Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: hemustbeloved    22/01/2013    5 recensioni
ho visto gente bella da morire,ma lui,lui era bello da vivere.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost in my bedroom.

Mia madre ha sempre detto che fumare era sbagliato, che sarei stata una stupida se lo avessi fatto, che mi sarei lasciata influenzare dai miei coetanei.  Eppure in quel pomeriggio di marzo tutto ciò che riuscivo a vedere in quella sigaretta che tenevo tra l’indice e l’anulare e che stavo aspirando con la calma più assoluta, era che fosse una vera e propria salvezza in quella giornata. Già, perchè quella era una di quelle giornate in cui non riuscivo a smettere di  pensare a lui.

Lui.
Lui.
Lui chi? Oh lui non c’è più. Quel lui che per primo mi aveva fatto provare l'attraenza allusiva del fumo, che mi veniva a prendere nelle calde serate di settembre per portami in luoghi che agli occhi delle persone normali potevano sembrare normalissimi ma che ai miei occhi io avevo reso nostri. Le collina dietro la casa di Rose, quella dove mi portava sempre, oppure la panchina al parco che dava su quel piccolissimo laghetto. Il laghetto sul quale si divertiva a lanciare le pietre per sfizio quando non aveva niente da fare. E le pietre rimbalzavano lontano formando cerchi concentrici su quella superficie piatta. Ora quel laghetto è soltanto una lastra di ghiaccio, come il mio cuore.
Dove sei Justin? Perché te ne sei andato? Ho bisogno di te per rompere quel ghiaccio. Mi manchi.
Ero sola in quella camera troppo piccola e soffocante per tutti i miei pensieri. Pensieri che si sovrapponevano tra loro, mostrandomi una parte di passato che ormai avevo imparato a dimenticare. Perché, nonostante tutto il male che lui mi aveva fatto, aveva reso di quell’estate il periodo più bello e felice della mia vita. E ovviamente quando se n’era andato, aveva lasciato un vuoto che sarebbe stato impossibile da colmare. È per questo forse che non riesco ad amare Josh. Josh è il ragazzo che frequento da qualche settimana. È carino, è buono e ci tiene a me. Eppure non riesco ad aprirgli il mio cuore, quello che il ragazzo di prima era riuscito a portare via con sè.  Ogni qualvolta mi sveglio dall’altro lato del suo letto non riesco a pensare a quanto fosse sbagliato che la persona accanto a  me non fosse Justin. E allora mi alzo, mi vesto, scappo via da quella casa. Scappo via da tutti. Il trucco sta nel distrarsi e ricacciare a forza nell’ombra tutto il passato che sta cercando di riemergere da quel fondo.
Torna Justin, torna e riportami tutto quello che hai portato via con te. Mi hai lasciato solo il vuoto.
La sigaretta era è giunta al filtro,  peccato. Un tiro. Un altro. Buttavo dentro quel veleno e mi sentivo piena, per un attimo non mi sentivo vuota. Era da tempo che non passavo un momento di pace con me stessa, credo mi piacesse quella situazione.
Schiaccio la sigaretta ormai consumata sul portacenere e posiziono una mano davanti a me. La luce tiepida di quel mite pomeriggio di marzo trapassa gli spazi tra le dita e mi giunge così calda e rassicurante. Amo il sole. Odio l’inverno.
La vita nonostante tutto va avanti, in un modo o nell’altra essa trascorre, e noi non possiamo fare niente per bloccarla e impedirle di proseguire il suo corso. A noi spetta solo di viverla. E in un modo ci sto riuscendo, ho ancora la mia migliore amica, i miei genitori, mia sorella, Josh.. eppure la persona più importante della mia vita non c’è. Ma io sono forte, vado avanti.
Aspetta, se sto pensando a lui in effetti non sono così forte. Lui era forte, io ero quella fragile. Con lui mi sentivo così libera e leggera. I ricordi riemergono fuori e non posso fare a meno di ricordare quella bellissima sensazione che mi trapassava ogni singolo poro della pelle quando mi accarezzava con quelle sue dita delicate e gentili.
Ricordi. Ricordi del suo viso così dolce, divertito e angelico. Ricordi delle sue labbra. Quelle labbra che sussurravano, baciavano, parlavano, si curvavano in un bellissimo riso o i suoi occhi. Dio se li amavo. Il paradiso stava nei sui occhi.
Uno in queste situazioni dovrebbe piangere? Dovrebbe disperarsi e cercare un modo per non soffrire. No, non avrei versato nessun'altra lacrima. Lui è felice ora. Chissa cosa sta facendo in questo momento, o se sta sorridendo. Magari sta amando, forse lui ha trovato la persona che ha colmato quel vuoto che io non riuscirò mai a riempire.
E allora sorrido, consapevole che lui aveva sempre avuto una marcia in più
  di me, in tutto. 

 

‘mi amerai comunque domani?’
‘ti amerò sempre, su questo non devi preoccuparti’
Ti amerò per sempre Justin.

  
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