The happiest day of our lives.
Sei in fila per entrare in un'arena di cui non ricordi il nome, ma ti basta sapere che in quell'arena ci sono loro. E il loro, di nome, lo conosci benissimo.
L'ansia cresce, non c'è da aspettare ancora tanto. E' ormai sera,l'aria è gelida e tutti si stringono nei cappotti per riscaldarsi.
Molti sono qui da ore, chi addirittura dal giorno prima. Ma, con la mente, tutti noi siamo stati qui milioni e milioni di volte e continuiamo a ritornarci, ogni volta che parte quella musica nelle nostre cuffie, ogni volta che clicchiamo il tasto "play" sull'iPod, ma a volte basta anche solo la fantasia. E in quel momento lasci correre la tua fantasia, anche se sai che , dì lì a poco, non sarà più solo un sogno, ma nonostante tutto ti lasci prendere dai tuoi pensieri e un sorriso ti passa veloce sulle labbra.
Il flash di una macchina fotografica ti riporta bruscamente alla realtà e ti rendi conto che non manca molto. Sono tutti euforici e si sentono strilletti d'eccitazione qua e là. Un coro che porta il nome della band parte dall'inizio della fila e prosegue fino alla coda. Gente che fischia, che canta, che urla, che parla tra di loro anche se non si conosce. E' questo il bello, parli con chiunque ti ritrovi accanto, dietro o avanti senza neanche conoscerne il nome. Potreste essere l'uno l'opposto dell'altra, ma se vi siete incontrate proprio in quel luogo qualcosa in comune ce l'avete, ed è il motivo per cui siete lì.
Manca poco, pochissimo. Minuti, forse secondi.
La pressione non fa altro che salire, in contemporanea alla felicità.
Ecco. Il cancello è aperto. La gente mostra il proprio biglietto con molta fretta e poi si riversa velocissima all'interno dell'arena, correndo.
E così fai anche tu. Corri, corri a più non posso, fino a sentirti i polmoni completamente privi d'aria, ma hai una carica dentro che ti permette di fare tutto, potresti percorrere anche dei chilometri, se sai che alla fine della corsa, ad aspettarti ci sarà la cosa per cui hai lottato e aspettato per tanto, troppo tempo.
Noti le luci da lontano, e dopo un altro scatto, ecco che ci sei. Arrivi non molto lontano dal palco, boccheggi per cercare di riprendere aria, ma non sei spaventata dalla mancanza d'ossigeno, no.
Anzi,sorridi.
Sorridi perché sai che quello sforzo sarà ripagato tra non molto.
La frase che non fa altro che passarti per la testa è "oh cazzo,oh cazzo, oh cazzo." oppure,nel maggiore dei casi, non riesci a pensare e basta, e ti limiti a stare lì con lo sguardo da pesce lesso che punta dritto sul palco.
Ma no, non è il tuo caso. Tu riesci a pensare, e di frasi che ti frullano in testa ne hai più di una.
Le luci iniziano ad abbassarsi e ti mordi il labbro fino a farlo sanguinare, tanto dell'ansia.
E, dopo pochissimo, ecco che le luci si spengono del tutto, si inizia a sentire qualcosa, delle sagome si intravedono sul palco e tu piangi.
No, non perché sei triste, ma perché sei felice,questo è il giorno più bello della tua vita.
Ti metti una mano sul petto, come a trattenere il cuore, che minaccia di uscire da lì o di scoppiare da un momento all'altro.
Stringi la mano a colei che ti è accanto, la tua migliore amica. Colei che hai conosciuto proprio grazie a loro, grazie alle persone che adesso sono lì, a pochi passi da te.
Grazie alle persone a cui devi ogni tuo respiro, ogni tuo battito,tutto.
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E questo è dedicato a tutti quelli che hanno un idolo, persone che non sanno nemmeno della tua esistenza, ma a cui devi tutto.
Io ho semplicemente provato ad immaginare come sarebbe quel giorno, il giorno in cui sarò anch'io ad urlare insieme ad Hayley,Jeremy e Taylor "WE ARE PARAMORE."
E' piccola come one shot, ma racchiude una buona parte delle mie speranze.
Hope you like it. :)
(Se ci sono errori,ditemi pure! E recensite, che non mordo mica u.u)
(Se ci sono errori,ditemi pure! E recensite, che non mordo mica u.u)