20/08/2007
9 recensioni** Can you be my Princess?
Stava tutto lì, davanti l'uno all'altra. Persi nei loro occhi. Persi nell'amore.
Lui. Inginocchiato a terra, mano destra posata sul cuore, come per giurare a lei il suo immenso amore, capo chino.
Lei. Le labbra leggermente dischiuse in un'espressione di piacevole sorpresa, in piedi, dinanzi al suo cavaliere.
Nonostante i lunghi capelli biondi ricadessero sul suo viso, lei poteva distinguere un certo rossore che non riuscì a comprendere fino in fondo.
Nonostante il capo chino, lui sapeva che avrebbe accettato. L'aveva sempre saputo.
«Winry... vuoi... diven...»
Ma quell'orgoglio, quella sua continua lotta tra l'amore e l'orgoglio, gli impediva di terminare la frase.
«Sì?»
Lo incitò lei, passandosi una mano tra i capelli color biondo brillante, irradiati dal sole morente.
Edward la rimproverò con lo sguardo, tentando di farle capire che per lui era un'ardua impresa confessarle e chiederle. Cosa però, Winry lo sapeva eccome.
«Puoi diventare la mia principessa?»
Winry sorrise lievemente, facendo aumentare ancora di più il rossore sullo sguardo perennemente imbronciato di lui. Per tutta risposta, gli tese la mano e Edward l'accettò, trovandosi finalmente l'uno dinnanzi all'altro, a specchiarsi. Nuovamente.
«Naturalmente, mio cavaliere.»
Rispose la bionda, arrossendo leggermente anche lei, non sapendo mettere freno al suo cuore che batteva.
Poi si sporse verso di lui, poggiando le sue labbra sulle gote, adesso infuocate, dell'amico di sempre, mentre il biondo rimase immobile, incapace di reagire a quel gesto tanto dolce e nuovo per lui. Anzi, non nuovo. Cambiava solo il mittente.
E così, all'ombra del tramonto, sotto uno di quegli alberi che per loro era un castello, erano divenuti re e regina del loro piccolo e fantasioso mondo.In un tempo che ora pare loro lontano.
«Ehi!»
Al corse verso di loro, imbronciato, con il viso sporco di terra, dopo la rovinosa caduta a terra avuta nello scontro con il fratello per la mano di lei. La loro principessa.
«Avete continuato senza di me! Cattivi!»
Ma in cuor suo, è felice di non essere lui a stringere le mani dell fanciulla, al posto del fratello. Anche se non lo voleva dare a vedere, Ed si era battuto davvero, e non per gioco. Come se tenesse a dimostrare che Winry era sua. La sua principessa senza corona. La sua principessa nel suo piccolo mondo.
«Ti abbiamo aspettato, ma non sei venuto! Se vuoi, però, possiamo nominarti mago di corte!»
Edward guardò scettico la sua regina. Sarebbe stata sua, per quella giornata ormai al termine. E in cuor suo, anche se ancora non lo sapeva, il ricordo del suo sorriso e del suo rossore, un giorno, lo avrebbe messo di buonumore nei momenti tristi. E così, ripresero i ruoli che tenevano nel loro mondo fatto di sogni e speranze e fantasia. Come solo i bambini sanno fare.