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Autore: Akira423    24/01/2013    2 recensioni
[Crazy Zoo]
Alla fine è accaduto davvero.
Alzo lo sguardo, ma me ne pento subito: lo zoo, il nostro zoo, per il quale abbiamo lavorato con così tanta fatica, dato tutta l’anima... è distrutto.
Quel mostro... è tutta colpa sua.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dunque, per chi conosce il manga di Crazy Zoo, sa benissimo che si è concluso dopo soli 5 numeri, lasciando molte cose in sospeso. 

In particolare, mi intrigava molto l'avvertimento di Shikuma riguardo la figura misteriosa a cui ha fatto rapporto e dalla quale avrebbero dovuto guardarsi.

Bene, aggiungete a questo il desiderio di veder continuare la storia, e quello di veder realizzate certe coppie... questa fic è ciò che ne è venuto fuori!

Bando alle ciancie, sappiate che è una storia abbastanza lunga, ma spero ve la godiate, buona lettura!

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Alla fine è accaduto davvero.

Faccio pressione sui gomiti, sento la schiena bruciare, ho sbattuto la testa, ma devo alzarmi.

Con una fatica disumana riesco a mettermi seduta.

La schiena… fa male.

Porto le mani sul bacino e le ritrovo macchiate di un liquido rosso e vischioso, lo stesso che mi ricopre le ginocchia. Ne sento l’odore nell’aria.

Shikuma ci aveva avvertiti.

Alzo lo sguardo, ma me ne pento subito: lo zoo, il nostro zoo, per il quale abbiamo lavorato con così tanta fatica, dato tutta l’anima... è distrutto.

Gli animali sono disorientati, alcuni sono ancora chiusi nelle gabbie che hanno resistito, molti sono a terra.

Devo alzarmi. Devo aiutarli. Devo alzarmi.

Ogni movimento mi procura dolori lancinanti, ma non importa.

Sono in piedi, traballo, vedo sfocato, vorrei non vedere affatto.

Il capo. Shina, dov’è finito Shina? Starà ancora combattendo contro quel mostro?

Quel mostro... è tutta colpa sua.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime mentre mi accosto ai miei amici feriti.

«Oogami…» è steso a terra, ha tre spaventosi squarci sul petto.

«Oogami, ti prego…» lo scuoto piano e miracolosamente apre gli occhi.

«Hana… - si sforza di sorridermi - un codardo come me non può certo morire. Piuttosto Uwabami…»

Istintivamente mi guardo attorno, ma non riesco a vederla.

«Va’ da lei. Era col capo… voleva proteggerlo… era messa male, aiutala.»

«Sì, vado, ma prima devo aiutare te e tutti gli altri!»

«Non dire sciocchezze – il suo sguardo si fa improvvisamente duro – Tu riesci a reggerti in piedi. Gli altri stanno ancora combattendo. Devi andare da loro.»

Come a confermare le sue parole, un tremendo boato fa tremare l’aria. Ormai le lacrime scorrono senza più alcun freno.

«Ma io… che aiuto posso dare? Io non ho alcuno potere, sono solo d’impiccio…»

«Hana! – mi afferra una mano, con fatica – Tu ci hai salvati! Da quando sei arrivata qui la nostra vita è cambiata. Se il capo sta tornando umano è grazie a te…»

Si ferma, aspettando una risposta, e io non posso far altro che annuire.

«Ormai non ho più tempo… Gli altri hanno già restituito la loro magia al capo, ora tocca a me. Mi raccomando, Hana.»

Così la nuvola di magia fuoriesce dal suo corpo, che torna ad essere quello di un comunissimo lupo.

Se voglio trovare Shina devo seguirla.

Accarezzo un ultima volta Oogami, mi rialzo e mi asciugo gli occhi col dorso della mano.

«Vado!»

Seguendo la nuvoletta, mi accorgo che effettivamente tutti gli animali sono tornati al loro vero aspetto.

Sarà rimasto qualcun altro oltre Shina? Sono… ancora tutti vivi?

Supero un grosso cumulo di macerie e la magia sparisci tra dei detriti.

Il capo è lì sotto?!

«Custode, attenta!»

Non avverto nulla, se non un rapido spostamento d’aria. Poi un tonfo. E voltandomi lo vedo.

È quell’essere spaventoso, quel… mostro.

È lui che ha distrutto tutto, tutto quel che avevamo.

Ora è in ginocchio, ma non ci metterà molto a tornare in piedi e contrattaccare.

Piuttosto, quella voce...

«Che ci fai qui? Devi andartene...»

Senza che me ne renda conto, il piccolo Shishido mi si accascia addosso, coperto di ferite.

«Shishido!»

«Io sono al limite.» mormora sulla mia spalla, non avendo la forza di tirarsi su.

«Custode… Hana.» sobbalzo nel sentire il mio nome: non mi aveva mai chiamata così prima d’ora.

«I forti proteggono i deboli. Tu e Shina siete forti. Coraggio.»

Di nuovo, vedo uno dei miei compagni tornare alla propria forma originale, e sono costretta a lasciare a terra il suo corpo, incapace di sorreggere la mole di un leone.

«Hana Aoi...»

«Capo!» mi volto e finalmente lo vedo. Il suo aspetto è molto diverso dal solito: ha acquistato la forza e le caratteristiche di tutti gli animali dello zoo, ma posso ancora riconoscere quel suo muso impertinente da coniglio.

È diventato simile a quel mostro... No, Shina è buono, vuole proteggerci, non è affatto come lui!

Sotto questa nuova trasformazione spaventosa c’è lo stesso ragazzino di sempre, che ha solo voglia di giocare e di fare cose divertenti.

Io credo in lui. Ce la farà.

«Qui ci penso io, tu tieni d’occhio Shishido. Laggiù c’è anche l’orso.»

Nella direzione che mi ha indicato scorgo il corpo possente di Shikuma riverso a terra. Anche lui...

Senza aspettare risposta, si para davanti al suo nemico, pronto a fronteggiarlo.

«Sei di nuovo in piedi, coniglio? Non hai ancora imparato la lezione? Pensi di essere in grado di sconfiggermi, ora che hai rubato la magia di quegli animali?»

«Non l’ho rubata! I miei compagni me l’hanno donata! Per loro... Per loro io ti batterò!»

Si getta sul demone, sferrando una serie di colpi talmente veloci che riesco a stento a intravedere.

Avevo già assisto a una trasformazione del capo, ma questa volta la sua forza è ancora più tremenda.

Eppure, sono passati solo pochi minuti che quel demonio l’ha già buttato a terra.

«No! Capo!»

«Ehi, custode» questa volta è Shikuma a chiamarmi.

È seduto, ma ha una gamba piegata in modo innaturale: è di certo rotta.

«Il coniglio stavolta non può vincere.»

«Cosa dici?! Il capo ha la forza di tutti, ci proteggerà di certo!»

«Piccola sciocca, tu non capisci. Quel demone è invincibile, è l’essenza della natura stessa.»

«E nonostante questo anche tu hai cercato di fermarlo?»

«Beh, che altro potevo fare? – mi chiede con un sorriso stanco ma sincero, così raro per lui – Dopo tutto, voi mi avete accolto, e questa è diventata anche casa mia.»

La nostra discussione viene interrotta da un urlo di dolore: il demone ha trafitto con uno dei suoi lunghi artigli il fianco destro di Shina.

Faccio per alzarmi e correre da lui, ma vengo bloccata dalla mano umana di Shikuma.

«Ancora non hai capito? Se vai lì morirai!»

«Io non lo abbandono!»

Mi divincolo senza aggiungere altro e mi allontano, sentendo i muscoli tesi urlare di dolore. Ma non posso preoccuparmi di questo ora, Shina ha ripreso le sue solite sembianze. Questo vuol dire che la forza degli altri si è esaurita?

« È finita. Ora ti darò il colpo di grazia.» e carica un fendente pronto a partire.

Capo, attento! Devi spostarti, muoviti!

Ma lui rimane ancora a terra, tra un cumulo di macerie.

Cosa posso fare, cosa?!

Chiudo gli occhi.

Quando li riapro sono faccia a faccia con quel mostro, a braccia aperte, per proteggere il capo.

Il primo a comprendere la situazione è proprio lui:

«Scema! Che fai? Va- » ma il suo avvertimento viene soffocato da un rantolo di dolore.

Quell’abominio invece mi ride contro con disprezzo.

Deglutisco. So che mi sono cacciata in una brutta situazione.

«Ho sempre saputo che gli esseri umani fossero creature stupide... ma non pensavo potessero arrivare a tanto! » mi schernisce, per poi riassumere subito una voce minacciosa.

«Tu non hai alcun potere, non hai alcuna speranza. Perché sei qui?»

«Sono qui... – coraggio, non voglio più essere debole! – Sono qui perché è dove devo essere! Io sono la custode di questo zoo, ed il mio compito è prendermene cura e proteggerlo da ogni minaccia. Anche se non ho alcun potere e non so combattere, le cose non cambiano. Io assolverò i miei doveri fino alla fine!»

«...Le femmine con uno sguardo così determinato non mi piacciono affatto. Quelle come te dovrebbero essere soltanto... sottomesse!»

Senza il tempo di capire o reagire, una sua potente zampata mi scaraventa a terra, proprio su Shina, che attutisce il colpo prendendomi tra le braccia.

Il dolore è talmente forte che rischio di svenire.

Cosa credevo di fare?

«Hana! HANA!» la sua voce mi arriva stranamente ovattata, come in una registrazione, o un sogno...

Non vedendo alcuna reazione prende a scuotermi così violentemente che mi riprendo quasi subito.

Senza forze, ci abbandoniamo entrambi l’uno sull’altro.

«È sempre lì che ci osserva, dico bene?» mormoro, con la faccia schiacciata sul suo petto dilaniato.

«Sì... Sai che non ci lascerà andare, vero?» chiede, con un tono terribilmente serio per lui. Annuisco.

«Se continuate a rimanere in quella posizione – ci richiama – non potrete vedermi mentre abbatto i vostri preziosi animali.»

Il corpo di Shina viene scosso da un fremito.

«Hana...» sollevo a fatica la testa, ritrovandomi a pochi centimetri il suo vero volto: quello di un ragazzo, increspato da un espressione furibonda e determinata.

«Scusami, dopo dovrai sistemare tutto da sola. Affido a te i nostri amici.»

«Cosa - »

Non lasciandomi chiedere spiegazioni, mi scosta con delicatezza per potersi mettere in piedi, barcollando.

Nonostante sia già tornato alla sua forma di coniglio, coperto di sangue e ferite, fronteggia nuovamente il mostro.

… Che vuoi fare, Shina?

«Ascolta! Per favore, prendi la mia vita, distruggi lo zoo e tutto quello che ho costruito in questi anni, ma risparmia i miei compagni! Ti prego...»

Lo supplica, buttandosi in ginocchio, chinando il capo, la voce vibrante e incrinata.

«No, capo! Non glielo lascerò fare!»

«Hana Aoi, questo è l’unico modo, non intrometterti!»

«Non posso accettarlo!»

Il demone, rimasto in silenzio fino ad ora, ci interrompe.

«Molto bene. Preparati

No. Nononono. Non può farlo.

Di nuovo, carica un colpo.

Shina rimane a capo chino, chiudendo gli occhi.

Lo vedo colpire.

Urlo disperatamente, ma non riesco a sentirmi.

Per un istante c’è solo una luce fortissima che mi acceca, e quando mi riprendo, davanti a me c’è il corpo di Shina.

Stavolta la voce non riesce ad uscire.

Tremo. Ho una paura folle.

Il capo... Shina... Non può morire...

Sento ancora le lacrime sgorgare, le gambe con un ultimo sforzo mi portano da lui e, quando non riescono più a sostenermi, mi lasciano cadere al suo fianco.

Cosa faccio ora? Cosa faccio?

Le mie labbra secche e tumefatte si muovono per invocare il suo nome. Ancora nessun suono.

Tutto quello che riesco a fare è prenderlo tra le braccia e singhiozzare senza ritegno. Ora sì che riesco a sentirmi.

Poi, un movimento. Un tocco leggero sul mio avambraccio.

Riapro gli occhi, offuscati dalle lacrime. Ci metto un po’, ma alla fine riconosco dei grandi occhi castani e un muso irriverente che mi sorride, seppur stremato.

«...Shi-Shina?»

«Ehi... io sono... ancora il tuo capo»

Incredula ed entusiasta gli butto le braccia al collo, finendo di nuovo a terra l’uno sull’altro.

«Shina! Shina! Shina! Sei vivo, grazie al cielo!»

Conoscendolo, mi aspetto non risponda affatto alle mie dimostrazione di affetto o mi scosti con poca gentilezza. Invece sento le sue braccia correre sulla mia schiena.

Sobbalzo, ma godo del tepore che le sue mani grandi mi regalano, mi tranquillizzo nel sentire il suo respiro affannato e irregolare, ma vivo.

Sì, è davvero vivo, va tutto bene.

Le sue mani continuano ad accarezzarmi, una sale fino ai miei capelli, passandovi dentro le dita.

Dita umane.

...Ma cosa-

Con un colpo di reni mi sollevo di scatto, facendo peso sul petto di Shina, togliendogli il fiato.

«Non posso crederci...»

«Eh? Cosa c’è?» annaspa interrogativo al mio sguardo sbalordito su di lui.

«Sei... Sei umano! Sei completamente umano!»

Boccheggia, non sapendo come reagire.

«Guardati!» continuo io, cercando di alzarmi, seppur troppo debole, così che rischio di rovinare a terra per un capogiro, se non fosse per Shina che mi afferra prontamente.

Ci alziamo, sorreggendoci l’un l’altra, osservando entrambi il suo corpo: ha ancora indosso i suoi soliti abiti strappati e sporchi, ma i suoi connotati sono completamente umani. Niente più pelo, o baffi, o lunghe orecchie bianche.

Al loro posto vi è una bella zazzera ramata, mentre le sue mani grandi e dalle dita lunghe e affusolate la tastano con cautela.

Un ragazzo, proprio come me.

«Io... Io... Ma com’è possibile?»

«Ottima domanda

Il demone! Ci guardiamo intorno preoccupati, lui mi passa un braccio attorno alle spalle con fare protettivo, ma non vediamo nessuno.

Eppure la sua voce sembrava diversa, quasi... benevola?

«Sei tornato umano perché te lo seri meritato

«Ma... Lo zoo è semi distrutto, e non siamo ancora diventati abbastanza famosi da-»

«Il successo non è tutto. Non sarebbe mai bastato a sciogliere la maledizione. Ecco perché Shikuma e Isana non ce l’hanno fatta

«Non capisco...»

«Io sì.» affermo convinta, mente lui mi guarda confuso.

«È stato perché... Shina ha voluto difendere tutti a costo della vita, vero? Per lui gli animali non sono mai stati un mezzo per tornare umano.»

«Esattamente. – mi conferma – Quelli come lui vengono puniti perché non rispettano la natura e i suoi abitanti. L’unico modo per rimediare davvero è dimostrare di aver imparato la lezione e diventare parte della natura stessa, difendendo gli animali, amandoli e facendosi amare da loro, usare la magia non come strumento, ma come dono.»

Ci scambiamo un largo sorriso saturo di felicità a soddisfazione.

«Eppure credo che anche quell’orso si meriti una ricompensa. Ha combattuto al vostro fianco anche se non aveva nessun interesse nel rischiare. Ormai è uno di voi.

Sono venuto qui perché i tempi erano maturi. O avreste spezzato la maledizione... o avreste perso tutto.

Bella prova, coniglio

Riesco quasi a vederlo sorridere, e so che è l’ultima volta che sentiremo la sua voce.

«È finita.» mi conferma Shina, e solo adesso mi accorgo che mi sta ancora tenendo stretta a sé.

Sento le guance in fiamme. Ma cosa –

«Shina! Racchia!»

«Michi!»

Lui e Kikuchi si avvicinano sorreggendo Suzuki, per fortuna stanno tutti e tre bene.

Al direttore del circo basta una rapida occhiata per capire la situazione.

«A quanto pare ce l’hai fatta, ma di questo parleremo dopo. Ora la priorità è chiamare un’ambulanza e far venire un veterinario.»

«Parecchi veterinari...» corregge Suzuki con gli occhi bassi.

«Lasciate perdere l’ambulanza, l’importante è aiutare gli animali!» afferma Shina con impeto, già pronto all’azione.

Michi fa schioccare la lingua: «Le tue ferite saranno tutte scomparse... Ma non ti sei accorto ti quanto male è conciata la tua amica? Ha perso una gran quantità di sangue.»

Sento gli sguardi di tutti posarsi su di me. Quello di Shina è stupito e colpevole.

Solo adesso realizzo quanto sia messa male, mi basta realizzarlo perché il dolore colpisca ogni parte del corpo. È troppo da sopportare. Tutto appare sfocato e confuso, l’ultima cosa che sento è la voce di Shina invocare disperatamente il mio nome.

 

«...Capo?»

«Hana! Ti sei svegliata!»

La luce mi ferisce gli occhi, facendomi sbattere le palpebre, ma riesco ad abituarmici quasi subito

Attorto vi è solo un bianco accecante.

«Ma dove siamo?»

«In ospedale. Sei svenuta, e l’ambulanza ti ha portata qui.»

«Cosa? E lo zoo? Dobbiamo soccorrere gli altri! E Uwabami? E Oogami? E il piccolo Shishido? Stanno tutti bene? E Shikuma è davvero-»

«Ehi, frena, frena! Tu non ne sei certo in grado, in queste condizioni. Ho lasciato quelli del circo ad occuparsi di tutto, tu ora pensa solo a riprenderti.»

«Ma come, proprio tu che eri così impaziente! Come puoi-»

«Io non ti lascio.» mi interrompe con una voce talmente seria e profonda che non ho il coraggio di ribattere.

«Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me oggi. Sei stata folle e sconsiderata, ma l’unica che è rimasta al mio fianco fino alla fine. Perciò sappi che non me ne andrò da qui senza di te. E comunque... Ho parlato con Michi proprio poco fa, chiedendogli delle condizioni dei nostri amici.»

«...E?» Trattengo il fiato. Ho paura di quale possa essere la risposta.

«Tutto bene. – mi sorride – Sono feriti, chi più chi meno, ma nessuno rischia la vita. Sono tutti vivi. E anche quell’orsaccio scorbutico ha avuto la sua ricompensa.»

Ora sono talmente felice che potrei piangere.

Ma c’è ancora un ultima cosa.

«Shina...» porto la mia mano sulla sua.

«Ti ho già detto che sono ancora il tuo capo.» sbotta seccato, ma ricambia la mia stretta.

«Ora noi... Non potremo più parlare con loro, vero? Sapevo che prima o poi sarebbe successo, però... è così triste...»

Sospira, rimanendo in silenzio, senza smettere di tenermi la mano.

È un sì, non è vero?

«Shishido mi ha detto di dirti... che se domani non avrà la sua razione giornaliera di carne fresca, ti sbrana.»

Un attimo, ho capito bene? Ha proprio detto...

Gli butto le braccia al collo, urlacchiando di gioia.

«Questo vuol dire... Vuol dire...»

«La magia è rimasta con me.» ride lui, stringendomi.

«Da domani avremo molte cose da fare!»

 

Io mi sono ripresa in fretta, e la ricostruzione dello zoo è partita senza problemi.

I visitatori più affezionati hanno addirittura promosso una campagna col fine di raccogliere offerte per esserci di appoggio.

Anche gli animali sono tornati in buona salute e ci danno tutti una mano con le riparazioni.

«Dovevate vedere con quanto coraggio mi ha difesa Kasai!» Uwabami raccontava entusiasta le sue avventure durante l’assalto, vicina al giovane rinoceronte, completamente rosso in viso.

«Ormai voi due fate coppia fissa, eh?»

Lei, imbarazzata, sfodera la sua meravigliosa risata da serpente a sonagli, mentre Kasai, se possibile, diventa ancora più rosso.

Io li osservo con la tenerezza e l’orgoglio di una madre. Un amore che va al di là della specie...

«E per rimanere in tema...» continua Oogami, gettandomi uno sguardo eloquente.

Gli altri ridacchiano, dandosi gomitate giocose, e Shishido brontola qualcosa riguardo certi stupidi conigli.

Sento delle braccia avvolgermi da dietro, cingendomi la vita, e so che la tranquillità è finita.

«Beh, qualche problema?» chiede Shina con una perfetta faccia da schiaffi, poggiando il mento sulla mia spalla.

Già, da quel giorno non mi ha davvero lasciata più sola.

È stata la fine, è stato l’inizio.

Sono cambiate tante cose, altre sono rimaste sempre le stesse.

Di certo “qualcuno” non cambierà mai.

Penso sia grazie a lui che noi viviamo piacevolmente... e divertendoci.

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Siete riusciti ad arrivare alla fine? Davvero? T3T 

Sembra lunga, ma non lo è poi così tanto, suvvia. 

Beh, che ne pensate? Vi è piaciuta? 

  
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