Crocifisso

 

 Dopo sei lunghi mesi sono finalmente tornato a casa, indebolito, stremato, ferito, ma ancora vivo. La mia visita alle colonie ha dato ottimi frutti, infatti sono riuscito a portare  con  me  enormi  quantità  di spezie rarissime, profumi, oro e pietre preziose. É stato un viaggio estremamente faticoso, e non riesco a tenere il conto di tutte le volte in cui la nostalgia che divorava il mio animo mi induceva ad abbandonare quest’impresa e raggiungere la mia adorata Spagna, per godere nuovamente del suo calore, delle sue bellezze, ma soprattutto  per poter rivedere colui di cui avevo sentito la mancanza più di ogni altra cosa al mondo ed occupava costantemente il centro dei miei pensieri e delle mie preoccupazioni. Desidero a tutti i costi farmi perdonare per la mia assenza, per averti lasciato tra le spire della solitudine tutto questo tempo, non potrei mai sopportare di averti fatto soffrire, il tuo odio sarebbe capace di uccidermi all’istante. Appena ormeggiata la nave infatti mi sono recato dal miglior orafo di Barcellona, affinché forgiasse per te qualcosa di estremo valore che, nonostante il tuo orgoglio, non avresti potuto rifiutare. Le mie disposizioni furono poche ma precise: Un crocifisso che testimoniasse la tua fede, ormai divenuta più salda e devota della mia, colui che te l’aveva trasmessa, bordato d’oro per dimostrarti quanto tu sia prezioso per me, adornato con grani di perle perché esaltassero il tuo candore e la tua purezza, fra le quali spicchi un unico brillante rubino, rosso come quei frutti di cui entrambi andiamo pazzi, come le tue tenere gote quando ti arrabbi o sei imbarazzato, rosso come il fuoco dell’amore proibito che sento per te. Ti amo mia vita, e adesso che sono di nuovo a casa farò di tutto per non lasciarti mai più.  Tuo Antonio.