Storie originali > Commedia
Ricorda la storia  |      
Autore: kissinthemoonlight    28/01/2013    2 recensioni
Quasi fosse una droga ritorno a baciarla.
Non avrei mai più lasciato quelle labbra, sarebbero state per sempre mie.
Lei sarebbe stata per sempre mia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                     
                                                                                        Friend or girlfriend? 



E’ così nervosa per i preparativi. Gli inviti, gli addobbi, la chiesa e il vestito. Cerco di aiutarla in tutti i modi visto che il suo futuro marito non fa altro che poltrire dalla mattina alla sera con la scusa che deve lavorare per potersi concedere le ferie per la luna di miele. E’ iniziato tutto un anno fa quando me la sono fatta scappare.

Flashback.  
Mary: ‘Non ce la faccio più! Tra noi non può funzionare.’ Vorrei dirle che non è vero, che tra noi funziona perché ci amiamo ma invece di dirle questo la assecondo. Mary: ‘Mi dispiace Harry.’ Odio quando mi chiama per il mio nome perché lo faceva prima che stessimo insieme. Io: ‘Sei sicura di volerla finire dopo tre anni?’ Lei annuisce impercettibilmente per poi scenderle delle lacrime. La stringo forte tra le mie braccia ma prima di lasciarla andare le sollevo il viso e le do un bacio, l’ultimo.  


-Harry!- Sento, ormai quella che è diventata la mia migliore amica urlare dal piano superiore, così corro da lei. 
-Che succede?- le chiedo.
-Guarda!- mi indica vari bigliettini colorati e non capendo le chiedo cosa sono.
-Ma non vedi? Sono gli inviti ma non so quali scegliere.- faccio una smorfia perchè nonostante la voglia aiutare, qualsiasi cosa riguardi il matrimonio mi fa venire il mal umore.
-Allora quali preferisci?- mi chiede entustiasta. 
-Sono tutti uguali.- dico stanco.
-Harry non mi sei d'aiuto.- mi rimprovera.
-E va bene, quelli color panna.- vedo un sorriso comparire sul suo volto per poi dirmi -sai che sono anche i miei preferiti!- 
-E allora perchè mi hai chiamato?- 
-Perchè volevo un consiglio dal mio migliore amico.- fingo un sorriso dopo il modo in cui mi aveva definito e ritorno giù. Ero passato dall’amore della sua vita ad un fottuto migliore amico. E come se la giornata non potesse andare peggio Max arriva prima da lavoro e mi saluta con un finto sorriso non essendo d’accordo che io e Mary passiamo così tanto tempo insieme. Mentre sto uscendo mi ricordo di aver lasciato le chiavi dell’auto sul tavolo e così torno indietro e la vedo baciarsi con il suo futuro marito. Rimango lì impalato a guardarla mentre Max fa scendere le sue luride mani lungo il suo fondoschiena e prima che possa commettere qualcosa di brutto esco da quella casa. Ecco mi avevano rovinato un’altra serata ma domani mi sarei dedicato a me stesso e sarei stato alla larga da loro. La mattina mi sveglio tardi avendo passato tutta la serata in discoteca a fare non so cosa. La testa mi gira, sicuramente ieri avrò bevuto troppo e chissà cosa altro avrò combinato ma non mi interessa, almeno non ho pensato a lei. A fatica mi alzo dal letto e vado sotto la doccia dove il getto freddo mi schiarisce un po’ le idee e inizio a ricordare. Ricordo una ragazza mora che somigliava a Mary e di averci provato solo per sentirla più vicina, ancora una volta ma nessuna poteva essere lei. Esco dalla doccia e dopo essermi vestito salgo in macchina e vado un po’ da mia sorella, lei forse sapeva cosa fare. 
-Fratellino.- urla appena mi vede, ed abbracciandola entriamo in casa. -Allora che succede?-
-Nulla, sono passato a trovarti.- le rispondo.
-Come no. Hai litigato con Mary?- come faceva a capire che si trattava di lei?
-No.- mento.
-Perchè non le dici quello che provi?- mi chiede prendendomi la mano.
-Perchè è tardi.-
-Non è mai troppo tardi.- come faceva ad essere sempre così ottimista, come!
-Tra meno di un mese si sposa con quell'idiota.- dico esasperato.
-Qua l'idiota sei tu a dir la verità.- mi fa irritare quando fa così ma purtroppo ha ragione, così  vado in cucina e mi siedo al solito posto dove mi sedevo da bambino.
-Harry se non ti dai una mossa la perderai per sempre- mi dice mia sorella che mi aveva seguita. 
-Lo so. Ma oggi ho deciso di starle lontano.-
-Come mai?- mi chiede incuriosita.
-Perchè non ne posso più di sentirla parlare del matrimonio, dei preparativi e del suo fottuto futuro con quello!- Dopo la mia sfogata Gemma mi da un bacio sulla testa e mi incita ad andare da lei. Poi mi lascia solo lì a pensare, fino a quando non prendo il telefono dalla tasca e noto che a causa della modalità silenzioso avevo tre chiamate perse e vari messaggi da Mary. Stavo per richiamarla ma mi ricordo della promessa che mi ero fatto di non sentirla per tutto il giorno così metto il telefono in tasca e mi dirigo in centro a fare un giro fino a che non si fa tardi e decido di ritornare a casa. Mentre parcheggio la macchina però noto una figura femminile seduta sul porticato di casa mia e così la raggiungo.
-E tu che ci fai quì?-
-Cosa ci faccio quì? E' tutto il giorno che ti cerco e non mi rispondi!- dice alzando la voce.
-Avevo il silenzioso.- mento.
-Il silenzioso?! Mi stai prendendo in giro?- Scuoto la testa e cerco di sorpassarla per entrare in casa ma lei mi ferma. -Harry mi spieghi cos'hai? A meno che non mi sono persa qualcosa non credo di averti fatto niente.- 
-Non ho nulla, volevo solo stare un pò per i fatti miei.-
-E ti costava tanto dirmelo, invece di farmi preoccupare?- 
-So badare a me stesso.- dico acido.
-La finisci! C'è qualcosa che non va?- mi chiede come sto solamente ora, non un anno fa quando sono stato male perchè mi ha lasciato. Questo pensiero mi fa salire la rabbia e forse le rispondo troppo bruscamente -Invece di preoccuparti per me perchè non te ne torni dal tuo fidanzato eh?! Vai e lasciami in pace!- vedo i suoi occhi diventare lucidi ma orgogliosa com'è non si metterà mai a piangere davanti a me e mentre mi lancia un'ultima occhiata dice -Fanculo Harry!- La vedo allontanarsi e senza che me ne accorga dalle mie labbra fuoriesce un lieve -Perdonami amore mio...- ’ Rientro in casa e mi butto sul letto a peso morto per poi addormentarmi pensando a lei e a quel tempo in cui viveva anche lei con me e ogni sera mi faceva esasperare perché dovevo essere io a spegnere la luce. Sì perché era sempre l’ultima ad entrare nel letto ma non spegneva la luce perché aveva paura di inciampare e pur di farla ridere la spegnevo sempre io che puntualmente andavo a sbattere allo spigolo del comodino facendola ridere di gusto per poi farsi perdonare con teneri baci. Erano passati oramai due giorni da quando non la sentivo e la data del matrimonio si avvicinava sempre di più. Ogni oggetto, negozio, persona o anche un programma televisivo mi faceva pensare a lei. Oggi inoltre aveva la prova del vestito e sapevo quanto era importante per lei ma dopo il nostro ultimo incontro non penso mi voglia lì, ma inconsciamente, senza che io lo volessi il mio cuore mi aveva portato davanti al negozio dove doveva scegliere l’abito. Non ho il coraggio di entrare così mi nascondo dietro una colonna mentre lei fa esasperare la commessa perché è indecisa tra tutti i vestiti che ci sono, ma alla fine ne prende alcuni e si chiude nel camerino. Quando la vedo con il primo vestito mi viene un groppo in gola e il cuore sembra uscirmi dal petto. E’ meravigliosa nonostante i suoi occhi spenti e quel vestito non la convince. Ne prova altri ma nulla, proprio non le piacciono. Vorrei tanto entrare nel negozio e dirle che è magnifica anche in pigiama, senza trucco e con i capelli scompigliati ma non posso, così mi volto per andarmene ma sbatto contro un fattorino e faccio cadere delle scatole attirando l’attenzione di tutti, anche di lei.
-E tu che ci fai quì?- mi chiede. Ma perchè combino sempre guai? E ora cosa le dico?
-Ecco ero nei paraggi...- 
-Cosa succede?- chiede la commessa raggiungendoci.
-Nulla, le dispiace se ci vediamo domani?- Mary cerca di dileguare la commessa che insiste però -Ma lei non si sposa tra tre giorni? Non farà in tempo.- 
-Ce la farò ma ora devo risolvere una cosa.- senza lasciare alla commessa il tempo di replicare mi fa segno di seguirla.
-Ora mi dici perchè mi spiavi?- mi chiede una volta appartati.
-Non ti stavo spiando è solo che mi sono ricordato della prova del tuo vestito.- cerco di giustificarmi.
-E non potevi entrare invece di fare tutto quel casino?-
-Ero solo di passaggio...- biascico.
-Harry cosa ti prende?- guardo altrove cercando di sviare il discorso ma lei mi afferra il viso guardandomi negli occhi -Sono giorni che mi eviti, perchè lo fai?- Non ce la faccio a resistere così la bacio. Lei rimane ferma e mentre le sue mani sono ancora sul mio viso la avvicino stringendola per approfondire il bacio ma lei si stacca abbassando lo sguardo. 
-Ma cosa hai fatto?- chiede quasi sussurrando.
-Quello per cui ti sto lontano.- Alza lo sguardo e sbarra gli occhi incredula.. Le prendo le mani e cerco di confessarle tutto quello che non ho mai smesso di provare nei suoi confronti ma mi ferma -No Harry è troppo tardi.-
-Ma..- cerco di obiettare. 
-Devo andare si è fatto tardi.- mi dice e la guardo allontanarsi mentre rimango lì impalato pensando alle sue labbra sulle mie. Ritorno alla realtà solo quando mi rivengono in mente le parole della commessa: mancavano solamente tre giorni al matrimonio. Come era potuto passare così in fretta il tempo senza che me ne rendessi conto? Ma dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa per impedire quel fottuto matrimonio. Stando fermo qua però non avrei combinato nulla così ritorno da mia sorella dove fortunatamente c’è anche mia madre. 
-Ehi ultimamente ti si vede spesso.- mi dice mia sorella.
-Ho bisogno del vostro aiuto.- 
-Certo amore, dicci tutto.- mi conforta mia madre.
-Voglio riconquistarla!- Senza che neanche pronunciassi il suo nome mamma e Gemma capiscono a chi mi riferisco e scambiandosi uno sguardo d’intesa mi sorridono. 
-Allora hai capito?- mi chiede Gemma.
-Si ma se lei vuole andarsene?- chiedo insicuro.
-Tesoro se ti ama non se ne andrà e non penso che il vostro amore sia finito in un anno.- Quanto amo mia madre, sa sempre cosa dire per rassicurarmi. Abbraccio entrambe e me ne vado a casa aspettando la sera dell’addio al celibato.
Finalmente o almeno credo, arriva il momento che mi ha fatto uscire pazzo in questi due giorni. E’ un’ora che sono chiuso in questa stanza al buio che la aspetto, lei logicamente non sa nulla e si aspetta una festa tra amiche ma Gemma ha avuto la brillante idea di chiuderla in una camera con me. Spero almeno che quando si accorgerà che siamo nel posto dove ci siamo dati il primo bacio non se ne andrà. Ma i miei pensieri vengono interrotti dalle voci di Mary e Gemma che sono sempre più vicine. 
-Gemma dove mi stai portando?- chiede Mary.
 -Ancora un attimo di pazienza e siamo arrivate.-
-Posso togliere la benda?- chiede di nuovo Mary spazientita.
-No, sarà qualcun altro a sbendarti quando arriverà il momento.-
-E va bene ma guai a te se ci sono gli spogliarellisti.- Involontariamente mi scappa un sorriso e mi avvicino per prenderla, in modo tale da permettere a Gemma di potersene andare dicendo –Io torno subito, intanto fatti aiutare.-
-Gemma dove vai? Da chi mi dovrei far aiutare se non ci vedo?- le afferro le mani e le faccio fare qualche passo in avanti. Ma lei continua a chiedere –E tu chi sei? Laura? Anne?- Non le rispondo e la faccio avanzare fino al balcone che affaccia sul lago illuminato dal plenilunio.
-Mi dite almeno dove sono?- come risposta le afferro la vita e la avvicino a me. Ciò le fa dire –Avevo detto niente spogliarellisti.- e cerca di togliersi la benda ma ce lo impedisco afferrandogli le mani e portandole sul mio petto per poi riportare le mie sul suo volto. La vedo deglutire, forse ha capito chi sono ma non vuole dirlo e si limita ad aspettare un qualcosa che io non riesco a fare così mi avvicino e la bacio. All’inizio sembra starci ma come l’altro giorno si stacca e sussurra il mio nome. Sentirlo pronunciare da lei in quel modo mi rievoca vecchi ricordi e cerco di ribaciarla ma lei si volta levandosi la benda.
-E’ stato un tuo piano tutto questo?- mi chiede insicura.
-No è stata un’idea di Gemma…- Lei non rispondendo, mi avvicino e le cingo la vita da dietro poggiando il mento nell’incavo del suo collo.
-Harry non possiamo, io domani mi sposo.-
-Non ti sposare.- fa un sorriso amaro e lancia un sospiro –E’ troppo tardi.-
-Tu non lo ami.- dico sicuro.
-Io lo amo invece, e lui ama me.-  il suo tono però non sembra mostrare tutta questa sicurezza.
-E allora perché non te ne vai da questa stanza? Perché non ti allontani da me?- Mary rimane in silenzio sapendo che ho ragione così la giro in modo tale da guardarla negli occhi e continuo –Provi le stesse emozioni che provi con me? Senti le farfalle nello stomaco quando lo baci? E ti abbraccia ogni sera sapendo che lo adori perché altrimenti non riesci ad addormentarti? Ti succedono tutte queste cose con lui?!- Con gli occhi lucidi scuote impercettibilmente la testa per poi abbracciarmi. Rimango sorpreso dal suo gesto, ma la stringo forte.
-Ora devo andare.- mi dice sciogliendo l’abbraccio. Sta per dirigersi alla porta quando l’afferro e la bacio. Non la lascerò più scappare, da stasera sarà solamente mia. Nonostante cerca di scostarmi  non ce lo permetto e così finalmente si lascia andare. Le mie mani scivolano lungo la sua schiena facendola sorridere mentre lei affonda le sue dita nei miei ricci. Ci desideriamo entrambi, lo notiamo da come ci baciamo, dal modo in cui i nostri corpi sembrano uno solo e dai nostri cuori che battono all’unisono. Quando scendo a baciarle il collo la sento stringersi ancora di più a me così prendendola in braccio la faccio stendere sul letto che si trova nel fondo della stanza. Ricadiamo nella nostra trappola d’amore che ci avvolge di passione tutta la notte. La mattina quando mi sveglio la trovo appoggiata con la testa sul mio petto con i capelli che le ricadono scompigliati sulla schiena scoperta, mentre il suo respiro è caldo sulla mia pelle. Così mentre la stringo ancora di più a me mi riaddormento. Mi risveglio di nuovo quando sento i raggi del sole riscaldarmi ma questa volta Mary non è al mio fianco. Mi metto seduto per cercare di vedere meglio ma non c’è traccia di lei, così mi alzo e la chiamo per tutta la casa. Guardo l’orologio che segna le 12.00 in punto e per poco non mi viene un colpo pensando che manca solo mezz’ora al matrimonio. Non può aver cambiato idea. Non può sposarsi dopo quello che c’è stato stanotte tra di noi. Così mi rivesto in fretta e salendo in macchina mi dirigo alla chiesa. Nonostante sto guidando a 150 km orari non arriverò mai in tempo, in effetti quando arrivo la chiesa è vuota, non c’è più nessuno. Sento il cuore spezzarsi, frantumarsi in mille pezzi mentre quel minimo di lucidità mi porta a cercarla ancora, doveva darmi una spiegazione. La cerco a casa sua, in tutti i possibili posti dove potrebbe essere andata ma nulla. Molto probabilmente sapendo che l’avrei cercata è partita subito per il viaggio di nozze con quello che ora è suo marito. Quest’ultima parola mi fa stringere forte il volante per poi partire a tutto gas di nuovo verso la casa sul lago. Dopo aver girato un po’ a vuoto arrivo nel porticato e noto le luci accese ma non ci faccio molto caso, forse le avrò lasciate accese stamattina. Afferro le chiavi dalla tasca e apro la porta, richiudendola alle spalle. Neanche il tempo di fare qualche passo che qualcuno mi si piazza davanti. Quando alzo lo sguardo non posso credere a chi mi trovo davanti. Mary indossa una mia vecchia camicia che non mi ricordavo di avere e ha le mani  poggiate sui fianchi mentre la sua fronte è tutta corrucciata.
-E allora dove sei stato? E’ tutto il giorno che ti aspetto!-
-Tu che ci fai qui?- le chiedo quasi balbettando.
-Cosa ci faccio qui? Harry ma stai bene?-  si avvicina e mi tira qualche buffo come a volermi far riprendere visto che sembro sotto shock. Le prendo le mani e la guardo negli occhi per dirle –Mary ma tu oggi dovevi sposarti… sono venuto in chiesa e poi…- mi tappa la bocca e mi sorride –Oggi non c’è stato nessun matrimonio sciocco, sono andata da Max perché dovevo dirglielo di persona che non lo avrei sposato. E’ un bravo ragazzo e non si meritava di essere lasciato con una telefonata. Ma non hai letto il messaggio che ti ho lasciato sul cellullare?- controllo nelle tasche ma il telefono non c’è, devo averlo dimenticato nella camera da letto.
-Sempre il solito impulsivo. Veramente credevi che avrei sposato Max dopo quello che c’è stato ieri sera?- più che una domanda sembra un’affermazione di delusione, e per rimediare le do un lungo bacio dolce.
-Perdonami, è solo che ho avuto paura di perderti un’altra volta. Ma perché non mi hai svegliato stamattina?- le si arrossano le guance per poi dire –Eri così tenero che non ho voluto svegliarti…- Come può essere così dolce? La bacio di nuovo ma lei si stacca quasi avesse visto un mostro. -Ehi la cena si sta raffreddando, andiamo a mangiare, ci ho messo due ore!-
-Tu avresti cucinato per me?- fa una smorfia –Guarda che sono migliorata.- la guardo un po’ dubbioso ma finita la cena devo ammettere che è stata bravissima.
-Ehm… è stata una cena passabile.- lei mi tira un leggero pugno per poi dirmi –Ok allora niente dolce.- E se ne va in cucina. Mi alzo anche io per raggiungerla ma appena metto piede in cucina mi sento arrivare qualcosa di morbido. Mi aveva spalmato un piatto di panna in pieno viso. Mi pulisco gli occhi mentre lei ride di gusto alla visione di me in quelle condizioni. –Questa me la paghi.- inizia a correre per tutta la casa e la inseguo per poi afferrarla e farla cadere insieme a me sul divano. Lei continua a ridere mentre con un dito mi toglie della panna dalle labbra per poi mangiarla.
-E così ti piace la panna?- lei annuisce e io ne prendo un po’ dal mio viso per spalmarlo sul suo. Mary urla cercando di liberarsi ma non riuscendoci mi bacia.
-Lo fai solo perché sai che è il mio punto debole.-
-Certo amore.- da quanto tempo non mi chiamava così e da quanto tempo anche il mio cuore non sorrideva in questo modo. Quasi come fosse una droga ritorno a baciarla. Non avrei mai più lasciato quelle labbra, sarebbero state per sempre mie. Lei sarebbe stata per sempre mia.


                                                                                        
                                                                      Questa storia è dedicata alla mia migliore amica, e questa foto
                                                         è solo per farvi un'idea della protagonista, a cui assomiglia :) 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: kissinthemoonlight