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Autore: Bellafifi1986    16/08/2007    6 recensioni
Brian Kinney non crede nell’amore ma questo finché non comparve nella sua vita, Justin Taylor, colui che gli farà scoprire quel forte sentimento e niente sarà più come prima. Dedicata a alla mia cucciola (StoryGirl), Beatrix Black, Sunshine23, Freezer, Susy e Alessia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Brian Kinney, Justin Taylor
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brian Kinney non crede nell

Brian Kinney non crede nell’amore, lui seduce e scopa e non gli importa di ferire gli altri…

 ma questo finché non comparve nella sua vita,

 Justin Taylor, colui che gli farà scoprire quel forte sentimento e niente sarà più come prima.

 

Ambientata nella 1° stagione dopo la fine del 3° episodio.

 

E' un Occ, vedrete un Brian e Justin un po' diversi.

 

Dedicato alla mia cucciola (StoryGirl), Beatrix Black, Sunshine23,  Freezer,  Susy e Alessia

 

 

 

LA SCOPERTA DELL’AMORE

E DELLA VERA FELICITA’

 

 

Baci, Abbracci e Coccole

 

 

 

Era martedì sera, Brian e Michael stavano andando al Babylon come sempre però qualcosa quella notte era destinata a cambiare quando Brian vide Justin seduto sulla panchina della fermata dell’autobus con l’aria triste e si era fermato ad osservarlo. Si sentiva strano dentro, voleva sapere cosa gli era successo, voleva consolarlo, abbracciarlo o qualunque altra cosa che lo avrebbe fatto stare meglio. Non era da lui fare simili pensieri, a lui non gli era mai importato nulla di quelli che si scopava e anche vero che Justin era diverso da qualsiasi altro divertimento se ne era accorto quel sabato sera in cui era riuscito a farlo ingelosire ballando con quei due, non si era mai sentito cosi e non era mai stato  geloso di nessuno prima che Justin entrasse nella sua vita ma vederlo che qualcuno altro lo toccava, lo aveva fatto ingelosire e aveva capito il perché, lo voleva solo per lui e si era divertito a ballare con lui. Ricordava come lo aveva guardato con interesse a Woody’s, gli piaceva il suo carattere determinato anche se lui gli aveva detto come stavano le cose e aveva sofferto, era ritornato ed era riuscito nel suo intento.

Da quel sabato erano passati due giorni e stramente aveva sentito la mancanza e ora lui era seduto su quella panchina al freddo e da solo con quella faccia triste. Sapeva che non avrebbe resistito ad avvicinarsi e a parlargli.

Michael non capendo il perché Brian si era fermato di colpo, aveva guardato verso la sua stessa direzione. Cazzo, era ancora quel ragazzino! Possibile che dovunque loro andavano, c’era anche lui. Aveva odiato la sua presenza dalla prima volta che lo aveva visto con Brian per non parlare di sabato sera al Babylon, vederlo ballare con Brian lo aveva irritato ancora di più. Perché non usciva dalle loro vite soprattutto da quella di Brian.

 

“Brian, andiamo. Ted e Emmett ci stanno aspettando”

 

“Tu vai, io resto”

 

“Cosa?”

 

“Sei sordo, Michael. Ho detto che io resto”

 

“Non vorrai sprecare una serata per quel ragazzino”

 

“Non lo vidi. E’ solo e triste”

 

“Che cosa te ne importa? Lui non è affar tuoi. I suoi problemi non sono i tuoi. Non è una tua responsabilità”

 

“Non me la sento di andarmene come se non lo avessi visto”

 

“Io non ti capisco proprio” disse Michael irritato.“Prima la sua presenza ti irrita e ora ti piace”

 

“Michael, questi non sono cazzi tuoi”

 

“Fai quello che vuoi”

 

Certe volte non capivo proprio Michael. Ma non voleva pensarci adesso, ora voleva pensare solo a Justin.

 

Si era avvicinato lentamente, Justin era troppo preso dai suoi pensieri per accorgesi di Brian.

 

Brian si sedette accanto e lo chiamo “Justin”

 

Justin si giro verso quella voce e fu sorpreso e felice di vederlo lì.

 

“Brian”

 

I suoi occhi azzurri erano velati dalla tristezza e il sorriso non era radioso come le sere prime.

 

“Che ci fai qui solo?” chiese Brian gentilmente.

 

“Non ti preoccupare, non è nulla” rispose Justin con poco convinzione.

 

“Non è vero. Dimmi che hai” disse Brian sempre gentile, spronandolo ad aprire.”Hai una faccia cosi triste”

 

“Ecco io…”

 

Brian vide Justin tremare del freddo cosi si avvicino e lo avvolse con le braccia, portandoselo a sé.

 

“Va meglio cosi?”

 

“Grazie”

 

Justin appoggio la testa sulla spalla, era cosi caldo e avvolgente l’abbraccio di Brian.

Non pensava che lui fosse il tipo da queste cose.

Però gli si era riempito il cuore di gioia a quel gesto.

Lui amava Brian dalla prima volta che lo aveva visto e ci aveva fatto l’amore.

Per lui era amore, quello che avevamo fatto quella notte.

Anche se per Brian, era stata solo una scopata.

Anche se lui lo aveva fatto piangere con la verità.

Lui non si era arreso ed era riuscito a ingelosirlo, ricorda ancora il ballo e il seguito a casa di lui.

Adesso era tra le braccia dell’uomo che amava.

Voleva aprigli il suo cuore, rivelandogli cosa gli era successo.

 

“Ho litigato con mia madre e mio padre, devi sapere che non ho un buon rapporto con loro e tendo a stare sempre con Daphne, la mia migliore amica e mia madre vorrebbe che io stessi più con loro ma non c’è dialogo tra noi. Non sanno neanche sono gay. Stasera mio padre mi aveva organizzato una serata senza il mio consenso con la figlia di un collega, sperava che mi mettessi con lei. Abbiamo litigato e me ne sono andato”

 

“Non deve essere stato facile per te”

 

“No, i miei non capiscono nulla di me” disse Justin triste.

 

Brian lo strinse di più a sé. Sapeva cosa stava provando, gli era successa la stessa cosa.

 

“Cosa farai adesso?”

 

“Non intendo tornare a casa stanotte”

 

“Hai un posto in cui andare?”

 

“No”

 

“Bene, allora dormirai da me” disse Brian sciogliendo l’abbraccio.

 

“Non vorrei disturbare”

 

“Non disturbi”

 

“Davvero?”

 

“Davvero, adesso andiamo”

 

Justin era cosi felice. Avrebbe dormito da Brian.

 

Brian vide il suo solito sorriso splendente, era bello quando sorrideva sembrava un raggio di sole.

 

Appena furono dentro la Jeep, Brian lo bacio con una tale dolcezza da sciogliere il cuore. Quanto gli era mancato baciarlo, non riusciva a smettere di pensare quei baci nella pista del Babylon e non capiva il perché, lui aveva baciato un miliardo di persone ma con Justin era stata una cosa diversa, non sapevo come definirlo, forse era amore, ma lui non credeva a queste idiozie dell’amore, lui credeva solo nelle scopate, non ci capiva più nulla dalla notte in cui Justin era entrato nella sua vita.

 

Justin adorava i baci di Brian soprattutto ora che erano ricchi di dolcezza. Ricordava perfettamente il suo primo bacio era successo con Brian in casa sua, quella notte era stata la più bella della sua vita.

 

 ***

 

Appena furono nel Loft, Brian aveva controllato i messaggi in segreteria ma era vuota e ora poteva dedicarsi completamente a Justin.

 

 “Hai mangiato già?”

 

“No, avrei dovuto cenare con la figlia del collega di mio padre”

 

“Non ci pensare" disse Brian distraendolo da quei pensieri. "Mettiti comodo e accedi lo stereo o la tv o il computer mentre io vedo cosa c'è in frigo"

 

"Grazie, Brian"

 

"Di nulla"

 

Brian era andato al frigo e stava controllando cosa poteva dargli da mangiare a Justin intanto quest'ultmo era seduto su divano e aveva preso il telecomando e accesso lo stereo.

 

La  stanza si riempi di una vecchia canzone.

 

Let's hear it for the boy

 

Let's hear it for my baby

My baby he don't talk sweet

He ain't got much to say

But he loves me loves me loves me

I know that he loves me anyway

And maybe he don't dress fine

But I don't really mind

 

Cause everytime he pulls me near

I just want to cheer


 

Sia Brian sia Justin ricordavano quella canzone, quel sabato avevano ballato per la prima volta insieme sulle note di quella canzone.

 

Ascoltando molte sensazioni erano ritornate alla mente di tutti e due.

 

Let's hear it for the boy

Let's give the boy a hand

Let's hear it for my baby

You got to understand

Maybe he's no Romeo

But he's my loving one man show

Let's hear it for the boy

My baby may not be rich

Watching every dime

But he loves me loves me loves me

We always have a real good time


 

In frigo Brian aveva trovato le scatole del cinese che aveva comprato quella sera, sperava che gli piacesse il cibo cinese, lui ne andava matto e l'ordinava spesso. Tiro le scatole dal frigo e le apri: c'erano gli involtini primavera, gamberi e maiale in agrodolce, riso alla cantonese e due biscotti della fortuna.

 

"Ti piace il cibo cinese?"

 

"Si, molto"

 

"Bene, allora abbiamo una cosa in comune"

 

Justin gli aveva sorriso.

 

Erano passati un paio di minuti per scaldare il tutto poi Brian aveva sistemato le pietanze nei vari piatti e li aveva disposti sul tavolino dopo lui e Justin si era seduti a terra intanto nell'aria risuonava una dolce canzone.

 

 

All I want, is all I need


You've got to take me fly and fly away
 

Hold me for all eternity


My love I feel for you


I wanna tell you why make my sun shine
 

Brighter than a silver screen

 

 

Justin si era soffermato sul ritornello.
 

 

All I want


He's all I want, he's all I need

 


Era vero, Brian era tutto quello che lui voleva e aveva bisogno a in quel momento anche Brian lo voleva.

 

I due aveva iniziato a mangiare con le bacchette,

 

"Mi passi il piatto con i gamberetti in agrodolce" disse Justin non arrivandoci.

 

Brian ebbe un idea, prese un gamberetto con le bacchette e lo

 

Justin aveva aperto la bocca e lui lo aveva imboccato.

 

"Ne vuoi un altro?"

 

"Se c'è lo stesso trattamento si" rispose Justin sorridendogli.

 

Quanto era adorabile.

 

Invece di dargli un altro gamberetto, si sedette sul divano e fece mettere Justin sul grembo e lo prese a baciare.

 

"Questo è ancora meglio" disse Justin malizioso.

 

Justin era dolce, tenero, innocente, puro, malizioso e etc.

In qualsiasi modo era, gli piaceva.

Justin era unico e raro.

 

Avevano continuato a baciarsi e a mangiare.

 

A Brian piaceva imboccare Justin e quest'ultimo piacevano le attenzioni di Brian.

 

E erano arrivati ai biscotti della fortuna, c'erano due.

 

"I biscotti della fortuna, io li adoro" disse Justin prendendone uno."Dico sempre la verità"

 

"Credi a quelle sciocchezze?"

 

"Non sono sciocchezze"

 

"Vediamo allora cosa dice, questo illuminate biglietto" disse Brian con ironia. Aveva rotto il biscotto e aveva iniziato a recitare:"Scoprirai l'amore e la vera felicità insieme a un bellissimo angelo con gli occhi azzurri"

 

"E' una bella previsione" disse Justin sorridendo a quelle parole."Angelo con gli occhi azzurri potrei essere io"

 

Brian penso che non era una coincidenza quel riferimento e poi quante possibilità aveva di pescare quel biglietto.

Davvero poteva scoprire l'amore e la vera felicità insieme a Justin?.

Ma lui non credeva all'amore, era una cosa era una cosa per le persone etere.

 

"Cosa dice il tuo?" chiese Brian cambiando discorso, non voleva parlare di quell'argomento.

 

Justin prese il biglietto e lo lesse:"L'uomo che ami ti sorprenderà mostrandoti il suo lato nascosto"

 

Prima che Justin potesse dire una parola al riguardo, Brian si era avvicinato e aveva portato le mani ai fianchi e aveva iniziato a fargli il solletico, Justin sorrise a quel gesto spontaneo.

I due stavano divertendo un mondo quando il cellulare di Justin aveva iniziato a squillare e lui si alzo un attimo per prendendolo ma vide chi era, smise di sorridere.

 

"Qualcosa non va?" chiese Brian preoccupato dal cambiamento di espressione.

 

"E' mio padre" rispose solo Justin triste. 

 

"Vuoi che ci parli io?" gli propose Brian cercando di tranquillizzarlo.

 

"No, ti metterei solo nei guai" rispose Justin agitato."Poi loro non sanno di te"

 

Justin aveva ragione ma voleva fare qualcosa per lui, non gli piaceva vederlo cosi.

Non gli importava di mettersi nei guai, voleva solo proteggere Justin.

Lui non sapeva il perché ma sentiva un forte senso di protezione verso Justin

 

Appena si era deciso a fare qualcosa, Justin aveva preso di coraggio e aveva risposto.

 

"Ciao, papà" disse Justin in un tono tranquillo anche se dentro di sé aveva paura.

 

"Ciao Papà un corno! Stasera mi hai fatto vergognare" gli urlò suo padre furioso."Non ti rendi conto della figura che mi hai fatto fare di fronte al mio collega e a sua figlia."

 

"E' questo che ti importa veramente. L'onore" disse Justin triste e arrabbiato."Non mi hai chiamato per vedere come stavo ma per rimproverarmi. Non ti importa nulla di me"

 

"Non fare il bambino, Justin! Se c'è qualcuno che non si importa della famiglia, quello sei proprio tu"

 

"Io? Come puoi dirlo?"

 

"Sei sempre fuori e quando sei in casa, non c'è dialogo"

 

"Come potrebbe esserci, per me siete come due estranei"

 

"Comunque ora tu torni a casa e fai le scuse a mio collega e sua figlia" gli ordinò suo padre autore

 

"Io non faccio proprio nulla" disse Justin arrabbiato, cercando di trattenere le lacrime."Sai che dico Vaffanculo!"

 

Brian aveva sentito tutta la conversazione ed era corso ad abbracciarlo, Justin aveva lasciato cadere il cellulare a terra e si era aggrappato a Brian. Quest'ultimo sapeva come si sentiva, guardandolo prima, gli era tornato in mente lui alla sua età ed era successa la stessa cosa solo che dopo quella litigata era andato a scoparsi qualcuno per sfogarsi ma Justin aveva bisogno di altro, di sentirsi amato, di carezze e tutto il resto.

 

Il suo corpo era scosso dai singhiozzi e lui lo inizio a cullarlo dolcemente, cercando di calmarlo.

 

"Ssh... va tutto bene. Ci sono io" gli sussurrò Brian dolcemente all'orecchio.

 

Tutti pensavano che lui non era gentile o affettuoso ma quella occasione dimostrava che non era lo stronzo che tutti pensavano che fosse. O era Justin a fare uscire quel lato. Tutto era cambiato da quando aveva visto Justin sotto a quel lampione all'uscita del Babylon.

 

Si era lasciato portare sul letto, Justin stava male per quel disinteresse però lo consolava il fatto che era con Brian.

Brian gli asciugava le lacrime, lo accarezzava, lo coccolava e gli sussurrava tenere parole che lo facevano stare meglio.

Era bello starsene nel letto tra le sue braccia.

 

“Le fai mai?”

 

“Cosa?”

 

“Le coccole?”

 

“Non sono il tipo da coccole”

 

“Però con me, le fai”

 

“Con te è diverso”

 

“Perché?”

 

“Perché tu sei speciale, Justin”

 

Quelle parole dette con dolcezza, fecero riempie il suo cuore di gioia.

Era la cosa più bella che qualcuno gli avesse detto.

Era felice che era stato Brian a dirglielo.

 

"Ora sarà meglio dormire, domani hai scuola"

 

"Me n'ero dimenticato"

 

"Io ho questo effetto sulle persone"

 

Prima di addormentarsi, Justin sussurrò a Brian "Nonostante il casino con mio padre, e' stata una bella serata"

 

Brian lo vide chiudere gli occhi e addormentarsi tra le sue braccia.

 

"Lo è stata anche per me" bisbiglio Brian dandogli un bacio sulla fronte.

 

 

Fine primo episodio

 

Cosa ne pensate... sperò che vi sia piaciuto... mi raccomando... recensite...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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