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Autore: Aniel_    23/01/2013    8 recensioni
Ma Victor non aveva nessuno, non in quel mondo, ma era certo che, anche se fosse riuscito a tornare a casa, quella sensazione di apatia mista a solitudine non lo avrebbe comunque abbandonato. Chi lo avrebbe accolto al suo ritorno se non un fratello corrotto dalla sua stessa brama di sapere? Avrebbe avuto davanti solo l'ennesimo problema, solo l'ennesimo oggetto spezzato che non sarebbe riuscito comunque a riparare.
[Victor/Red]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dottor, Whale, Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Once Upon a Time
Pairing/Personaggi: Victor/Red
Rating: SAFE
Genere: introspettivo, sentimentale
Warning
Words: 662 (fiumidiparole
)
Note: scritta per la seconda missione dell 
prima settimana del COW-T 3 di  maridichallenge. Passate tutti al whalewolf: noi abbiamo i lupacchiotti adorabili e i mostriciattoli. 
Disclaimer: nessuno mi appartiene. Nemmeno la neve che cade su Storybrooke #tristezza


Monster to monster
 

Victor soffiò fiato caldo tra le mani e le sfregò febbrilmente l'una contro l'altra, nell'inutile tentativo di scaldarsi. Aveva iniziato a fioccare poche ora prima e adesso Storybrooke era coperta da un sottile e soffice strato di neve. Aveva preso posto sulla panchina di fronte a Granny e nelle ultime ore non aveva visto passare nessuno per le strade: forse gli abitanti della città avevano ben deciso di chiudersi in casa e scaldarsi in compagnia delle persone che amavano.
Ma Victor non aveva nessuno, non in quel mondo, ma era certo che, anche se fosse riuscito a tornare a casa, quella sensazione di apatia mista a solitudine non lo avrebbe comunque abbandonato. Chi lo avrebbe accolto al suo ritorno se non un fratello corrotto dalla sua stessa brama di sapere? Avrebbe avuto davanti solo l'ennesimo problema, solo l'ennesimo oggetto spezzato che non sarebbe riuscito comunque a riparare.
Forse era meglio restare dov'era, anche se solo, anche se sotto diversi centimetri di neve.
La porta di Granny si spalancò e Victor pregò che non fosse nessuno di sua conoscenza: aveva perso la sensibilità di ogni parte scoperta del corpo, compresa la faccia: niente lo avrebbe fatto alzare da quella panchina.
«Whale?»
Ecco, appunto.
Victor rabbrividì appena e alzò il capo, trovandosi di fronte una Red con qualche strato di vestiti in meno del normale vista la temperatura.
«Victor.» rispose lui, battendo i denti contro la propria volontà.
«Cosa?»
«Sono Victor.»
Red aggrottò la fronte, perplessa, prima di sospirare e annuire. «Scusa, è l'abitudine» si scusò. «Che ci fai sotto la neve? Hai freddo?»
«Tu no?»
La ragazza fece spallucce e spazzò via con la mano la neve dalla panchina per poi accomodarsi. «Penso sia una cosa da lupi. Sai... non sentire freddo... il pelo... »
«Molto attraente.» osservò l'uomo, divertito, ricevendo uno schiaffo poco gentile sulla spalla che però non sentì. Era chiaro, aveva perso completamente la sensibilità del proprio corpo.
«Che gentiluomo.» si lamentò Red, sorridendo. «Pensavo fossi cambiato dal tentativo di abbordaggio alla fermata dell'autobus.»
«Non era un abbordaggio. Volevo solo essere gentile.» spiegò.
La ragazza sollevò le sopracciglia, eloquente. «Beh, devo dire che sei stato gentile con molte ragazze prima di me. Insomma, ti vedevo, da Granny.»
Victor chinò il capo, in imbarazzo, nascondendo il naso gelato nella sciarpa che indossava. «Ero una pessima persona. Puoi scegliere uno a caso dei miei tanti passati, sono sempre stato una pessima persona.»
Era vero.
Suo padre glielo aveva ripetuto.
Tutti lo detestavano.
Persino suo fratello non era più dalla sua parte, solo perché non c'era più nessun fratello a cui fare appello.
«Non credo che tu sia una pessima persona, Victor» mormorò la ragazza, poggiando con gentilezza una mano calda sulla sua, infreddolita. «Credo solo che tu abbia vissuto situazioni pessime. Ma lo hai detto tu stesso, appartengono al tuo passato, non al tuo futuro.»
Victor sorrise amaramente. «Chi ti dice che questo futuro sarà diverso dal mio passato? Forse mi impegnerò ad essere migliore? Non ha mai fatto differenza. La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni...»
«Ma questa volta non devi uscire dal baratro del "sono un mostro odiato da tutti" da solo. Insomma, guardati intorno! Credi che io mi senta a mio agio in una città di principi, principesse e creature fatate? Ma la verità è che non siamo noi i veri mostri, Victor. Non è quello che siamo ma quello che facciamo che fa di noi delle non pessime persone.»
L'uomo sospirò, osservando il proprio respiro condensarsi nell'aria: per la prima volta non trovava argomenti con cui ribattere. Anche se la paralisi momentanea al viso aveva fatto la sua parte.
«Quindi adesso puoi restare qui a compiangerti sotto la neve o puoi venire dentro con me e bere un bel bicchiere di whisky per scaldarti. A te la scelta.» propose, arricciando il naso e tirandosi in piedi.
Victor rimase seduto pochi secondi. Quell'invito, quella dolce promessa, lo fece scattare in piedi come una molla.
La seguì nel locale perché forse lei aveva ragione.
La seguì perché, pensandoci, Red non era altro che un tocco di colore nella sua vita in bianco e nero. 

FINE

   
 
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