Breve one-shot senza pretese, che ha come protagonisti Ed, Al e Winry.
Leggete e recensite!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
È una one-shot senza pretese. Mi sembrava carina,
così ho pensato di proporvela. Sono contenta che
l’altra mia one-shot su fma vi sia piaciuta. Colgo
l’occasione per ringraziare “faccina
soddisfatta”, “lally_mangaka”,
“chibimayu” e “Tina98” per i
commenti.
Vi auguro buona lettura.
Recensite.
Sono disteso su un letto a due piazze a casa Rockbell, accanto al mio
fratellone. Lui russa beato, a pancia in su, con le braccia quanto
più è possibile distese orizzontalmente, con la
coperta che gli arriva alle ginocchia.
Sono felice perché è la prima volta, da diverse
notti, che non aveva un incubo.
Mi faceva paura quando ne aveva: non faceva che agitarsi, sudare.
Sapevo bene cosa sognava perché parlava nel sonno. Diceva:
- La mia gamba! Al! Aaaal!-
Il mio fratellone non dice mai cosa prova, si finge cinico,
impassibile, ma non è così.
Sono riuscito a strappargli quel segreto, a capire quanto sono
importante per lui.
Tanta fu la paura di perdermi, di rimanere solo, subito dopo aver
tentato di riportare in vita la mamma, da fargli continuare a sognare
l’episodio anche dopo tre anni.
Sento la porta aprirsi.
Da dietro ne spunta fuori Winry.
Mi guarda, sorridendo.
Si avvicina e si stende tra me e il fratellone, anche se lo spazio
è veramente poco.
- Winry! Che ci fai qui?- chiedo bisbigliando
- Non riuscivo a dormire, così ho pensato di venire a farti
compagnia-
Piangerei, se potessi.
- Grazie-
Lei sorride dolcemente.
Sorriderei anch’io, se potessi.
- Ma dì, piuttosto…Ed russa sempre
così forte?-
- Non russa sempre. Quando non russa, parla nel sonno.-
- Davvero?- un sorriso maligno le compare improvvisamente sulle labbra
– E cosa dice di bello?-
E’ chiaro che vuole saperlo per poi prenderlo in giro. Forse
pensa che sogni frivolezze.
Volgo la testa al soffitto e dico, con voce seria:
- Lui parla nel sonno solo quando fa gli incubi sulla mamma-
Non posso né sentirla, né vederla, in questo
istante, ma immagino che sia rimasta colpita dalle mie parole.
La guardo. È pietrificata!
- Era da tanto tempo che non russava…- aggiungo
Sta cominciando a piangere…
- Dai, Winry, non piangere-
La vorrei confortare con un abbraccio, ma non posso, perché
solo il calore è capace di dare pace ed il mio corpo
è gelido, morto. Le darei solo altro dolore.
Se solo potessi abbracciarla con la mia anima…
Mi limito a sussurrarle parole dolci e cariche di speranza, anche se
metalliche, all’orecchio.
Rimaniamo così per qualche minuto e solo quando Winry
finisce di piangere mi rendo conto che il fratellone non sta
più russando.
Da quanto è sveglio?
Anche lei se ne accorge, appena prima di essere cinta da due braccia,
una fatta di carne e l’altra d’acciaio.
- Ed…- dice lei con voce tremante
- Non piangere, Winry-
Tutti tre rimaniamo fermi, in silenzio, ma la carne è debole
e presto Ed e Winry si addormentano.
È stata una notte in qualche modo diversa e forse un
po’ più breve e sopportabile delle altre.
Grazie, Winry.