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Autore: Just D    29/01/2013    4 recensioni
Spoiler [puntata 2x12]
La stringeva tra le braccia, eppure non poteva essere più lontana........La fredda e nota sensazione di solitudine l’avvolse come una coperta. Smarrimento e impotenza lo invasero nuovamente, mentre ripensava a quell’istante. L'inizio del suo calvario.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Angolo dell’autrice: questa one shot è spoiler dato che parte dagli avvenimenti contenuti nella puntata 2x12, salvo voi seguire una strada tutta sua. L’idea mi è venuta questa notte dopo l’ennesima visione del suddetto episodio. Spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate.



La parte migliore di me.


Gold rimase a fissare l’incessante ondeggiare del pendolo dinanzi a lui. Ad un tratto, il ben noto uccellino uscì dalla sua porticina per segnalare lo scoccare della mezzanotte.
Un nuovo giorno aveva avuto inizio. Non uno qualunque. Quello che indicava che un anno era trascorso dalla perdita di memoria di Belle. Sorrise con amarezza. Nella sua mente e nel suo cuore quel momento era indelebilmente impresso, lo viveva quotidianamente.
Ricordava con chiarezza lo sparo, Belle che gli cadeva tra le braccia oltrepassando il confine,  la terrorizzante consapevolezza, trasformata in orrenda certezza, non appena l’aveva guardata negli occhi. La stringeva tra le braccia, eppure non poteva essere più lontana. Lei aveva dimenticato tutto. Lui ed il loro amore.
La fredda e nota sensazione di solitudine l’avvolse come una coperta. Smarrimento e impotenza lo invasero nuovamente, mentre ripensava a quell’istante. L'inizio del suo calvario.
Aveva provato a restituirle i ricordi, a riportarla da lui. L’aveva baciata dolcemente, con timore. Sperava che il bacio del vero amore potesse risolvere tutto, ma si sbagliava. La sua parte razionale sapeva che non sarebbe bastato. Senza ricordi, Belle lo considerava un estraneo.
Aveva tentato con la tazzina scheggiata. Era finita in frantumi, come il suo cuore. Questa volta aveva perduto non solo Belle, ma anche il simbolo del loro amore. Le sue mani ormai stringevano il nulla.
Solo diversi giorni dopo l’accaduto, si era reso conto che l'approccio non avrebbe potuto essere più sbagliato. Quello che aveva fatto non avrebbe mai funzionato con una Belle totalmente all'oscuro della sua vita e della magia, di cui lui non poteva fare a meno e che l'aveva allontanato ancora una volta dalle persone che amava.
Ripensò a come gli avesse urlato di andarsene in quella stanza di ospedale, al suo sguardo terrorizzato. Da allora, non le si era più avvicinato. La vegliava da lontano. Non avrebbe sopportato un nuovo rifiuto.
Poi, un giorno, l’aveva vista sorridere. Il suo cuore riprese a battere, salvo fermarsi quando si rese conto che il merito era di un uomo. Una fitta di dolore e gelosia lo colpì in pieno petto.
Questi sentimenti furono immediatamente sostituiti dalla rabbia. Non avrebbe più avuto Belle ma avrebbe sfogato la sua frustrazione uccidendo quell'essere che era con lei.
I suoi propositi si sgretolarono all'istante non appena si rese conto di chi si trattava: suo figlio Baelfire.
Lo aveva ritrovato nel momento in cui aveva perso Belle. Era lui al volante della macchina che aveva investito Hook, uccidendolo.
La felicità assoluta provata una volta scoperta la sua identità fu viziata dalla altrettanto potente disperazione per quanto accaduto a Belle.
All’inizio, i loro rapporti furono civili, anche se non idilliaci. Aveva abbandonato un figlio ragazzino, non poteva certo pensare che l'uomo lo riaccogliesse a braccia aperte.
Forse, vederlo con Belle era la punizione per quello che aveva fatto. Se lo meritava dopotutto. Era stato un codardo e lo era ancora.
Al riguardo, ripensò alla conversazione avuta con Emma Swan.
- Dobbiamo parlare - fece la ragazza guardandolo dritto negli occhi.
- Non sono dell'umore adatto - rispose Gold.
- Niente di nuovo, dunque - continuò lei.  - Si tratta di Neal - .
- Il suo nome è Baelfire - disse stizzito.
- Non è questo il nostro problema - proseguì lei testarda.
- Signorina Swan glielo dirò una volta sola. Non ho intenzione di stare a sentire la persona che ha abbandonato mio nipote -
- Da quale pulpito. Per essere precisi, ho rinunciato ad Henry, non l'ho abbandonato. Volevo dargli una vita migliore, nonostante questo me ne pento ogni giorno. Ero solo una ragazzina ed ero rinchiusa in una  prigione. Voi che scusa avete? -
Gold non riuscì a trattenersi ed usò la magia contro Emma rischiando di farla soffocare.
- Sparite dalla mia vista, la prossima volta non sarò così gentile - minacciò avvicinandosi pericolosamente, poco prima di allentare la pressione sul suo collo.
Una volta venuta meno la morsa, Emma cominciò a tossire mentre cercava di procurarsi dell'aria. I suoi occhi, però, non abbandonavano quelli di lui. Alla fine, disse con ancora il fiatone - Non vado da nessuna parte prima di affrontare la questione - .
- Quale dannata questione? - domandò infuriato Gold.
- Sapete benissimo di cosa sto parlando. Li avete visti anche voi - insistette la bionda. - Baelfire e Belle - .
- Non c'è nulla da dire al riguardo - urlò Gold con voce stridula.
- Quei due si stanno avvicinando. Dobbiamo fare qualcosa al riguardo. Amo vostro figlio e lo rivoglio. Ho bisogno del vostro aiuto per farlo - .
- Se non lo avete notato anche io non ho grandi rapporti con lui. E poi magari stare lontano da voi è un bene - .
- Lo è anche stare vicino a Belle? - .
Gold non rispose subito. Era troppo turbato per farlo. Alla fine, disse con un filo di voce - Lei è un dono, un miracolo. La cosa migliore che potesse capitargli - .
- Wow. Adesso ripetetelo guardandomi negli occhi e dimostrando di crederci - lo sfidò lei.
- Lo penso davvero. Belle è straordinaria - rispose sostenendo il suo sguardo.
- Non ne dubito, solo che la vorreste tutta per voi - .
- Quello che mi interessa è che sia felice - .
- Con voi - .
- Ho avuto la mia occasione e non tornerà più - disse con disperata convinzione.
- Dite questo solo perché temete di essere rifiutato - .
- Per colpa mia Belle ha solo sofferto - .
- Tutte storie - .
- Con Baelfire starebbe decisamente meglio - .
- Siete solo un codardo - .
Gold le si avventò contro per strapparle il cuore dal petto, non riuscendoci.
- Perdete colpi. Non ricordate forse il mio piccolo dono? Eppure mi pare di avervene parlato - fece beffarda.
L'uomo estrasse la mano e spinse Emma con violenza contro il muro, facendole perdere i sensi. La lasciò lì ed uscì dal negozio.
Aveva bisogno di prendere una boccata d'aria. Se fosse rimasto un minuto di più l’avrebbe uccisa e non avrebbe fallito questa volta.
Il suo desiderio di vendetta aveva raggiunto picchi elevatissimi e non trovava valvola di sfogo.
Hook era morto prima di poterlo ammazzare lui stesso, Baelfire non lo avrebbe mai toccato, sarebbe morto piuttosto e poi c’era la volontà di essere una persona migliore per Belle anche se non l’avrebbe mai notato ed apprezzato. Si trovava in un vicolo cieco di sofferenza.
Dopo essersi calmato e per quanto detestasse ammetterlo, si rese conto che quello che la bionda gli aveva detto non era privo di fondamento. Era un codardo.
Aveva paura di incrociare di nuovo lo sguardo sconvolto di Belle, vedere i suoi occhi pieni di disgusto posarsi su di lui.
Non poteva nascondere, inoltre, che lei, anche prima che perdesse la memoria, aveva sofferto tanto a causa sua. Non era stato decisamente l’uomo ideale.
Belle lo aveva amato lo stesso, però. Ripensò a quello che gli aveva detto quando le aveva chiesto perché non si fosse arresa con lui. Gli aveva sorriso dicendogli che aveva trovato qualcosa per la quale valesse la pena lottare.
Era arrivato il suo turno. Avrebbe lottato per la felicità di Belle, anche se questa non includeva più lui. Il suo atto di coraggio non lo avrebbe realizzato grazie alla magia ma all’amore, rinunciando a lei.
Questa conclusione gli diede una strana calma mista a rassegnazione. Da allora, il dolore sebbene sempre vivo e lacerante, gli risultava sopportabile.
Anche i rapporti con suo figlio migliorarono sensibilmente. Non tutti i mali venivano per nuocere, dopotutto.
Lo vedeva spesso in giro con Belle, per fortuna non li aveva mai sorpresi in effusioni. Da questo punto di vista, erano molto discreti.
Non che suo figlio si confidasse con lui sull’argomento. Lui, d’ altro canto, evitava di fare domande. Per quanto poteva, preferiva rimanere all’oscuro.
Riusciva solo a pensare che l’amore era qualcosa che non meritava. Era stato fortunato a provarlo, ma non ci sarebbe stato un lieto fine per lui.  
Il suono del campanello lo riscosse dai suoi ricordi. Si alzò controvoglia ed andò ad aprire.
- Ciao papà - fece Baelfire.    
- E' successo qualcosa? E' mezzanotte, che ci fai qui? - chiese Gold.
- Volevo vederti. Devo dirti una cosa importante - .
Guardò suo figlio negli occhi e vide una maschera di felicità. Non ricordava da quanto tempo non scorgeva tanto gioia nel viso del suo ragazzo. La cosa lo commosse nel profondo.
- Mi sposo, papà - disse abbracciandolo.
Gold non cadde a terra solo perché sorretto da Bae. Quando si sciolsero dall’abbraccio lui mostrò al figlio un sorriso tanto più largo quanto più profondo era lo squarcio nel suo cuore.
- E' meraviglioso - fece in un misto di bugia e verità.
- Lo credo anch'io. Ho trovato la donna della mia vita, non voglio aspettare oltre. Anche Henry è entusiasta - disse. Chiamato in causa, apparve il ragazzo sulla soglia.
- Ciao nonno - fece Henry.
Nonostante ancora non si fosse abituato ad essere chiamato così, la cosa gli piaceva tantissimo.  
- Hai saputo la novità? Mamma e papà si sposano! - riprese.
- Me lo ha appena detto tuo padre - rispose Gold avvicinandosi, salvo fermarsi di colpo.
Forse l’udito lo aveva tradito o la speranza gli faceva brutti scherzi, ma Henry aveva detto mamma e papà.
Si voltò di scatto verso Bae - Ti sposi con Emma? - chiese sconvolto.
- Non potrei farlo con nessun'altra. E' la metà della mia mela. Perché fai quella faccia? - .
Gold pensò a Belle. Probabilmente stava soffrendo moltissimo per questa notizia.
- Ascolta papà, lo so che non ti piace particolarmente Emma, ma io la amo - riprese Baelfire.
- Scusami figliolo. Non è questo, semmai a non piacermi è suo padre, comunque - rispose distratto.
Gold rimase alcuni istanti in silenzio, alla fine domandò - E di Belle cosa mi dici? - .
A questa domanda Bae chiese ad Henry di lasciarli da soli e di raggiungere Emma in macchina. L'uomo aspettò che il ragazzo uscisse, poi si volse verso suo padre.
- Cosa c'entra Belle in tutto questo? - .
- Cosa c’entra? Bae, vi ho visto insieme. Eravate complici, lei era… - non riuscì a finire la frase.
- Era come? - lo incalzò l'altro.
- Felice. Come hai potuto farle questo, figliolo. Le hai spezzato il cuore. Ho rinunciato a lei affinché stesse con te. E’ stato tutto inutile - disse.
- Oh, papà. Mi dispiace tanto vederti soffrire così, ma credo che tu abbia male interpretato quello che hai visto. Belle è un'amica, niente di più - .
- Cosa? Hai solo giocato con lei? - .
- Non è quello che ho detto. Ascolta. Sono tornato a Storybrooke solo per Emma. Poi ho scoperto di Henry e le cose si sono complicate. A questo, si è aggiunto il fatto di averti rincontrato. Non ero pronto a tutte queste novità. Ma ho trovato un aiuto in Mary Margaret. Lei mi ha raccontato tutto, anche di te e Belle - .
- E cosa ti avrebbe detto? Che il signore oscuro ha circuito una povera fanciulla indifesa? - .
- No, papà. Mi ha parlato del vostro amore. Di come tu fossi cambiato stando con Belle. Di come lei riuscisse a tenere a bada la malvagità che si era annidata dentro di te - nel pronunciare queste parole il giovane, turbato, dovette fermarsi, salvo poi riprendere - Ebbene, ho voluto conoscere la persona che era riuscita dove io avevo fallito tanti anni fa - .
- E’ questo che pensi? Che tu abbia fallito? Sono io ad essere stato un codardo e a non averti seguito. Non sai il mio tormento ed il mio rimorso per quella scelta - .
- Non sono arrabbiato con te, non più almeno. Sono felice del padre che ho ritrovato e questo lo devo a Belle. Ho avuto la fortuna di conoscerla e di diventarne amico. Non esagero dicendo che è eccezionale. Ma questo già lo sai, non è vero? – gli domandò facendogli l’occhiolino.
- Già - rispose Gold, immerso nei suoi pensieri.
- Dovresti invitarla fuori - fece Baelfire prendendolo alla sprovvista. - Perché fai quella faccia? Ti senti in imbarazzo? - proseguì.
- No. E solo che …. - .
- Allora, che problema c'è? - .
- Dato che sei diventato suo amico dovresti saperlo. Non vuole avere niente a che fare con me - .
- Non ci giurerei - .
- Davvero? - .
- Ammetto che all'inizio non aveva una grande opinione di te ma, alla fine, le abbiamo fatto cambiare idea - .
- Abbiamo? - .    
- Emma ed io - .
- Cosa c'entra lei in questa storia? - .
- Ti assicuro che è stata fondamentale. Avresti dovuto vederla all’opera. Con tutti i suoi racconti sulla vostra storia ha scardinato una ad una tutte le resistenze di Belle - .
- E perché l’avrebbe fatto? L’ultima volta che abbiamo parlato ho cercato di ucciderla - .
- Perché mi ama e vuole vedermi felice. E lei sa che posso esserlo completamente solo se lo sei anche tu - .
A queste parole, Gold abbracciò suo figlio.
- Ascolta papà, se non combini qualche guaio, hai ottime possibilità di riconquistarla - .
Il suono di un clacson li raggiunse.
- Devo andare. La mia famiglia mi aspetta. Mi raccomando, non lasciarti sfuggire questa occasione. Non è troppo tardi - fece Baelfire. - Lei è l’unica, oltre a me, a conoscerti nel profondo e a vedere quello che io ho sempre visto anche nei giorni più scuri: la parte migliore di te - .
Gold vide suo figlio salire sull'auto gialla di Emma Swan, parcheggiata di fronte casa sua. Le ultime parole pronunciate da Baelfire era ancora sospese nella stanza.
- Tu e Belle siete la parte migliore di me - disse sussurrando.
  
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