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Autore: Daequan    24/01/2013    0 recensioni
"Tutti si riferiscono alla realtà, quando scrivono.
Lui di più, o comunque in modo più ridicolo, supponibilmente.
Valentina esiste, è schifosamente bella, dolce e intelligente e questo rende tutto ulteriormente farsesco."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dante, leggermente compassato come se recitasse, si allontana da Valentina.

Si maledice per la sua scelta di tenerla a dormire, sembra una di quelle mille scene d'amore di cui scrive, e sarebbe la peggiore e più ridicola.

 

Perché la natura fittizia dell'interesse che i suoi gesti susciterebbero in lei se fosse una sua trama sarebbe ancora più fragile ai suoi occhi e anche, forse, a quelli altrui.

Non ha la rigida sicurezza che hanno i veri poeti e scribacchini nel separare sogno e realtà o nell'unirli in modo convinto ed entusiasta.

Sta in mezzo.

Non è vero, ma non è ancora pronto ad accettare che sia falso. E quindi la natura binaria del distinguo realtà/finzione taglia come forbici e lo prende in mezzo, il povero cretino che è Dante, con quel nome che ricorda il Sommo Poeta e applicato alla sua complessione smilza fa ancora più pena.

 

E tuttavia Valentina esiste, e lo prende anche più in mezzo alle lame della forbice perché riferirsi a qualcosa di esistente, se hai la coda di paglia, è peggio.

Tutti si riferiscono alla realtà, quando scrivono.

Lui di più, o comunque in modo più ridicolo, supponibilmente.

 

Valentina esiste, è schifosamente bella, dolce e intelligente e questo rende tutto ulteriormente farsesco.

Dante ne conclude che la sua vita è del tutto ridicola: è timido, scrive, ha un nome francamente pesantissimo, vive male, pensa troppo e si innamora della classica ragazza perfetta perché in qualche assurdo modo lei gli è pure amica.

Forse per bene di trama.

 

E' tutto improbabile, e anche uscire dall'impasse del ripetere sempre le stesse cose diventa secondario.

Lei è a letto, diciamo una cosa nuova, a casa di lui.

Ovviamente è fidanzata con ben altro tipo di ragazzo, uno con il pacchetto completo ricco-fighetto-supponente-pettinato, ma c'è da immaginarlo, e anche dire "però è lì con lui, non col suo ragazzo" cambia poco la sostanza.

Che una persona con quel minimo di ironia che ti rimane sullo scaffale quando hai finito le altre risorse riassumerebbe come "classica storia di friend-zone", ma un elegiaco come il nostro protagonista ridurrà a termini ben più drammatici, come se innamorarsi fosse la fine del mondo.

 

Lo è. Però allora il mondo finisce tutti i giorni.

Più volte al giorno.

 

Si ripete anche quello, come si reitera il rituale a tarda sera per addormentarsi.

Dante ascolta tutte le sere il suo iPod fino al sopraggiungere del sonno.

Stasera invece non può perché Valentina farebbe, da buona migliore amica dolce e invadente, domande su domande.

Domande a cui non si può rispondere se non con un "lo faccio per il bene di tutti" che però sarebbe francamente poco credibile sulla bocca di una persona il cui cognome non fosse Kent o Parker.

 

Sarebbe brutto Dante Kent?

O Dante Parker?

 

"Vado in bagno, Vale"

"Va bene, io mi metto sotto le coperte ché ho freddo!"

 

Dante si chiude in bagno ad ascoltare l'iPod una buona mezz'ora.Valentina già dorme, lui le si accoccola vicino ma senza toccarla. Nonostante il rituale è ancora emozionato all'idea di starle vicino, di poterla accarezzare, forse persino baciare.

Ovviamente è una potenzialità ipotetica, e non solo perché lei non lo vorrebbe, ma perché lui stesso è ben conscio dei limiti che non può oltrepassare.

Know your role.

 

In qualche modo si addormenta, il suo respiro si fa pesante.

Si sveglia lei, lo vede dormire, gli dà un bacio sulla guancia e va in bagno.

Un'unghia rotta che le dà fastidio la costringe a cercare una limetta nei cassetti del bagno e, ovviamente, trova l'mp3 nascosto con troppa sicurezza.

Per curiosità lo accende e ascolta una traccia senza nome.

 

E' la voce di Dante: "io NON amo Valentina, NON la amo, NON sono innamorato di lei, perderò i miei sentimenti, li soffocherò, li sto soffocando. Sarà tutto più semplice, tutto più semplice, se non sarò innamorato di lei. Lei sarà un'amica, io non spererò più e potrò scegliere di accontentarmi di un'altra, finalmente. Voglio accontentarmi, voglio essere sereno, io NON la amerò, NON la amo, NON la amo. E non la amo perché così è tutto più semplice."

 

La traccia finisce, e il repeat le impone di ripartire.

E ripartire.

E ripartire.

 

Lei vorrebbe interrompere, svegliarlo, dirgli che sta male, che non può fare così, che le cose non sono mai semplici.

Vorrebbe chiedergli spiegazioni, chiedergli perché, chiedergli una cosa qualunque.

Ma non le viene in mente niente, e forse in fondo Dante ha ragione.

Così è tutto più semplice.

   
 
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