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Autore: Nuru    24/01/2013    5 recensioni
Per Dean il suo compleanno non è mai stato una data da celebrare, mentre per qualcun altro è un giorno molto importante, da non dimenticarsi mai, ma ora Dean non ha nessuno con sé e nessuna voglia di festeggiare... Scritta sul Prompt "E non dimenticarti della torta" di Le migliori citazioni di Supernatural, ambientata prima dell'inizio della prima stagione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Tutti i diritti di Supernatural appartengono ai rispettivi networks televisivi: The WB, The CW, Warner Bros. Scrivo senza scopo di lucro e non guadagno nulla dalla pubblicazione di questa storia, il mio è solo un omaggio ad una serie e a dei personaggi che amo.


 

Quello che conta

 

 

Non era mai stato ligio alle tradizioni, Dean Winchester, non gli importava troppo di festeggiare il Ringraziamento in un'ammuffita stanza di un qualche motel nello sprofondo della provincia americana, mangiando il pollo del fast food, invece di trascorrerlo seduto ad una tavola imbandita ad ingozzarsi di cibo e chiacchiere vuote, né aveva mai sentito troppo lo spirito natalizio, del resto non era semplice per lui immaginarsi a scartare regali sotto l'albero, mentre era impegnato a staccare la testa dal collo di una qualche aberrazione uscita dal peggiore degli incubi possibili. E lo stesso poteva dirsi riguardo il proprio compleanno. Semplicemente, Dean si scordava di compiere gli anni. Il ventiquattro gennaio arrivava e passava ogni anno e Dean nemmeno se ne sarebbe reso conto, non fosse stato per Sam che, mai una volta, si era scordato di fargli gli auguri, puntualmente, allo scadere della mezzanotte del ventitré o la mattina dopo, appena svegli. E non erano auguri speciali, non c'erano abbracci e feste a sorpresa o colorati pacchettini da aprire, solo “tanti auguri Dean”, un sorriso ed una fetta di torta ad attenderlo, la sera stessa, come apparsa dal nulla sul tavolino o sopra il letto nella stanza a cui tornavano, coperti di fango, sangue e ferite, dopo la caccia. Sam non si era mai scordato la torta e Dean non aveva mai capito come facesse, ogni anno, a far comparire quel pezzo di dolce come per magia, senza che lui se ne accorgesse. Tornavano al motel e lei era lì, placida e tranquilla, pronta per lui, nonostante fosse sicuro di non aver mai perso di vista il fratello, che poi perdere di vista un gigante di quasi due metri, largo come un armadio, non era nemmeno così semplice.

 

Ma quest'anno sarebbe stato diverso, quest'anno per la prima volta, Dean non avrebbe avuto nessuno pronto a ricordargli del suo compleanno, e forse per questo, per la prima volta, Dean se ne ricordava da solo. Contava i giorni sul calendario, spuntandoli mentalmente uno per volta e sperando solo di addormentarsi il ventitré notte e svegliarsi direttamente il venticinque mattina. Erano quasi cinque mesi che Sam se n'era andato, inseguendo il desiderio, che da sempre lo tormentava, di gettare le basi per costruirsi una vita normale. Sam si era iscritto a Stanford, tagliando i ponti col proprio passato e girando le spalle a lui ed a papà nel momento stesso in cui aveva varcato la soglia di quel luogo. Oltretutto papà era occupato dall'altra parte del paese e Dean era solo, impegnato nell'ennesima stupida, sfiancante e pericolosa caccia al figlio di puttana di turno. Figlio di puttana che era stato particolarmente impegnativo far fuori - Ma non impossibile - rifletteva tranquillamente Dean raschiando via con la punta del coltello un pezzetto di budella dalla suola dello stivale ed asciugandosi poi il sangue non suo dalla faccia, con uno straccio con cui solitamente controllava il livello dell'olio alla macchina di papà e che aveva infilato distrattamente nella tasca della giacca qualche giorno prima. - Il vecchio se ne va in giro su un gioiello come l'Impala, e a me lascia questo catorcio che gli ha prestato Bobby – pensò calciando il parafanghi arrugginito dello strano incrocio multicolore che era costretto a guidare. Si fermò lungo la strada per comprare qualcosa da mangiare in un piccolo mini market aperto tutta la notte, soppesò indeciso con lo sguardo le torte confezionate sugli scaffali ma decise di non comprarne nessuna, benché sembrassero quantomeno commestibili sapeva che per lui avrebbero avuto tutte lo stesso sapore amaro. Si limitò ad una confezione di pane in cassetta, un barattolo di burro d'arachidi ed un cartone da sei di birra, pagò alla cassiera che non lo degnò di uno sguardo, mentre imbustava con movenze da zombie i suoi acquisti. Dean pensò per un secondo se non fosse il caso di farle un taglietto sul braccio con una lama d'argento, tanto per essere sicuro di non dover fare un lavoretto extra quella sera, ma lasciò perdere. Raccolse il suo resto, salutò la donna e le sue profondissime occhiaie ed uscì, caricò la busta sul sedile del passeggero e si rimise in strada. Un'ora più tardi fermò la macchina, se così si poteva chiamare, al parcheggio del motel dove alloggiava e prima di spegnere il motore dette un'occhiata veloce all'orologio digitale sul cruscotto. L'apparecchio segnava mezzanotte e due minuti del ventiquattro gennaio duemilaquattro. Dean aveva appena compiuto venticinque anni. «Buon compleanno, Dean» sbuffò stanco, scendendo dall'auto ed avviandosi alla stanza senza fretta, infilò la chiave nella toppa ed aprì la porta entrando, chiudendosela alle spalle con un tonfo. Dieci secondi più tardi era di nuovo in strada, affannato, girando la testa a destra e sinistra con la pistola in pugno. Si decise a rientrare solo quando fu più che certo non ci fosse nessuno nascosto fuori. Rimase comunque sulla soglia qualche minuto, prima di avvicinarsi al letto e controllare meglio cosa fosse quella cosa lì sopra e...

 

Una fetta di cheescake ai mirtilli con una candelina accesa infilzata sopra era lì ad aspettarlo, placida e tranquilla. Dean raccolse il biglietto che sporgeva in parte da sotto il piatto di plastica, lo aprì e dopo qualche secondo di sorpresa un sorriso timidamente affiorò sulle sue labbra, allargandosi piano fino a conquistarne trionfante il volto prima teso e scuro. Tre semplici parole, scritte con una calligrafia decisa ed ordinata

 

Tanti auguri Dean.

 

Sorrise di più, doveva aspettarselo. Sam non aveva mai dimenticato la torta.

 

 


 


 


 

Le note di Nuru: ho trovato questa pagina oggi e non so che mi è preso, ma ho buttato giù di getto questa short! Spero vi piaccia! Mi sono divertita tanto a scriverla, chissà che non ci prenda “il ciuccio” di fare queste cose! X3 La cosa bella è che ci è voluto di più a trovare il titolo (che fa schifello, temo) che a scrivere tutta la fic! E adesso che ci penso... Devo pure pubblicare il nuovo capitolo di Knocking on Heavens Door, la mia long sempre su Supernatural!!! (aaaaaaaaahrg! Corro a correggerlooooo! >___<) Kiss!

   
 
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