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Autore: LidiaWinchester    23/01/2013    1 recensioni
E se vedessimo il lavoro del cacciatore dal punto di vista della creatura?
Quali sarebbero le sue emozioni, i suoi pensieri?
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Spero di non essere l'unica su efp che si cala nei panni dei poveri figli di puttana che tanto ama vedere uccidere da quei figoni.
Povera me, la Crystal mi ha attaccato l' animalismo ç_ç
Genere: Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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WEREWOLF




Il mio nome? Nessuno vuole sapere il mio nome. A nessuno importa di me.
Non da quando...quando...quell' uomo mi ha trasformata.
Mi ha abbordato all'uscita della scuola, pochi giorni prima del mio esame di maturità. Mi ha preso per un braccio e mi ha trascinata in macchina.
L'ultima cosa che mi ricordo è che mi ha infilato una siringa nel braccio, dopodiche ho perso i sensi. 
E poi mi sono risvegliata quando è arrivata la sera, quando il cielo si è schiarito e la luna mi ha illuminato in pieno.
Ho sentito tutto il corpo trasformarsi, ho visto le mie unghie ingiallirsi sotto i miei occhi.
'Non è possibile,' ho pensato 'I lupi mannari non esistono e questo...è solo un incubo!'
Ma era la pura e semplice, oltre che terribile, realtà. 
Poco dopo essermi svegliata ho sentito dei rumori provenire da diterto di me, e mi sono alzata. 
Tanto  solo un sogno, cosa può succedermi?
Mi sono resa conto di esserein compagnia di un' altro lupo, o quello che era.
La paura che ho provato in quel momento sembrava reale, sembrava fuori dal sogno.  Perchè lo sapevo anche io che la storia del sogno era solo un auto-convincimento. 
'Stanno arrivando, devi scappare!' Disse la creatura, intimandomi a scappare dalla porta laterale.
'Perchè? Chi sta arrivando?' La paura si faceva più intensa, si diffondeva in me come il calore del caffè bollente appena svegli. La sentivo nelle vene, correre veloce. Sentivo il mio cuore battere smepre più velocemente.
La porta si spalancò all' improvviso, mentre la creatura che poco prima mi aveva parlato fuggiva via.
Destino vuole che io seguì il mio istinto, e senza nemmeno guardare chi fosse, spiccai un balzo, lanciandomi su di lui a bocca spalancata. 
Ero affamata, molto affamata.
Mi lanciai sull'uomo. Era solo, o almeno così mi era sembrato. Senza nemmeno pensare iniziai a perdere il controllo.
Lo mordevo, strappavo la carne, ignoravo le sue urla di aiuto. Stavo uccidendo un uomo, lo stavo aprendo vivo. L'uomo cessò di urlare solo quando, come se fosse la cosa più naturale del mondo, strappai il cuore dal suo petto.
Ero sempre più affamata, e non avevo più il controllo delle mie azioni.
Era come se fossi ubriaca e probabilmente quando avrei ripreso il controllo di me stessa, non avrei ricordato nulla. Iniziai a mordere il pezzo di carne ancora lievemente pulsante direttamente dalle mie mani, senza badare al sangue che mi colava addosso, sui vestiti...Sentivo che quella era la mia vera natura, era bello, appagante.
La notte stava finendo, e io ero ancora affamata. Non rispondevo più nemmeno di un respiro, il lupo mannaro si era impossessato di me e anche la più vana traccia di autoconvinzione sul fatto che sia un incubo era sparita. In quel momento contava solo mangiare, aprire chiunque, anche mia madre se si fosse presentata e mangiare il suo cuore, senza curarmi delle sue urla di aiuto.
Ho fame, ho fame.
Tendo l'orecchio ad un minimo rumore che mi riporti ad un umano avventuriero. Ed è così, li sento. Si stanno avvicinando alla porta.
'Sam,dev' essere qui dietro.'
'Sei pronto?'
Lisento dietro alla porta, vicinissimi. Sento dei fucili caricare, e un inspiegabile odore che traduco subito con argento mi manda in allerta.
Qualsiasi cosa fosse, poteva farmi del male.
Sento la porta spalancarsi, e mi giro di scatto.
Salto addosso ai due uomini, ma a metà volo pedo inspiegabilmente i sensi.
E' finita la nottata e io stò tornando normale.
Prendo una culata per terra e in pochi secondi mi rendo conto di quello che è successo nelle ultime ore.
'Cazzo.' Sia io che l' uomo con l' arma in mano, il più basso dei due, esclamiamo la stessa cosa contemporaneamente.
'Oh mamma, ma che diavolo stò facendo io qui?' In pochi secondi mi ritrovo legata ad una sedia, con una pistola puntata davanti.
Tutto il resto è solo paura, e io non posso nemmeno sfuggirne. La mai vita finirà,presto.
E non ho avuto nemmeno il tempo di guardare gli uomini realmente in faccia, non per più di una frazione di secondo.
Non conosco la bellezza di essere amati, non conosco la sensazione che si prova ad avere dei figli a cui pensare, ma conosco la paura, quella vera, e la voglia di antropofagismo.
Conosco anch la voglia di piantarsi un taglierino in vena e farla finita, e a pensarci bene, non dovrei avere così tanta paura di morire, visto che da tanto tempo lo desidero.
E a quel punto, come per magia, alzo gli occhi, portando insieme allo sguardo un coraggio chiuso in me da quando sono nata.
E sorrido, sorrido a quell' uomo con l' arma in mano, che ha la pacata sicurezza di chi non fa che il suo ufficio d'ogni giorno. 
E a quel sorriso, lui resta un po' spiazzato, perchè di certo non si aspettava che io, che per lui sono solo una povera figlia di puttana da far fuori, sorridessi alla morte.
   
 
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