Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Demolition    30/01/2013    2 recensioni
«Sai, Sebastian?» mormorò Hunter con un sorriso malizioso, frizionandosi i capelli con un asciugamano «Saresti un abile nuotatore, con quelle spalle.»
«Dici?» chiese il ragazzo, sfilandosi lentamente la maglietta e osservando lo sguardo impaziente dell’altro.
«Quando vedo un talento lo so riconoscere» sussurrò Hunter, con un occhiolino.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


«Sai, Sebastian?» mormorò Hunter con un sorriso malizioso, frizionandosi i capelli con un asciugamano «Saresti un abile nuotatore, con quelle spalle.»
Sebastian ridacchiò a sua volte, posando la borsa accanto ad Hunter e prendendosi alcuni secondi per ammirare il corpo seminudo del ragazzo.
Il nuoto, sport che Hunter praticava da anni, gli aveva donato delle gambe muscolose e slanciate, addominali ben definiti –Sebastian amava in particolar modo quelli del basso ventre che andavano a descrivere una V appena sopra gli slip- e braccia robuste ed allenate. Ma Sebastian andava matto per le spalle di Hunter, così larghe, così muscolose; amava sempre afferrarle, quando i due ragazzi si concedevano dei baci appassionati negli spogliatoi, dopo i rispettivi allenamenti.   
«Non abbandonerò mai il lacrosse» mormorò Sebastian, osservando i compagni di Hunter prendere le loro borse e uscire dagli spogliatoi.
«Dovresti. Insomma, non so neanche cosa sia il lacrosse» borbottò Hunter, aspettando che Sebastian si svestisse.
«Dici?» chiese il ragazzo, sfilandosi lentamente la maglietta e osservando lo sguardo impaziente dell’altro. 
«Quando vedo un talento lo so riconoscere» sussurrò Hunter, con un occhiolino.
Tre volte a settimana Hunter entrava in quello spogliatoio alle tre, si spogliava rimanendo in costume, infilava la cuffia in lattice che odiava tanto e si dirigeva nella piscina antistante.  
Alle cinque, sfinito dalle numerose vasche che era stato costretto a fare, tornava nello spogliatoio dove trovava i ragazzi del lacrosse in procinto di iniziare il loro allenamento. 
L’enorme struttura, infatti, ospitava vari impianti per diversi sport. 
Era così che Hunter aveva incontrato Sebastian, un giorno. Appena tornato da due ore passate in piscina, aveva avuto la malsana idea di spogliarsi completamente per una doccia. Aveva così attirato l’attenzione di un ragazzo magro ed alto, con un bel naso alla francese e un ghigno 
malizioso sul volto. 
«Hai bisogno di una mano, Principessina?» aveva detto Sebastian.
Hunter lo aveva guardato con espressione confusa, non capendo a cosa si riferisse.
«Con quel sedere non puoi pretendere che non ti chieda di fare la doccia insieme, tesoro» aveva sussurrato Sebastian, fissando le iridi chiare di Hunter.
«Oh» aveva mormorato il ragazzo, con un lampo di comprensione.
Ma dopo pochi secondi Sebastian era sparito oltre la porta dello spogliatoio con un ultimo occhiolino, in direzione del campo. 
Hunter aveva impiegato alcuni minuti per fare ordine nelle sue idee e, infine, aveva deciso di aspettare il ritorno del ragazzo. Quando, alle sette, Sebastian era entrato nuovamente nello spogliatoio, non era sembrato molto sorpreso di trovare Hunter lì. Gli aveva lanciato un sorriso languido, si era spogliato completamente e lo aveva trascinato in direzione delle docce, senza curarsi dei suoi compagni di nuoto. 
Si erano infilati in una doccia vuota, avevano chiuso la tenda leggera per ottenere un minimo di privacy e si erano fiondati l’uno sulle labbra dell’altro. Sebastian gli aveva sfilato velocemente gli slip del costume e li aveva lasciati cadere a terra. Hunter aveva sgranato gli occhi per la sorpresa quando l’altro aveva cominciato a toccarlo sotto il getto caldo dell’acqua e si era abbandonato completamente alle attenzioni di quel misterioso ragazzo dalle labbra rosse e le spalle ben sviluppate.
Le spalle di Sebastian gli erano piaciute subito, diamine, erano due spalle degne di un nuotatore come Hunter.  
Dopo poco Hunter aveva ricambiato le attenzioni e si era dedicato al corpo dell’altro, tra i gemiti sommessi e i morsi vogliosi che si erano lasciati sulla pelle, per soffocare le grida di piacere.
Quando entrambi erano venuti, uno a poca distanza di tempo dall’altro, si erano guardati con gli occhi appannati dalla passione. Poi Sebastian aveva chiuso il getto della doccia e aveva posato un lieve bacio sulle labbra di Hunter, prima di tornare agli spogliatoi. Il nuotatore, dal canto suo, era rimasto in quel cubicolo stretto per alcuni minuti, prima di seguire l’amante. Ma Sebastian era già andato via e Hunter era rimasto l’unico, negli spogliatoi.
La scena si era ripetuta per tre volte a settimana, per mesi e mesi: Hunter salutava Sebastian alle cinque e lo aspettava fino alle sette. Allora entrambi si guardavano con un sorriso malizioso ed entravano nella doccia, nascondendo i loro gemiti grazie allo scroscio dell’acqua.
Ma alla terza volta Sebastian aveva smesso di scappare: aveva aspettato che Hunter avesse riacquistato un minimo di lucidità e poi, tenendosi per mano, erano usciti verso gli spogliatoi.
A volte rimanevano lì per ore ed ore, osservando il via vai di atleti, commentando i loro corpi e ridendo, nascondendo un po’ di gelosia, sfiorandosi le dita, rubandosi dei baci.
Nessuno dei due aveva mai preso coraggio per invitare l’altro ad uscire, per incontrarsi fuori dalla loro routine, fuori da quegli spogliatoi grigi. Semplicemente a loro andava bene così: una doccia calda dopo ogni allenamento non li avrebbe mai posti di fronte ai loro veri sentimenti. 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Demolition