendole il collo per non farla scappare via. -Chiunque tu sia, che diavolo fai qui?- Chiese spalancando i suoi enormi occhi azzurri. Lei sorrise, afferrò la mano di lui e se la strappò via dal collo, e con forza spaventosa lo scaraventò contro un altro tronco, ma stavolta era lei a stringergli il collo. -Te l'ho detto, sono qui di passaggio. E il Bourbon mi aiuta a tenere sotto controllo la fame, come ben dovresti sapere- Damon era stupito, non immaginava che lei potesse liberarsi dalla presa con tale facilità. -Ma come- Disse lei. -Non dirmi che non ti eri accorto che sono un vampiro- Proseguì, sorridendo ancora una volta. -Ti ho chiesto che cosa fai a Mystic Falls- Ripetè lui, con la voce strozzata e visibilmente impacciato. -Sono qui per ritrovare dei vecchi amici, hai qualche problema, forse?- Chiese allora sarcastica. Damon stringeva le mani di lei cinte al suo collo, cercando di liberarsene, ma la ragazza stringeva troppo forte. -Dracula vive in Transilvania, non a Mystic Falls- Rispose lui, con quell'ironia tipica di quando si trova in situazioni poco piacevoli. -Ah, sei anche spiritoso- Esclamò dunque lei, lasciandolo andare. -Ringrazia che non ti abbia rotto l'osso del collo- Continuò. E mollandolo lì, si allontanò. Damon la guardò andar via, e pensò che non poteva partire ora, non dopo che un altro vampiro era giunto in città. "Poteva essere pericoloso per tutti, non solo per Elena." Era quello che continuava a ripetersi, per convincersi che fosse meglio rimanere. Così montò in macchina e si diresse ancora una volta verso il Pensionato dei Salvatore.