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Autore: GiulyHermi96    25/01/2013    1 recensioni
SPOILER! SPOILERISSIMI! SPOILER ASSURDI DELLA 5X13!!!
Avete presente quando Merlino dice a Artù che è un mago e che ha la magia? Ecco ho preso quel momento e l'ho scritto dal punto di vista del nostro re preferito.
Cos'ha provato? Più di tutti, cosa ha pensato?
Ho provato a metterlo per iscritto...
Dalla ff:
Eravamo sempre stati insieme, in ogni singolo scontro e, ironia della sorte, ora che ci eravamo separati per la prima volta da molti anni, ero stato colpito da una persona di cui mi fidavo fino a poco tempo fa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Lo saprei se lo fossi!

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Dolore.
Solo dolore era ciò che sentivo. Come se dentro di me ci fosse qualche cosa di caldo.

Qualche cosa di estremamente caldo, avrei detto... di fuoco.

Qualche cosa che bruciava e si insinuava dentro di me lentamente, come quelle medicine che da bambino Gaius mi dava per guarire dal raffreddore e che scivolavano troppo lentamente in gola lasciandomi un sapore acre e aspro in bocca.

Sentivo un dolore mai provato che mi intorpidiva le membra e sembrava volermi lasciare riposare per sempre.

Eppure dovevo svegliarmi.
C'erano cose che dovevo ancora fare, persone a cui dovevo parlare e...

Oh Mordred! Merlino aveva ragione a non fidarsi di lui!
Non pensavo avrei mai potuto dare ragione a quello scansafatiche, ma aveva ragione.

A proposito... chissà dov'era in quell'istante. Magari era tornato a Camelot e stava preparando le cose per Gaius che lo avevano allontanato dalla battaglia.

Oppure semplicemente era seduto là a fare niente per non dover combattere.

Non era così. Sapevo che non era così e che, qualunque cosa lo avesse trattenuto dal rimanere in battaglia, fosse importante. Eppure, quando me lo aveva detto, non avevo potuto non rimanerci male. Eravamo sempre stati insieme, in ogni singolo scontro e, ironia della sorte, ora che ci eravamo separati per la prima volta da molti anni, ero stato colpito da una persona di cui mi fidavo fino a poco tempo fa.

Una luce mi indusse ad aprire gli occhi e fui molto sorpreso quando mi resi conto di non trovarmi nel campo di battaglia dove Mordred mi aveva colpito, ma di essere in un bosco, più precisamente nel bosco vicino a Camelot.

Cercai di alzare la testa e il dolore al fianco si fece più forte facendomi gemere.

Ad ogni modo riuscii a vedere chi ci fosse lì vicino dall'altra parte del fuoco.
Era davvero lui! Ma dove era stato per tutto quel tempo?

Merlino...” lo chiamai con voce roca per il dolore e la stanchezza.

Girandosi di scatto, si alzò e corse verso di me.

Era così bello vedere un volto amico nella calma del bosco dopo quel massacro.

Ero sconvolto. La battaglia, Mordred e Morgana alleati, lo stregone che ci aveva difeso, il mio cavaliere migliore che mi aveva ferito... tutto mi stava crollando nuovamente addosso e vedere Merlino lì vicino a me col suo volto gentile, era quasi un una medicina per me.

Come vi sentite?” chiese prendendomi un braccio per aiutarmi.

Ah!” quel piccolo movimento mi aveva fatto espandere il dolore per tutto l'addome. Cercai di dimenarmi, ma così facendo fu ancora peggio.

Stendetevi... stendetevi...” disse Merlino con calma trattenendo il mio braccio destro sopra la sua spalla e cercando di aiutarmi.

A me però non interessava essere aiutato in quel momento. Volevo sapere dove fosse stato fino a quel momento.
Non ero mai stato superstizioso, ma il fatto che l'unica volta in cui ci fossimo separati fosse stata quasi fatale per me, era decisamente strano: “Dove sei stato?” chiesi trattenendo un gemito di dolore.

Vidi Merlino sospirare e dire: “Non ha importanza ora...”

Oh sì che aveva importanza, invece era estremamente importante... glielo avrei detto, se solo il dolore non si fosse fatto in quel momento più forte e i miei pensieri non fossero diventati in un momento male fisico e puro: “Il mio fianco... il mio fianco...” dissi cercando di indicare la ferita.

Merlino si girò e mi guardò il torace nella parte sinistra: “State sanguinando...”

Se fossi stato nel pieno delle forze avrei come minimo alzato gli occhi al cielo, ma detto in quel momento da lui, mi risultò quasi comico, perciò sospirai una risata e dissi: “Va piuttosto bene, visto e considerato che pensavo di stare per morire...”

Cercai di respirare lentamente, con calma, per riprendere un po' di forza.

Quando girai la testa, vidi Merlino con un'espressione strana in viso. Sembrava pensieroso, preoccupato, teso... lo guardai e gli volli chiedere se stesse bene, ma lui parlò prima di me: “Mi dispiace... credevo di aver sconfitto la profezia... pensavo di essere arrivato in tempo...”

Di cosa stava parlando? Sconfiggere la... profezia? In tempo?

Di cosa stai parlando?” chiesi non capendo.

Lui prese un sospiro con fatica e sentii le sue braccia che prima mi tenevano a terra per non farmi muovere, tremare e stringersi attorno al mio torace, come per farsi forza: “Ho sconfitto i Sassoni e il drago, eppure sapevo che doveva essere Mordred ad essere distrutto...”
Bé, me lo aveva detto che Mordred non fosse un cavaliere affidabile, ma... i Sassoni... Merlino doveva aver sognato, poiché era stato lo stregone che aveva anche ucciso mio padre a distruggere i Sassoni...

Sorrisi e con un sospiro dissi, quasi ridendo: “I Sassoni... sono stati sconfitti dallo stregone...” non capivo se Merlino avesse problemi di protagonismo o se si sentisse sempre una vittima...

Non lo seppi mai, perché rispose una cosa molto strana: “Ero io...”

Lo guardai stranito, con gli occhi che mi si chiudevano per la stanchezza e per la sorpresa.
Lui a fare cosa? A sconfiggere i Sassoni con la magia? Sì certo...

Non essere ridicolo, Merlino! Che stupido, perché dovresti dirlo?” chiesi incredulo.

Avevo vissuto con Merlino nello stesso castello per anni, per metà di questo tempo c'era stato anche mio padre, che avrebbe riconosciuto uno stregone tra mille... perché avrebbe dovuto dire una cosa così? Sospirai e provai a parlare, ma vidi il viso sofferente di Merlino, con le lacrime che gli inumidivano gli occhi e il fiato che gli mancava, come se lo stesse trattenendo e non riuscisse a lasciarlo andare perché sotto sforzo.
Lo guardai aspettando che dicesse qualcosa, ma nulla, nulla avrebbe mai potuto prepararmi a ciò Merlino, il ragazzo gentile e un po' stupido che ormai era diventato una sorta di migliore amico per me, stava per dire.

Sono uno stregone... ho la magia... e la uso per voi Artù, solo per voi...”

Lo guardai. Stava scherzando. Doveva scherzare! Eppure non aveva l'espressione da scherzo che usava così spesso... non era divertito, sembrava molto più... disperato.

Lo guardai stranito. Si era convinto di essere uno stregone? Ma era impazzito? Era... lui era Merlino! L'assistente del fisico di corte, il ragazzo semplice e un po' stupidotto... mai al suo posto e terribilmente imbranato! Non poteva essersi convinto di una cosa del genere!

Merlino, non sei uno stregone! Lo saprei se lo fossi!” dissi guardandolo ancora quasi ridendo e cercando di tranquillizzarlo. Era talmente ingenuo a volte.

Eppure, in quel momento, mi rivolse l'espressione più seria che avesse mai avuto e mi disse: “Guardate... state a vedere...”

Cercai di fermarlo, ma lui alzò la mano verso il fuoco, la aprì e mormorò delle parole strane, dal suono duro e sconnesso.

Stavo per dirgli di non fare l'idiota e di aiutarmi a tornare a Camelot da Gaius, ma in quell'istante, le scintille che venivano rilasciate dalle fiamme del piccolo focolare vicino ai miei piedi si mossero.

Si mossero non verso l'alto come normalmente accadeva, ma insieme, a spirale, fino a formare qualche cosa. Qualche cosa di alato e di molto simile a un drago che sbatteva le ali.
Merlino era ancora di fianco a me con la mano puntata contro le scintille.

No... non poteva essere... non... non Merlino... non l'unico che in tutti quegli anni era rimasto fedele a me! Anche più di Ginevra, che era stata presa dall'incantesimo di Morgana!
No... non poteva, lui non poteva essere davvero... per tutto quel tempo? Per tutto quel tempo lui mi aveva mentito?

Lasciami...” gli dissi cercando di spostarmi da lui.

L'espressione che fece dopo, sconcertata, dispiaciuta e triste, mi uccise.

Artù...” cercò di dire.

Io non lo ascoltavo, o per meglio dire, non lo riuscivo a sentire. Tutto ciò che sentivo era la parola stregone che rimbombava nella mia testa.

Mi hai sentito...” dissi balbettando per lo sconcerto.
Lui mi guardò di nuovo, con un'espressione affranta, ma io girai la testa.

Tutti i momenti che avevamo passato insieme, tutte le avventure, tutte le vittorie che avevamo guadagnato e tutte le sconfitte... per tutto quel tempo, lui aveva avuto la magia!
Mi aveva mentito. Aveva mentito a me! A me! Artù!
Lui... lui...

Stavo ancora pensando a quanto sconcertante fosse quella rivelazione, quando mille ricordi mi tornarono in testa.

Ma certo! Quando nel suo villaggio natio qualcuno aveva utilizzato la magia e il suo amico aveva detto, in punto di morte, di essere stato lui non era così!
Era stato Merlino a spazzare via il nemico!

E quella volta che pensavamo che fosse Gaius lo stregone e trovammo il libro di stregoneria nella sua stanza? Ma certo, era di Merlino!

E lo stregone? Se era lui lo stregone, allora era stato lui a uccidere mio padre! Era stato davvero lui? O come mi disse Gaius aveva solo provato a salvarlo?

E allora tutte le volte che quell'uomo mi aveva insultato... era sempre lui! Sempre Merlino! Tutte le volte che aveva difeso il mio servo, si stava difendendo da solo!

In quel momento mi resi conto del perché mi era sempre sembrato di aver visto quell'uomo anziano. Era Merlino! Merlino! Il servitore sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato! Era lui!

Ma perché? Perché farmi questo?

Perché rimanere al mio fianco se sapeva che odiavo la magia?

Tutte quelle volte che non sapevo come spiegarmi un fatto o un pensiero che lui avesse detto ad alta voce, in un istante si chiarirono nella mia mente con un'unica risposta: magia.

E l'unica domanda che mi veniva in mente era: perché dirmelo ora?

Girai la testa e vidi Merlino poco lontano, con le ginocchia tra le braccia e la testa poggiata sui gomiti.
Sentii un singhiozzo strozzato, proveniente probabilmente da lui.

Volli quasi consolarlo. La voglia di dirgli che andasse tutto bene era tanta, ma era completamente calibrata, se non soppressa dalla mia rabbia verso di lui.
Come aveva potuto? Come aveva potuto farmi questo?
E se fossi riuscito a tornare a Camelot? Cosa avrei dovuto fare? Non potevo accettare la magia dopo tutto ciò che era accaduto, o sì?

I dubbi si insinuavano dentro di me, mentre la verità prendeva possesso del mio cuore.
Eppure, un'ulteriore fitta di dolore data forse non solo dalla ferita ma anche dal mio cuore provato, mi fece capire una cosa.
Io non sarei tornato a Camelot.

Non avrei rivisto la mia Ginevra né i cavalieri...

Mi venne da piangere, ma mi trattenni in quanto, sebbene ferito, fossi ancora re di Camelot.

Presi un sospiro e continuai a pensare.
Sarebbero stati giorni lunghi, sempre se fossi riuscito a sopravvivere, e forse sarei morto senza riuscire a guardare negli occhi l'uomo che avevo ritenuto per tanti anni, dentro il mio cuore, il mio migliore amico.



Angolino autrice:
Cavolo... devo smetterla di piangere!
Mi spiace se già esiste una ff così. Ho sempre voluto scriverla, ma prima mi sono dovuta abituare all'idea che Merlin sia finito ç.ç *sigh*
*Si asciuga una lacrimuccia* comunque, questo è quanto. Bradley ha recitato magnificamente questa parte e ho cercato di seguire con l eparole della storia le sue espressioni di sconcerto, di incredulità, di rabbia.
Spero di esserci riuscita, e spero che la storia vi sia piaciuta ^^
Un saluto, spero recensirete almeno un pochino *^*
GiulyHermi96
P.S. Se vi va di passare dalla mia pagina sull'account di EFP è questa ^^ GiulyHermi96 su EFP
N.B. La traduzione delle battute del telefilm è mia, mi sono messa a guardare la scena e l'ho tradotta di mio pugno XD quindi sì... ehm ditemelo se la volete prendere, ok? :)

   
 
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