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Autore: Kurrin Bright    26/01/2013    3 recensioni
Mari, la figlia del comandante Ivan, è costretta a diventare la nuova leader del Team Idro fino a quando il padre non si sarà ripreso da una terribile ferita e realizzare il sogno di salvaguardare ed espandere le acque di Hoenn. Quando scoprirà che sia la sua l'organizzazione sia i loro nemici, il Team Magma, hanno in realtà scopi loschi dovrà liberare Kyogre e Groundon con l'aiuto di Ash, Vera, Brock, Max e dei loro pokémon.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Mari era immobile, aveva ascoltato la triste storia come se l'avesse vissuta. Ora sotto l'allegro e spensierato Leo sapeva che cosa giaceva: la melodia malinconica della perdita di sua sorella.

La ragazza abbassò il capo decorato dai capelli neri e si mise a sospirare, i suoi occhi iniziarono a scintillare di dispiacere e il suo cuore iniziò a bussare alla porta della pietà, pregandola disperatamente pur di non farlo piangere.

«Chissà che brutto sarebbe perdere un parente, scusa se ti ho fatto ricordare così.» Sospirò Mari, sperando di venire "salvata".

«Ehi, non è colpa tua!» la calmò il ragazzo. Gli occhi verdi sembravano essersi lentamente asciugati e l'espressione del viso lentamente tornò serena, nel segno che andava tutto bene. Mari sbatté gli occhi ripetutamente, quel sorriso non la convinceva, forse Leo lo aveva fatto solo per non vederla triste.

«È solo raccontare avvenimenti del genere agli altri che mi rende triste, è una cosa che mi porto da anni ormai.» Spiegò Leo. La cosa ancora non faceva attaccare la leader alla realtà.

«Ma allora… come fai a mantenere sempre la calma e a ritornare sereno in un attimo?» Chiese.

Lui, dopo qualche secondo di silenzio acquistato per effettuare una rapida manovra, riprese «Mio nonno mi diceva sempre che quando una persona o un pokémon che a te sta a cuore si separa da te, con la morte o meno, rimane comunque perché i ricordi sfiorano qualsiasi barriera, non credi?»

 

Mari si mise a pensare. Se suo padre in quei precisi istanti avrebbe smesso di vivere lui sarebbe stato comunque vicino alla figlia? Forse solo se lei lo voleva veramente.

«Non so, il fatto è che non ho mai provato un'esperienza simile.» Disse.

«Capisco, comunque non abbatterti! Io Lucy me la sento sempre vicina, e non mi considerano di certo pazzo! Cambiando discorso… siamo arrivati!» Rispose il ragazzo.

Leo si alzò dal sedile, piuttosto goffamente a causa della ferita alla gamba e tolse la cintura con un rumore secco.

«Oggi hai tutto il pomeriggio libero! E anche io ora che ci penso, le altre reclute dovranno solo esaminare le fotografie e le scritte antiche che abbiamo trovato nella caverna.» Annunciò.

«Grande!» Esclamò Mari con un timido sorrido.

«Rill! Rill!» Gioì Rein saltellando.

 

La voce roca dell'idrotendente Alan si aggiunse all'entusiasmo. 

«Bravo il nostro Leo! Vedo che questa volta ti sei dato da fare nonostante eri fuori da questo gioiellino subacqueo! Vedrai che quei buoni a nulla degli scenziati si stupiranno di tutte queste fotografie tanto da avere gli stessi occhi di uno Spinda, te lo dico sempre che sei un bravo scippatore di tesori!» esclamò osservando le foto con aria soddisfatta.

«Scippatore di tesori?» chiese Mari, la ragazza sembrava avere un punto interrogativo invisibile stampato in faccia.

«A volte mi chiamano così, tecnicamente sono il portafortuna del Team.» Spiegò Leo sorridendo. Ancora una volta Mari non fu coinvolta del tutto da quei sorrisi, anche se non aveva la certezza del fatto che potevano essere falsi.

«Molta fortuna, ora scendiamo.» Disse Alan interrompendo la chiaccherata.

Dopo che tutti furono usciti dal sottomarino Mari tolse la bandana blu e la felpa grigia e si avviò senza farsi vedere nella spiaggia vicino al covo dell'organizzazione, accompagnata dal suo pokémon.

Era un posto quasi sperduto; regnava solo sabbia dorata, un mare splendente e un cielo chiaro. Il tutto accompagnato da qualche nuvola, dal verso starnazzante ma non sgradevole dei Wingull e dal dolce rumore delle onde. La ragazza si sedette poco lontano dall'acqua, contemplando silenziosamente il paesaggio.

 

Rein iniziò a girare in giro, voleva vedere se qualcuno era nei dintorni, sapeva benissimo che la sua allenatrice detestava quando la tanto amata solitudine veniva distrutta. Dopo essersi allontanato di almeno una decina di metri inciampò su una roccia.

Il Marill non fece alcun verso, era terrorizzato dalla sensazione di vuoto e non sapeva cosa fare. Dopo essersi rialzato si guardò intorno e capì cosa gli era successo.

Osservò la roccia che lo fece rimbalzare nella paura: era ovale, liscia come il vetro, fredda come il metallo e grossa quanto un vassoio da tè. Rein, furioso, continuava a prendere a calci la roccia con le zampette tonde, fino a quando scoprì un buco sotto ad essa.

Il pokémon curiosò dentro, non era molto profondo e si poteva benissimo vedere una scatoletta rosso rubino decorata con qualche granello di sabbia che giaceva nel fondo. Tentò di prenderla con le zampette e, lentamente, l'oggetto uscì in superficie. Chissà cosa conteneva? Magari Mari era interessata.

Saltellò allegramente fino alla ragazzina e per attirare la sua attenzione gridava con i suoi versetti striduli.

 

«Rein, che cosa c'è?» chiese lei.

«Rill! Rill!» fece il Marill mostrando la scatoletta. La giovane allenatrice si mise ad osservarla.

«Voglio proprio chiedermi dove l'hai trovata e, soprattutto, cosa contiene» così con un secco movimento della mano l'aprì.

Dentro c'era un foglio consumato dal tempo e dalle piegature con delle scritte in penna blu, Mari sembrava di avere già visto un foglio simile e la storia della scatoletta rossa la catturava ancora di più.

«Che strano… vediamo cosa c'è scritto… umh… cavolo! Ma questa è proprio la mia scrittura!» esclamò stupita.

«Rill?» fece Rein inclinando la testa.

«Ora ricordo, in un foglio avevo scritto di come eravamo diventati amici e decisi di "seppellirlo" sotto la sabbia per evitare che qualcun'altro lo leggesse! Rein, ti leggo cosa c'è scritto?»

«Mar! Mar!» Annuì il pokémon.

«Va bene…»

 

15 marzo, anno che non dico

Mi chiamo Mari, ho sei anni, tempo fa mi è successa una cosa che ora racconterò! Così quando sarò grande potrò ricordarmela per sempre.

Papà era in missione con la sua organizzazione, il "Team Idro" ed io allora ho passato il pomeriggio da sola. Però mi annoiavo, allora mi addormentai in camera mia.

Appena mi svegliai ci fu una tempesta, il cielo era tutto grigio e il mare iniziava ad agitarsi, avevo tanta paura. Sono andata fuori a vedere se papà era tornato ma non c'era nessuno e stava per iniziare a piovere, me lo ricordo benissimo.

Poi ad un certo punto ho iniziato a sentire dei versetti tipo "Rill! Rill!", pensavo che erano di qualche pokémon… e lo era davvero! Un Narbil, Marrys, Marleel… non ricordo il nome! 

Era spaventato, corse verso di me, poverino! Mi faceva così pena. Ho deciso di portarlo in casa, è bravo, non sporca, se dico che deve fare il bravo, mangia le bacche che gli do… altro? Non so.

Alice, mia cugina, mi disse che se lo volevo come amico potevo usare una poké ball, lei, che vuole già diventare allenatrice, ne ha tante di quest strane sfere.

Ne lanciai una contro di lui e dopo qualche oscillazione entrò, però volevo farlo uscire subito, non mi piaceva vederlo dentro. 

Alice mi ha suggerito di chiamarlo "Rein", all'inizio dicevo che non era un nome molto bello ma a lui piaceva, così da un Marill (ecco come si scriveva!) senza casa e abbandonato è diventato Rein.

Ormai è qualche giorno che siamo amici, mia cugina mi ha suggerito di raccontare tutto in un diario, ma a me non piace scrivere diari, mi dimentico  sempre che esistono, così ho scritto il tutto su un foglio bianco. Però non voglio che qualcun'altro sappia di tutto questo, quindi seppellirò il foglio nella sabbia e un giorno, da grande, spero tanto di ritrovarlo…

 

«Non ci posso ancora credere, tutto otto anni fa esatti!» esclamò Mari.

Rein era stato fatto prigioniero da un bizzarro vortice di ricordi, ricordava ancora tutto: la tempesta, il grigio minaccioso delle nuvole, la grande angoscia che davano i tuoni e quella bambina dai grandi occhioni blu. Nella testa del pokémon rimbombavano ancora le sue parole…

 

Non ti preoccupare piccolino! Ti proteggerò io dalla tempesta!

 

Note dell'autrice (della serie: "Ieri sera un certo Ventus mi ha invitata al ristorante cinese, ma anche no!")

E dopo tanto tempo ritorno, ebbene sì! Nbwhahahahahaha! Dedico questo capitolo alla mia carissima BlueAndManaphy che voleva tanto scoprire cosa legava Mari e Rein.

La parte del foglietto l'ho fatta semplice perché dubito severamente che una bambina usi descrizioni e/o paragoni ricchi nei suoi testi.

Del resto ringrazio le lettrici principali della storia ovvero:

- _Nobody_

- Silver Star

- Alesaphi24

E ringrazio anche PhanzonRydley che nonostante non ha mai commentato ha messo la storia nelle seguite :)

Detto questo mi dileguo, al prossimo capitolo!

 

CrystalHika

 

PS per BlueAndManaphy: Per caso la frase "Scippatore di tesori" ti ricorda QUALCUNO? :D

   
 
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