Io non so se il paradiso esiste.
Io non lo so se il paradiso esiste. Continuo a pensarci, mentre sento un pezzo di metallo che mi costringe l’addome, mentre sento fatica a respirare, mentre non riesco a muovere né il braccio sinistro né le gambe. A dire la verità, non capisco se posso muoverle o meno, semplicemente per il fatto che non le sento più. Io non lo so, se il paradiso esiste, se ci sarà qualcosa oltre a questo. Oltre al dolore, oltre al fatto che tra poco chiuderò gli occhi e non esisterò più. Il mio corpo non esisterà più e io resterò solo una specializzanda in chirurgia morta dopo un tragico incidente aereo. Un incidente aereo. Potrebbe sembrare una cosa quasi comica perché non ho mai sentito parlare di incidenti aerei. Socchiudo gli occhi, facendo un respiro profondo. Mi si mozza il fiato sento un sapore metallico in gola. Fa schifo. Il sangue ha un sapore che fa proprio schifo. Voglio lasciarmi andare perché so che è la cosa giusta, perché sono un medico e so che non c’è niente da fare per me. E chiudo gli occhi, poco prima di sentire un urlo.
E’ Meredith.
Come ho fatto a non pensare a lei? Lei mi odiava, un sacco, all’inizio, e io non riuscivo a concepire il fatto che mia sorella potesse odiarmi. Ma andare al Seattle Grace Hospital è stata l’esperienza più bella della mia vita, anche se mi ha portata a morire. Lì ho conosciuto mia sorella, lì ho conosciuto Alex, George, Jackson… Lì ho conosciuto Mark. E in un secondo capisco che non posso lasciarmi andare, che devo farlo per lui perché io lo amo. Gliel’ho detto. Io lo amo. Io amo lui e amerò sempre lui, e devo salutarlo. Alzo il braccio destro e a fatica comincio a sbattere una cinta contro il pezzo di metallo che mi si è schiantato sopra nell’impatto. Non riesco ad urlare.
Sbatto una volta. Un’altra. Un’altra ancora. Finché non lo vedo arrivare, e d’un tratto tutti i miei problemi non sono nulla. Lui sta bene. Lui starà bene. Lui sopravvivrà, andrà avanti. Crescerà Sofia e sarà un buon padre. Avrà tutto quello che ha sempre desiderato. Quasi tutto.
Si dice che quando stai per morire, ti scorrano davanti tutte le immagini più importanti della tua vita. A me scorre davanti lui. Mi scorrono davanti gli interventi, il sangue, il trapianto di faccia, il primo bacio davanti a tutti.
Lui che fa a pugni con Derek solo per me.
Io
ti amo, e ti amerò per sempre.
E se continui ad attirarmi verso di te, io tornerò.
“Mark, sto morendo”
Ormai lo so, è inutile nasconderlo. Perché la gente lo nasconde sempre? I medici di solito non lo fanno, perché loro lo sanno che i pazienti lo sentono. Lo sentono, quando stanno per morire. E’ una questione di onestà, dire la verità. Io sto morendo.
"Non devi dirlo solo perché te l’ho detto
io.”
Faccio fatica a parlare, e devo ricacciare giù il sangue che
mi sento
in bocca. E, non so con quale forza, sorrido.
Non è la
prima volta, e non sarà l’ultima.
No!
Lo so, ti sto
dicendo che potresti avere un marito.
“..L’una per l’altro..”
Sento gli occhi chiudersi, stringo la mano di Mark
con le ultime forze che mi restano. Io non lo so se il paradiso esiste,
se
esiste qualcosa dopo la morte. Io so che le persone non si trovano mai
nello
stesso momento. Si rincorrono, e si prendono sempre nel momento
sbagliato. Le
persone che si amano davvero hanno sempre mille difficoltà.
Ci sarebbe stato il
lieto fine, ma il destino non l’ha voluto. Io lo volevo
tanto. Avrei dato
qualunque cosa per essere rimasta a fianco di Mark, ora. Anche con
Sofia, anche
se aveva fatto rimanere incinta Callie, anche se avesse avuto altri
mille
bambini. Io non lo so se il paradiso esiste, ma se esistesse, avrebbe
il suo viso.
E i suoi occhi. E mi direbbe queste stesse parole. E mi sorriderebbe. E
mi
insegnerebbe. Oh, sì, mi insegnerebbe un
sacco.
Spazio Autrice.
Non ho mai visto Grey’s Anatomy, io. L’ho visto in due mesi, l’ho letteralmente divorato puntata dopo puntata, l’ho amato. Ho amato ogni singolo personaggio, e questa è una grande serie televisiva. E’ come un buon libro, che appena l’hai finito ti manca. E a me mancano soprattutto Lexie e Mark. Mi mancano in un modo incredibile. Potrei stare a dire il perché, ma credo che tutto sia contenuto in questa piccola one-shot, che non vuole avere nessuna pretesa ma che mi sono commossa a scrivere. Detto questo, spero tanto che vi piaccia. Lae.