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Autore: Justanotherpsycho    25/01/2013    4 recensioni
Una rivisitazione in chiave più cruda dell'universo Pokémon, dove avvengono catastrofi e guerre, e dove non si combatte più con le pokéball, ma con le spade, e dove il premio per la vittoria non è una medaglia, ma la sopravvivenza.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 1 - Incontro Raccogliere bacche, non c'è cosa più noiosa. Pensava Serak mentre strappava i piccoli frutti dai ramoscelli dell'arbusto come se stesse spennando un magro Spearow.
 
Per fortuna ormai la sacca era piena e poteva riprendere la strada per casa; non vedeva l'ora: quella sera ci sarebbero stati grandi festeggiamenti con tutta la famiglia riunita, e già pregustava il suono delle chiacchiere allegre e dello scoppiettio del focolare.
 
Mentre si faceva largo tra i rami selvaggi, però, udì dei rumori spaventosi: versi di pokemon!
All'istante si immaginò la scena di lui che tornava a casa vittorioso con in spalla la carcassa succulenta di qualche bestia da cucinare per l'occasione speciale.
 
Così si affrettò a raggiungere la fonte di quei suoni. In una piccola radura, ai piedi di un enorme albero, quattro Zangoose si stavano dando battaglia ferocemente. Ad un'occhiata più approfondita, però, si poteva intuire che in realtà non stessero battagliando tutti contro tutti, ma che tre stavano infierendo sul quarto.
 
Il malcapitato, fisicamente provato da molte ferite, la più evidente delle quali sull'occhio destro, cercava di difendersi con gli artigli sguainati, ma la superiorità numerica era schiacciante.
A quella vista, il cuore di Serak scacciò ogni fame e l'unico pensiero che gli venne in mente fu che doveva aiutare quel poveretto.
 
Nascosto dietro una fila di cespugli, mentre a qualche passo da lui infuriava la battaglia, iniziò a lanciare strani urli, muovendo al contempo le frasche, cercando di spaventare i pokemon.
Ma tutto ciò ebbe solo l'effetto di fermare i tre prima che dessero il colpo di grazia alla loro vittima, di certo non fuggirono, anzi, si voltarono verso quello strano cespuglio ondeggiante e urlante e sembrava che si stessero preparando ad attaccarlo.
 
Costretto all'ultima spiaggia, Serak afferrò una pietra ai suoi piedi e la lanciò contro uno degli Zangoose, prendendolo pieno in testa. Il pokemon incassò il colpo, ma più che dolorante sembrò spiazzato. Così il ragazzo incalzò scatenando una pioggia di pietre che, alla fine, spaventò le bestie che si rifugiarono a gran velocità nella tana tra le radici di quell'albero.
 
Sgomberata l'area, Serak si precipitò sullo Zangoose aggredito, che giaceva inerme a terra, respirando affannosamente. Non appena, però, cercò di sfiorarlo, questo aprì gli occhi e, dopo aver lanciato uno sguardo insieme terrorizzato e rabbioso, si rimise frettolosamente in piedi per darsela a gambe a tutta velocità.
 
«Aspetta!» gli gridò inutilmente dietro, mentre già partiva al suo inseguimento.
Dopo un po' di slalom tra la vegetazione, Serak continuava a correre, ma in verità aveva perso di vista da tempo il pokemon.
Improvvisamente venne fermato da qualcosa che all'inizio non riusciva a vedere, ma che poi riconobbe: un'enorme ragnatela.
 
Puntualmente, da un angolo remoto di questa, spuntò un Ariados grande quanto Serak stesso.
Le sue fauci sfrigolavano pregustando il dolce sapore di umano e i suoi occhi vitrei erano fissi in quelli della vittima.
Il ragazzo, allora, urlò con quanto fiato aveva in corpo, catturato da quello sguardo che non riusciva a distogliere... se solo avesse un braccio libero per afferrare il suo coltellino!
 
Ormai riusciva a specchiarsi perfettamente negli occhi della bestia e a vedervi riflessa la sua paura, quando ad un tratto qualcosa gli passò accanto come una saetta.
Subito dopo la ragnatela cedette e Serak e l'Ariados vennero allontanati dallo strappo creatosi.
Il ragazzo, con pochi altri movimenti, si liberò completamente e fece per scappare, ma Ariados gli ripiombò addosso atterrandolo all'istante. Il suo pungiglione, madido di veleno letale, pendeva minacciosamente sopra di lui.
 
Quella saetta, però, spuntò nuovamente dal nulla portandosi via la bestia.
Ora Serak poteva vederlo chiaramente: era lo stesso Zangoose che stava rincorrendo prima!
Che stesse cercando di sdebitarsi con chi gli aveva salvato la vita?
 
Zangoose e Ariados erano ora uno davanti all'altro e si studiavano in silenzio.
Nessuno azzardava una mossa e il primo, messosi eretto, pizzicava l'aria con le dita, squadrando l'avversario con occhi di fuoco.
Ad un tratto, Zangoose fece scattare gli artigli, ma subito Ariados scappò emettendo strani versi...
Dopo un primo istante di sorpresa, li rinfoderò con un ghigno beffardo di superiorità, ma qualcosa si eresse alle sue spalle sibilando e subito dopo una frustata lo colpì nel costato spazzandolo via di lato: era un Seviper!
 
Zangoose si rimise faticosamente in piedi, cercando di mettere a fuoco il suo nuovo avversario.
Questo, però, non gli concesse la pausa e, spinto dalla naturale rivalità tra le due specie, si gettò a fauci spalancate contro quello, ancora disteso per terra.
Grazie alla sua prontezza di riflessi, Zangoose riuscì a saltare via giusto in tempo mentre il suo avversario andò a riempirsi la bocca di terra.
 
Adesso era il turno del pokemon artigliato che, approfittando della momentanea immobilità dell'avversario, si scagliò su di questo con una lunga carica, ma non servì a nulla perché un'altra spazzata di coda protesse il capo immobilizzato.
 
Zangoose venne scagliato contro un albero e Seviper liberò la testa. Un sguardo veloce di sfida e i due partirono di corsa l'uno verso l'altro. Zangoose spiccò un balzo prima di raggiungere il nemico, questo si fermò e cercò di intercettarlo a mezz'aria con la lama all'estremità della coda, intrisa di veleno, ma l'altro riuscì a parare il colpo con gli artigli della zampa destra mentre con la sinistra riuscì a mettere a segno il primo fendente, sotto la testa del nemico.
 
Ma bastò un istante di distrazione perché Seviper potesse imprigionarlo nelle sue spire, immobilizzandogli gli arti superiori; Zangoose urlò di dolore mentre si riusciva quasi a sentire il rumore delle sue ossa che scricchiolavano.
Alla fine scoprì i suoi canini e li affondò nella carne del rivale. Il pokemon serpente fu così costretto ad allentare la presa e subito Zangoose spiccò un salto per allontanarsi.
 
Di nuovo faccia a faccia, i due si sfidarono in una specie di duello all'arma bianca: coda contro artigli. E anche se Zangoose era naturalmente resistente al veleno di Seviper, questo era comunque presente in dosi abbondanti sulla sua lama.
Il Zannaserpe fece sibilare velocemente la coda nell'aria mentre il Furogatto agitò le zampe incrociandola sul filo tagliente.
 
Con una mossa degna di uno spadaccino provetto, Seviper aprì le difese dell'avversario e infilò due fendenti al livello del torace.
Zangoose accusò il colpo e abbassò ancora di più la guardia, lasciandosi sguarnito contro il seguente affondo.
 
La lama avvelenata penetrò profondamente nella sua carne.
A Serak, impotente spettatore dello scontro, sfuggì un urlo: era colpa sua se Zangoose stava per morire.
Così sfoderò il suo risibile coltellino e partì alla carica del Seviper urlando, ma Zangoose incrociò i suoi artigli con quella piccola lama quando stava per passargli oltre, poi si voltò a guardare l'umano, come a volergli dire di non preoccuparsi.
 
Subito dopo, però, venne sollevato, impalato sulla coda, quasi innalzato a mo' di trofeo sopra la testa del serpente, che, dopo avergli fatto fare un giro per aria, lo scaraventò via contro lo stesso Serak e i due si schiantarono contro un albero.
 
Il ragazzo batté violentemente la testa e perse i sensi.
Convinto di riaprire gli occhi, vide solo buio, finché delle fiamme crebbero dal nulla formando una specie di corridoio davanti a lui, conducendo il suo sguardo fino ad una figura prima d'allora in ombra: un altro pokemon, un Absol.
  
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