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Autore: IlaOnMars6277    30/01/2013    5 recensioni
"Segreti, bugie, pericolo, costrizioni, dolore e rimpianti: ecco di cosa è fatta la mia vita"
Genere: Azione, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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5 mesi prima



Jared

Mi  sveglio con un gran mal di testa, istintivamente muovo la mano per cercare sollievo ma non riesco a muoverla e capisco di essere legato. Mani e piedi bloccati da corde resistenti che sfregano sulla pelle irritandola e provocando un terribile bruciore.
La benda sugli occhi mi oscura la vista.
Gli unici sensi a mia disposizione sono l’udito e l’olfatto. Le voci che riesco a sentire in lontananza non sono chiare come il pungente odore di muffa mescolato a quello di caffè, insieme sono nauseanti, non quanto la certezza di essere stato rapito. Ogni movimento è impossibile, l’unica cosa positiva è il morbido materasso sul quale sono sdraiato supino. Ruoto il piede destro sul sinistro con molta fatica e la testa pulsa ancora più forte, vorrei sbuffare ma anche la bocca è imbavagliata. Devo rimanere tranquillo senza farmi prendere dalla paura, ma nessun pensiero positivo riesce a calmarmi. Le voci si avvicinano leggermente e riesco a distinguere quella  profonda di un uomo che si esprime in modo concitato.
Una voce femminile risponde  furiosamente.
Quando si avvicinano ancora di più, riesco a distinguere anche le parole.
“….non mettermi i bastoni fra le ruote o te ne pentirai amaramente”
“ Non sei tu che comandi!” la donna ha diminuito il tono di voce ma rimane autoritario e fermo
“ Neanche tu se è per questo. Quali sono le tue mansioni?”
“ Accertarmi che stia bene e prendermi cura dell’ostaggio”
“Allora fai quel che devi e non interferire. Porta da mangiare e accertati che non stia male, poi vattene”
“ Devo rimanere qui”
“ Devi controllarmi?”
“ Probabilmente dobbiamo farlo a vicenda”
L’uomo sbuffa rumorosamente, poi aggiunge “ Qui, quello che fa le cazzate non sono io”
“Ho sempre agito secondo il protocollo”
“Il PROTOCOLLO?” il tono dell’uomo aumenta d’intensità “ Allora rileggitelo, perché deve esserti sfuggito qualcosa. Senti…cerca di non fare cazzate, occupati dell’ostaggio e cerca di parlare il meno possibile con me. Questa storia finirà prima ancora di iniziare, così noi torneremo ad ignorarci; per il mio bene ma soprattutto per il tuo”
“ Per il mio?” la voce femminile diviene un sussurro.
“ Si il tuo, non vorrei ti facessi male”
Alla minaccia non segue alcuna risposta, solo il rumore di passi sul pavimento che si allontanano. Dopo qualche secondo avverto  il cigolio di una porta e una leggera luce penetra nella stanza. Un movimento d’aria mi fa capire che c’è qualcuno accanto al materasso; poi due mani abbassano la benda sugli occhi rivelando due occhi verdi spruzzati di pagliuzze dorate. Ha un cappuccio nero sul viso ma riesco a vedere una   bocca piccola ma carnosa che si sta piegando in un leggero sorriso forzato e le labbra si schiudono per parlare: “Come ti senti?” .La voce è calda e bassa mentre  la pelle fresca delle mani mi sfiora la mandibola per togliermi la stoffa dalla bocca  per permettermi di parlare, ma le parole sembrano non voler uscire. La donna ignora il  silenzio scrutando tutto il mio corpo disteso ed inerme per tornare poi a fissarmi negli occhi, ripetendo la domanda “Come ti senti?” e aggiunge “Hai fame? Sete? Devi andare in bagno?”
Scuoto la testa leggermente.
La donna annuisce dicendo “Tra non molto rimpiangerai di aver detto di no” lo dice più a se stessa, sussurrando. Si siede sul letto, raddrizza la schiena e sul viso appare un’espressione seria “Secondo la prassi dovrei rimetterti la benda sugli occhi e fare in modo che tu stia zitto, ma non è il mio modo di fare. Se hai qualche richiesta chiedi solo a me e se provi ad urlare o a fare qualche mossa falsa ti pianto una pallottola in fronte, sono stata chiara?”
Annuisco ripetutamente ma la donna mi incalza “Rispondimi. Hai capito?” Mi schiarisco la gola e riesco a proferire un debole “Si” avvertendo la gola secca e la necessità di bere; sussurrando  chiedo dell’acqua.
La donna annuisce ed esce dalla stanza per rientrare dopo pochi secondi con un bicchiere colmo d’acqua fresca, mi aiuta a sollevare il collo per bere, inclinando il bicchiere leggermente per permettermi sorsi brevi e ripetuti.  L’acqua che sfiora la gola secca sembra scacciare anche un po’ del mal di testa con cui mi era svegliato e improvvisamente avverto anche il morso della fame ma non dico nulla; appoggio la testa sul cuscino osservando la donna posare il bicchiere su uno sgabello.
“ Comunque io sono Chloe..tu ti chiami Jared vero?”
In un impeto di coraggio rispondo “Come se non lo sapessi”. La donna sorride beffarda “Vedo che cominci a reagire, temevo di doverti prendere a schiaffi. Comunque facevo solo conversazione”
“Perché dovrei conversare con te?”
“Perché abbiamo molto tempo libero mentre aspettiamo e dobbiamo occuparlo in qualche modo, ma se non ti piace parlare ti lascio solo con i tuoi pensieri”
Ignoro la risposta ironica.
“Aspettare cosa?” Chloe si acciglia e con fare saccente risponde “ Il riscatto, cos’altro? Pensavi di essere finito in un club sadomaso?”
Ancora una volta ignoro l’ironia che poco si abbina a questa situazione, in un’altra occasione avrei persino apprezzato questo modo di fare; non mi viene altro da dire se non che “Non sono così ricco come sembro”
Chloe ride sommessamente e, alzandosi, commenta “O forse…non vuoi sembrare così ricco come sei”.
Si avvia verso l’uscita, si chiude la porta alle spalle e la stanza ricade nel buio pesto, lasciandomi in balia dell’ignoto.






***** Spazio autore*****
Come avrete notato, rispetto al prologo, è cambiato il POV. Sarà così per ogni capitolo, volevo provare a fare qualcosa di diverso dal mio solito e con un ritmo più incalzante.speriamo l'esperimento funzioni. A presto ;)
   
 
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