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Autore: SmartieMiz    23/01/2013    3 recensioni
Thad e Sebastian, il giorno e la notte, il primo proveniente da una famiglia allegra e bizzarra e il secondo proveniente da una famiglia raffinata e snob.
Che cosa succede quando il fatidico "ti presento i miei" ti tormenta bussando alla porta?
Incontro-scontro con le famiglie Harwood-Smythe. :)
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: SOS! Thadastian - Ti presento i miei
Rating: giallo
Genere: commedia/fluff

Ship: Thadastian <3 :D



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 


SOS! Thadastian - Ti presento i miei

 


Era appena arrivata l’estate e Sebastian non poteva chiedere di più: viveva a New York con il suo ragazzo e andava al college, con l’intento di proseguire con gli studi di giurisprudenza, la sua più grande ambizione sin dai tempi della Dalton.
La sua vita sembrava perfetta, finché non arrivò quella chiamata.
«Pronto?», aveva risposto il ragazzo.
«Sébastian!».
Il ragazzo sorrise: «Cyrielle! Comment ça va?».
Thad, il suo ragazzo, sulla soglia della porta, cercava invano di capire cosa stesse dicendo.
Quando si parlava della sua sorellina, Sebastian aveva sempre le labbra curvate in un dolce sorriso. Il suo adorabile sorriso si spense immediatamente nel giro di qualche minuto: «C’est ne pas possible…».
«Oh oui. Ils viennent demain soir. Tu es disponible?».
Dopo qualche minuto, Cyrielle si congedò e Sebastian posò la cornetta del telefono. Aveva un’espressione indecifrabile stampata sul volto.
«Amore? Cos’è successo?», gli chiese Thad un tantino preoccupato avvicinandosi a lui.
«Cyrielle, Victor, maman e papa sono all’aeroporto. Domani sera vengono a cena da noi», rispose il francese impassibile.
«Oh», fu l’unica cosa che uscì dalla bocca di Thad, poi disse: «Non hai buoni rapporti con loro, vero?».
Sebastian scosse la testa: «Con Cyrielle e Victor sì, ma maman e papa sono terribili! Non si fanno sentire da tempo… domani mi faranno fare chissà quale brutta figura e non sanno neanche che sono fidanzato!».
«Brutta figura? Perché?», insistette il ragazzo.
«Sono altezzosi e arroganti! Criticano ogni cosa che faccio o che dico! Sono semplicemente irritanti!», si sfogò il ragazzo: «E poi a papa non è mai andata a genio la mia sessualità…».
«Beh, se vogliono venire a trovarti significa che ci tengono a te… sei sempre loro figlio», cercò di rassicurarlo Thad accarezzandogli leggermente la schiena.
Sebastian si rasserenerò e si voltò verso di lui, unendo le loro labbra in un bacio delicato.
 
La mattina seguente, Thad si svegliò e notò che Sebastian non era in camera con lui.
Si alzò pigramente dal letto e si recò in cucina dove vide Sebastian armeggiare con i fornelli.
«Oh, che buone, per colazione ci sono le omelettes!», esultò Thad con un sorriso.
«Non sono per ora», rispose il francese freddo: «Sono per gli ospiti».
«Ah», mormorò Thad, poi disse: «Ma non vengono a pranzo!». 
«Lo so, vengono stasera per cena, ma deve essere tutto perfetto. Non deve esserci niente fuori posto!», spiegò Sebastian autoritario.
Thad, confuso, annuì leggermente, poi gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro: «Non essere così ansioso! Non preoccuparti, andrà tutto bene!».
Sebastian si limitò ad annuire.
«Ti do una mano?», propose Thad.
«Anche due», rispose il francese scoraggiato: «A stento so preparare un œuf à la coque».
«Io non so nemmeno che cos’è».
«C’est parfait!».
«Se però mi chiedi qualche pietanza messicana, sono il numero uno», asserì Thad orgoglioso.
«Qualunque cosa, basta che stasera c’è qualcosa da portare a tavola!», concluse il francese.
 
«Eppure era così facile preparare il chili con carne con Cooking Mama…», mormorò Thad confuso tagliando i diversi ingredienti.
Sebastian lo guardò torvo: «E meno male che hai detto che sei il numero uno per quanto riguarda la cucina messicana…».
«Oh, perdonami, ma non cucino da una vita! Alla Dalton mica cucinavamo noi?!», rispose l’ispanico accigliato.
Trascorsero il pomeriggio a imburrare tramezzini e baguettes e a preparare e farcire tacos.
«Però… bel lavoro!», commentò infine l’ispanico fiero di quel traguardo.
«Già, in due siamo riusciti a combinare qualcosa», rispose Sebastian con un mezzo sorriso, poi lo attirò a sé per i fianchi e gli sussurrò: «Ora però voglio soltanto passare un po’ di tempo con te, in attesa dei miei».
Thad sorrise, dopodiché lasciò che le labbra di Sebastian si impossessassero delle sue con passione e frenesia.
Sebastian indugiò lentamente sui suoi fianchi e lo spinse leggermente verso il tavolo della cucina.
«Forse sarebbe meglio andare in camera da letto», sussurrò l’altro.
Il francese annuì, gli rubò un fugace bacio sulle labbra per poi condurlo nell’altra stanza quando all’improvviso bussarono alla porta.
«Mon Dieu, sono già qui!», esclamò Sebastian spalancando gli occhi: «E io sto ancora in pigiama!».
«Ma come, sono in anticipo di un’ora?», chiese Thad perplesso.
«Oh, quei due sono dei perfettini, te l’ho detto…», fece Sebastian.
«Va’ a metterti qualcosa di carino, vado ad aprire io», gli intimò Thad con un dolce sorriso.
Sebastian annuì e corse in camera da letto. Thad si avvicinò alla porta e dilatò gli occhi in maniera impressionante.
«SORPRESAAA!», cinguettò esaltata una donna bassina.
«Thaddyyy!», una bella ragazza mora gli si gettò addosso.
«Quanto tempo, figliolo!», esclamò un uomo: «Ti è piaciuta la sorpresa?».
Thad non sapeva cosa dire: certo che era felice!
«Oh, mamá, papá, Taylor!», Thad, contento, abbracciò i suoi familiari uno alla volta.
«Come sei cresciuto!», squittì la sorella commossa: «Il mio fratellino è al college!».
«E il fidanzatino?», chiese indiscreta la signora Harwood con un enorme sorriso stampato sul volto.
Thad arrossì: «È di là, tra poco ci raggiunge…».
Proprio in quel momento un bellissimo ragazzo si ergeva di fronte a loro: alto, slanciato, capelli castano chiaro, occhi verdi, tratti delicati. Indossava una semplice ma elegante camicia bianca e dei jeans stretti neri che donavano tantissimo alle sue snelle gambe.
Taylor lo stava decisamente mangiando con gli occhi: «Oh, il tuo fidanzato è questo figo da paura?! Ecco perché non ce lo hai mai presentato!».
Thad arrossì vistosamente e Sebastian si limitò a ridere divertito; era leggermente sollevato perché credeva fossero già arrivati i suoi genitori.
«Mademoiselle, moi, je suis Sébastian Smythe. Enchanté de vous connaître», Sebastian si esibì in un breve inchino e le baciò la mano.
Thad si mise una mano in fronte: odiava quando Sebastian faceva il buffone.
Taylor aveva un enorme sorriso stampato in faccia che avrebbe potuto persino oscurare il sole.
«Oh, piacere di conoscerti, Sebastian!», rispose lei con un sorriso malizioso. Thad le scambiò una veloce occhiataccia come per dirle attenta, sorellina, che è soltanto mio.
Sebastian baciò anche la mano della signora Harwood: «Ravi de vous connaître, Madame».
«Oh, sono così lusingata!», cinguettò la donna esaltata come una ragazza che ha appena ricevuto l’autografo del suo idolo preferito.
Sebastian salutò il padre di Thad con una calorosa stretta di mano, dopodiché si avvicinò al suo fidanzato e circondò la sua schiena con un braccio:«Sono Sebastian Smythe, il ragazzo di vostro figlio».
«Oh, sembri così dolce e adorabile!», commentò la signora Harwood con gli occhi a forma di cuoricino, poi disse: «Beh, Thaddeus caro, ci devi raccontare assolutamente tutto! Devi parlarci del college, di Sebastian, di New York, di Sebastian, dei tuoi progetti, di Sebastian… di tutto! Che ne dite se ci intrattenessimo per cena?».
Sebastian e Thad deglutirono all’unisono.
«Oh, sì, che gran bella idea!», le diede corda Taylor nonostante lo sguardo supplicante di Thad.
«In realtà staser…», la voce di Thad venne interrotta dal rumore del campanello.
«No…», disse Sebastian sottovoce.
Thad e Sebastian si guardarono, in preda al panico, e siccome nessuno dei due si muoveva per andare ad aprire la porta, Taylor si sentì in diritto di farlo e perciò l’aprì.
«Buonasera! Chi siete?», domandò la ragazza curiosa.
«Tu chi sei!», mormorò una donna sarcastica.
«Oh, maman, tu es très scorbutique!», un ragazzo l’ammonì, dopodiché si avvicinò alla ragazza e con un enorme sorriso e un rapido baciamano le disse: «Sono Victor Smythe. Tu sei la fidanzata di mio fratello, giusto?».
«Ehm, no, in realtà sono la sorella del ragazzo di Sebastian», rispose lei.
I signori Smythe si guardarono arcigni.
«Accomodatevi!», disse la ragazza con un sorriso gentile.
La famiglia Smythe entrò in casa e Taylor chiuse la porta. I coniugi Harwood si guardarono confusi; Thad, invece, sorrise imbarazzato.
I coniugi Smythe erano vestiti elegantemente: lei con un abito da sera grigio e i capelli biondi raccolti in un ordinato chignon, lui con il completo nero.
Sebastian non sapeva che cosa dire: che cosa si aspettavano quei due, una serata di gala? Lui e Thad non sapevano cucinare molto bene e di sicuro non avrebbero servito caviale, ostriche e champagne per cena.
«Sébastian», lo chiamò la donna.
«Oh, ma chère maman!», rispose il francese fintamente entusiasta cogliendola in un abbraccio.
«Salut!», un’adorabile bimba gli corse tra le braccia.
«Cyrielle!», Sebastian l’abbracciò con un tenero sorriso.
«Salut, mon frère», lo salutò Victor dandogli una pacca sulla spalla.
«Chi sono tutte queste persone?», chiese la madre di Sebastian altezzosa indicando Thad e i suoi genitori.
«Io sono Thad Harwood, il fidanzato di Sebastian», si presentò Thad sfoggiando un adorabile sorriso e stringendo le mani di tutti.
La signora Smythe lo guardò con aria di sufficienza, poi si rivolse agli adulti: «E voi? Chi siete?».
«Io sono Estrella, la madre di Thad. Lui è mio marito Juan. Encantada!», si presentò la donna con un sorriso cordiale stringendole la mano.
«Claire. Lui è mio marito Fernard», rispose la donna superba.
Improvvisamente cadde un lungo silenzio imbarazzante.
«Quanti ospiti a cena!», commentò Thad cercando di sdrammatizzare la situazione, ma si beccò soltanto l’occhiataccia dei severi coniugi Smythe.
«Io avrei fame», disse timidamente la piccola Cyrielle.
«Oh, Cyrielle, non ti abbiamo educata in questo modo!», la rimproverò Fernard.
«Oh, ma non si preoccupi, signor Smythe! Sebastian, mostra la casa a tutti, io preparo la tavola», si dileguò Thad.
Sebastian roteò gli occhi al cielo: di sicuro i suoi genitori avrebbero trovato da ridire sul loro piccolo appartamento.
Sebastian mostrò le diverse stanze alle due famiglie: «Questa è la cucina, questo è il bagno, questa è la camera da let…».
«Dormite nello stesso letto?», Claire, quasi scandalizzata, lo interruppe.
«No, guarda, Thad dorme nell’armadio», rispose Sebastian secco beccandosi l’occhiataccia della madre: «Maman, et selon toi?!».
«Nello stesso letto… bah…», commentò Fernard inorridito.
«Sì, papa, dormiamo nello stesso letto, e lì facciamo anche tante cose belle», gli rispose Sebastian a tono.
Victor rise:«Bravo, fratellino!».
«Che cosa fate?», insistette Cyrielle curiosa.
«Sébastian, ma ti sembra questo il modo appropriato di rivolgerti a noi?! Cyrielle è piccola!», lo ammonì suo padre severo.
«Già, che cosa fate? Voglio tutti i dettagli!», chiese invece Estrella incuriosita.
E invece di aiutarlo, la signora Harwood chiedeva i particolari.
Sebastian, sconvolto, sorvolò l’argomento: «Che fame! Andiamo di là».
 
Sebastian e Thad distribuirono i piatti e le pietanze a tavola.
«Bon appétit!», asserirono i due ragazzi sorridenti.
Fernard assaggiò la propria porzione di chili con carne e al primo cucchiaio chiese: «Ma quanto pepe ci avete messo?!».
«Non è pepe, ma peperoncino», lo corresse Thad: «Così si fanno».
«Ma sono orribili», commentò Claire accigliata.
Thad le fulminò lo sguardo: forse non apprezzava la sua cucina, ma quell’atteggiamento era davvero poco educato.
«Sono buonissimi! E bravo Thaddeus! Li hai fatti tu, figliolo, vero?», gli chiese Juan.
Thad annuì con un timido sorriso.
«E questi cosa sono?», chiese Taylor incuriosita addentando un tramezzino: «Non sanno di niente…».
«Taylor!», la richiamò Estrella accigliata: «Come y callate!».
«Sono tramezzini al burro», rispose pronto Sebastian, poi le indicò un piatto: «Forse questi ti piacciono di più: sono con la maionese».
La cena sembrava proseguire piuttosto silenziosa, finché Estrella non ruppe il silenzio: «Allora, ragazzi? Come va al college?».
«Bene», rispose Thad: «Andare al college è fantastico e adoro studiare, però ammetto che la Dalton mi manca terribilmente…».
«È finita la pacchia, Thaddy», ridacchiò Taylor: «Niente più Warblers canterini, niente più serate pazze con Nick e Jeff… Ora siete nel mondo degli adulti!».
A quelle parole, Thad si sentì incredibilmente più vecchio.
«Allora? Quali sono i vostri progetti?», chiese loro Juan interessato.
Thad boccheggiò: «Papá, sai già che la fotografia è la mia più grande passione».
«Fotografia?», chiese Claire scettica.
«Sì», confermò l’ispanico.
«E tu, Sebastian?», gli domandò Estrella.
«Vorrei diventare avvocato», rispose pronto il francese con un sorriso: «È il mio sogno».
 
Sebastian e Thad avevano preparato la cena con così tanta cura e meticolosità da essersi dimenticati il dessert.
Sebastian, da bravo francese, improvvisò e prese dal frigorifero una confezione di yogurt. Lo yogurt era molto in voga in Francia ed era sempre buono per ogni occasione.
«Yogurt?», chiese Estrella incuriosita.
«Io lo prendo a colazione», bofonchiò Taylor beccandosi l’occhiataccia da Thad.
«Lo yogurt è un ottimo dessert, noi francesi lo prendiamo sempre», disse Sebastian con un sorriso.
«Buono, leggero e delicato, altro che chili e tacos», mugugnò la signora Smythe con arroganza.
 
Per concludere la serata in bellezza, Sebastian aprì una bottiglia di courvoisier.
«Preferivo un bicchierino di champagne, mon cher», asserì la madre porgendogli il bicchiere.
Sebastian si limitò a fulminarle lo sguardo.
«Voglio anch’io un po’ di courvoisier!», disse la piccola Cyrielle.
«Oh, adesso sei ancora troppo piccola. Aspetta un po’ per poter seguire le orme di Sebastian», ridacchiò Victor.
 
La sera, i coniugi Harwood e i coniugi Smythe intavolarono una noiosa conversazione sul lavoro che non interessò neanche minimamente i figli che si erano riuniti tutti nella camera da letto di Sebastian e Thad.
Taylor si era affezionata a Cyrielle e parlavano del più e del meno. Durante la cena aveva notato che suo fratello Victor le lanciava occhiate curiose e sorrisi accattivanti; lei aveva ricambiato perché lo trovava simpatico e carino.
«E quindi chi è la tua principessa Disney preferita?», le chiese Taylor curiosa.
«Belle, perché è francese come me!», rispose la piccola Cyrielle con un sorriso: «Ma anche Ariel perché ha un adorabile granchio di nome Sebastian».
Sebastian sbuffò: «Oh, ancora con quella storia…».
«Ah, sì, La Sirenetta è anche il mio film Disney preferito», affermò Thad divertito: «per lo stesso motivo».
«Dovrei essere intenerito? Sei soltanto squallido, Thad», mugugnò Sebastian.
«Oh, è così carino quel film», insistette Taylor.
«Già, il granchio in particolare», ridacchiò Victor.
Taylor gli sorrise e Victor ricambiò.
Ma questi sorrisi così accecanti devono essere una caratteristica degli Smythe!, pensò Taylor abbagliata.
«Posso rubarmi un secondo Thad?», chiese improvvisamente la signora Harwood irrompendo in camera.
«Oh, sì, certo», rispose Sebastian.
«Non ti preoccupare, te lo riporto subito!», asserì la donna facendogli l’occhiolino.
Sebastian ricambiò con un sorriso: quella signora era una pazza.
 
Estrella portò Thad in un angolo solitario della casa.
«Che cosa c’è, mamá?», chiese Thad incredulo.
«¡Estoy muy nerviosa!», incominciò a blaterare la donna spazientita.
«Mamá, mamá, cálmate!», cercò di tranquillizzarla il figlio: «Allora? Cos’è successo?».
«Sebastian è un amore, es un tío muy guapo y gracioso, credimi, ma i suoi genitori sono due ricconi insopportabili! Sono così snob! Parlano dei loro lavori, delle loro ricchezze, delle loro case, delle loro ville… e non sanno fare altro che giudicare gli altri!», spiegò la madre.
«Eh, me l’ha detto Seb… sono fatti così i suoi genitori. Tu sii sempre te stessa e non farti mettere mai i piedi in testa da niente e nessuno, intesi?», la rassicurò Thad.
«D’accordo…».
«Ehi,mamá, posso chiederti soltanto una cosa?», le domandò il ragazzo.
«Certo, dimmi pure, tesoro».
«Quando parli, potresti cercare di essere meno, ehm… invadente? Credimi, è alquanto fastidioso e dai una brutta impressione a tutti…».
«Va bene, proverò a controllarmi».
Thad annuì, non molto convinto.
 
Il signor Smythe fermò Sebastian.
«Quei tizi sono sempre allegri, sono alquanto irritanti! E quella Estrella, poi… fa sempre domande imbarazzanti! Elle fourre son nez partout!», disse Fernard al figlio.
«Tipo? Che cosa direbbe di così inopportuno?», lo sfidò Sebastian.
«Secondo voi i nostri figli quante volte lo fanno alla settimana?», disse lui sprezzante: «Cioè, ma ti rendi conto!».
Sebastian rise; a parte il fatto che era impossibile rispondere a quella domanda perché ormai entrambi avevano perso il conto, ma la madre di Thad era una tipa davvero bizzarra e a Sebastian piaceva.
«Tu ridi?», chiese l’uomo indignato.
«Okay, proverò a parlarne con Thad», tagliò corto Sebastian.
 
«Thad, i miei pensano che i tuoi siano un po’ sfacciati, in particolare tua madre», lo informò Sebastian quando lo raggiunse: «Io li trovo simpaticissimi, credimi, ma forse a volte tua madre esagera un po’…».
«Lo so, è proprio quello che ho detto a mamá. Lei invece mi ha detto che i tuoi sono troppo snob e antipatici nei loro confronti… che cosa dovremmo fare?», chiese Thad perplesso.
I ragazzi rifletterono un momento.
«Ho avuto un’idea!», disse improvvisamente Sebastian.
«Parla», lo esortò Thad.
 
«Mi fai schifo! Sei un pervertito del cavolo!», urlò una voce proveniente dalla cucina.
«Ma come sei petulante e noioso! Sai che ti dico? Me ne vado!», rispose a tono quella di Sebastian.
 
«Avete sentito anche voi?», chiese Juan preoccupato.
«I ragazzi…», mormorò Fernard confuso.
«Oh, no, i nostri bambini stanno litigando! Perché?», disse Estrella allarmata.
«Andiamo a vedere cosa sta succedendo», li incitò Claire guidandoli verso la cucina.
 
«Sei un verme! Già, credo proprio che sia meglio che tu te ne vada!», continuò Thad imperterrito.
«Lo sto facendo, il tempo di fare le valigie e me ne torno in Francia!», bofonchiò l’altro: «Almeno mi trovo qualche bel francesino da farmi…».
«Che cosa stai blaterando?», la voce severa del padre lo fece voltare.
«Ah, ciao, papa, niente di che, ho appena litigato con Tha…».
«Niente di che?! RIEN DE RIEN?! E questo per te sarebbe niente?!», lo interruppe Claire: sembrava piuttosto adirata.
«Perché state litigando? Siete così carini insieme…», mormorò Estrella.
«Cos’è successo? Perché avete litigato?», insistette Juan.
«Non potete lasciarvi… siete fatti l’uno per l’altro. Vero, Claire?», sentenziò Estrella dando una pacca amichevole sulla spalla a Claire.
«Vero…», confermò lei, sicura di quello che stava dicendo.
Inaspettatamente, Sebastian e Thad scoppiarono a ridere. I loro genitori pensarono fossero pazzi.
«Era una prova», spiegò infine Sebastian sghignazzando: «Una prova per verificare quanto ci tenevate a noi e alla nostra relazione e per capire se sareste dei buoni suoceri perché non so voi, ma io, al termine degli studi, lo voglio sposare».
Thad sgranò leggermente gli occhi. Sposare… Sebastian Smythe aveva davvero pronunciato quella parola meravigliosa?
«Dobbiamo andare tutti d’accordo perché da oggi in poi siamo un’unica famiglia. Smythe, Harwood… ma che cosa importa? Nonostante le differenze, ci dobbiamo voler tutti bene. È questo l’importante. Questo significa famiglia, almeno per me… accettare tutto e tutti…».
Gli adulti rifletterono a lungo sul discorso di Sebastian.
«Caro, mi dispiace tanto se siamo stati assenti in questi ultimi tempi…», asserì Claire mesta e sinceramente dispiaciuta.
«L’unica cosa che vogliamo è che tu sia felice, Sébastian, d’accordo? E se per te essere felice significa condividere la tua vita con Thad, allora approvo la tua scelta. Sei sempre mio figlio», parlò Fernard con il cuore in mano. Quelle parole dovettero costargli tantissimo, ma ne era valsa la pena.
Sebastian, commosso, stava piangendo lacrime di gioia, e Thad si sorprese perché non aveva mai visto il suo fidanzato piangere.
«Dopo questo discorso strappalacrime ammetto che i genitori di Sebastian mi stanno più simpatici», sentenziò Estrella provocando le risate dei due ragazzi: «Beh, che dire… essere una famiglia significa anche accettarsi e accettare gli altri, è vero».
«Quindi ciò significa che dobbiamo accettare anche la tua invadenza e la tua mancanza di tatto», scherzò Claire dandole un buffetto amichevole.
«Ehi, vada piano, Madame!», rispose l’altra fintamente risentita per poi sorriderle.
Improvvisamente si respirò un’atmosfera di pace e tranquillità. I ragazzi sorrisero spontaneamente.
 
La sera tardi, la famiglia Harwood-Smythe ringraziò i due ragazzi per l’ospitalità e per la bellissima serata.
Quando andarono via, Thad e Sebastian, esausti, si fecero una doccia per poi andare a dormire.
«Che stanchezza… però è stata una bella serata», affermò Thad sdraiandosi sul letto.
«Già», rispose Sebastian pensieroso stendendosi al suo fianco e circondandogli la schiena con le braccia.
«Cyrielle è l’amore, davvero», commentò Thad intenerito.
«Tua sorella Taylor non è male… se fossi stato etero me la sarei già fatta».
Quella frase destò sospetto e gelosia in Thad: «D-davvero?».
«Ah-ah, no, volevo vedere la tua reazione», rispose l’altro divertito.
«Ah-ah, spiritoso!», lo rimbeccò Thad dandogli un colpetto sulla spalla, poi disse: «Hai visto come Taylor e Victor conversavano amabilmente stasera? Che carini…».
«Ah, sì, l’ho notato anche io. Mai dire mai», confermò il francese malizioso.
«Comunque sono felice del fatto che hai chiarito con i tuoi genitori, e sono contentissimo anche del fatto che ora i nostri genitori si piacciono un po’ di più», rivelò l’ispanico accoccolandosi al petto di Sebastian.
«Anche a me fa piacere. Le mie idee sono sempre geniali, si sa», scherzò l’altro baciandogli teneramente la guancia.
«Un’ultima cosa e poi dormiamo», parlò Thad per poi deglutire e finalmente chiedere: «Eri sincero quando hai detto che alla fine del college vuoi sposarmi?».
Sebastian rise: «Sapevo che me l’avresti chiesto».
«Allora?», chiese Thad impaziente.
«Certo che sì. Mica parlo a vanvera?», rispose il francese accigliato, poi disse: «Ti amo, perché avrei dovuto mentire?».
«Non so… magari poteva far parte sempre del piano, no?», disse lui incerto.
«Oh, no, Thad. Ti amo e ti sposerò. Promesso», disse l’altro sincero baciandolo sulle labbra.
Thad sorrise felice e, nonostante fossero entrambi molto stanchi, non si tirarono indietro e fecero l’amore.
Ecco che cosa ci voleva più per rendere la vita di Sebastian davvero perfetta: una famiglia unita.

 

 

Angolo Autrice

Ecco un altro mio deliro, e fortunatamente si tratta di nuovo di una one-shot! xD :D
Che dire... la Thadastian è la mia OTP e mi ispira sempre tanto fluff e tante ff XD
Penso che le frasi francesi e spagnole siano facilmente comprensibili, ma se volete posso postare la traduzione (:
Estrella è un mito XD ♥ E che cosa ne pensate di Taylor, di Victor, di Cyrielle, di Juan, di Fernard? XD E dei Thadastian? ♥
Ringrazio tutti coloro che leggeranno! Spero vi piacerà questa ff :D
Alla prossima! :)

   
 
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