1-
Laura
Il motore dell’alfa 147 nera si spense,
parcheggiando in uno degli appositi spazi delineati da righe bianche, situati
subito fuori gli studi di registrazione.
“Dovrei essere arrivata” esclamò la
ragazza che, scendendo e togliendosi gli occhiali da sole, rivelò due occhi
color del cielo “Secondo le indicazioni il posto dovrebbe essere questo” pensò
a voce alta.
Prese la borsa a tracolla, dirigendosi
verso la cuccetta di guardia all’entrata della Warner Bros. Porse un foglio al guardiano, che se ne stava
seduto comodamente in una poltrona di pelle nera, davanti ad un televisore in
bianco e nero, sgranocchiando patatine, il quale non si era minimamente accorto
dell’arrivo della fanciulla.
Dopo qualche minuto, la ragazza batté
un colpo di tosse per far sentire la sua presenza.
L’uomo la guardò con faccia scocciata,
prendendo il foglio e leggendolo, dicendole:
“Il permesso ha la validità di un’ora
signorina”
“So leggere” rispose lei, guardando
l’uomo e rimettendosi gli occhiali da sole “Grazie”
“Quindi sa anche che se tra un’ora lei
non è qui..”
“Mi faccia indovinare: sguinzaglierà i
segugi?” chiese, sorridendo divertita.
“Dovrò mandare un mio sottoposto a
cercarla” rispose l’uomo infastidito da tanta arroganza.
Perché hai anche sottoposti, pallone
gonfiato? Avrebbe voluto dire la ragazza ma rispose:
“Vedrò di detrarre i minuti che lei mi
sta sottraendo, con le sue affermazioni allora. A dopo” così dicendo,
s’incamminò verso l’edificio, sentendo di sottofondo la voce borbottante della
guardia esclamare ‘ragazzini maledetti’.
“Ragazzi non ci siamo!” il regista
fermò per l’ennesima volta la ripresa, suscitando un po’ di malumore “Tom, più
convinto! E tu Daniel un po’ meno irruento: la porta devi spalancarla, non
buttarla giù”
La troup
stava girando la scena tratta dal Principe Mezzosangue ,in cui Harry Potter
spalanca la porta del bagno, e vi trova Malfoy, con Mirtilla Malcontenta.
“Daaaaa
capo!”
“Pausaaaaaaa”
esclamò esasperato Tom “ è la millesima volta che la rifacciamo!”
“Se vi impegnaste di più avremmo già
finito!” replicò il regista” Comunque pausa sia. Dieci minuti non di più: ho
bisogno anch’io di un bel caffè!” concluse, appartandosi con un assistente per
rivedere alcuni dettagli di scena.
I due ragazzi uscirono dalla
scenografia, dirigendosi verso il bar degli studios
per bere qualcosa.
“Vuoi metterti d’impegno..Potter?” fece
sbuffando Tom, tirando una pacca sulla spalla all’amico, imitando il suo
personaggio.
“Malfoy non
scocciare” gli fece verso l’altro, spintonandolo e scoppiando a ridere.
“Finitela!” una
voce femminile piuttosto irritata, interruppe la conversazione “Sto cercando di
ripassare le battute!”
“Dai Emma, le sai a memoria, che le
ripassi a fare?” chiese Daniel, avvicinandosi alla ragazza per curiosare la
scena che stava ripassando.
“Quando questa?” le chiese, notando che
la scena, era quella del litigio tra Ginny ed Hermione.
“Subito dopo la vostra” rispose
prontamente una voce alle loro spalle.
“Ciao amore” esclamò Tom,
abbracciandola.
“Finitela, mi
fate venire le carie” disse Daniel, facendo l’occhiolino a Bonnie,
che sorrideva felice.
“Tutta invidia vero Emma?” sorrise Tom,
facendo l’occhiolino a quest’ultima che arrossì lievemente.
La storia fra Tom e Bonnie
procedeva dalla fine delle riprese dell’ordine della fenice. Le loro foto
avevano fatto il giro delle riviste e dei magazine.. Mentre Emma e Daniel, dopo
cinque anni erano ancora al punto di partenza. Una disperazione, secondo il
modesto parere di Tom, che aveva notato più di una volta gli occhi gonfi della
ragazza, quando usciva dal camerino.
“Lei non può entrare le dico!” era la
voce di uno degli assistenti di studio.
“Come sarebbe! Non c’è nessun cartello
di divieto di accesso ai non autorizzati ai lavori! Mi spieghi perché non posso
passare”
“Stiamo registrando e la sua presenza distarrebbe gli attori. La prego, se ne vada” aveva
esclamato l’uomo, bloccandole la via.
“Ma non voglio disturbare! Solo vedere
una persona. Poi me ne vado. Ecco guardi” e così dicendo, gli fece vedere lo
stesso pass che aveva esibito all’entrata alla guardia”
“E non me lo poteva dire subito?”
esclamò seccato l’assistente, allontanandosi urlando “Mi aspetti lì, non si
muova”
“Che ci fa lei qui?” quasi sussurrò
Emma, alzandosi in piedi e sorridendo felice.
“Laura!” urlò poi, correndole incontro.
“Emma!” aveva esclamato la ragazza di
rimando, avvicinandosi ed abbracciandola.
“Mio Dio che ci fai tu qui? Non ti
aspettavo..”
“Beh, ecco..”
“Emma, scusa” l’assistente di studio
era tornato “Ma lei non può stare qui. Deve aspettare fuori”
“E questo per ordine di..”
“Steve” l’assistente regista.
“Molto bene” rispose la ragazza,
provocando una reazione poco piacevole da parte dell’amica “Aspetteremo fuori
in due. Riferiscilo tu a Steve”
“Emma ma..”
“Ambasciator non porta pena” esclamò
Laura, soddisfatta, allontanandosi con Emma appresso.
“E adesso che faccio..” disse fra sé
l’assistente di studio, grattandosi il capo perplesso, studiando il resto del
cast guardarsi allibiti.
“Allora, come mai da queste parti?”
chiese nuovamente Emma alla ragazza che le stava di fronte, sorridendole
amichevolmente.
“Lavoro” rispose l’altra, aspirando un
po’ del frullato al cocco che aveva di fronte “Ma dimmi di te piuttosto. Come
vanno le riprese? Ma soprattutto, come vanno le cose con Daniel?”
“Laura!” esclamò Emma, arrossendo.
“Andiamo, non fare la santarellina con
me” ridacchiò l’amica.
“Ma non sto..”
“Emma..”
La ragazza abbassò lo aguardo.
“Sempre fermi eh?”
“Sembra non accorgersi di quel che lo
circonda. Me compresa. Dall’anno scorso sono cambiate un po’ di cose come ben
sai”
“Katie, si. Mi raccontavi”
“Rupert mi dice sempre di non
preoccuparmi, che prima o poi si sveglierà ma..”
“No, fammi capire” la interruppe Laura
“Se n’è accorto perfino Rupert?”
Emma annuì, ridendo.
“E non se ne accorge quel broccolo
travestito da Harry Potter?” a queste parole Emma scoppiò a ridere, seguita a
ruota dall’amica.
Laura ed Emma erano migliori amiche.
Erano sempre state inseparabili, fino all’età di undici anni, quando Emma
interpretò per la prima volta le vesti di Hermione.
Le due ragazze erano rimaste sempre in contatto, la loro amicizia era riuscita
a far fronte a molti ostacoli come la distanza ed il non potersi vedere di
persona, se non nel periodo estivo, in cui Emma tornava a casa ad Oxford dal
padre e dal fratello Alex.
“Emma! Finalmente!” un’ assistente di
studio le corse incontro, con sguardo severo “Ma si può sapere che ti salta per
la testa? Sparire così, senza avvisare nessuno”
“Ho avvisato Johan e anche Steve del
mio allontanamento”
“Nessuno sapeva dov’eri” ribeccò
l’assistente.
“Da questo si deduce quanta
collaborazione ci sia tra assistenti e registi allora” intervenne Laura, che
fino a quel momento era rimasta in silenzio.
“E lei sarebbe..” chiese l’assistente,
alzando un sopraciglio.
“Il motivo del mio allontanamento” la
precedette Emma.
“Laura, piacere di conoscerla” rispose
la ragazza con un sorriso.
“Tutto mio” disse l’assistente, non
troppo convinta “Emma, dobbiamo andare” esclamò, concentrandosi nuovamente
sull’attrice.
“Solo se lei viene con me” disse, con
un tono che non ammetteva repliche.
“Emma, dovresti sapere che non..”
“Ha il pass!”
“Allora non ci sono problemi” disse
prontamente l’assistente sorridendo. Però dovrà stare in silenzio.
“Meglio del fantasma quasi-senza-testa!” rispose Laura sorridendo grata,
seguendo Emma in studio.