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Autore: MissZombie    20/08/2007    17 recensioni
Un lampo violaceo illuminò la cucina di casa Kaulitz per neanche mezzo secondo.
Un paio di occhi nocciola pesantemente cerchiati di trucco nero corsero repentinamente a guardare la strada deserta e pulita fuori dalla finestra,
mentre un boato lieve e timido si fece sempre più intenso e violento,facendo tremare i vetri e facendo anche sobbalzare il cuore di Bill.
Aveva sempre avuto paura dei temporali.
Oneshot sui gemelli Kaulitz.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.FreiheiT.   




Un lampo violaceo illuminò la cucina di casa Kaulitz per neanche mezzo secondo.
Un paio di occhi nocciola pesantemente cerchiati di trucco nero corsero repentinamente a guardare la strada deserta e pulita fuori dalla finestra,
mentre un boato lieve e timido si fece sempre più intenso e violento,facendo tremare i vetri e facendo anche sobbalzare il cuore di Bill.
Sull'asfalto grigio si schiantavano gocce di pioggia grosse come chicchi d'uva,rimbombando in quel silenzio surreale rotto solo dalla dolce melodia della chitarra acustica di
Tom,proveniente dal piano superiore della villa.
Ecco un altro lampo,e un altro tuono.
Bill si aggrappò con forza al tavolo candido,chiudendo con forza gli occhi e cercando di calmarsi.
Aveva sempre avuto paura dei temporali, fin da bambino.
"Tomiiiiii?"
La sua voce uscì rotta dalla paura,timida e sconvolta,
mentre la chitarra acustica di Tom continuava a suonare.
Deglutì a fatica,rumorosamente.
Non lo aveva sentito.
Bill inspirò a fondo, lentamente,poi mosse qualche passo incerto verso la porta della cucina,
ma proprio mentre l'ennesimo flash di luce gli illuminò il volto si decise a correre il più velocemente possibile su per le scale,
mentre un altro tuono rimbombava pericolasamente tra le pareti della casa.
Tom smise di suonare non appena sentì qualcuno salire le scale con passo così pesante da sembrare un elefante da corsa,sempre che esistesse,
e un ghigno divertito gli incurvò un angolo delle labbra.
Bill.
Aveva sempre avuto paura dei temporali.
"TOMIIIIIIIIIIII!!!" strillò con una vocina acuta questi,spalancando la porta di legno scuro della stanza e fiondandosi sul letto del gemello,aggrappandosi convulsamente al piumone blu e sgranando gli occhi scuri.
Tom ridacchiò,appoggiando la chitarra contro al muro e voltandosi verso Bill,che lo guardava terrorizzato.
"Dai,stai calmo,è solo un tempor..."
"SOLO UN TEMPORALE?E' LA FINE DEL MONDO!!!" lo interruppe Bill,con voce lamentosa.
Tom sospirò.
"Bill,possibile che a quasi diciott'anni tu abbia ancora paura dei temporali?" chiese,calmo.
"Tom,possibile che a quasi diciott'anni tu abbia ancora il cervello così bacato da startene lì tranquillamente seduto sul pavimento freddo ostentando indifferenza verso una povera creatura indifesa e spaventata come me?"
"Ostentando?Incredibile,riesci a usare termini complicati anche nel bel mezzo di un temporale così forte da buttare giù casa.."
"COSA?BUTTARE GIU' CASA?ODDIO E' UNA TRAGEDIA!!Tomiiiiii..." piagnucolò Bill,portandosi le coperte fin sopra il naso e lasciando scoperti solo gli occhi lucidi.
Tom sorrise,osservando i lineamenti fini del fratello ora tiratissimi a causa della paura,le sopracciglia corrucciate e gli occhi spalancati in attesa di qualche parola di conforto.
"Dai,ti ricordi quella storia che ti avevo raccontato sette anni fa quando ti eri venuto a rifugiare nel mio letto piagnucolando?"
"Nein."
"Quella dell'omino della pioggia.."
"Vai avanti."
Tom sorrise,sapeva benissimo che suo fratello voleva semplicemente sentirsela raccontare ancora,per tranquillizzarsi,quindi si mise comodo,incrociò le gambe e vi si appoggiò sopra con i gomiti.
"L'omino della pioggia se ne sta lassù sulle nuvole più scure,saltella a destra e a sinistra da mattina a sera,senza mai stancarsi,raccogliendo le sue forze..A volte ci mette giorni e giorni per raccogliere l'energia necessaria per aprire il rubinetto di casa sua e farsi una doccia. Eh sì,perchè lui vorrebbe solo farsi una doccia, sentire l'acqua che lava via i suoi problemi. Solo che quando apre quel rubinetto fottutamente.."
Bill ridacchiò.
"...Okay,maledettamente duro,esce così tanta acqua da perforare le nuvole e cadere fino qui..Così l'omino si incazza come una bestia.."
Bill si portò una mano sulla bocca e soffocò una risata più forte.
Tom rise a sua volta; si sentiva un idiota a raccontare una stupida storiella che si era inventato a dieci anni quando ora era praticamente un uomo,ma allo stesso tempo si divertiva,e Bill sembrava tranquillizzarsi,quindi decise di tornare bambino ancora per un po'.
"Dicevo..L'omino si incazza da morire,e comincia a urlare..Un po' come quando tu perdi il mascara o la lacca in mezzo ai vestiti e ti incazzi con me che non c'entro niente.."
continuò,sorridendo quando notò l'espressione offesa che aveva assunto Bill a quell'affermazione.
"..Così le sue urla arrivano fino qui,accompagnate dai lampi..Ma non possono farti male,perchè presto l'omino riesce a regolare l'acqua e farsi la sua benedetta doccia senza fare altri casini..Capito fratellino?" cocluse il rasta,stiracchiandosi e lasciando che i suoi dread biondi gli sfiorassero delicatamente la schiena.
Bill rimase in silenzio,lo sguardo perso nel vuoto,poi di colpo sembrò illuminarsi e un sorriso entusiasta gli si dipinse in volto.
"Tomi,ho appena avuto un'idea magnifica!"
"Oddio."
"Andiamo a farci la doccia con l'acqua dell'omino della pioggia,prima che regoli l'acqua!"
Tom sgranò gli occhi,incredulo,poi scoppiò a ridere.
Bill incrociò le braccia sul proprio petto,imbronciato.
"Cosa c'è da ridere?Non possiamo tornare bambini ogni tanto?Siamo sempre noi." constatò.
Sapeva benissimo che la storia di Tom era solo una fantasia anche stupida,vista da un occhio esterno adulto,ma era sempre riuscita a calmarlo e far passare la sua paura
per i temporali,e non gli importava se sarebbe sembrato un bambino ogni volta che si sarebbe estasiato sentendola,soprattutto sentendola raccontare da suo fratello.
Tom sorrise,alzandosi.
Non erano uomini,non erano bambini. Erano semplicemente Tom e Bill Kaulitz,e almeno quando erano a casa,lontani dai flash delle macchine fotografiche e dalle urla delle
fans,potevano permettersi di sognare insieme come facevano fin da piccolissimi. Perchè perdere quella adorabile e adorata abitudine?
"Sai che ti dico Tomi?" sbottò Bill,alzandosi e prendendo con forza la mano del gemello.
"Cosa mi dici?"
"Che adesso andiamo fuori e ci facciamo una bella doccia!" decise il moro, ridendo sereno e trascinando Tom giù per le scale.
"Non ti interessa se sei in calzini bianchi,maglietta stropicciata e capelli arruffati?Se ti vedesse qualche fotografo?" lo punzecchiò il rasta,ma Bill si voltò verso di lui,una mano
sulla maniglia della porta d'entrata.
"Tomi,questo è il nostro momento,e nessuno ce lo può rovinare."
Tom si arrese,sorridendo,mentre uscivano e le gocce di pioggia iniziarono a schiaffeggiargli gentilmente il viso.
Si guardarono in faccia,quei visi identici,puri,e senza bisogno di parole scoppiarono a ridere.
Liberi.
"TOMIIIIIIIII!!!" sbraitò di colpo Bill,aggrappandosi alle spalle del gemello e scuotendolo con forza, le sopracciglia aggrottate e un'espressione di puro terrore dipinta in volto,mentre le gocce di pioggia gli inzuppavano i lunghi capelli scuri incollandoli alla sua pelle candida.
"Che c'è??"
"MI SI STA SBAVANDO IL TRUCCO,ODDIO!!!" strillò istericamente Bill,continuando a scuotere Tom,mentre ad ogni suo battito di ciglia il trucco nero si sbavava di più sulla sua palpebra inferiore.
Tom scoppiò a ridere
"Primadonna egocentrica che non sei altro!" lo sfottè,ridendo,e cominciando a fargli il solletico,causandogli gridolini di gioia.
Si buttarono per terra,pizzicandosi i fianchi e facendosi le linguacce come due mocciosi,mentre la pioggia continuava a cadere insistente.
Bill si mise a sedere,ancora ridendo,e si voltò verso Tom,sdraiato a pancia in su.
"Tomi?"
"Dimmi.."
"Sono perfetto anche con il trucco sbavato,vero?" disse il moro,illuminandosi con un sorriso enorme e tranquillo,socchiudendo gli occhi a causa della pioggia forte che gli
cadeva sul viso.
Tom scosse il capo,esasperato.
"Fottiti Bill."
Questi sospirò,togliendosi una ciocca corvina dalla fronte e osservando insistentemente il proprio gemello.
"Tomi?"
"Mmm?"
"Ti voglio bene."
Un lampo.
Un tuono.
Un sorriso.



*****


Questa fanfic è nata grazie a un temporale di oggi pomeriggio,grazie alla musica dei Tokio Hotel e grazie ai gemelli Kaulitz,che riescono sempre ad ispirarmi tantissimo,e anche grazie al nuovo e bellissimo tatuaggio di Bill,che dà nome al titolo e anche al tema di fondo della storia,oltre che al rapporto dei due gemelli.
E' un po' un mio sclero,ma se siete arrivati fin qui a leggere vi ringrazio tantissimo,se magari volete lasciare una recensione,io le apprezzo tanto.
Grazie.
<3
Ps: ne approfitto per ringraziare tutti coloro che commentano la mia fanfiction Thema n.1  ^^ Grazie.

Martina

  
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