Il ragazzo che ha aspettato
Quando
l’Ultimo
Centurione si svegliò, quella mattina, era solo. Non che
fosse una novità:
aveva mille anni di solitudine davanti a sé e quasi
altrettanti alle spalle.
Sbadigliò,
si
sgranchì le gambe e riprese la veglia. In realtà
non aveva dormito affatto, non
ne era capace, ma gli piaceva quella parvenza di realtà,
così ogni mattina,
quando arrivava l’alba, chiudeva gli occhi per cinque minuti
e al risveglio
poteva avvicinarsi alla Pandorica e dire: - Buongiorno, Amy. Dormito
bene?
Subito
passava a
informarla sul tempo, sugli insetti che si posavano sulle pietre, sulle
nuvole
che si addensavano nel cielo. Le ricordava la serata della macarena,
quando le
aveva dato un goffo primo bacio e si era scontrato con il suo naso; le
ricordava le chiacchierate tra lei e Mel che lui ascoltava nascosto
nell’armadio, in attesa che lo venissero a cercare; le
ricordava il giorno in
cui le aveva chiesto di sposarlo, i biscotti al cioccolato che
mangiavano da
bambini, i film horror che gli facevano paura e che lei gli costringeva
a
vedere.
Rory
raccontava,
ignaro del destino delle sue parole. Avrebbero raggiunto Amy, in
qualche modo?
Non
importava, lui
continuava a parlare: non poteva lasciarla sola.
Ogni
giorno, per
quasi duemila anni, Rory Williams chiese alla sua fidanzata come aveva
dormito.
Nemmeno un giorno, per quasi duemila anni, Rory Williams si
sentì solo.
Raccoglierò
in questi capitoli le drabble/flash scritte in occasione
delle “Drabble Night”. Questa era – come
si può, ehm, facilmente intuire –
dedicata a Rory Williams e il prompt era “Lonely
day” dei System Of A Down.
Partecipanti:
Charme
ferao
e
m m e
_Eterea_
Geilie
lady
hawke
_Luthien_
SakiJune
Shnusschen
Trick