Quella sera alla Quarta Casa sarebbe stata ricordata da Shura Cavaliere di Capricorn come la più seccante di tutta l’epopea cavalleresca. Non accaddero fatti di sangue rilevanti, nessuna “seccatura” seria, insomma. Semplicemente: Death Mask di Cancer era incazzato nero.
-Ti rendi conto?!- sbottò avvicinando il viso a quello dell’altro che indietreggiò appena per non essere colpito dagli sputacchi.
-Death, non m’interessa che tutti sappiano della nostra relazione, tanto più che i nostri compagni non ne sono infastiditi.-
Il Cavaliere di Cancer scosse il capo.
-Fosse quello il problema. Fosse quello… - cantilenò picchettando nevroticamente il dito sul tavolo imbandito di ogni ben di Atena. -Tutti ne parlano e vedono cose che non ci sono in ogni nostro gesto. E che cazzo! Se ti do un cazzotto, tu cosa pensi?-
-Che hai le tue cose?- propose Shura.
-No, che ce le ho girate. Per gli altri è- giunse le mani e alzò gli occhi al cielo -l’unico modo che io conosca per esprimere il mio amore.-
 “Perché? Non è così?”
Shura si concesse una risatina divertita, ben attento a non esternare il suo pensiero.
-Credo che anche per Milo e Camus sia lo stesso, perciò non prendertela. O devo pensare che t’importi davvero cosa dice la gente?-
Death Mask lo fissò in tralice masticando con estrema lentezza.
-Tu non riesci a focalizzare il problema, eh?- gli chiese -Allora, senti qua: chi ha preparato la tavola?-
-Tu no di certo.- rispose Shura. -Le tue ancelle?-
-E non noti niente di particolare?-
Il Cavaliere di Capricorn picchiettò col coltello l’asta del bizzarro candelabro di ferro a centrotavola. Le fiammelle azzurrognole vibrarono appena, dando un’impercettibile scossa all’atmosfera tetra della stanza.
-A parte quello.- rispose Cancer, per il quale una quisquilia del genere era pura quotidianità.
Capricorn fece un gesto eloquente con la mano ad indicare la terrificante tappezzeria di volti sofferenti della Quarta Casa.
Death Mask scosse il capo, rassegnato.
-I tovaglioli, i tovaglioli!- esclamò iniziando a perdere la pazienza.
Shura socchiuse gli occhi, chiedendosi se quello non fosse impazzito, poi diede un’occhiata al proprio tovagliolo e si lasciò scappare una risata isterica.
Sui fazzoletti erano ricamati entrambi i segni delle loro costellazioni.
- Le cose son messe peggio di quel che pensassi.-
-Già, ci shippa pure il corredo, pensa te e che cazzo! -
-Ci cosa?!-
-Gergo delle ancelle. Dicesi shippare quando si supporta la relazione fra due individui. La nostra dignità va a puttane, ti è più chiaro?-
Il Cavaliere di Capricorn, seppur un poco divertito, dovette ammettere quanto quella situazione fosse inquietante e si chiese se anche le ancelle di Milo e Camus, o peggio le proprie, avessero il medesimo strano hobby al limite dello stalking.
-Ok, ammetto che la situazione stia degenerando un po’, perciò terminata la cena ci salutiamo amichevolmente, Cavaliere?-
-Ma neppure per sogno!- saltò su Death Mask –Dopo cena si fa quel che si deve!-
-E come la mettiamo con le ancelle?-
L’espressione del Cavaliere si fece, se possibile, ancor più torva e terrificante, il suo sorriso più simile a quello di un demone.
-Se vogliono parlare di ciò che accadrà, non hanno che da prenotare un posto nella parete.-
Shura, a ragione, rabbrividì. Dopotutto Death Mask era conosciuto per aver ucciso per molto meno.





Note: In realtà volevo fargli dire "Ci shippa pure lo scottex" ma suppongo che ad una cena elegante (ma solo fra amici eh! Se se) Cancer ordini di allestire il tutto per bene. No è che oggi mentre apparecchiavo ho notato che lo scottex aveva i loro segni sullo stesso fazzoletto, perciò poi ho dovuto scrivere sta cosa qui. Intanto ho riso come una scema.  Mettiamola così: se avesse notato la cosa sullo scottex, Death avrebbe intuito che si trattava di una strana coincidenza, in questo caso però la situazione è davvero grave XD