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Autore: laurayvaine    27/01/2013    2 recensioni
Momento mancante alla fine della 4x11 - Elena cerca in qualche modo di confortare Damon
"Ti ho deluso, Elena" - mormorò - "Ti ho detto che l'avrei tenuto al sicuro, mi dispiace"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Momento mancante da qualche parte tra 4x11/4x12 - sulla base di una richiesta su tumblr.  La fic è anche disponibile in inglese su ff.net. Spero vi piaccia :)

 

 


Elena aprì la porta della cantina lentamente, entrò e la richiuse con cura dietro di lei. Damon giaceva ancora a terra, debole. Quando la sentì, aprì gli occhi e la osservò avvicinarsi a lui.

"Non dovresti essere qui" - suonava allarmato, ma anche grato di rivederla.


"Stefan si assicurerà che non ti lasci uscire" - lo rassicurò

"Volevo solo farti stare più comodo" - poggiò un cuscino e una coperta in un angolo e lo aiutò a sedersi. Con un asciugamano cominciò pulire il sangue dal suo volto, i suoi occhi azzurri puntati verso di lei, esprimendo un dolore non detto. Lei notò il suo sguardo.

"Jer mi ha detto che hai avuto più di un desiderio suicida la scorsa notte" - iniziò


"Beh, non sei esattamente quella che può parlare" - sorrise Damon, i suoi occhi ora lontano da lei - "è fuori questione che lui muoia" - rispose, di nuovo serio.

"Seriamente, Damon. Gli hai detto di ucciderti senza nemmeno un secondo di esitazione" - mise giù l'asciugamano e cercò di attirare il suo sguardo.

"Ti ho deluso, Elena" - mormorò - "ti ho detto che l'avrei tenuto al sicuro, mi dispiace".

Lei scosse la testa con decisione - "Non è stata colpa tua, Damon. Kol ti aveva soggiogato, cos'altro avresti potuto fare?"

"Stefan era quasi riuscito a colpirsi da solo..." - cominciò, i suoi occhi ora puntati verso il pavimento.

"Smettila di metterti a confronto con Stefan!" - Esclamò Elena, determinata - "hai combattuto la compulsione anche tu, e lo hai fatto per Jeremy! Sei quasi stato ucciso, per l'amor di Dio! E per cosa? Per essere un altro vampiro utile a completare il suo marchio? Ehi! Guardami!" - Gli afferrò il viso con entrambe le mani e lo sollevò, costringendolo a guardarla negli occhi - "Non voglio che pensi che mi hai deluso" - le sue ultime parole suonarono più dolci.

Damon ricambiò lo sguardo di quei caldi, occhi castani per un po'. Poi parlò, accigliato, quasi disperato:

"Avrei potuto fare di meglio. Forse semplicemente non vado bene abbastanza, sai. Forse hanno tutti ragione, Elena, e non dovresti fidarti che io faccia la cosa giusta. Te l'ho già detto una volta, me lo merito"- la sua voce fu rotta da un profondo respiro. Ma lei non lo lasciò finire. Gli chiuse la bocca con un lungo bacio, perché aveva finalmente capito cosa stava accadendo nella sua testa. Ancora una volta si era sentito ferito e sminuiva se stesso. Tutti continuavano a diffidare di lui, tranne lei. Probabilmente si sentiva ancora insicuro dei sentimenti di Elena per lui, aveva paura di perderla di nuovo, proprio come tutti gli altri che avesse mai amato. Si era sentito sopraffatto dagli ultimi eventi e tutto quel dolore lo stava consumando. Così, alla fine si era arreso.

Elena lo baciò profondamente, cercando di mettere in quel bacio tutte le parole non dette che lui avrebbe attribuito all'asservimento. Tenne Damon stretto tra le sue braccia per portargli via un po' di quel dolore e mettere un po' di forza e fiducia in lui. Poi lo osservò in quel triste, rassegnato, eppure sorpreso sguardo:


"Non provare nemmeno a spingermi via, non ho intenzione di lasciarti. Riusciamo sempre a sopravvivere, ricordi?"


 

  
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