Ho sempre adorato le caccie al tesoro. Da quando sono piccola e i miei genitori mi nascondevano le uova del coniglio di pasqua. "Incontrami alla casa che scricchiola."  La casa che scricchiola non è nient'altro che il posto dove giocavamo sempre quando eravamo piccole. Ricordi dolci come la panna mi legano a quella piccola catapecchia di legno. Il nostro punto di ritrovo è costruito su un piccolo albero. Un prato immenso si estende a vista d'occhio e ovunque io guardi vedo montagne. Sorrido e inizio ad arrampicarmi sulla piccola scaletta che porta alla nostra casa.
E' tutto come me lo ricordavo, piccola ma accogliente, con cuscini e coperte ovunque e un piccolo armadio in un angolo. Qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla e io mi giro spaventata. "BU!"
Mi aggrappo a lei come un koala, decisa di non lascirla più, ma lei gentilmente toglie le mie braccia dal suo collo e mi fa segno di sedermi. Obbedisco e lei mi osserva sorridendo.
"Allora grande cantante come va la tua vita da serial dater?" Mi osserva seria.
"Bene, credo."
"Ho preparato un giochino per te." 
"NO! I tuoi giochini finiscono sempre in disastri apocalittici. L'utlima volta hai messo fuoco alla fattoria dei Willers!"
"L'ultima volta è stata 12 anni fa, bella ragazzina."
"Appunto! Hai avuto 12 anni per inventarti cose peggiori."
Lei scuote la testa e si siede vicino a me. Prende una manciata di bigliettini da un tavolino e li avvicina a me.
"Pesca." Prendo il primo biglietto che mi capita in mano e lo apro. Teadrops on my guitar.
"Cosa vuol dire?"
"Dimmi perchè hai scritto quella canzone."
Sospiro.
"Era un calda mattina di aprile, tutto sembrava essere perfetto, Drew, il mio migliore amico al liceo era seduto in biblioteca con me e leggeva ad alta voce. La sua voce mi faceva rilassare, mi sentivo meglio. Vicino a lui tutto era perfetto. Poi ha chiuso il libro e lo ha appoggiato sul banco con un tonfo che mi ha fatto sobbalzare. Ricordo ancora come la bibliotecaria l'ha fulminato con lo sguardo ed è andata via.
Drew si è avvicinato a me e mi ha sussurrato in un orecchio; "Mi sono innamorato." Il mio cuore ha iniziato a battere fortissimo. Ti ricordi di come parlavo sempre di lui? Pensavo che si volesse dichiarare. "Conosci Lindsey?"
Ho sentito le lacrime, ma le ho trattenute. "Non è stupenda?" Ho annuito e ho raccolto le mie cose. "Scusa, ma ora devo andare.
Pochi giorni dopo lo rivisto, stava venendo verso di me nel corridoi, io sorridevo, decisa di dimenticare Lindsey.
Ma eccolo che mi ignora, neanche uno sguardo, nemmeno una parola. Passa al mio fianco, senza quasi percepirmi.
Lindsey, doveva essere lei quella che gli si è gettata addosso e lo ha baciato. Ho lasciato cadere i miei libri mentre li fissavo, il mio cuore non ne voleva sapere di smetterla di battere. E' stato terribile, lui non sapeva nemmeno che io lo amavo, non sapeva quando mi ha fatto soffrire, ma forse adesso si, dopo che gli ho dedicato una canzone."

"Oh che tata." Dice Elisabeth accarezzandomi i capelli.
Cerco di trattenere le lacrime mentre Elisabeth mi porge i bigliettini rimanenti.
"Sono troppi." Dico con un fil di voce.
"Abbiamo tempo."




 

Rieccomi!
Ho deciso di scrivere questa storia sulle canzoni d'amore di Taylor Swift.
Non solo perchè sono fantastiche e bellissime, ma anche perchè credo che ci sia bisogno di un maggior chiarimento sull'origine dei suoi successi.
PERFAVORE, fatemene sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere.
La vostra,
Lotty