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Autore: thanatos_    22/01/2013    1 recensioni
Ci troviamo nel 1812.Lo Hampshire è pieno di sorprese, pieno di volti e figure importanti, balli, debutti, matrimoni e vicende intriganti.Imprevedibili le scelte dei genitori, ingiuste le vicende, amori contrastati, impossibili e realizzati.Tutto comincia qui, nella tenuta della famiglia Hut..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Padre,il conte e la contessa Walker dello Hampshire daranno un ballo in onore dei loro primo geniti William e James.La signora Middleton,ieri, parlando con la mamma, aveva annunciato che gli inviti sarebbero arrivati a tutti noi vicini e così è accaduto, oh padre,per favore,possiamo andare?-
Il signor Hut si trovava tranquillo nel suo studio a sbrigare alcuni conti per la tenuta,quando vi fu un'irruzione da parte delle quattro figlie femmine seguite dall'unico erede di tutta la fortuna.Elizabeth,la primogenita,adorava i balli,che fossero popolari o privati,adorava il ballo in se e ogni qualvolta le si presentasse l'occasione,danzava,danzava ininterrottamente nel boschetto di fronte la villa.Con tutta l'enfasi possibile incitava il padre affinchè approvasse la loro presenza al più grande evento del secolo il giovedì dopo la grande gita di famiglia.Le ragazze erano tutte eccitate all'idea di indossare un nuovo vestito,di mettere gioielli,ma cosa più importante di essere corteggiate dagli ufficiali e da uomini colti,tutte immaginavano già come sarebbe andata la serata con chi avrebbero parlato ed infine le lettere riguardanti inviti da colonnelli rispettabili o magari granduchi,tutte tranne Charlotte,la secondogenita,nonchè la più stimata tra le sorelle dal padre,la riteneva dolce,intelligente e una futura brava moglie,ma non era ancora pronto a lasciarla andare e tutti i pretendenti venivano scartati a priori,senza nemmeno una piccola possibilità di conoscere quel gioiello così prezioso.
Charlotte non amava i balli,non amava mettersi in mostra,odiava profondamente quando le ragazze facevano di tutto per essere guardate anche solo di sfuggita,per poi ridere come galline,non le piaceva per niente partecipare ad eventi che segnavano l'inizio di matrimoni combinati,di falsi amori e porcherie varie.Amava la semplicità,leggere seduta sotto le chiome degl'immensi pini giù al laghetto,amava immeggersi in un mondo tutto suo,cucinare,ma cosa che amava di più era scrivere.Una delle sue passioni più grandi che l'aveva rapita all'età di soli 8 anni,quando l'istitutrice le aveva fatto dono di un piccolo libricino di una grande scrittrice promettendole che anche lei,raggiunta la maggiore età,avrebbe potuto condividere con il mondo i propri pensieri e volare via con la fantasia tra le righe dei fogli.

-Oh signor Hut per favore dica di si,sarà un buon modo per far entrare le ultime due in società,ormai hanno già l'età per trovare marito.-
La signora Hut era entrata nello studio come un felino pronto ad attaccare la preda,nessuno l'aveva vista e trasalirono tutti al suono della sua voce stridula.
-Mia dolce moglie,hai un passo così leggero che non avevo udito il tuo arrivo,se pensi che le nostre figlie minori siano abbastanza mature per entrare in società allora non posso far altro che acconsentire alle tue volontà.-Il signor Hut aveva molta stima della moglie,la riteneva una donna colta,garbata nei suoi modi e donna dalle mille sorprese.Nonostante fossero passati trent'anni dalle loro nozze,egli continuava ad amarla come fosse stato il primo giorno,continuava a desiderarla ardentemente e non avrebbe mai osato deludere quel piccolo fiore che aveva catturato il suo cuore.
La famiglia abitava nella tenuta di Hidepark al nord di Brighton,era un posto davvero incantevole,molto rispettabile,inoltre era piena di alberi,laghetti e grotte costruite molti secoli addietro.Grazie alla tenuta la famiglia Hut riceveva un patrimonio di circa seimila sterline l'anno.Non erano quel tipo di famiglia che per scopi sudici mettevano su piazza tutto ciò che avevano e che potevano permettersi.Erano una di quelle famiglie amabili,pieni di calore umano e pronti a tutto per far del bene.La gita di famiglia era arrivata.Veniva organizzata tutti gli anni dal signor Hut e da sua sorella,la signora Marlow.Si riunivano tutti sulla collina accanto alla tenuta,mangiavano,ridevano,ballavano ed infine ad i più piccoli era permesso rinfrescarsi nel laghetto mentre gli adulti giocavano a cricket.Era passato velocemente quel meraviglioso giovedì in famiglia,si erano tutti molto divertiti,soprattutto Marie e Cathrine,le sorelle più piccole.Nonostante avessero quindici e sedici anni amavano buttarsi nell'erba e rotolarvi dentro,per sentire la morbidezza di quel tappeto verde,per provare il brivido dei fili sulla pelle,per assaporare il profumo dell'erba appena tagliata.Anche Charlotte ed Elizabeth adoravano immergersi in quel verde e rotolare giù fino al laghetto.Era una sensazione meravigliosa,libertà,gioia,amore,felicità.
Quel giorno,tutte le signorine Hut,decisero di rotolare insieme fino al laghetto,prima che arrivasse l'inverno e prima che l'erba venisse bagnata dalle piogge incessanti.Elizabeth decise di andare per prima e fu subito seguita dalle sorelle minori.Charlotte era rimasta sulla collina,cercando di convincere la cugina ad andare insieme a lei.
-andiamo Linette,fidati di me,sai benissimo che io ho molte paure,ma ti assicuro,cugina cara,che non te ne pentirai-
Anche se vi furono molte declinazioni a quell'invito,non discussero per molto.Charlotte nell'attimo in cui si girò,vide Marie rotolare verso un sasso.Le salì il cuore in gola,gli occhi quasi le uscivano dalle orbite ed in quel momento le riuscì solo di urlare,un grido nullo alle sue orecchie,un grido silenzioso.Cominciò a correre,ma la sorella era troppo distante e con quel vestito lungo non sarebbe mai riuscita ad arrivare in tempo.Vi seguì una reazione a catena,il panico s'impadronì di tutti i presenti che cominciarono a correre e ad urlare,sperando di riuscire ad attirare l'attenzione della ragazza “rotolante”.Le urla,a parer suo,sembravano far il tifo per lei,non riusciva a capire che erano urla di paura,di terrore,sentiva solo delle voci,voci lontane che urlavano il suo nome.Elizabeth e Cathrine erano ormai arrivate al laghetto e sentendo tutte quelle urla,cercavano di scrutare l'orizzonte,invano.Charlotte non potè più guardare,dovette chiudere gli occhi e abbandonarsi al dolore di ciò che stava per accadere.Li riaprì pochi attimi dopo,sembrati un'eternità,era pronta a tutto,sapeva ciò che le aspettava,o meglio,credeva di sapere ciò che le aspettava.Era così presa nel correre per salvare la sorella,che non si era resa conto dell'individuo seduto ai piedi di un albero che dipingeva.Aveva salvato Marie,era riuscito ad arrivare in tempo,avrebbe dovuto ringraziare quel gentiluomo.Con molta lentezza,il fiatone e le gambe ancora tremanti per lo spaventò,s'incamminò verso i due.
-Grazie- Riuscì a blaterare,gettandosi a terra e stringendo la sorella in evidente stato di confusione.
Charlotte non aveva guardato il salvatore della sorella negli occhi,si può dire che gli aveva dato a stento un'occhiata.Quando la situazione fu stabilizzata;i presenti arrivarono anche loro dai ragazzi,le sorelle Hut risalirono la collina ed il cuore di Marie smise di battere all'impazzata,il padre ringraziò il ragazzo e si complimentò per l'agilità e la velocità nella corsa.
-Posso sapere il nome del mio salvatore?- Esclamò Marie.
-Sono il figlio del conte Christopher Walker di Hampshire,William.- Fece un breve inchino e baciò la mano della ragazza e subito si voltò verso Charlotte che ancora non credeva ai suoi occhi,era sconvolta per ciò che aveva visto e per quello che poteva accadere.Le sorelle civettavano tra di loro in compagnia delle cugine,della zia e della madre.Parlavano di quanto fosse muscoloso,alto,dolce e maledettamente attraente.Charlotte odiava il loro comportamento,odiava mettersi in mostra,le sue guance presero più colore del solito e sperò che il signor Walker,avrebbe scusato o almeno non avrebbe fatto caso a quel comportamento tanto sconsiderato,per un uomo di così importante posizione sociale.
-Io sono Marie,la più piccola della famiglia,nonchè la più carina.-Risata cavallina.
-Piacere mio signorina.-
-Come potremo mai ringraziarla per così tanta generosità?-Domandò il signor Hut,per evitare che la figlia aprisse di nuovo bocca.
-Carissimo signore,non voglio che vi sentiate debitore nei miei confronti in nessun modo,ho fatto ciò che era in mio potere.Però se posso desiderare una cosa,vorrei che tutte queste belle fanciulle e tutti voi signori veniste al ballo che darà il mio caro padre questo giovedì,in onore di mio fratello e non per essere modesto,anche in mio onore.-
-Verremo senz'altro signore, anche perchè vostro padre ha già mandato l'invito nella nostra tenuta.-Squittì Marie,che venne subito fulminata da un'occhiata del padre.
-Non mancheremo signor Walker. Vuole accomodarsi con noi a prendere un tè?-
-No grazie,ma ho delle commissioni da fare,ci rivedremo presto però e sarò lieto di conversare con voi anche per tutta la serata.Con permesso.-Dicendo questo, si inchinò e dando uno sguardo fugace a Charlotte, si congedò con estrema eleganza.

Arrivò la sera del ballo e le signorine Hut invasero l'intera villa di nastri,vestiti e forcine per capelli.Le più piccole,essendo il loro primo ballo,continuavano a cambiare vestiti e ad ogni tentativo mancato,si sentivano venir meno.Elizabeth,invano,cercava di confortare quelle povere creature,mentre nella sua mente scorrevano immagini riguardanti il suo primo ballo.

  
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