Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: milichituli    25/01/2013    3 recensioni
Variazione 1 - Per la prima volta Soul sentì qualcosa rompersi nelle sue certezze.
Variazione 2 - - Smettila di passare il tempo su quei... cosi! -, sbraitò indicando la pila di libri accatastata sulla scrivania.
Variazione 3 - Quando le loro anime entravano in risonanza, Maka si sentiva in uno stato d'agitazione iniziale.
Variazione 4 - La voce di Maka si abbinava perfettamente con quell'allegro motivetto.
Maka alle prese con la musica di Soul; e alle sue varianti.
[La storia potrebbe risultare una Raccolta, ma non è una Raccolta. La mia prima Fanfic di Soul Eater]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Variazioni sul tema

 

 

Per sentire la melodia di Soul, clicca qui

Soul Eater Evans appariva come un ragazzino dall'aria schiva e apparentemente indifferente. L'espressione sul suo volto era spesso impassibile e quelle rare volte che mutava le labbra si distendevano in un ghigno e mostrava fiero i denti leggermente aguzzi.
Camminava con passo molle e regolare, quasi dovesse seguire una regola o un ritmo ben preciso. Nascondeva le mani nelle tasche larghe dei pantaloni. Era certo che se le avesse mostrate sarebbero morti tutti d'invidia per quella forma affusolata e morbida. Soul ne andava fiero perchè con quelle dita faceva magie.
Ridacchiava fra sé quando pensava a ciò. Non magie in ambito sessuale, intendiamoci bene, ma in quello musicale. Se proprio aveva da vaneggiarsi, lo faceva sulla musica.
Si chiudeva in sé e pigiò i tasti del bel pianoforte in maniera violenta, quasi con rabbia e chissà quale pensiero gli invadeva la mente annebbiandogli la ragione. Imprimeva i suoi sentimenti in quei tasti d'avorio e d'ebano, premendoli con maggiore impeto, ma lasciando in ogni nota, in ogni comma, una parte dei suoi sentimenti.
Però in un giorno qualunque mentre lasciava sfogare la sua parte peggiore, cercando accordi gravi e dissonanti, arrivò lei. Una ragazzina dai buffi codini biondi e con gli occhi verdi. Non aveva smorfie alcune sul viso, ma sorrise allungando le labbra e gonfiando lievemente le guance magre e ossute.
La prima cosa che Soul notò, oltre all'assenza di seno, era la magrezza della ragazza. Tese un braccio porgendogli la mano, inclinò il capo e lasciò che quei fili color grano le sfiorassero le spalle.
- Sono Maka -, disse solamente, imprimendo il proprio sguardo negli occhi ardenti del ragazzo.
Non se ne era andata via sentendo quella musica spaventosa, ma l'aveva ascoltato fino in fondo e l'aveva apprezzato.
Per la prima volta Soul sentì qualcosa rompersi nelle sue certezze.

 



Maka Albarn imparò, con il tempo, a distinguere la categoria di appartenenza di quel ragazzo così particolare: gli strafottenti. Tuttavia le faceva piacere battibeccare e ridere subito dopo, anche se la modestia del ragazzo “cool” raggiungeva limiti mai sfiorati in precedenza, rischiando di diventare snervate.
A Maka d'essere “cool” non importava niente. Non era con un etichetta del genere che si sarebbe ritagliata un posto nella società di Death City, magari in quella dei fighi sì.
Eppure la buki aveva apprezzato il lato docile e debole di Maka, che dietro a tutti i problemi quotidiani si nascondeva buttandosi a capofitto su quei noiosi testi scolastici. Soul non avrebbe adocchiato un libro neppure se avessero distrutto tutti i pianoforti esistenti sulla terra.
- Smettila di passare il tempo su quei... cosi! - indicando la pila di libri accatastata sulla scrivania - Non è per niente cool!
Il ragazzo l'ammoniva sempre, ma Maka non lo ascoltava minimamente. Era come se la voce del ragazzo non la toccasse affatto. Ed erano in quei momenti, dove la noia prendeva il sopravvento, che Soul si rintanava a suonare.
Ultimamente cercava note più alte e, con suo stupore; s'accorse che erano quasi tutte in chiave di violino e non di basso. Così ogni tanto le dita sottili scivolavano verso il basso unendo a quelle note acute un velo di smarrimento e malinconia.
Evidentemente si sentiva meno solo, ma voleva divertirsi. Forse doveva solo usare meglio quelle belle dita.


 


- Dannazione!
L'eco di due voci risuonò nell'aria, quasi stonato ma in un'unica frequenza. Vibravano assieme e oscillavano nell'aria. Maka impugnava saldamente il manico della falce, mentre l'occhio di Soul osservava vigile di fronte a sé.
Quando le loro anime entravano in risonanza, Maka entrava in uno stato d'agitazione. In certi istanti la musica che Soul modellava sotto le sue dita era dura e forte. Accordi tetri e oscuri, ma che ti caricavano l'animo. E in quell'istante, mentre Maka cercava una soluzione rapida al problema, Soul univa la malinconia e l'incertezza provata in quell'attimo in un valzer.
Maka chiuse gli occhi e si beò per attimi infiniti di quella meraviglia che riempiva l'animo e le restituiva un briciolo di ragione. Quando riaprì gli occhi era determinata e la musica crebbe d'intensità e di velocità, Soul variava sul proprio tema e il risultato era strabiliante.
Con quella melodia riempiva l'animo di Maka e lo faceva risuonare assieme al suo. Forse per una volta Maka percepì che la perfezione non poteva esistere nel mondo se quella stessa armonia era un'insieme di variazioni.
- Andiamo! -, uno scatto soltanto e Maka si avventò sulla preda alzando la sua falce.

 

 


Per Soul non c'era melodia più soave dei gemiti di Maka. Nella sua mente c'era un susseguirsi di suoni velocissimi e scale cromatiche. La voce di Maka si abbinava perfettamente con quell'allegro motivetto.
- Soul!
Il ragazzo sorrise sulle labbra della giovane maister. Soffiò sulle labbra sottili un riso di compiacimento e sibilò il motivetto buffo che gli annebbiava i senti della ragione. Si perse nelle iridi verdi e ridacchiò soddisfatto: finalmente era riuscito a far magie con quelle dita, in tutti i senti.
- Questo sì che è cool.
La melodia cambiò nuovamente, diventando tragica e grave. Quel Maka-chop non glielo avrebbe potuto evitare nessuno.




Na
Questa è la mia prima Soul Eater, spero che vi sia piaciuta. L'ho scritta interamente a genere musicale, ricordandomi che Soul è un pianista e a me la musica piace davvero tanto, posso dire di vivere in funzione di essa. Non mi dilungo troppo, spero solo di ricevere qualche giudizio e che la storia venga letta da tanti. Mi farebbe davvero un immenso piacere!
Il tema scelto è del "Castello Errante di Howl" a mio avviso calzava a pennello! Buona lettura.

milichituli

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: milichituli