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Autore: telesette    29/01/2013    2 recensioni
Satomi vuole scoprire cosa si nasconde dietro al silenzio di Marika, desideroso di proteggerla da colui che ha osato minacciarla.
Diviso tra l'amore e la collera, tra la rabbia e la passione, Satomi difenderà il bene della sua vita vendicandosi di chi l'ha fatta soffrire...
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Meiko/Marika, Nuovo personaggio, Satomi, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Marika x Satomi'
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- Dannazione!

Il pugno di Mirko si schiantò sonoramente sulla parete, sotto gli occhi attoniti dei presenti.
Dopo averne parlato con Satomi, Marika si convinse che non era giusto tenere gli altri all'oscuro della situazione.
La reazione del biondo cantante non era poi molto diversa da quella che aveva avuto prima anche Satomi. Anche lui aveva reagito in modo simile, una volta saputo dello sporco ricatto di Kanizawa e soprattutto per come questi aveva minacciato Marika. Purtroppo però la testimonianza di Marika non era sufficiente da sola, dato che Kanizawa era un "rispettabilissimo" ed "onestissimo" uomo d'affari... Quel vile farabutto conosceva perfettamente le regole da seguire, per fugare sempre ogni accusa a suo carico, ed ogni volta infatti ne usciva sempre lindo e profumato.
Lo stesso signor Yatas, chinando il capo gravemente, sapeva che era impossibile trascinare in tribunale un simile pezzo grosso.

- Mi dispiace, ragazzi - mormorò il produttore. - Mr. Kanizawa mira da anni ad assumere il controllo della discografìa nazionale, eliminando la concorrenza con simili metodi; è colpa mia, avrei dovuto avvertirvi prima di questa triste eventualità...
- Non dica sciocchezze, signor Yatas - scattò Satomi furibondo. - Qui c'è di mezzo un'aggressione in piena regola!

Yatas fissò il giovane attraverso gli occhiali, con espressione assai seria.

- Anche ammesso che riusciate a denunciare l'uomo che ha aggredito Marika, quante speranze credete sussistano di collegare Kanizawa all'accaduto? Quell'uomo ha soldi e conoscenze tali da potersi cautelare con ogni genere di garanzie: si tirerebbe dietro un esercito di avvocati, denunciando la nostra casa discografica per calunnie ingiustificate, ed otterrebbe lo stesso il suo scopo!
- Maledetto - imprecò Satomi tra i denti. - Non posso credere che la giustizia chiuda gli occhi come se niente fosse!
- Satomi - mormorò Marika tristemente. - Ti prego, cerca di calmarti...
- Ci state forse dicendo di rinunciare - esclamò Mirko furibondo. - Senza concerto, sfumano anche le nostre possibilità per il rinnovo del contratto!
- Lo so benissimo - ribatté Yatas. - Ed è proprio quello che vuole Kanizawa, a quanto ho capito, che i Bee Hive non costituiscano più una minaccia per i gruppi che lui intende lanciare nella prossima stagione... Mi dispiace, ma non vedo alcuna soluzione!
- E' tutto quello che ha da dire, che "le dispiace" ?!?

Ignorando Mirko e il suo tono sprezzante, Yatas uscì dal camerino senza aggiungere altro e si chiuse la porta dietro le spalle.
Fortunatamente Satomi riuscì a trattenere Mirko per le spalle, impedendogli così di fare una sciocchezza.
Non era certo colpa di Yatas, se la situazione aveva preso una così brutta piega. Lui era stato il primo a credere nelle qualità di gruppo dei Bee Hive, e ci credeva tuttora, ma né lui né la società potevano permettersi di contrastare un boss della malavita locale. Dalla sua posizione, per quanto difficile da sostenere, il signor Yatas doveva anzitutto guardare agli interessi della società.
Tuttavia Mirko non riusciva ad accettare le ragioni del produttore.
Invece di mostrare loro solidarietà e comprensione, la società li stava "scaricando" come se niente fosse.
Se Kanizawa era un verme, i finanziatori della casa discografica di Yatas non erano certo da meno.
Gli altri membri del gruppo erano semplicemente sconvolti da questa situazione, al pari di Mirko e Satomi, ma nessuno di loro poteva farci assolutamente nulla.

- Accidenti, che schifo - commentò Steve, lasciandosi cadere su una sedia e sospirando sconsolato verso il soffitto.
- "Dalle stelle alle stalle" - fece eco Matt.
- Già - aggiunse Toni, sollevando piano la sua chitarra. - E nemmeno la soddisfazione di andarcene con stile...
- Finitela voialtri - ruggì Mirko, facendoli trasalire tutti e tre. - Il concerto lo faremo lo stesso, anche a costo di suonare per strada come gli accattoni, non ho intenzione di dargliela vinta a quel porco!
- Neanch'io - si disse d'accordo Satomi. - Abbiamo faticato duramente insieme, troppo per rinunciare adesso, e non ci lasceremo schiacciare senza combattere!
- Ma cosa possiamo fare? - fece Toni perplesso. - Anche se suonassimo per strada, non saremo più considerati da nessuno; ci serve un palcoscenico per poterci esibire, e Kanizawa non ci permetterà di avere alcun appoggio...
- Non sarà necessario - intervenne dunque Marika.

Satomi e gli altri la guardarono stupiti.
La ragazza era estremamente seria, sia nel tono di voce che nell'espressione del volto, tuttavia gli altri non capivano che cosa avesse in mente.

- Fidatevi di me, so quello che dico - spiegò lei. - Posso organizzare io il vostro concerto, anche da sola se necessario, datemi solo il tempo di prendere i dovuti accordi e farò il possibile per aiutarvi in questa cosa!
- Marika, sei sicura? - domandò Satomi perplesso.

La ragazza annuì.

- Posso agire per vie diverse, anche se non posso certo promettervi il Dome di Tokyo, ma sarà tutto in linea con le vostre esigenze!
- Non so come ringraziarti, Marika - fece Mirko con un sorriso riconoscente. - E' chiaro che hai tutta la nostra fiducia!

Toni e gli altri si strinsero attorno a lei, con occhi colmi di gratitudine, ad eccezione di Satomi che non credeva alle proprie orecchie.
Di nuovo Marika tranquillizzò tutti, promettendo di telefonare ai suoi contatti in giornata, ed uscì dal camerino senza indugiare oltre.

- Marika, aspetta!

Satomi schizzò fuori nel corridoio, chiamandola con voce carica di apprensione, e la pregò di aspettarlo.

- Si può sapere che diavolo t'è saltato in mente - esclamò il giovane sconvolto. - Sei forse impazzita?
- So perfettamente quello che faccio, Satomi - rispose lei convinta. - Non sono una bambina!
- Organizzare il concerto da sola, quando il signor Yatas e tutti gli altri membri della produzione hanno paura di Kanizawa e di come potrebbe reagire... Non puoi farlo!
- Non lo faccio per me - sottolineò, guardandolo negli occhi. - Lo faccio per te!

Satomi sbarrò gli occhi.

- Marika, ma tu...
- Tu hai già preso la tua decisione: vuoi fare questo concerto, perché la musica è la tua vita e non potresti mai rassegnarti a fare nient'altro... Se è questo quello che vuoi, io ti aiuterò e ti sosterrò sempre!

Prima che Marika potesse finire la frase, Satomi la strinse forte a sé e la baciò con trasporto.
Il coraggio della fanciulla era ammirevole.
Dal momento che Satomi non era tipo da gettare facilmente la spugna, anche lei certo non poteva essere da meno.
Entrambi sapevano di dover lottare, per superare anche gli ostacoli più insormontabili, e lo avrebbero fatto insieme.

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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