Aprì
lentamente gli occhi, trovandosi in una stanza e in un letto non suoi.
Sentiva
la testa pesante, un prurito sul braccio e aveva ancora molto sonno,
nonostante
avesse dormito un bel po’. Aspettò qualche minuto
prima di focalizzare e
riprendere del tutto conoscenza, analizzando poi la situazione. Si
trovava in
ospedale, aveva un piccolo tubo della flebo infilato nel suo braccio
e.. e
Yongguk era al suo fianco, con la testa all’indietro sullo
schienale della
sedia sulla quale era seduto, anzi, sulla quale era addormentato.
“Bellissimo”.
Si lasciò sfuggire un sorriso, mentre un dottore entrava
nella stanza per fare
alcuni accertamenti, svegliando di soprassalto Bang che si
guardò intorno un
po’ frastornato.
Poco
dopo , la visita terminò e il dottore uscì,
dicendo che lo avrebbero tenuto
ancora un giorno in ospedale, sotto osservazione. Himchan
accennò un inchino
col capo come segno di ringraziamento e poi, quando furono
–finalmente- soli,
guardò Bang che stava ricambiando il suo sguardo.
«Mi
hai fatto quasi prendere un infarto..» si avvicinò
con la sedia prendendogli la
mano sinistra tra le sue.
Himchan
cercò di mantenere la calma, nonostante il suo cuore batteva
fortissimo e
accennò un sorriso al suo hyung.
«Ma
come vedi è tutto apposto sorrise Chan, per poi far
vagare lo sguardo
per la stanza, ammutolendosi.
«Himchan,
perché hai combinato tutto questo casino? Il dottore me
l’ha detto, non puoi
nasconderlo. Hanno trovato grosse quantità di alcool nel tuo
corpo e non hai
nemmeno mangiato qualcosa in questi due giorni.. Mi hai anche mentito
l’altra
mattina, non sei uscito con i tuoi amici, vero? .. Chan,
guardami.»
Himchan
obbedì girando il capo verso il ragazzo che lo stava
fissando con un’espressione
molto seria. Sotto quello sguardo si sentì davvero in
imbarazzo, si sentiva
quasi uno stupido per come si era comportato. Ma cosa poteva fare? Non
poteva
dirgli la verità, non poteva dirgli che lo amava e che si
era ubriacato per
dimenticare. O forse… No. Doveva togliersi
quell’idea dalla testa.
«Non
ti ho mentito su quello.. Ma poi a casa ho continuato a bere, senza
nessun
motivo in particolare. E poi basta parlarne, mh? Pensiamo a qualcosa di
più
allegro» accennò un sorriso cercando di mascherare
quel velo di tristezza che
lo avvolgeva.
«Raccontami..
Con Zelo come va? Lo stavo servendo stamattina, ma poi.. sono
svenuto..» rise
amaramente imbarazzandosi un pochino al ricordo. Anche se ricordava
davvero
poco di quanto accaduto.
«In
realtà era ieri mattina, hai dormito un giorno
intero..» Bang portò una mano
sul viso del ragazzo per carezzarlo lentamente, osservandolo.
«L’ho
incontrato prima mentre stava andando via e mi ha raccontato
ciò che è
successo.. Comunque vuoi sapere come va con lui? Credo bene, dovremmo
partire
tra poco.. Anche se ancora non mi ha detto dove siamo diretti. Gli
piace fare
sorprese» ridacchiò per poi scuotere la testa,
tornando serio poco dopo notando
l’espressione seria del suo amico.
«Tutto
bene ChanChan?»
«Si..
Ho solo un po’ di mal di testa, preferisco dormire
ancora..» il moro accennò un
sorriso e si rigirò lentamente nel letto, dando le spalle al
più grande che
annuì, approfittandone per uscire e prendere un
caffè.
Sprofondò
di nuovo il silenzio e Himchan tenne gli occhi socchiusi e lo sguardo
basso.
Perché si faceva male da solo a quel modo? Doveva smetterla
di fare certe
domande, doveva imparare a farsi i fatti suoi o da questa situazione ne
sarebbe
uscito col cuore spezzato.
Cercò
di calmarsi, ma gli tornarono in mente le parole pronunciate poco prima
dal più
grande: “dovremmo partire tra poco”. Lui e Zelo
avrebbero fatto un viaggio. Da
soli. Sentì una morsa al cuore e sperò di
riuscire a trattenere le lacrime; non
voleva farsi vedere in quello stato.
Sentì
Bang rientrare e sedersi, ma rimase immobile fingendosi addormentato e
finalmente riuscì a calmarsi. Infatti poco dopo cadde in un
sonno profondo, un
sonno strano e privo di sogni.
Una
settimana dopo
«Dai
‘saeng, sto bene! Non preoccuparti, riesco a mangiare da
solo!»
Himchan
era alquanto infastidito dal comportamento di Daehyun che ancora voleva
aiutarlo nelle sue azioni per paura di un ulteriore svenimento
dell’amico. Il
più grande sbuffò varie volte e mandò
alcune occhiatacce al più piccolo che lo stava
imboccando. Era solo un dannato brodo di pollo, poteva mangiarlo da
solo! Ma
niente, Dae non capiva, anzi era felice di poterlo aiutare nonostante
non ce ne
fosse il bisogno.
Improvvisamente,
squillò il telefono e il più piccolo
scattò in piedi per andare a rispondere.
Sollevato, Himchan prese il cucchiaio e iniziò a mangiare da
solo, sbirciando
attraverso la porta aperta per osservare il volto del ragazzo e le sue
espressioni.
“Di
nuovo quel sorriso ebete..” ridacchiò Himchan tra
se. Erano da un po’ che
riceveva chiamate più volte al giorno e ogni volta che
parlava con
quell’interlocutore (o interlocutrice) sconosciuto, aveva
sempre
quell’espressione li, da ebete.
Daehyun
cercava sempre di cambiare argomento ogni volta che Chan provava a
fargli
qualche domanda, quindi il più grande sospettò un
intrigo amoroso. Però non era
da lui. Insomma, era sempre stato un tipo non molto sociale e che
pensava
sempre alla scuola e allo studio, soprattutto ora che era
all’università.
Inoltre non lo aveva mai visto circondato da donne.. Che fosse
omosessuale
anche lui? Himchan scosse la testa, non era proprio il tipo.
Dopo
qualche minuto di chiacchiere, il più piccolo
tornò a tavola, un po’ infelice
nel vedere che il suo hyung riusciva a mangiare anche da solo.
Notò subito il
suo sguardo e capì che presto gli avrebbe fatto
l’interrogatorio.
«Daehyun-ah,
è arrivato il momento di parlare»
Himchan
lo fissò con un sopracciglio alzato e un piccolo sorriso
sulle labbra. Stavolta
doveva farcela, avrebbe scoperto il suo segreto. Continuò a
fissarlo con
impertinenza, sapeva che a breve avrebbe ceduto.
«Hyung..
di cosa parli?» Il più piccolo lo guardo con
innocenza, fingendo di non capire
la sua domanda.
«Dae,
tu così intelligente non capisci una cosa del genere? Non
sono mica nato ieri e
ti conosco da tanto, so come sei fatto. Tu che hai dato un solo bacio
nella tua
vita, quando eri piccolo, ad una tua compagna di classe e non sei mai
uscito da
solo con una ragazza, ti sei sempre lamentato di essere infelice. E ora
vedo
che ricevi tantissime telefonate al giorno durante le quali hai un
espressione
alquanto imbarazzante per uno della tua età. Sembri un
ragazzino perdutamente
innamorato»
Himchan
finì il tutto con un piccola risata, posando il cucchiaio
nel piatto ormai
vuoto.
Era fatta. Sapeva sempre quali parole utilizzare per farsi dire la
verità.
Adorava questa sua “capacità” e ne
andava molto fiero.
Daehyun
si sentiva terribilmente in imbarazzo e abbassò lo sguardo.
Non riusciva mai a
parlare di certe cose con tanta naturalezza come invece faceva il suo
hyung, ma
sapeva che era arrivato il momento di parlarne o Himchan avrebbe
insistito e
sarebbe stato peggio. Quindi fece un lungo sospiro e si decise a
raccontargli
tutto.
«Allora,
ecco.. Ti ricordi quando Bang ti ha accompagnato a casa
dall’ospedale la
settimana scorsa? Io stavo tornando
dall’università e sotto ad aspettarlo
c’era
un ragazzo davvero carino.. Sono rimasto per un po’ a
fissarlo e la cosa è
stata alquanto imbarazzante. Sembrava un maniaco o qualcosa del genere!
Però
lui non ha fatto niente, continuava a ricambiare il mio sguardo e alla
fine mi
ha sorriso.. Poi Bang per alleggerire la situazione ci ha
presentati..»
Il
minore fece una pausa per il troppo imbarazzo e piegò di
nuovo il capo verso il
basso. Sapeva che non doveva vergognarsi di rivelare il proprio
orientamento
sessuale al suo hyung, ma gli era comunque costato molto.
«Youngjae,
eh? Si, c’era anche lui in macchina mentre mi accompagnavano
a casa.. Beh, ora
devi raccontarmi il resto, su!» Himchan fece un gran sorriso,
posando il gomito
sul tavolo sporgendosi verso il ragazzo. Amava ascoltare storie di
questo tipo,
soprattutto se erano dei suoi amici e voleva sapere proprio tutto.
Daehyun
acconsentì, ormai la parte più difficile
l’aveva detta e tirò un piccolo
sospiro di sollievo per la reazione positiva del maggiore. Lo
guardò accennando
un piccolo sorriso, riprendendo la storia.
«Bene,
qualche giorno dopo l’ho incontrato in un bar e lui si
è avvicinato a me e
abbiamo iniziato a parlare, prima del più e del meno, poi di
cose un po’ più
personali. Abbiamo fatto una passeggiata e infine ci siamo scambiati i
numeri.
Non ci sono ancora uscito, ma mi piace davvero tanto e spero per lui
sia lo
stesso..»
Il più piccolo sospirò guardando lo hyung che non
smetteva di sorridere.
«Ti
aiuterà il tuo hyung. Lo inviterai ad uscire questo sabato e
ti darò alcuni
consigli, ok?» allungò la mano verso la sua,
facendogli un occhiolino.
Daehyun
annuì facendo un piccolo sorriso e strinse la mano di
Himchan con decisione.
Con il suo aiuto ce l’avrebbe fatta, di sicuro.
Bang
aveva appena terminato la sua giornata lavorativa e stava tornando a
casa a
piedi, dato che quella sera primaverile era abbastanza calda. Nel
tragitto, si
soffermò a guardare il cielo più volte, come per
cercare risposta ai numerosi
quesiti che gli passavano per la testa. E come per magia, ricevette un
sms da
Zelo..
-Hey,
ho fatto i biglietti, questo fine
settimana si parte per New York! Ci vediamo domani per festeggiare~ Ti
amo-
America,
eh? Finalmente aveva scoperto il luogo nel quale erano diretti. Il
più piccolo
era proprio bravo nelle sorprese, infatti Bang aveva sempre sognato di
andare
li in vacanza e magari un giorno anche di trasferirsi, ma i suoi
guadagni al
momento non glielo permettevano.
Fece
un gran sospiro arrivando al portone di casa sua ancora molto
pensieroso. Salì
le scale lentamente, riflettendo. Se partivano nel fine settimana aveva
ancora
qualche giorno a disposizione, dato che era appena martedì.
Ma cosa poteva fare?
Ormai era tutto organizzato e anche parlare con Himchan non sarebbe
servito a
niente, anzi, avrebbe peggiorato la situazione. Entrò in
casa e si tolse la
giacca, filando poi dritto al letto, sdraiandosi ad osservare il buio
soffitto.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca e osservò lo
schermo luminoso per qualche
minuto; poi, senza pensarci, compose il numero di Himchan e rimase in
attesa.
«P-Pronto? Bang..? Come mai una telefonata a
quest’ora?»
Il
maggiore accennò un sorriso nel sentire la voce del ragazzo
e chiuse gli occhi
prima di rispondere.
«Avevo
solo voglia di sentirti. Come stai?»
«Me la cavo, ormai sono guarito del tutto,
credo e DaeHyun mi aiuta tanto..Tu invece?»
Prima
di rispondere pensò alle parole appena pronunciate
dall’altro. Era un po’ invidioso
del suo coinquilino, avrebbe preferito aiutarlo lui.
«..Io
sto bene. Oggi ho lavorato molto e sono stanco.. Tu cos’hai
fatto?» Non
sapeva che chiedere, ma si aggrappò a
qualsiasi cosa pur di sentirlo ancora parlare.
«Sono stato a casa, niente di che.. Sai che
DaeHyun e YoungJae si frequentano? Non ci avrei mai pensato!»
Entrambi
risero e iniziarono a parlare della nuova coppia, per poi passare ad
altri
argomenti generali fino a fare un tuffo nei ricordi, di quando
passavano tutti
i giorni insieme.
E
così passarono quasi l’intera notte a parlare al
telefono, dimenticando il
resto, come due ragazzini innamorati che però,
sfortunatamente, non sanno di
amarsi reciprocamente.
~
Saaaalve a tutti!
Voglio subito scusarmi per non aver pubblicato prima, ho avuto
tantissimi
casini ultimamente.. Quindi ne approfitto per darvi il buon anno in
supermega
ritardo! XD E anche auguri a tutte le Babys per il primo anno insieme
ai nostri
ragazzi <3
Bene,
eravamo rimasti
con lo strano svenimento di Channie e Bang che correva da lui, quindi
ho
ripreso direttamente dall’ospedale, senza allungare troppo in
discorsi inutili
(?).
Ho dato spazio anche alla nuova coppia, perché purtroppo non
ho resistito nel
non inserire una DaeJae, è più forte di me!
Inoltre ho messo tutta la dolcezza possibile in questo
episodio, spero
non vi dispiaccia.
Ok,
mi sto dilungando
troppo, quindi spero di poter scrivere al più presto.. Cosa
accadrà? Bang si
deciderà una volta per tutte?
Bye~