Dunque, per chi conosce il manga di Crazy Zoo, sa benissimo che si è concluso dopo soli 5 numeri, lasciando molte cose in sospeso.
In particolare, mi intrigava molto l'avvertimento di Shikuma riguardo la figura misteriosa a cui ha fatto rapporto e dalla quale avrebbero dovuto guardarsi.
Bene, aggiungete a questo il desiderio di veder continuare la storia, e quello di veder realizzate certe coppie... questa fic è ciò che ne è venuto fuori!
Bando alle ciancie, sappiate che è una storia abbastanza lunga, ma spero ve la godiate, buona lettura!
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Alla fine
è accaduto davvero.
Faccio
pressione sui gomiti, sento la schiena bruciare, ho sbattuto la testa,
ma devo
alzarmi.
Con una
fatica disumana riesco a mettermi seduta.
La
schiena… fa male.
Porto le
mani sul bacino e le ritrovo macchiate di un liquido rosso e vischioso,
lo
stesso che mi ricopre le ginocchia. Ne sento l’odore
nell’aria.
Shikuma ci
aveva avvertiti.
Alzo lo
sguardo, ma me ne pento subito: lo zoo, il nostro zoo, per il quale
abbiamo
lavorato con così tanta fatica, dato tutta
l’anima... è distrutto.
Gli
animali sono disorientati, alcuni sono ancora chiusi nelle gabbie che
hanno
resistito, molti sono a terra.
Devo
alzarmi. Devo aiutarli. Devo
alzarmi.
Ogni
movimento mi procura dolori lancinanti, ma non importa.
Sono in
piedi, traballo, vedo sfocato, vorrei non vedere affatto.
Il capo.
Shina, dov’è finito Shina? Starà ancora
combattendo contro quel mostro?
Quel
mostro... è tutta colpa sua.
Gli
occhi mi si riempiono di lacrime mentre mi accosto ai miei amici feriti.
«Oogami…»
è steso a terra, ha tre spaventosi squarci sul petto.
«Oogami,
ti prego…» lo scuoto piano e miracolosamente apre
gli occhi.
«Hana…
-
si sforza di sorridermi - un codardo come me non può certo
morire. Piuttosto
Uwabami…»
Istintivamente
mi guardo attorno, ma non riesco a vederla.
«Va’
da
lei. Era col capo… voleva proteggerlo… era messa
male, aiutala.»
«Sì,
vado, ma prima devo aiutare te e tutti gli altri!»
«Non
dire sciocchezze – il suo sguardo si fa improvvisamente duro
– Tu riesci a
reggerti in piedi. Gli altri stanno ancora combattendo. Devi andare da
loro.»
Come a
confermare le sue parole, un tremendo boato fa tremare
l’aria. Ormai le lacrime
scorrono senza più alcun freno.
«Ma
io…
che aiuto posso dare? Io non ho alcuno potere, sono solo
d’impiccio…»
«Hana!
–
mi afferra una mano, con fatica – Tu ci hai salvati! Da
quando sei arrivata qui
la nostra vita è cambiata. Se il capo sta tornando umano
è grazie a te…»
Si
ferma, aspettando una risposta, e io non posso far altro che annuire.
«Ormai
non ho più tempo… Gli altri hanno già
restituito la loro magia al capo, ora
tocca a me. Mi raccomando, Hana.»
Così
la
nuvola di magia fuoriesce dal suo corpo, che torna ad essere quello di
un
comunissimo lupo.
Se voglio
trovare Shina devo
seguirla.
Accarezzo
un ultima volta Oogami, mi rialzo e mi asciugo gli occhi col dorso
della mano.
«Vado!»
Seguendo
la nuvoletta, mi accorgo che effettivamente tutti gli animali sono
tornati al
loro vero aspetto.
Sarà
rimasto qualcun altro oltre Shina? Sono… ancora tutti vivi?
Supero
un grosso cumulo di macerie e la magia sparisci tra dei detriti.
Il capo
è lì sotto?!
«Custode,
attenta!»
Non
avverto nulla, se non un rapido spostamento d’aria. Poi un
tonfo. E voltandomi
lo vedo.
È
quell’essere spaventoso, quel…
mostro.
È
lui che ha distrutto tutto,
tutto quel che avevamo.
Ora
è in
ginocchio, ma non ci metterà molto a tornare in piedi e
contrattaccare.
Piuttosto,
quella voce...
«Che
ci
fai qui? Devi andartene...»
Senza
che me ne renda conto, il piccolo Shishido mi si accascia addosso,
coperto di
ferite.
«Shishido!»
«Io
sono
al limite.» mormora sulla mia spalla, non avendo la forza di
tirarsi su.
«Custode…
Hana.» sobbalzo nel sentire il mio nome: non mi aveva mai
chiamata così prima
d’ora.
«I
forti
proteggono i deboli. Tu e Shina siete forti. Coraggio.»
Di nuovo,
vedo uno dei miei compagni tornare alla propria forma originale, e sono
costretta a lasciare a terra il suo corpo, incapace di sorreggere la
mole di un
leone.
«Hana
Aoi...»
«Capo!»
mi volto e finalmente lo vedo. Il suo aspetto è molto
diverso dal solito: ha
acquistato la forza e le caratteristiche di tutti gli animali dello
zoo, ma
posso ancora riconoscere quel suo muso impertinente da coniglio.
È
diventato simile a quel
mostro... No, Shina è buono, vuole proteggerci, non
è affatto come lui!
Sotto questa
nuova trasformazione spaventosa c’è lo stesso
ragazzino di sempre, che ha solo
voglia di giocare e di fare cose divertenti.
Io credo in
lui. Ce la farà.
«Qui
ci
penso io, tu tieni d’occhio Shishido. Laggiù
c’è anche l’orso.»
Nella
direzione che mi ha indicato scorgo il corpo possente di Shikuma
riverso a
terra. Anche lui...
Senza
aspettare risposta, si para davanti al suo nemico, pronto a
fronteggiarlo.
«Sei di nuovo in piedi, coniglio? Non hai
ancora imparato la lezione? Pensi di essere in grado di sconfiggermi,
ora che
hai rubato la magia di quegli animali?»
«Non
l’ho rubata! I miei compagni me l’hanno donata! Per
loro... Per loro io ti
batterò!»
Si getta
sul demone, sferrando una serie di colpi talmente veloci che riesco a
stento a
intravedere.
Avevo
già assisto a una trasformazione del capo, ma questa volta
la sua forza è
ancora più tremenda.
Eppure,
sono passati solo pochi minuti che quel demonio l’ha
già buttato a terra.
«No!
Capo!»
«Ehi,
custode» questa volta è Shikuma a chiamarmi.
È
seduto, ma ha una gamba piegata in modo innaturale: è di
certo rotta.
«Il
coniglio stavolta non può vincere.»
«Cosa
dici?! Il capo ha la forza di tutti, ci proteggerà di
certo!»
«Piccola
sciocca, tu non capisci. Quel demone è invincibile,
è l’essenza della natura
stessa.»
«E
nonostante questo anche tu hai cercato di fermarlo?»
«Beh,
che altro potevo fare? – mi chiede con un sorriso stanco ma
sincero, così raro
per lui – Dopo tutto, voi mi avete accolto, e questa
è diventata anche casa
mia.»
La
nostra discussione viene interrotta da un urlo di dolore: il demone ha
trafitto
con uno dei suoi lunghi artigli il fianco destro di Shina.
Faccio
per alzarmi e correre da lui, ma vengo bloccata dalla mano umana di
Shikuma.
«Ancora
non hai capito? Se vai lì morirai!»
«Io
non
lo abbandono!»
Mi
divincolo senza aggiungere altro e mi allontano, sentendo i muscoli
tesi urlare
di dolore. Ma non posso preoccuparmi di questo ora, Shina ha ripreso le
sue
solite sembianze. Questo vuol dire che la
forza degli altri si è esaurita?
« È finita. Ora ti darò il
colpo di grazia.»
e carica un fendente pronto a partire.
Capo,
attento! Devi spostarti,
muoviti!
Ma lui
rimane ancora a terra, tra un cumulo di macerie.
Cosa posso
fare, cosa?!
Chiudo
gli occhi.
Quando
li riapro sono faccia a faccia con quel mostro, a braccia aperte, per
proteggere il capo.
Il primo
a comprendere la situazione è proprio lui:
«Scema!
Che fai? Va- » ma il suo avvertimento viene soffocato da un
rantolo di dolore.
Quell’abominio
invece mi ride contro con disprezzo.
Deglutisco.
So che mi sono cacciata in una brutta situazione.
«Ho sempre saputo che gli esseri umani
fossero creature stupide... ma non pensavo potessero arrivare a tanto! »
mi
schernisce, per poi riassumere subito una voce minacciosa.
«Tu non hai alcun potere, non hai alcuna
speranza. Perché sei qui?»
«Sono
qui... – coraggio, non voglio
più essere
debole! – Sono qui perché è
dove devo essere! Io sono la custode di questo
zoo, ed il mio compito è prendermene cura e proteggerlo da
ogni minaccia. Anche
se non ho alcun potere e non so combattere, le cose non cambiano. Io
assolverò
i miei doveri fino alla fine!»
«...Le femmine con uno sguardo così
determinato non mi piacciono affatto. Quelle come te dovrebbero essere
soltanto... sottomesse!»
Senza il
tempo di capire o reagire, una sua potente zampata mi scaraventa a
terra,
proprio su Shina, che attutisce il colpo prendendomi tra le braccia.
Il
dolore è talmente forte che rischio di svenire.
Cosa credevo
di fare?
«Hana!
HANA!» la sua voce mi arriva stranamente ovattata, come in
una registrazione, o
un sogno...
Non
vedendo alcuna reazione prende a scuotermi così
violentemente che mi riprendo
quasi subito.
Senza
forze, ci abbandoniamo entrambi l’uno sull’altro.
«È
sempre lì che ci osserva, dico bene?» mormoro, con
la faccia schiacciata sul
suo petto dilaniato.
«Sì...
Sai che non ci lascerà andare, vero?» chiede, con
un tono terribilmente serio
per lui. Annuisco.
«Se continuate a rimanere in quella
posizione – ci richiama – non
potrete vedermi mentre abbatto i vostri preziosi animali.»
Il corpo
di Shina viene scosso da un fremito.
«Hana...»
sollevo a fatica la testa, ritrovandomi a pochi centimetri il suo vero
volto:
quello di un ragazzo, increspato da un espressione furibonda e
determinata.
«Scusami,
dopo dovrai sistemare tutto da sola. Affido a te i nostri
amici.»
«Cosa
-
»
Non
lasciandomi chiedere spiegazioni, mi scosta con delicatezza per potersi
mettere
in piedi, barcollando.
Nonostante
sia già tornato alla sua forma di coniglio, coperto di
sangue e ferite,
fronteggia nuovamente il mostro.
…
Che vuoi fare, Shina?
«Ascolta!
Per favore, prendi la mia vita, distruggi lo zoo e tutto quello che ho
costruito in questi anni, ma risparmia i miei compagni! Ti
prego...»
Lo
supplica, buttandosi in ginocchio, chinando il capo, la voce vibrante e
incrinata.
«No,
capo! Non glielo lascerò fare!»
«Hana
Aoi, questo è l’unico modo, non
intrometterti!»
«Non
posso accettarlo!»
Il
demone, rimasto in silenzio fino ad ora, ci interrompe.
«Molto bene. Preparati.»
No.
Nononono. Non può farlo.
Di
nuovo, carica un colpo.
Shina
rimane a capo chino, chiudendo gli occhi.
Lo vedo
colpire.
Urlo
disperatamente, ma non riesco a sentirmi.
Per un
istante c’è solo una luce fortissima che mi
acceca, e quando mi riprendo,
davanti a me c’è il corpo di Shina.
Stavolta
la voce non riesce ad uscire.
Tremo.
Ho una paura folle.
Il capo...
Shina... Non può
morire...
Sento
ancora le lacrime sgorgare, le gambe con un ultimo sforzo mi portano da
lui e,
quando non riescono più a sostenermi, mi lasciano cadere al
suo fianco.
Cosa faccio
ora? Cosa faccio?
Le mie
labbra secche e tumefatte si muovono per invocare il suo nome. Ancora
nessun
suono.
Tutto
quello che riesco a fare è prenderlo tra le braccia e
singhiozzare senza
ritegno. Ora sì che riesco a sentirmi.
Poi, un
movimento. Un tocco leggero sul mio avambraccio.
Riapro
gli occhi, offuscati dalle lacrime. Ci metto un po’, ma alla
fine riconosco dei
grandi occhi castani e un muso irriverente che mi sorride, seppur
stremato.
«...Shi-Shina?»
«Ehi...
io sono... ancora il tuo capo»
Incredula
ed entusiasta gli butto le braccia al collo, finendo di nuovo a terra
l’uno
sull’altro.
«Shina!
Shina! Shina! Sei vivo, grazie al cielo!»
Conoscendolo,
mi aspetto non risponda affatto alle mie dimostrazione di affetto o mi
scosti
con poca gentilezza. Invece sento le sue braccia correre sulla mia
schiena.
Sobbalzo,
ma godo del tepore che le sue mani grandi mi regalano, mi tranquillizzo
nel
sentire il suo respiro affannato e irregolare, ma vivo.
Sì,
è davvero vivo, va tutto
bene.
Le sue
mani continuano ad accarezzarmi, una sale fino ai miei capelli,
passandovi
dentro le dita.
Dita umane.
...Ma cosa-
Con un
colpo di reni mi sollevo di scatto, facendo peso sul petto di Shina,
togliendogli il fiato.
«Non
posso crederci...»
«Eh?
Cosa c’è?» annaspa interrogativo al mio
sguardo sbalordito su di lui.
«Sei...
Sei umano! Sei completamente
umano!»
Boccheggia,
non sapendo come reagire.
«Guardati!»
continuo io, cercando di alzarmi, seppur troppo debole, così
che rischio di
rovinare a terra per un capogiro, se non fosse per Shina che mi afferra
prontamente.
Ci
alziamo, sorreggendoci l’un l’altra, osservando
entrambi il suo corpo: ha
ancora indosso i suoi soliti abiti strappati e sporchi, ma i suoi
connotati
sono completamente umani. Niente più pelo, o baffi, o lunghe
orecchie bianche.
Al loro
posto vi è una bella zazzera ramata, mentre le sue mani
grandi e dalle dita
lunghe e affusolate la tastano con cautela.
Un
ragazzo, proprio come me.
«Io...
Io... Ma com’è possibile?»
«Ottima domanda.»
Il
demone! Ci guardiamo intorno preoccupati, lui mi passa un braccio
attorno alle
spalle con fare protettivo, ma non vediamo nessuno.
Eppure
la sua voce sembrava diversa, quasi... benevola?
«Sei tornato umano perché te lo seri
meritato.»
«Ma...
Lo zoo è semi distrutto, e non siamo ancora diventati
abbastanza famosi da-»
«Il successo non è tutto. Non sarebbe mai
bastato a sciogliere la maledizione. Ecco perché Shikuma e
Isana non ce l’hanno
fatta.»
«Non
capisco...»
«Io
sì.»
affermo convinta, mente lui mi guarda confuso.
«È
stato
perché... Shina ha voluto difendere tutti a costo della
vita, vero? Per lui gli
animali non sono mai stati un mezzo per tornare umano.»
«Esattamente. – mi conferma
– Quelli come lui vengono puniti
perché non
rispettano la natura e i suoi abitanti. L’unico modo per
rimediare davvero è
dimostrare di aver imparato la lezione e diventare parte della natura
stessa,
difendendo gli animali, amandoli e facendosi amare da loro, usare la
magia non
come strumento, ma come dono.»
Ci
scambiamo un largo sorriso saturo di felicità a
soddisfazione.
«Eppure credo che anche quell’orso si
meriti
una ricompensa. Ha combattuto al vostro fianco anche se non aveva
nessun
interesse nel rischiare. Ormai è uno di voi.
Sono venuto
qui perché i tempi
erano maturi. O avreste spezzato la maledizione... o avreste perso
tutto.
Bella prova,
coniglio.»
Riesco
quasi a vederlo sorridere, e so che è l’ultima
volta che sentiremo la sua voce.
«È
finita.» mi conferma Shina, e solo adesso mi accorgo che mi
sta ancora tenendo
stretta a sé.
Sento le
guance in fiamme. Ma cosa –
«Shina!
Racchia!»
«Michi!»
Lui e
Kikuchi si avvicinano sorreggendo Suzuki, per fortuna stanno tutti e
tre bene.
Al
direttore del circo basta una rapida occhiata per capire la situazione.
«A
quanto pare ce l’hai fatta, ma di questo parleremo dopo. Ora
la priorità è
chiamare un’ambulanza e far venire un veterinario.»
«Parecchi
veterinari...» corregge Suzuki con gli occhi bassi.
«Lasciate
perdere l’ambulanza, l’importante è
aiutare gli animali!» afferma Shina con
impeto, già pronto all’azione.
Michi fa
schioccare la lingua: «Le tue ferite saranno tutte
scomparse... Ma non ti sei
accorto ti quanto male è conciata la tua amica? Ha perso una
gran quantità di
sangue.»
Sento
gli sguardi di tutti posarsi su di me. Quello di Shina è
stupito e colpevole.
Solo
adesso realizzo quanto sia messa male, mi basta realizzarlo
perché il dolore
colpisca ogni parte del corpo. È troppo da sopportare. Tutto
appare sfocato e
confuso, l’ultima cosa che sento è la voce di
Shina invocare disperatamente il
mio nome.
«...Capo?»
«Hana!
Ti sei svegliata!»
La luce
mi ferisce gli occhi, facendomi sbattere le palpebre, ma riesco ad
abituarmici
quasi subito
Attorto
vi è solo un bianco accecante.
«Ma
dove
siamo?»
«In
ospedale. Sei svenuta, e l’ambulanza ti ha portata
qui.»
«Cosa?
E
lo zoo? Dobbiamo soccorrere gli altri! E Uwabami? E Oogami? E il
piccolo
Shishido? Stanno tutti bene? E Shikuma è davvero-»
«Ehi,
frena, frena! Tu non ne sei certo in grado, in queste condizioni. Ho
lasciato
quelli del circo ad occuparsi di tutto, tu ora pensa solo a
riprenderti.»
«Ma
come, proprio tu che eri così impaziente! Come
puoi-»
«Io
non
ti lascio.» mi interrompe con una voce talmente seria e
profonda che non ho il
coraggio di ribattere.
«Non
dimenticherò mai quello che hai fatto per me oggi. Sei stata
folle e
sconsiderata, ma l’unica che è rimasta al mio
fianco fino alla fine. Perciò
sappi che non me ne andrò da qui senza di te. E comunque...
Ho parlato con
Michi proprio poco fa, chiedendogli delle condizioni dei nostri
amici.»
«...E?»
Trattengo il fiato. Ho paura di quale possa essere la risposta.
«Tutto
bene. – mi sorride – Sono feriti, chi
più chi meno, ma nessuno rischia la vita.
Sono tutti vivi. E anche quell’orsaccio scorbutico ha avuto
la sua ricompensa.»
Ora sono
talmente felice che potrei piangere.
Ma
c’è
ancora un ultima cosa.
«Shina...»
porto la mia mano sulla sua.
«Ti
ho
già detto che sono ancora il tuo capo.» sbotta
seccato, ma ricambia la mia
stretta.
«Ora
noi... Non potremo più parlare con loro, vero? Sapevo che
prima o poi sarebbe
successo, però... è così
triste...»
Sospira,
rimanendo in silenzio, senza smettere di tenermi la mano.
È
un sì, non è vero?
«Shishido
mi ha detto di dirti... che se domani non avrà la sua
razione giornaliera di
carne fresca, ti sbrana.»
Un attimo,
ho capito bene? Ha
proprio detto...
Gli
butto le braccia al collo, urlacchiando di gioia.
«Questo
vuol dire... Vuol dire...»
«La
magia è rimasta con me.» ride lui, stringendomi.
«Da
domani avremo molte cose da fare!»
Io mi
sono ripresa in fretta, e la ricostruzione dello zoo è
partita senza problemi.
I
visitatori più affezionati hanno addirittura promosso una
campagna col fine di
raccogliere offerte per esserci di appoggio.
Anche
gli animali sono tornati in buona salute e ci danno tutti una mano con
le
riparazioni.
«Dovevate
vedere con quanto coraggio mi ha difesa Kasai!» Uwabami
raccontava entusiasta
le sue avventure durante l’assalto, vicina al giovane
rinoceronte,
completamente rosso in viso.
«Ormai
voi due fate coppia fissa, eh?»
Lei,
imbarazzata, sfodera la sua meravigliosa risata da serpente a sonagli,
mentre
Kasai, se possibile, diventa ancora più rosso.
Io li
osservo con la tenerezza e l’orgoglio di una madre. Un amore che va al di là della specie...
«E
per
rimanere in tema...» continua Oogami, gettandomi uno sguardo
eloquente.
Gli
altri ridacchiano, dandosi gomitate giocose, e Shishido brontola
qualcosa
riguardo certi stupidi conigli.
Sento
delle braccia avvolgermi da dietro, cingendomi la vita, e so che la
tranquillità è finita.
«Beh,
qualche problema?» chiede Shina con una perfetta faccia da
schiaffi, poggiando
il mento sulla mia spalla.
Già,
da
quel giorno non mi ha davvero lasciata più sola.
È
stata
la fine, è stato l’inizio.
Sono
cambiate tante cose, altre sono rimaste sempre le stesse.
Di certo
“qualcuno” non cambierà mai.
Penso
sia grazie a lui che noi viviamo piacevolmente... e divertendoci.
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Siete riusciti ad arrivare alla fine? Davvero? T3T
Sembra lunga, ma non lo è poi così tanto, suvvia.
Beh, che ne pensate? Vi è piaciuta?