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Autore: Stephanie86    27/01/2013    6 recensioni
La mia prima fic su "Once Upon A Time": una one shot ambientata dopo il settimo episodio della prima serie (Il Cacciatore) e incentrata su Regina che, in seguito a ciò che è accaduto al mausoleo, con Emma e Graham, è a dir poco furibonda.
Swan/Queen
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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REGINA: INDOMABILI PENSIERI


È furiosa.

Domare quella furia non è così semplice.

È uscita a prendere una boccata d’aria. È andata ad una noiosa, stramaledetta riunione comunale.

Non è servito a niente.

Scaglia la giacca sul divano. Scaglia le scarpe lontano da sé.

Ha una gran voglia di prendere ogni cosa che vede in quel salotto e spaccarla. Lanciarla contro il muro e distruggerla.

Polverizzarla.

Sì, polverizzarla. Come ha fatto con il cuore di Graham.

Ucciderlo le ha fatto provare una soddisfazione solo momentanea. Una soddisfazione effimera che poi ha ceduto il posto alla solita rabbia bruciante.

Quello che è successo al mausoleo l’aveva fatta infuriare.

Ma a scatenare la sua rabbia era stato qualcos’altro. Qualcun altro.

Qualcuno che non è Mary Margaret. Non è Biancaneve.

Il motivo ha un nome e una faccia.

Emma Swan.

Oh, quanto la detesta! L’ha detestata fin dal primo istante! L’ha detestata dal primo momento in cui ha posato lo sguardo su di lei. Emma Swan ha lo straordinario potere di irritarla, di provocare la sua ira, di... di...

(turbarti)

...di rovinare tutto, ecco.

Detesta anche Mary Margaret, ma non come Emma Swan.  Detestare Emma Swan è... diverso. È un “detestare” differente.  Un “detestare” estremamente differente.

È un detestare che un po’ ti fa paura.

Paura? Paura lei? Lei è Regina. Lei è LA Regina. Una Regina non ha mai paura. Non DEVE avere paura.

Al mausoleo ha passato un brutto momento. Un lungo e bruttissimo momento. Ma poi tutto si è risolto. Poi ci ha pensato lei a Graham, che voleva piantarla in asso dopo aver dato un maledettissimo bacio a lei, ad Emma, dopo aver ricordato qualcosa che non doveva ricordare. Dannata, Emma Swan! Che vada all’inferno, lei è i suoi baci magici!

(LUI l’ha baciata. LUI!)

Che vada all’inferno! È tutta colpa sua! Ha dovuto uccidere Graham per colpa sua, perché come al solito si è messa in mezzo!

Stai lontano da lui, le aveva detto.

E con che aria di sufficienza, l’aveva guardata! Con che aria di sufficienza le aveva detto che non erano affari suoi! Non aveva e non ha ancora capito che quelli, invece, SONO affari suoi! Eccome. Tutto quello che succede a Storybrook è affar suo! Non ha ancora capito che lei ha occhi dovunque. Che lei sa tutto, di tutti. Che lei sa benissimo cosa provano gli altri.

So cosa prova Emma Swan.

(appunto. Per questo hai fatto fuori Graham. Perché era un ostacolo fra voi, no?)

Regina si ferma all’istante e si guarda allo specchio. Uno specchio che poi è il vetro della finestra e che le restituisce l’immagine di una donna in nero. Di una donna con occhi spalancati, stravolti. Di una donna con la bocca tirata in una smorfia. Un ciuffo di capelli scuri che ricade sulla fronte. I lineamenti tesi.

Dannata.

L’immagine di una donna che si danna. Di una donna che ha risucchiato le ombre. Che ha fatto sue le tenebre. Le tenebre che dimorano in fondo allo sguardo. E il dolore. Molti non se ne accorgono, perché non ne sanno niente, ma anche il dolore dimora in mezzo alle tenebre.

(era un ostacolo, no?)

Emma Swan è l’ostacolo. L’ostacolo da abbattere.

(è la tua debolezza, non l’ostacolo)

Non sa a chi appartiene quella voce, ma non le piace per niente.

(Graham era l’ostacolo e tu l’hai abbattuto. E abbatterai tutti gli ostacoli. Tutti, ma non Emma Swan... Abbattere Emma Swan sarebbe un peccato)

Ma lei deve liberarsi di Emma Swan. Deve liberarsene a tutti i costi.

(...prima che...)

Deve liberarsene. Prima che si prenda ciò che è suo. Prima che si prenda Henry, ad esempio. Già nella sua testa ci sono pensieri strani, pensieri che gli ha inculcato lei... Pensieri che è riuscita ad inculcare nella testa di Graham! Deve liberarsene prima...

(prima che sia troppo tardi, prima che...)

...prima che...

Regina si porta le mani alle tempie. Le sta scoppiando la testa. C’è da impazzire.

Io non impazzisco. Non posso.

Lei non impazzisce, perché è già oltre la pazzia. Da un bel pezzo, è oltre la pazzia.

(prima che...)

Sta zitta. Basta.

(prima che lei si prenda te)

D’accordo. Un attimo. Non significa niente. Che cosa può voler dire?

(dillo, che ti è piaciuto metterle le mani addosso)

Sì, le è piaciuto colpirla. Un colpo ben assestato. Di forza fisica, ne ha. Certo, poi anche lei le ha prese, è stata messa con le spalle al muro...

Dio, con le spalle al muro! Da sputarle in faccia!

(però ti è piaciuto)

Lottare le è piaciuto. Gliele avrebbe date di santa ragione se solo non ci fosse stato quell’imbecille a rovinare tutto. Avevano...

(ballato)

...un conto in sospeso.

(già. Ha rovinato tutto, vero? Graham ha proprio rovinato tutto)

Non si può permettere certi pensieri. Non li vuole. Deve respingerli.

Lei è il genere di persona che ha sempre una ragione irrinunciabile alla base delle sue azioni, che ha sempre una ragione irrinunciabile sotto i suoi pensieri. E non ha nulla da spiegare. Nessuno a cui spiegarlo. Lo fa perché deve. Fa certe cose perché non potrebbe fare nient’altro. Le altre possibilità non le servono.  Sono utili. Quello era il suo magnetismo. In lei, vibrava un cosmo oscuro, fatto di lacerazioni e di esistenza strappata, di cuore strappato in mille pezzi. È il suo modo di affrontare ogni cosa. Guardandola con aria di sfida. Lei non è mai schiava degli eventi. Non se lo può concedere. Non è mai schiava di certe... emozioni. Non più.

(adesso sì, Regina. Non sei in grado di affrontare QUESTA cosa. Non sei in grado di affrontare QUESTA emozione)

Non può permettere a certi strani pensieri di distruggere la sua vita.

(non puoi permettere al desiderio di distruggere la tua vita... Oh, Regina, è troppo tardi)

Emma Swan. La presenza che rappresenta un problema. Anche il modo in cui, a volte, le tiene gli occhi fissi addosso è un problema.

(quanto tempo puoi resistere, Regina?)

Con un movimento del braccio fa piazza pulita di quello che ha di fronte a sé. Di quello che c’è sul mobile. Tutto finisce per terra.

I vetri restituiscono ancora la sua immagine. Stavolta è sconvolta.

(ammettilo e basta. Stai per soccombere)

No. Lei non soccombe. Niente e nessuno può farla soccombere. Neanche Emma Swan con la sua sfacciataggine, con la sua aria di sufficienza, con la sua straordinaria capacità di...

(di smuoverti qualcosa dentro)

...di farla infuriare.

Regina colpisce il vetro. Come ha colpito Emma Swan al mausoleo. No, non altrettanto forte. Ma abbastanza, perché nel vetro si aprono delle crepe.

Le sanguina una nocca.  

   
 
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