“Fili, vieni un
momento? La mamma vuole dirti una cosa molto importante.” Un piccolo
Nano
biondo, di circa cinque anni, lasciò cadere la spada di legno con cui
giocava,
e si avvicinò alla madre.
“Che c’è, mamma?”
chiese, curioso. La madre gli sorrise dolcemente.
“Ho una bella notizia
da darti!” Fili sorrise speranzoso e carico di aspettative: una spada
vera?
L’inizio del suo addestramento con lo zio?
“Presto avrai un
fratellino!” esclamò la madre senza giri di parole, allegra e certa che
il
primogenito avrebbe preso la notizia con gioia.
Invece, il sorriso sul
volto di Fili si pietrificò e il piccolo Nano sentì che il suo mondo
andava in
frantumi e che tutte le sue speranze svanivano.
La madre lo guardava e
Fili sapeva che doveva dire qualcosa.
“IO NON LO VOGLIO UN
FRATELLO!” urlò con quanto fiato aveva in corpo, prima di scappare via.
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Un sorriso ironico
comparve sul volto di un Fili ben più grande e maturo. Era il suo turno
di guardia
e il silenzio e la notte avevano favorito il riaffacciarsi di vecchi
ricordi.
Ridacchiò piano fra se,
ripensando a quelle parole cariche di rabbia, che aveva urlato contro
la madre.
“Io non voglio un
fratello.” Sghignazzò fra se e se, pensando a quanto, a quell’epoca,
fosse
piccolo e stupido. Ora come ora non riusciva nemmeno a pensare ad una
vita
senza Kili.
“Parlare da soli è il
primo segno di follia.” Sussurrò un voce vicino a lui, una voce più che
nota a
Fili.
“E il non dormire,
quando si dovrebbe e potrebbe è il primo passo per far arrabbiare un
fratello
maggiore!” rispose di rimando, girandosi leggermente e sorridendo a
Kili, che
si sedette accanto a lui.
Fili attendeva la
pronta battuta di quest’ultimo e si stupì non poco quando si accorse
che Kili
non rispondeva, ma teneva lo sguardo fisso sul fuoco.
“Kili?” lo chiamò
piano, cercando di farlo riscuotere dal suo torpore.
Il moro scosse
leggermente la testa, come a voler scacciare alcuni pensieri.
“Non riesco più a
dormire. Io…ecco…ho avuto un incubo.” Ammise infine Kili, vergognandosi
leggermente. Fili sgranò un po’ gli occhi, leggermente stupito.
“Un incubo? Che hai
sognato?” chiese.
Kili sospirò e poi si
voltò a fissare il fratello, che vide riflesse nei suoi occhi angoscia
e paura.
“Kili, va tutto
bene,era solo un sogno!” cercò di rassicurarlo poggiandogli una mano
sulla
guancia.
“Fili…” mormorò, prima
di buttarsi a capofitto fra le braccia del fratello, che lo strinse
forte.
“C’era una battaglia. E
io e te combattevamo a fianco dello zio. All’inizio sembrava che
stessimo
vincendo, ma poi i nemici continuavano ad aumentare e poi
all’improvviso da
dietro una roccia, sbucava un orco. Stava per colpirmi ma tu ti mettevi
in
mezzo per proteggermi.” Kili si fermò incapace di continuare,
deglutendo varie
volte.
“Shh, Kili è tutto
apposto adesso! Sono qui, era solo un sogno!” Fili cercò di
rassicurarlo,
stingendolo ancora di più a se.
“Non voglio perderti
fratellone.”
“E non succederà, mai
Kili! Te lo prometto!” esclamò Fili, scansandolo da se, per poterlo
guardare in
faccia.
“Dai su non fare il
Nano piagnucolone!” a queste parole Kili avampò.
“Non ho più cinque
anni!” esclamò di rimando.
“Ma ti fai spaventare
dai sogni, come allora!” lo prese in giro Fili. A queste parole lo
sguardo di
Kili si adombrò.
“Quando si tratta di
te, si. Sempre!” mormorò. Fili sorrise dolcemente, passandogli un
braccio
intorno alle spalle e kili poggiò la testa sulla sua spalla.
“Sai che quando la
mamma mi ha detto che aspettava te, le ho urlato contro che non volevo
un
fratello?” disse dopo un Fili.
“Cosa cosa?” esclamò
Kili, stupito.
Fili ridacchiò.
“Già!” confermò. “Ero
piccolo, Kili! Adesso mi rendo conto di quanto fossi stato stupido! Sei
la cosa
più importante, per me!” aggiunse poi.
Kili sorrise.
“Ah be! Così va meglio!”
ridacchiò. Anche Fili si unì alla risata, poi fra i due calò di nuovo
il
silenzio; non avevamo mai avuto bisogno di troppe parole, avevano
imparato a
capirsi con un semplice sguardo.
Poco dopo, Fili sentì
la testa di Kili, farsi più pesante sulla sua spalla e si accorse che
il
fratello si era addormentato.
“Ahh, moccioso!”
sospirò, prima di prenderlo e in braccio e riportarlo, non senza
qualche
difficoltà al suo sacco a pelo, stendendocelo sopra.
Fili rimase qualche
istante a contemplare il volto addormentato di Kili, poi si abbassò e
gli diede
un leggero bacio sulla fronte.
“Ti voglio bene,
moccioso!”
ANGOLO AUTRICE
Mmmm, non so se mi fa
più o meno pena dell’altra. Forse meno…bon sta a voi decidere!! Spero
che anche
quest’altra FF su i due fratelli Durin più belli del mondo, vi sia
piaciuta!! Fatemi
sapere che ne pensate! Sesshy!