Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: _Annie Katniss Clove_    22/01/2013    1 recensioni
Storia che parla di Finnick e Annie e di come si sono conosciuti. Questa è la mia prima Fanfiction per favore non uccidetemi..
-Fu così che imparai a nuotare, senza l’aiuto ne di mia madre ne di nessun altro, e da quel giorno risolsi i miei problemi senza chiedere aiuto a nessuno. Da sola-
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Mags, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Silenzio.  A quest’ora del mattino tutti stanno ancora dormendo, fuori si vedono appena i primi bagliori dell’alba, il mare è calmo. Mi metto seduta, sono ancora sudata per l’incubo di questa notte, in questo periodo faccio sempre lo stesso, la mietitura.
Domani verranno sorteggiati i tributi per la 65° edizione degli Hunger Games , quest’anno sarà il mio primo anno, mia sorella mi ha rassicurato che essendo il primo è poco probabile che venga estratta, però non devo sperarci troppo. Mia sorella, Hellen, sta ancora dormendo, per lei sarà l’ultima volta ma non è preoccupata. Lei  è  molto premurosa con me, si comporta come un genitore,perché i nostri sono morti circa 7 anni fa, quando ero una bambina di 5 anni. Mia sorella e mia zia, con cui adesso viviamo, non mi hanno mai raccontato l’intera storia della loro morte, so solo che sono stati uccisi da un Pacificatore perché avevano infranto una delle tante leggi del nostro distretto, il 4.
Mia sorella apre gli occhi, se gli stropiccia, sbadiglia e si mette seduta come me.
-Buon giorno Annie, dormito bene?-
Sa benissimo che non ho dormito bene, in questo periodo molte volte mi sono messa a urlare durante la notte. E lei sapeva il perché.
-Come al solito- dico con un filo di voce.
Ci rechiamo tutte e due in cucina dove nostra zia ci attende con una colazione a base di latte, pane e marmellata. Nostra zia non è una donna di molte parole, non si è mai ripresa dalla morte di nostro zio, morto per cause naturali circa 16 anni fa.
Finita la colazione mia zia si reca nel suo piccolo negozio di articoli da pesca, Hellen la va aiutare visto che ha finito di frequentare la scuola l’anno scorso, di solito mentre mia zia si occupa dei clienti lei va in giro per il distretto a procurarle le cose che le servono. Io avendo solo dodici anni vado a scuola. Il nostro distretto essendo un distretto di favoriti, insieme all’1 e al 2, permette alle famiglie più benestanti di prendere un insegnante privato per i loro figli, invece di andare a scuola, che intanto di “nascosto” gli addestra per i Giochi, trasformandoli in macchine da guerra. Io cerco sempre di stare lontana dai ragazzi che si allenano per gli Hunger Games, perché sono pericolosi e non c’è da fidarsi. Ma non mi preoccupo molto, loro vivono nella parte ricca della città quella vicina al villaggio dei vincitori, io invece essendo di famiglia povera vivo dall’altra parte vicino alla spiaggia.
A scuola non ho molti amici, l’unica persona che un po’ frequento è una ragazzina esuberante di nome Mary.
Dopo le lezioni io e lei ci rechiamo in spiaggia, oggi il mare è calmo. Ci mettiamo sedute sugli scogli come al solito.
Mary non la smette più di fare pettegolezzi che a me non interessano, io mi limito ad annuire ed intanto scruto l’orizzonte.
Il mio sguardo si posa sul mare che riesce sempre a farmi tornare il buon umore, anche quando vorrei scomparire dalla faccia del pianeta. Mi ricordo che nell’ultimo anno della sua vita, mia madre, mi portava tutti i giorni in spiaggia per insegnarmi a nuotare, ed io ogni volta facevo quattro bracciate ed affogavo. Allora lei mi tirava su e mi rassicurava dicendomi che un giorno avrei imparato ed avrei nuotato anche meglio di lei. Poi lei se ne è andata insieme a mio padre ed io continuavo a venire tutti i giorni in spiaggia, seduta sugli scogli, a piangere. Poi un giorno persi l’equilibrio e caddi in acqua, chiesi aiuto ma in spiaggia non c’era nessuno. Fu così che imparai a nuotare, senza l’aiuto ne di mia madre ne di nessun altro, e da quel giorno risolsi i miei problemi senza chiedere aiuto a nessuno. Da sola.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _Annie Katniss Clove_