Rame.

Fissò il contenuto di quel baule e il contenuto di quel baule fissò lei.
I ricordi si spansero e sovrapposero in una pozza di passato versato. Una bambina di sette anni ad osservare con sospettosa distaccata sufficienza il dio del tuono, uno scompigliato ragazzino a giocherellare con un martello. Ai tanti ricevimenti cui partecipò negli anni, l'aveva sempre salutato cortesemente ma con marcato scettismo negli occhi. Un giorno si trovarono faccia a faccia quasi per caso, un bisbiglio maligno a voce troppo forte: aveva pizzicato fastidiosamente l'orgoglio di Thor, che a quel punto la provocò ad affrontarlo, se riteneva davvero di esserne capace. Il sapore del sorriso dipintosi sulle sue labbra a quel punto lo ricordava ancora. Era un bravo guerriero, ma si affidava al suo istinto e alla sua forza con l'irruenza tipica dei montati come lui. Quando premette il suo volto paonazzo e fremente contro il terreno acre, le guance impastate di polvere e sangue, sentì che qualcosa di importante e inesorabile era successo, quasi avesse udito lo scoccare d'un'ora fatale. In seguito, Thor raccontò divertito ed offeso che appena si rese conto di aver perso, appena il sudore ad impregnare i suoi capelli bagnò il suolo e Sif affondò un piede contro la sua nuca, capì con la nitida e potente certezza d'un vaticinato nonsenso che l'avrebbe sposata.
Si erano baciati per la prima volta due settimane dopo l'accaduto. Sif gli cacciò un pugno sul naso e, con la stessa brusca foga, scontrò quelle labbra con le sue. L'insofferenza aspra e altezzosa che aveva attraversato la sua pelle per anni alla vista di Thor divenne una sconvolgente quanto disdicevole passione, che aveva modo di sgravare picchiandolo o baciandolo. In quanto a Thor, dopo aver subìto con stupefatta indignazione i maltrattamenti di Sif, non riuscì mai più a guardare un'altra ragazza.
La bisbetica domata, si rideva ad Asgard. La guerriera che aveva abbassato le armi davanti all'amore, lasciando che fosse quel sentimento vorticoso e bruciante ad avvolgerla nelle sue spire. Come un lenzuolo di quel letto che avrebbero diviso per tutta la vita. Come un serpente.
Domata. Ammansita. Vinta. Piegata. Perchè l'evento più felice della sua vita le appariva una sconfitta? Quanto tempo ci avrebbe messo l'abitudine a dilaniarla?
Osservò il suo riflesso distorto nelle armi di rame deposte dentro il baule e vide una ragazza che ha fatto giudizio, una schiava innamorata delle sue catene. Rame, lo stesso dei gioielli che avrebbero cinto il suo collo: bracciali ad appesantirle gli arti, non più scudi. Rame per una madre di famiglia composta e dedita. Rame di regina per una prigioniera.
Chiuse il baule in fretta e implorò la sorte di non aver compreso in anticipo ciò che il tempo scorrendo le avrebbe insegnato.

Note dell'Autrice: Sif/Thor. ^-^ Non ho avuto modo di apprezzare granchè il personaggio di Sif nel film, perchè è davvero poco approfondito e magari un po' banalizzato. Però loro due mi piacciono. Sono due ganzi. XD
Grazie per avere letto!
Lucy