Piccolo scorcio muggesano
malato di luci,
che vomita mare,
incastrato com'è
fra mare e campagna.
La grande pioggia di Macondo
Su rivoli d'acqua scrosciante e impetuosa canto,
con la testa bagnata da quei fastidiosi goccioloni
che mentre cammini ogni tanto
ti cadono addosso dai cornicioni.
Non son così scontato da piangere questa pioggia,
ma da sempre, per quanto banale, m'incanta la sua atmosfera.
Sono certo che la dipingerò in primavera,
quando la madre è incinta e la terra sboccia.
Saffico
Ma quando (e se) ti vedo
mi si inceppa il cervello
e più non mi riesce...
d'odiarti.
Cado,
come una foglia con la bora
e divento verde d'invidia,
mi sento a un passo
dall' esser pazzo.