Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: itsemms    24/01/2013    4 recensioni
Una ragazza impacciata, insicura e quant'altro incontra un ragazzo, il più figo della scuola. Fa tanto soap opera americana, vero? Prima FF, spero vi piaccia.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: scusate se non ci sono spazi ed altro. Appena entro al pc provvederò a modificare il tutto. //
 
Rose.
'Quanto odio quelle due.'
Indicai Manuela, senza farmi vedere da sguardi indiscreti, due ragazze dall'altro lato della strada, appoggiate ad una Range Rover assieme ad un gruppo di ragazzi.
'I pretendenti al trono di Justin, suppongo' esordì Manuela.
'Justin?!' feci io, guardandola confusa. Ero nuova in quella scuola: mi ci ero appena trasferita nonostante l'anno fosse quasi finito. Mia madre conosceva il preside e lo convinse ad ammettermi, altrimenti avrei dovuto perdere l'anno. 
'Ah, giusto. Beh, mia cara Rose..' posò una mano sulla mia spalla facendomi distogliere lo sguardo da quelle due '..Devi sapere che Justin è un figo assurdo che gioca a basket. Dovresti vederlo senza maglietta. Una volta mi capitò di passare nelle vicinanze del suo spogliatoio e..'
'E a me non importa se gli hai visto o meno il pacco, Manu.' 
Ci guardammo per qualche minuto per poi scoppiare entrambe a ridere. 
'Hai ragione, scusa Rosa'. 
La ghiacciai con lo sguardo. 'Non. Chiamarmi. Mai. Più. Così.' Girai le spalle irritata e mi avventurai fra i corridoi della scuola, sotto lo sguardo di tutti. 
 
Erano ormai dieci minuti che girovagavo senza una meta precisa, non avevo la più pallida idea di dove andare. Vidi un ragazzo girato di spalle, stava andando via, quindi corsi verso di lui per raggiungerlo. 
'Ehi tu, aspetta, ti prego!' Urlai con quanto fiato avevo in gola, lui si girò di scatto ed io gli andai accidentalmente addosso. I libri erano distesi sul pavimento e questo misterioso ragazzo mi aveva preso la gamba per tenermi in equilibrio, mentre io ero letteralmente aggrappata a lui. Non avevo intenzione di aprire gli occhi e guardarlo per paura di scorgere lineamenti arrabbiati sul suo viso. 'S-scusami io non..'
Mi interruppe.
'Oh, piccola, tutto bene?'
Quelle parole mi scaldarono. Aprii lentamente gli occhi e mi guardai attorno, ma la prima cosa che riuscii a vedere era il suo sorriso. Annuii sorridendo timidamente, mi portai il ciuffo dietro l'orecchio. Lui staccò la presa dalla mia gamba e mi raccolse i libri caduti a terra. 
'Grazie mille'. 
'Di niente bella.' Si alzò porgendomi i libri. 'Non ti ho mai visto da queste parti.. nuova?'
Annuii. 
'Beh, ora scappo, ho gli allenamenti. Oh quasi dimenticavo, piacere, Justin.' Mi porse la mano sorridendomi a 32 denti ed io ricambiai il saluto.
'Ehi, piacere tutto tuo!' Risi. 'Io sono Rose.'
Mi squadrò dalla testa ai piedi, notai che si stava mordendo il labbro. Arrossii non appena i nostri sguardi si scontrarono, ma lui se ne accorse. 
'Devo proprio andare dolcezza, ci si vede!' Mi salutò con un cenno della mano e fece per andarsene. 
'Aspetta!' Lo bloccai tirandogli il braccio. Si voltò stupito, ritirai la mano imbarazzata. 'Non era mia intenzione, scusami..' riuscii a dire. Cambiò espressione: sembrava rilassato, noncurante dell'accaduto, e ciò mi fece sentire a mio agio. 'Beh.. non è che sapresti dirmi dove si trova la classe di italiano?'
 
 
Justin.
Driin, driin. Allungai il braccio per spegnere quella cosa, che non aveva la minima intenzione di smettere di suonare.
Driin, driin. Non si spegneva. Che cazzo le prendeva?! Mi alzai dal letto, presi la sveglia e la scaraventai violentemente a terra, rompendole lo schermo. 
'Perfetto' mugulai, stiracchiandomi e dirigendomi verso il bagno. Accesi il cellulare e lo lasciai vibrare per via dei messaggi sul lavandino, entrai quindi nella doccia.
Mi rilassava sentire l'acqua bollente scorrere giù per la mia schiena, mi calmava. E diciamo che ne avevo piuttosto bisogno, considerando il bel risveglio. Uscii dal bagno con un'asciugamano in vita, presi i boxer dalla sedia e mi vestii velocemente. Controllai il telefono: 2 messaggi. 
 
Da: Anita.
Ciao cucciolino, buongiorno *.*.*.* non vedo l'ora di averti finalmente tutto per me :* ci si vede a mensa<33
 
'La solita rompi cazzo.' pensai fra me me. 'Avrà capito o no che è finita, tra noi? È solo un'oca troia e senza cervello. Grazie a Dio me ne sono reso conto.' 
 
Da: Mamma.
Ti mando un dolce bacio avvolto in un pensiero.. te lo mando per augurarti un caldo buongiorno.. un bacio da chi non ti mai smesso di pensare. Buongiorno
 
Sgranai gli occhi leggendo il messaggio di mia madre. Mi manca. È dovuta partire per Parigi e tornerà solo fra una settimana. Posai lo sguardo sull'ora: erano le 8.22. Fra meno di dieci minuti sarebbe suonata la campanella ed io avrei fatto tardi per gli allenamenti di basket. Presi il borsone e mi catapultai in macchina. Con una tale non-chalance presi dallo sportellino della vettura una sigaretta, che accesi e portai fra le mie labbra. Inalai il fumo e lo rigettai fuori dopo averlo trattenuto per un po' in bocca. Arrivai a scuola e parcheggiai.
'Se facessi filone, oggi?'
Questo era l'unico pensiero che mi girava per la testa. Buttai la sigaretta a terra, la schiacciai con la punta del piede e mi diressi all'interno dell'istituto. Erano appena le 8.30 e già si sentivano le ragazze starnazzare dal bagno. Percorsi il corridoio apparentemente isolato, quando mi sentii chiamare.
'Cristo no, non Anita.'
Percepii una presenza sempre più vicina a me e nemmeno il tempo di girarmi che mi trovai a reggere una ragazza per la gamba. Ero pronto a sgridarla, quando la guardai e vidi che mancava poco che iniziasse a tremare. Era come terrorizzata.. povera. Era aggrappata alla mia maglia ed aveva gli occhi socchiusi.
'Oh, piccola, tutto bene?' Fu tutto ciò che mi sentii di dirle. Iniziava ad aprire gli occhi, quindi le sorrisi per tranquillizzarla. Fece cenno di si con la testa per rispondere alla domanda, mi chinai per prenderle i libri caduti qualche minuto prima sul pavimento.
'Grazie mille.'
'Di niente bella. Non ti ho mai visto da queste parti.. nuova?'
Rispose facendo lo stesso cenno con la testa. 'Beh, ora scappo, ho gli allenamenti. Oh quasi dimenticavo, piacere, Justin.' Le diedi la mano, sicuro.
'Ehi, piacere tutto tuo!' Ribattè pronta la ragazza, ridendo, e finalmente si decise a ricambiare la stretta di mano. 'Io sono Rose.'
'Devo proprio andare dolcezza, ci si vede!' Presi il borsone e la salutai, quando mi sentii afferrare per il braccio.
'Aspetta!' 
Aveva stretto la presa, si era aggrappata quasi quanto prima. Ma dico.. parlare semplicemente no eh?! Sono un tipo che si altera per poco, dovrebbe stare attenta. Mi voltai e notai il suo sguardo triste e dispiaciuto.
'Non era mia intenzione.. scusami'.
Come potevo prendermela con lei? Era bellissima. Aveva due occhi verdi quasi smeraldo: mi attraevano, mi ipnotizzavano. Sarei rimasto a guardarli all'infinito. Le sorrisi con l'angolo delle labbra, l'esortai a parlare.
'Beh.. non è che sapresti dirmi dove si trova la classe di italiano?'
  
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