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Autore: Setry_USui    15/08/2007    5 recensioni
[Una produzione del'FMA fan forum] “F-Fratellone?!” mormorò spaventato sperando di vedere la figura di Edward venirgli in contro assicurandogli che andava tutto bene. Ma solo l’eco rispose alle sue parole. “Fratellone…”
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando aprì gli occhi…

 

Il terrore riempiva gli occhi del bambino, quella strana luce viola che invadeva tutta la stanza vorticava spaventosamente intorno a lui.

Il vago timore che aveva nel compiere la trasmutazione umana e la speranza di poter correre tra le braccia della mamma erano svaniti in meno di un secondo…quando la familiare luce gialla dell’alchimia era diventata scura e senza controllo.

Un tentacolo scuro serpeggiò intorno al suo braccio…

Alphonse lo guardò con gli occhi sgranati senza avere il coraggio di reagire…

Sentì che altri tentacoli lo avvolgevano, le sue gambe, le sue braccia il suo corpo.

La luce si fece più intensa tutto divenne poco meno di un turbinio di colori.

L’unica cosa che riusciva a distinguere era la figura accovacciata di suo fratello che si guardava intorno terrorizzato…

Suo fratello…sempre più lontano e piccolo…

“Fratellone!! Fratellone!!” Strillò con quanto fiato aveva in gola, la voce tremava di orrore e paura.

Edward si voltò verso di lui…per un istante soltanto restò pietrificato…poi si stese tenendogli la mano.

Alphonse la tese a sua volta.. c’era quasi… l’aveva quasi presa!

Ma d’un tratto Edward venne tirato indietro con forza e un tentacolo scuro avvolse la sua gamba sinistra.

“No! Al!!”

Tentò ancora afferrare il suo arto.

Alphonse aveva le lacrime agli occhi e singhiozzava di paura…sentiva le sue gambe come dissolversi…sentiva il suo corpo diventare sempre più leggero…

“Fratellone….aiutami…” singhiozzò il bambino prima di svanire del tutto.

Una nuvola di fumo e dei vestiti vuoti…

 

Quando riaprì gli occhi…

 

Quando li riaprì era steso a terra su un duro pavimento di pietra. Sopra di lui un grande soffitto a volta adorno di affreschi…mosse le dita delle mani nelle quali la circolazione sanguigna aveva appena ripreso il suo corso. Rabbrividì di freddo e si accorse di non portare nulla indosso.

Respirò a fondo un odore di chiuso e di…sangue!

Scattò seduto e fece scorrere le pupille intorno a sé con timore.

“F-Fratellone?!” mormorò spaventato sperando di vedere la figura di Edward venirgli in contro assicurandogli che andava tutto bene.

Ma solo l’eco rispose alle sue parole.

“Fratellone…”

Si alzò in piedi e si accorse solo ora che si trovava al centro esatto di un immenso cerchio alchemico come non ne aveva mai nemmeno sognati…perfino più grande di quello della trasmutazione umana!

La trasmutazione!

La Mamma!

Di nuovo si guardò intorno freneticamente…nessuno…

“Mamma? Fratellone?”

Il suo sguardo incontrò una figura lungi distesa accantonata al lato della sala.

Corse in quella direzione seguendo una flebile luce di speranza…

Ma quando la raggiunse scoprì che erano solo un mucchio di vestiti accantonati, poco lontano una grande pozza di sangue ancora fresco.

“Cosa significa?”

Prese i vestiti tra le mani.

Un paio di anfibi neri, pantaloni scuri, una canotta anch’essa nera e una specie di ghiacchino a maniche lunghe ed infine un lungo spolverino rosso sulla cui schiena era disegnata una croce con un serpente.

Non si ricordava di averli mai visti.

Li fece sfilare tra le dita…

Un brivido gli corse lungo la schiena.

Al!

Anche se non capì il perché l’immagine di suo fratello riempì i suoi pensieri.

Strinse forte la stoffa a sé e ne annusò l’odore.

Pianse sommessamente per qualche minuto. Si sentiva così perso, confuso…così solo.

Dopo essersi sfogato si asciugò gli occhi e decise di esplorare il luogo.

Ma prima di alzarsi si ricordò di non avere niente indosso.

Sopirò e si vestì con quanto aveva trovato…gli calzavano leggermente larghi, più per corporatura che per altezza, ma sarebbero andati più che bene.

Indi prese un sospiro e si incamminò lungo la sala riempiendo il silenzio dell’eco dei suoi passi.

 

Rose era seduta a terra sotto il cielo della notte, stringeva il bambino tra le braccia e piangeva lacrime dolorose in perfetto silenzio. Wrath era disteso a terra accanto a lei debole e a metà tra la coscienza e l’oblio.

Un rumore di passi interruppe il silenzio…qualcuno stava uscendo alla luce delle stelle.

Rose scattò in piedi quando vide la figura di Edward avvicinarsi a loro. Gli corse incontro.

“Edward!”

Alphonse alzò lo sguardo e la guardò con curiosità.

Rose si bloccò di scatto…No. Non era Edward! Era un bambino…

Avrà avuto 10 o 11 anni al massimo. Vestiva come lui però. E aveva gli stessi occhi dorati.

Al la osservò ancora qualche attimo e poi domandò: “Mi hai chiamato Edward! Tu conosci mio fratello?” con un filo di speranza nella voce.

Rose al sentire quelle parole sgranò gli occhi: “C-cosa? Tu…tu sei Al?”

Il bambino si stupì non poco nel constatare che la ragazza sapeva il suo nome: “Tu…mi conosci? Per caso è Ed che ti ha parlato di me?”

“Non…Al cosa…come puoi essere…” Rose osservò il bambino confusa e spaventate ma non ci mise molto a capire cosa fosse successo. “Questo significa che Ed…”

Alphonse scattò nuovamente: “Tu sai cos’è successo al mio fratellone? Dov’è? sta bene?”

Rose si morse un labbro, adagiò a terra il bambino con delicatezza, poi si chinò su Alphonse e lo strinse in un forte abbraccio.

Il bambino rimase di sasso mentre la ragazza lo abbracciava con forza e dolcezza.

“Tuo fratello Al…ti voleva forse troppo bene…”

Alphonse non capì, ma senza sapere il perché lasciò scorrere due lacrime lungo le guance, si strinse a sua volta a lei per sfogare il suo pianto tra i suoi capelli.

“Va tutto bene Al…ti riporto a Reezembol…”

Alphonse annuì continuando a piangere. Era confuso e spaventato…

Ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era il sorriso e la voce suo fratello che lo chiamava.

Al…aspettami…

“Sì fratellone…contaci!”

  
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