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Autore: Nay Nay    25/01/2013    1 recensioni
Abbassò il capo e scosse lentamente per poi sorridere sentendo dell'altro secco entrare nel suo bicchiere. «Signora..» Sussurrò il ragazzo, facendo sorridere in modo lieve l'altra. Come poteva essere tanto stronzo quanto affascinante e maledettamente attraente? «Avevo pensato ad un certo numero di battute per questo avvenimento. -Continuò il ragazzo- ma vado subito al finale..» fece, con un sorriso soddisfatto sulle labbra mentre girava attorno a lei, andandole a fianco. Dopo tutto, lo stronzo non era stato solo lui; Lei lo aveva preso in giro e.. tradito più di, Duecento volte.
Tratto dal film Mr. & Mrs Smith
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing | Personaggi: Kitty Wilde, Noah Puckerman/Puck
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Mr. & Mis. Puckerman


Il ristorante era caldo ed accogliente, colori caldi e raggianti si alternavano rendendo tutto molto rustico e raffinato. Camerieri in tiro che, con eleganza, camminavano fra i tavoli, a chiedere con enorme delicatezza se il cliente volesse qualcos'altro..

di sottofondo, un lento e sinuoso tango sfiorava le orecchie della ragazza, seduta al tavolo, da sola, con un bicchiere a collo lungo e del secco bianco adagiato dentro. La ragazza alzò lo sguardo, sospirando lentamente poi, come per riprendersi da tanta tristezza. Una lacrima, lenta e bollente rigò metà del suo viso che lei fermò con due dita della mano che afferrava in modo graziato il bicchiere con lo spumante. Le dita, lente, scivolarono dalla lacrima alle sue labbra, inumidendole lentamente e abbassò nuovamente lo sguardo, spostandolo verso destra. Aveva avuto troppe informazioni in pichi giorni: Suo marito era un agente segreto come lei, aveva distrutto l'intera base per fermarlo e subito dopo c'era una taglia di 400.000.00 $ Su di lei. Sospirò, prima di sentire dei passi dietro di lei. Il suo orecchio si tese e, si.. Solo lui poteva avere un passo del genere: Sinuoso e deciso, falcate lunghe e tremendamente eccitanti. Il suo profumo poi: Tanto uomo quanto delicato e fragrante. A Kitty sembrò di sentire il sapore di lui nella sua bocca. La mano era ancora attorno al suo bicchiere, mentre una mano esterna la afferrò. In quel momento, Kitty ebbe la certezza che era lui. Quel tocco forte e morbido, solo Noah poteva averlo.. Abbassò il capo e scosse lentamente per poi sorridere sentendo dell'altro secco entrare nel suo bicchiere. «Signora..» Sussurrò il ragazzo, facendo sorridere in modo lieve l'altra. Come poteva essere tanto stronzo quanto affascinante e maledettamente attraente nello stesso fottutissimo tempo? «Avevo pensato ad un certo numero di battute per questo avvenimento. -Continuò il ragazzo- ma vado subito al finale..» fece, con un sorriso soddisfatto sulle labbra mentre girava attorno a lei, andandole a fianco. Dopo tutto, lo stronzo non era stato solo lui; Lei lo aveva preso in giro e.. tradito più di Duecento volte. «Ciao bambola, grazie per avermi trombato.»

«Carina.» Disse lei, girandosi verso di lui con un sorriso smagliante, gentile. «Allora? -Continuò, con voce leggera, girando verso di lui facendo oscillare i lunghi capelli biondi- Cosa hai deciso?»

«Voglio il divorzio.» Disse lui, con voce ferma che si contrastava con il sorriso che aveva appena sfoderato. «Mi piace» iniziò lei, sorridendo «Mi hai chiesto di sposarti qui ed è una gradevole simmetria.» rispose acida, ma sempre con un sorriso opposto, dal sorriso dolce, ma, questa volta, con una punta di severo. Il ragazzo sorrise e si leccò le labbra e appena un cameriere gli chiese di ritirare il suo soprabito se lo si sfilò subito con una mossa fluida, per poi andare verso il posto di fronte a lei tirando fuori la sedia da sotto al tavolo «Posso sedermi?» «No.» Rispose secca lei, guardandolo come se volesse fulminarlo a seduta stante. Lui la guardò altrettanto serio e si sedette comunque, mettendo Kitty sulla direttiva, poggiando la schiena contro lo schienale della sedia a schienale alto. Il suo istinto l'aveva portata dov'era, a renderla l'assassina più temuta di tutte le spie. Per niente sprovveduta e infatti, una pistola andò a finire subito sulle sue gambe accavallate, posandoci sopra un tovagliolo bianco. Noah se ne rese conto, ma fece finta di nulla, alternando lo sguardo alle sue gambe agli occhi di lei, indifferenti. Ma, anche Noah non era uno sprovveduto: infatti, fece la stessa procedura, stampandosi sulle labbra un sorriso beffardo e compiaciuto. «Champagne?» Disse un cameriere, essendosi a costato vicino hai due. «No. Lo Champagne serve per festeggiare -precisò Noah, senza distogliere lo sguardo da lei- Prendo un Martini.» «Io sono a posto, grazie.» Disse Kitty, sorridendo garbata, ma senza distogliere lo sguardo da lui. «Allora? Cosa vuoi, Noah?» chiese lei, sporgendosi verso di lui con il busto

«Abbiamo un problema insolito, Kit. E chiaro che tu mi vuoi morto.» la ragazza fece un verso, facendo capire al ragazzo che anche lei, senza sprecare troppe parole, la pensava come lui. «E io sono sempre meno preoccupato per il tuo benessere -Fece lui con tono indifferente- Allora, cosa facciamo?» chiese il ragazzo, come se avesse appena fatto una domanda ovvia e retorica. «Ci affrontiamo qui e aspettiamo il Dio?»

«Sarebbe un vero peccato -Disse, aggrottando le sopracciglia in mo di finta dispiaciuta- perché poi mi chiederebbero di andarmene, una volta morto.» Finì lei, sfoderando uno dei migliori sorrisi falsi che potesse sfoderare mai. Lui rimase serio, per poi sporgersi verso di lei e tenderle la mano «Balla con me..» «Tu non balli!» «Quello faceva parte della mia copertura, dolcezza.» disse lui facendola sollevare una volta aver preso la sua mano

«Anche essere il bradipo era parte della tua copertura?» Sussurrò lei, prima di dirigersi verso il centro del ristorante. Una stretta alla mano di lei la fece gemere, ma Noah rimase sempre li, indifferente come sempre. Con uno strattone la portò a se, posandole una mano sul fianco, facendole schiacciare il corpo di lei al suo.

«Pensi che questa storia abbia un lieto fine?»

«Il lieto fine le hanno le storie che non sono ancora finite..» lo bloccò lei, mentre la sua ano era posata leggera sulla sua giacca nera. Due passi, poi si guardarono. Altri tre passi e Noah sbattette lei contro la muro, facendola cedere per un secondo. Sospirò e lo guardò in malo modo. Altri tre passi, due giri e un Casquette prese in pieno Kitty che alzò il capo, guardando Noah con malizia, ma sempre con serietà. La mano di lui passò dal suo fianco alla sua schiena e a mano piena, percorse con lentezza il copro fasciato da quel vestito nero lungo e setoso, sembrava quasi disegnato sulla ragazza dalle gambe ingannevoli.

«Soddisfatto?» Sussurrò lei, con freddezza e serietà. «Nemmeno un po'!» Disse lui, passando una mano sulla coscia di lei strattonandola, mettendola dritta. In quell'istante, la coscia di lei si tirò su con uno strattone della mano di lui, facendo si che arrivò al fianco di lui e, spostando con una mossa decisa, lo spacco vertiginoso del suo vestito, sfilando dalla coscia un coltello uncinato, riposto con cura nella fodera legata stretta alla coscia soda di lei. Lei, a sua volta, spostò la mano in una zona sospetta, sentendo qualcosa di duro fra le sue gambe.

«Questa invece e tutta roba vera.» Sussurrò lui, facendo sorridere Kitty. Altri tre passi, altri due giri e Kitty si chinò, arrivando all'altezza del bacino di lui che si girò verso una coppia di anziani, sorridendo malizioso e beffardo mentre la ragazza sfilò l'ennesima arma da lui che la sollevò, riportandola contro il proprio petto.

«Perchè secondo te non ci siamo riusciti? -Sussurrò, questa volta senza malizia- Perché vivevamo su delle vite separate? O sono state tutte le bugie che ci siamo raccontati?» «Io ho una teoria, ci sono appena arrivato» Disse lui, facendo altri due passi insieme a lei mentre la musica di sotto fondo continuava a ripetersi, lenta e sinuosa, lussuriosa, come il loro ballo.

«Sono impaziente di sentirla» Sussurrò carica di perversione lei, facendo si che Noah la girò di scatto, facendola girare verso di lui, guardandola con profondità.

«Tu ci hai ucciso.»

«Provocatorio.» Rispose lei, avvicinandosi con uno scatto lieve del capo.

«Tu hai preso il nostro matrimonio come un lavoro che andava valutato, pianificato ed eseguito.»

«E tu lo hai evitato» Rispose lei, guardandolo negli occhi. Quella danza si fermò per un istante e i due si guardarono negli occhi, per un lungo momento, come se stessero cercando di dividere le bugie dalla verità.

«E che te ne importa? Tanto ero solo una copertura» «Ma chi li ha detto che tu eri solo una copertura?..» Sussurrò lei, mentre si erano ormai avvicinati talmente tanto da sentire l'uno lo sfiorare dell'altro. Dopo un paio di secondi -che per Kitty sembrarono interminabili- Noah riprese a ballare, facendo tre passi circolari a destra.

«Non lo ero?» Sussurrò lui, inacidito di tanta sincerità che ormai era salita fra i due. «E io -fece lei, con voce pesante e tremante- non lo ero?» in quel momento sembrava anche anche la musica smise di suonare.. Il cuore di lei batteva a mille e lui si era ormai perso nei suoi occhi.. occhi che , in quel momento erano sinceri. Ma non doveva cascarci, non poteva.

«Io devo.. Scusami..» Disse la ragazza, non propria di allentare qualsiasi presa e andare via, sparendo nella folla. «Non ci sono uscite di la Kitty!» Disse lui. Sapeva benissimo che a lei non le serviva un tappeto rosso e una porta di cristalli per uscire senza alcun problema. Lenta salii le scale e lui, rimasto in sala, la seguii con lo sguardo, serio e deciso, cercando di capire le sue mosse. «Sii freddo Noah, è una bugiarda..» Sussurrò lui, guardandola ancora. Ma, lei era sul serio una bugiarda? Poteva realmente mettere la parola “Fine” a quel suo Falso matrimonio?

«Sii, Molto, freddo..» Sussurrò in fine.

Non finii nemmeno di dirlo che, una ragazza uscii fuori dalla sala da dove Kit era entrata. Urla forti, acute e impaurite della ragazzina bionda appena uscita poi, un esplosione. La faccia Di Noah non era dipinta di stupire, affatto, era compiaciuta e sorridente. Salii i primi gradini della scalinata mentre ormai il caos era totale li, nel ristorante. Lui si girò in fine, guardandosi attorno, e nella folla era li, Kitty, che si girò, lo guardò con lentezza, per poi sparire di punto in bianco, come se fosse stato fumo nell'aria.. Noah lo sapeva, quello era solo uno dei tanti incontri che avrebbe avuto in futuro con lei...

  
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