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Autore: HopeMM    24/01/2013    1 recensioni
La storia di una ragazza di 17 anni, che come tutte le ragazze della sua età dovrà affrontare l'adolescenza, nelle cose belle e nelle cose, che agli occhi degli adolescenti possono sembrare solo insuperabili. Si troverà davanti a situazioni difficili da affrontare e davanti a situazioni emozionanti, nella quali solo il cuore sarà a comandare.
Scrittrice: http://www.facebook.com/maria.pirisi.3?ref=ts&fref=ts
Adesso, vi auguro una Buona Lettura.
Spero in qualche recensione.
Arrivederci.♥
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.♥


Guardai la neve cadere sul terreno, così delicata, così bella, così unica, così autentica.
Ho sempre amato la neve, fin da piccina. La guardavo scendere dal cielo, in tutto il suo splendore, e desideravo poter essere come lei. Ancor adesso quel 'sogno' è vivo in me, come un fuoco ardente. 
Aprii la finestra, che ci separava. Una folata di vento gelido camminò lungo il mio corpo, chiusi gli occhi inspirando a pieni polmoni il saluto di un Inverno che aveva inizio. Sorrisi, consapevole di non essere più sola. L'Inverno è la mia stagione preferita, lo è sempre stata, perché ha un sapore diverso, ha un modo suo di presentarsi; quel freddo che ti tocca nel profondo, facendoti capire che c'è, non puoi vederlo, non puoi toccarlo, ma percepirlo, amo questa sensazione.
Mi sedetti sul davanzale della finestra, con indosso semplicemente un vestitino bianco, che di Invernale non aveva proprio niente, ma non m'importava.
M'incantai ad osservare quell'albero per l'ennesima volta da quando ero nata, era sempre stato lì, un Platano Americano, che della mia età si faceva un baffo; mi chiesi quanti anni avesse, ma non mi diedi risposta, perché io, di piante proprio non ne capivo, ma era ovvio che ne avesse tanti.
Mi chiesi anche se gli alberi capiscono, se vedono o parlano, insomma, se ne stanno sempre lì, fermi nello stesso punto, per anni, anni ed anni, chissà se anche loro hanno una vita..
Probabilmente, in una vita passata io ero un albero. Sì, è così. Per questo motivo ora sono un'amante del viaggiare e di 'muovermi'; prima non potevo!
Ecco. Risolti tutti i problemi della vita. Già.
A svegliarmi dai miei pensieri fu Elizabeth, o come la chiamo io, semplicemente 'Liz', la mia dolce gattina, che miagolava dietro la porta, probabilmente aveva fame..
«Un attimo e arrivo, cucciola!», le urlai.
Finalmente posai i piedi a terra, nel tetto, pieno di neve ormai. Sorrisi tra me e me. Amavo quella sensazione: l'adrenalina che entra in circolo, la mente che entra in tilt, il cuore che inizia a galoppare e tu che tremi perché il freddo è troppo, la vita ti si passa davanti, come se stessi per perdere la vita, che poi non è così, e il fatto di sentirti libero.
La libertà. La libertà, quel qualcosa che ti da la sensazione di poter fare tutto, di poter essere tu a comandare questo mondo.
«Ahi.», urlai, quando qualche insetto mi punse nella gamba.
«Ehi, chi sei?», sentì pormi questa domanda.
Una voce chiara, ma forte, una voce maschile, non di un uomo o di un bambino, ma di un ragazzo.
«Chi sei tu ragazzo misterioso.» domandai sotto forma di frase. 
Mi guardai attorno, cercando quella voce o quel ragazzo, ma niente; attorno a me regnava solo silenzio e solitudine.
«Sono un ragazzo misterioso.». Ma che razza di risposta è?
«Wow, ma quanto siamo timidi!» lo provocai. Volevo sapere chi era; quel ragazzo mi incuriosiva.
«Ma non pazzo di stare fuori con questo freddo, no?», 'dritto al punto' pensai, ma pur sempre divertente. Mi feci due risate, seguita dal ragazzo misterioso.
«Beh, che ci fai qui fuori?», mi domandò, così di punto in bianco.
«Vivo.». Non ci pensai nemmeno, la risposta uscì così, di getto. Mi maledì per aver dato quella risposta, chissà cosa avrebbe pensato, ma poi in fondo, cosa m'importava? 
Quell'altra vocina nella mia testa mi rimproverò, per la mia domanda/affermazione, perché detta con tutta sincerità, nonostante il mio incoraggiarmi e il mio cercare di autoconvincermi, non riesco a non dare peso al giudizio della gente su di me.
«In che senso?», mi domandò buttando giù quel muro che avevo costruito mentre attendevo la sua risposta. Mi sorprese, e credo che per la prima volta rimasi senza parole.
Chi era quel ragazzo? Perché non mi aveva giudicata? Perché si interessava tanto a me? Tante domande mi frullavano in testa, che non avrei mai immaginato che il cervello di una persona potesse correre così in fretta.
«Qui su, vedi e senti il vero sapore delle cose, ci puoi parlare. Qua su, impari a conoscere e capire le piccole cose. Questo è ciò che conta. Ma ora scusami ragazzo del mistero, devo andare.». Non comprendevo il motivo del mio 'aprirmi' ad uno sconosciuto; mi trovai infantile, ma il suo tono caldo mentre parlava, mi fece sentire a mio agio.
«Aspetta, dove scappi? Rivediamoci qui, anche domani, alla stessa ora. Ti aspetto piccola Sognatrice.» e andò via, così, lasciandomi lì, senza parole, seduta su quel davanzale, a ripensare a ciò che era successo due secondi prima, mi diedi qualche pizzicotto, come per farmi capire che era vero e che ciò che era 'capitato', non era frutto della mia invenzione.
Sorrisi, quasi senza rendermene conto.


Spero che questa lettura sia stata di vostro gradimento.
Vi aspetto tutti qui:

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Un bacione dalla vostra scrittrice.
//Charlotte.
   
 
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