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Autore: hussykawa    29/01/2013    8 recensioni
Tu che sei venuta dalle stelle
Sono passati ormai anni da quando Yuma combatteva come Duellante per diventare un grande campione. Ora il ragazzo ha diciott'anni ed è fidanzato con Tori. È da tempo che la ragazza pensa al matrimonio, ma qualcosa ferma Yuma. Tanti ricordi gli affiorano nella mente, la traccia indelebile di una presenza venuta dalle stelle, una ragazza spirito a cui Yuma si è affezionato. Una chiamata dalla Terra alla Galassia attende Astral, che si prepara a tornare nel nostro mondo. Ma un nuovo nemico sta per affrontarla, e questa volta la vita di Astral e quella di tutto l'Universo è appesa ad un filo.
Ohayo gente! Questa è la mia prima ff su Yu-Gi-Oh! Zexal, quindi siate clementi! Ma ho un bel po' d'esperienza come scrittrice, quindi aspettatevi qualcosa di splendido *ego smisurato* Ok, va bene, so che morite dalla voglia di leggere... Ah, un'appunto: siccome odio lo yaoi (o quantomeno non lo scrivo) ho fatto di Astral una ragazza. Se no la storia non funziona. Comunque recensirete, vero? Conto sul vostro appoggio, fedeli lettori. Se no vi mieto l'Anima *sublime minaccia*
Ohayo, Symmetrical Kisses, Little Shinigami
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asutoraru /Astral, Kotori /Tori, Nuovo personaggio, Sorpresa, Yuma/Yuma
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Non-con, Triangolo
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Capitolo 8: Hopeless

I cuori di Yuma, Astral e Stevie battevano allo stesso, frenetico ritmo.

Il primo non sapeva cosa aspettarsi, la seconda temeva per il suo nuovo e magnifico corpo e l'ultimo.... Stevie era il più spaventato.

Sapeva cosa aveva in mente Dart, e per questo tremava.

A soli 13 anni aveva visto più orrori di qualsiasi altra persona e quindi il terribile spettacolo che di lì a poco si sarebbe presentato ai suoi occhi non era certo una novità.

Ma tremolava ugualmente, perché era ormai legato Anima, Corpo e mente a quella strana ragazza e al diciottenne dai capelli rossi e neri accanto a lui.

Deglutì e lanciò uno sguardo a Yuma, che ricambiò.

Stevie non aveva mai visto tanta disperazione, però, che superava di gran lunga ciò che immaginava.

Era il terrore di perdere una persona amata.

E si decise.

Aveva un'unica possibilità di tirarli fuori da lì prima che accadesse il peggio, ma era rischioso.

Ma doveva essere coraggioso, non doveva sprecare neanche un secondo.

«Signore, scusi... Ha presente il file che abbiamo scaricato l'altro giorno? Penso che abbia contratto un virus... È meglio che vada a controllare tempestivamente» disse il ragazzino timidamente, recitando la sua parte alla perfezione.

Dart, che non aveva distolto un attimo lo sguardo famelico e desideroso dalle parti intime di Astral, annuì e lo lasciò andare.

Stevie fece un rapido inchino, di malavoglia, e si volatilizzò, con il cuore in gola e una missione delicata e pericolosa da svolgere.

Ah, e ancora fissi nella mente gli occhi sconvolti e affranti di Yuma.

Dart, appena la porta automatica si richiuse, si gettò su Astral.

Non le diede neanche il tempo di respirare, di prendere fiato (una novità per lei) che già la sua lingua si era infilata con forza nella bocca della giovane.

Lei tentò debolmente di respingerlo, ma non è che fosse molto scattante: la trasformazione l'aveva sfinita.

Ebbe però la prontezza di sigillare le labbra ed i denti, mordendogli quella sua linguaccia invadente.

«Ah ah, ti rifiuti? Guarda che non ci metto niente a polverizzare il tuo amichetto dai capelli strani qui accanto, lo sai? E questa ne è la prova!» e così dicendo il ragazzo premette un pulsantino giallo sul suo orologio multiuso.

Dalla barriera elettromagnetica che li divideva partì una scarica elettrica abbastanza intensa, che colpì in pieno Yuma.

Lui si accasciò a terra, mentre la scossa lo percorreva.

Piano piano l'elettricità aumentava, facendolo trasalire e agitarsi come un topo in trappola.

Yuma urlava, disperato e sofferente, pregando che tutto questo finisse.

«No! Basta!» implorò Astral con le lacrime agli occhi «Uccidi me! Uccidi me! Non Yuma! Fammi tutto quello che vuoi, ma lascialo stare! Ti prego!».

Dart smise di torturare il ragazzo e la osservò: era allo stremo delle forze eppure aveva il coraggio di sfidarlo.

«Davvero?! Sei disposta ad aprire quelle belle gambette e a sacrificare la tua verginità per lui? Per questo cretinetto che non è stato neanche capace di salvarti da me?! Molto divertente, davvero. Comunque, ti prenderò sul serio. Concediti a me o lo faccio fuori. Sai bene che non scherzo. Quando voglio una cosa la ottengo, con le buone o con le cattive maniere. E non ti farò male (o forse sì) se collaborerai. Io voglio te e tu vuoi lui, mi sembra un accordo fattibile!».

Astral non capiva la metà delle parole che Dart diceva, ma non poteva essere diffidente.

Qualsiasi cosa avesse chiesto lui, lei lo avrebbe fatto.

Tutto per salvare colui che amava.

«No, Astral, non voglio che tu lo faccia. Non devi sacrificarti così per me. Io ti... amo. Non posso sopportare di vederti così. Volevo che tu stessi con me... Insomma, non farlo! Ha ragione lui, sono un idiota e non sono neanche stato capace di salvarti! È per il tuo bene, che è l'unico che mi interessa. Mi offro io al posto tuo, non meriti di soffrire» la supplicò Yuma.

I pensieri scorrevano frenetici nella mente di Dart, che guardava divertito i due innamorati che lottavano per salvarsi l'un l'altro.

I loro cuori battevano all'unisono, le loro Anime fremevano per l'altro e le loro menti erano in sintonia perfetta.

Ma lui doveva distruggere quel legame, piegarli al proprio volere.

Li avrebbe usati come cavie da laboratorio, abusando di lei e torturando lui.

Perché quando voleva una cosa, la otteneva.

Poi il suo sguardo si soffermò su Astral, l'oggetto del suo desiderio, che disse: «Ormai ho deciso, Yuma. Non si torna più indietro. Dimmi cosa devo fare» lo sguardo della giovane era triste ma deciso.

«Ah, ragazza... Adesso sì che si ragiona!» esclamò Dart perfido, che la tirò a sé.

E, come nel peggiore degli incubi, con la vista annebbiata e il cervello in palla, Yuma vide Astral che veniva gettata per terra, come una bestia, mentre Dart si calava su di lei.

Era già venuto da un pezzo e doveva assolutamente soddisfare la propria voglia.

Lei cercava debolmente di respingerlo, ma era troppo fragile sotto il peso e la forza di Dart, che le allargò le gambe a forza, penetrandola violentemente.

Yuma osservava atterrito la scena, gli occhi fuori dalle orbite, lucidi e il viso contorto in una smorfia disperata.

Dart, intanto, si calava ancora di più nell'inguine della giovane, che urlava in preda al panico.

Le lacrime scendevano copiose dai suoi bellissimi occhi azzurri, le guance contratte, i seni schiacciati dalle mani e dal petto del ragazzo.

Ad un tratto Dart sentì la resistenza dell'imene e fece ancora più pressione, lacerando la sottile membrana.

A quel punto il dolore si fece acuto come non mai e Astral, in preda al panico e alla sofferenza, lanciò un grido lancinante e svenne.

«NO! ASTRAL!» gridò Yuma, ma era tutto inutile; il ragazzo si ripiegò su se stesso, il viso rigato da un pianto ininterrotto.

Temeva che la ragazza amata fosse morta.

Si preparava al peggio.

Non c'era più motivo di vivere senza di lei, nulla avrebbe più avuto un senso.

Poi arrivò.

L'esplosione.

Forte, un boato che assordò Yuma e gli fece fischiare le orecchie.

E le ultime cose che avvertì furono le parole concitate e arrabbiate di Kite, che diceva: «Ehi, Yuma! Non te la cavi neanche un secondo senza di me, eh? Ma che cazzo è successo? Astral! Astral ti prego rispondi! Merda... Non c'è limite all'orrore. Ho già visto e fatto abbastanza, non riesco a sopportare più di così. Stevie, Hart, datemi una mano vi prego. Portiamoli via da qui. Questo posto senza speranza... This hopeless place... Hopeless».

 

ANGOLETTO DI ALICE

Konbanwa a tutti! Allora, come va? So cosa starete pensando: questo capitolo fa veramente schifo. È corto e orrendo, probabilmente riceverò solo recensioni negative. E avete ragione, cavolo! Non ho mai tempo di scrivere T-T e quando lo faccio scrivo da cani. Ma compatitemi, please! Comunque, a qualcuno sarà piaciuto, no? La canzone di questo cap è 'Diamonds' di Rihanna, che mi piace davvero tantissimo, e le immagini sono le seguenti (una non è per niente pertinente, ma me ne frego, adoro queste foto ^.^):

http://i48.tinypic.com/zxr90o.gif

http://i48.tinypic.com/35c30gl.jpg

 

La prima si chiama: Astral mangia una polpetta di riso e la seconda invece Yuma disperato. Penso che la prima renda quanto è carino Astral, mentre la seconda evidenzi la disperazione di Yuma in questo capitolo. Ecco, immaginatevelo così ma elevato a n, con n tendente a INFINITO. Ok, sto algebrizzando. Non credo che questa parola esista, ma stendiamo un velo pietoso *i fan delusi e incacchiati stendono il velo sopra Froggy* *Froggy sparisce stile Mago Casanova* *nessuno la vide più*

Beh, siccome mi avete fatto sparire (e avete tutta la ragione di questo mondo) vi saluto! Sayonara, Symmetrical Kisses,

Alice

   
 
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