Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: kymyit    23/01/2013    1 recensioni
Trish è alle prese con una torta.
E con un Mista ossessionato dal mortale numero 4, suo accerimo nemico.
-Forse stai nascondendo qualcosa?-
-Sì, l’aroma al limone.- fece lei.
Mista non si lasciò ingannare, infatti, pochi secondi dopo il Numero 5 dei Sex Pistols sbucò fuori dal bidone dell’immondizia tenendo ben alto l’oggetto del misfatto.
-L’ho trovato, Mista!- esclamò, appunto, con quella sua vocetta piagnucolosa.
-Aha, lo sapevo!- esclamò il ragazzo puntando con l’indice la compagna -Volevi uccidermi!-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questi due sono uno spasso, dico davvero.
Specie dopo lo scontro con Diavolo ehehehe!
Sono nuovamente in Jojo Mania, ultimamente sono nostalgica, che ci volete fare? Povero Mista, io mi chiedo se con la sua paranoia del quattro non si fa saghe mentali anche per il numero delle tette, perché secondo quanto dice: due al quadrato fa quattro. Dite che per stavolta farà un'eccezione? Ok, la pianto, godetevi la lettura XD




Di torte alla fragola e stupide superstizioni




Mista sudò freddo.
No, inorridì è il termine giusto.
Al gelido sudore seguì immediatamente la paralisi scatenata dal puro terrore.
Catastrofe, ecatombe, tragedia!
-Cosa… cosa stai facendo?- domandò con la voce ridotta a un debole sussurro.
Trish, che non l’aveva sentito arrivare, si voltò di scatto verso di lui, colta in flagrante.
-Una torta, non vedi?-
Il ragazzo si precipitò verso il ripiano, pallido come un cencio e si mise a controllare gli strumenti presenti sul marmo. Dal frullatore alle varie ciotole, le fruste, il bicchiere colmo di albumi, le bucce delle uova...
-Uno… due… tre… - le contò maniacalmente diverse volte. Trish le raccolse togliendogliele da davanti e gettandole nell’immondizia.
-Sì, tre. Non sarai terrorizzato dal colesterolo?- gli chiese con fare altezzoso nel rimettersi ad armeggiare con gli ingredienti. Sventò un attacco alla ciotola di fragole con un colpo di frusta.
-Giù quelle zampacce pelose!- ordinò.
Mista però non demorse e fece il giro dell’isola per avvicinarsi, con nonchalance scarsissima, alla ciotola.
-Fino a prova contraria è un mito sfatato.- rispose, indignato -Tsk, non mi sembra di soffrire di allucinazioni, Trish.-
-Di scarsa igiene, sì, però.-
-Quella volta non dicesti che ti piaceva?- le soffiò in faccia lui, le palpebre socchiuse e il labbro inferiore comicamente sporto.
-Quella volta mi trovai ad un passo dalla morte.- gli rispose a tono.
-Aha.- fece lui con una risatina sarcastica -Aha. Se puzzo così tanto, perché non te la dai a gambe?-
Le afferrò il polso e la fissò negli occhi, inquisitore.
-Forse stai nascondendo qualcosa?-
-Sì, l’aroma al limone.- fece lei.
Mista non si lasciò ingannare, infatti, pochi secondi dopo il Numero 5 dei Sex Pistols sbucò fuori dal bidone dell’immondizia tenendo ben alto l’oggetto del misfatto.
-L’ho trovato, Mista!- esclamò, appunto, con quella sua vocetta piagnucolosa.
-Aha, lo sapevo!- esclamò il ragazzo puntando con l’indice la compagna -Volevi uccidermi!-
-Oh, ma per piacere!- sbuffò lei per ripicca, strappando il guscio d’uovo dalle mani della piccola Unità Stand. -E’ solo superstizione.-
-Super… Superstizione!?- inorridì lui -Non me n’è mai andata bene una quando ho avuto a che fare col numero quattro e di certo non mangerò una torta fatta con quattro uova!-
Lei alzò le spalle e si rimise a lavorare al dolce, ignorando le lamentele di lui che quasi la implorava di buttare via tutto e riniziare da capo.
-Vedrai che mi verrà una diarrea coi fiocchi… - continuò sudando freddo mentre Trish infornava quella sottospecie di arma di distruzione di massa nel forno.
-Tranquillo, non è per te. Giorno saprà apprezzare.-
Il ragazzo s’irrigidì, sentendosi in diritto di essere geloso.
-E io?-
-Tu non ne vuoi, no?-
-Ma io la voglio… non è che me ne faresti una piccolina?-
Lei scosse la testa e ignorò bonariamente tutte le sue lamentele e i suoi sbuffi. Mista era davvero una seccatura quando ci si metteva, ma la verità era che la divertiva quel suo atteggiamento paranoico.
-Su, assaggia.- lo pregò suadente.
-Giammai!- sbottò lui con le braccia incrociate al petto, serrando la bocca.
-Dai, non fare il bambino!-
-No!- ribatté lui allontanandosi dalla fetta di dolce mortale che la ragazza tentava di fargli mangiare con le buone. Doveva ammettere, Trish, che dopo tre ore non era più così divertente e che forse era il caso di dire a Mista che quel quarto uovo era finito spiaccicato nel pavimento e non nella terrina. Ma quello continuava a lagnarsi con fare irritante.
-Ti prego, fammi un’altra torta. Che ti costa? Dai, farò quello che vorrai per sdebitarmi!-
Tutto quello che voleva? A pensarci bene, forse non era il caso di dirglielo.
Non prima di averlo costretto a una bella ceretta, almeno.

   
 
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