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Autore: Betty97    30/01/2013    1 recensioni
Future!Thadastian
Una piccola shot Thadastian, scritta tanto perché mi andava :)
Spero vi piaccia
Dalla storia:
"C’erano diversi tipi di risvegli la mattina, tutti distribuiti in due categorie.
Quelli fastidiosi e quelli piacevoli.
Sebastian adorava i risvegli naturali, quelli in cui si ritrovava ad aprire gli occhi di sua spontanea volontà. E poi amava quelli di suo marito. Quando Thad lo svegliava dandogli un veloce bacio oppure portandogli la colazione e il caffè a letto. Questi erano decisamente i risvegli migliori di sempre. "
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! 
Ignorando il titolo orrendo (non avevo idee) questa ff è nata grazie a una sfida con una mia amica. 
Voleva che le scrivessi una Kurtbastian. Allora, io seguo due storie Kurtbastian. SOLO perché sono scritte da due autrici che amo. Io NON riesco a shippare Kurtbastian, insomma, non ci riuscivo proprio. 
Allora le ho detto che scrivere una Seblaine sarebbe stato più facile, lei non ci credeva e  mi ha dato 20 minuti per scriverne una. L'idea era nata come una Thadastian, infatti dopo averla inviata (e vinto la sfida yeah) ho cambiato tutti i 'Blaine' in 'Thad' e penso che lei mi ammazzerà ahahahah. Ma alla fine la Thadastian la shippa e la Seblaine no, quindi dovrebbe solo amarmi *-* 
Biieeeeen, quindi questa 'roba' che ora leggerete è stata scritta in 20 minuti, ho solo aggiunto qualche riga, ma non molto. 
Spero vi piaccia comunque :)











 Una meritatissima vacanza 


 
 



C’erano diversi tipi di risvegli la mattina, tutti distribuiti in due categorie.
Quelli fastidiosi e quelli piacevoli.
Sebastian adorava i risvegli naturali, quelli in cui tsi ritrovava ad aprire gli occhi di sua spontanea volontà. E poi amava quelli di suo marito. Quando Thad lo svegliava dandogli un veloce bacio oppure portandogli la colazione e il caffè a letto. Questi erano decisamente i risvegli migliori di sempre.
Purtroppo per Sebastian però, era da ormai due settimane che i suoi risvegli non erano dei migliori, per due semplici ragioni. Erano solitari e rumorosi.
Solitari perché quando si rigirava nel letto si accorgeva di essere da solo e rumorosi perché sentiva un rumore fastidioso provenire dall’altra stanza.
Così quella mattina, come succedeva da ormai parecchio, Sebastian quando si svegliò lanciò una veloce occhiata alla sveglia prima di alzarsi e mettersi le pantofole.
03.15.
Ah si, un altro piccolo dettaglio, quei risvegli erano di notte. E se non di notte all’alba. Quei risvegli erano un vero e proprio incubo.
“Perché non hai fatto alzare me questa volta?” chiese il ragazzo sbadigliando arrivando in cucina
“Sembravi particolarmente stanco” rispose il marito prendendo in mano un biberon “volevo lasciarti dormire”
“Dalla a me” sussurrò assonnato allungando le braccia verso la bambina che Thad teneva in braccio
“Tieni” rispose il marito porgendola “le preparo il latte”
“Vai a letto”                                                                
“Non posso lasciarti da solo” protestò il ragazzo
“Hai delle occhiaie assurde Thad” rispose lui strappando il biberon dalle mani di suo marito e cercando di fare uno sguardo severo, senza però riuscirci “Vai a letto” aggiunse sbadigliando
“Ma-“ cercò di protestare un'altra volta lui
“Mi piaci di più senza occhiaie” lo interruppe Sebastian, come se questo annullasse tutti gli altri dubbi
“Grazie” sussurrò Thad avvicinandosi a lui “se hai bisogno di qualcosa chiamami”
“Tranquillo” rispose Sebastian avvicinandosi per baciarlo velocemente
“Buonanotte”
“’Notte”
Il moro si diresse verso la camera e Sebastian lo sentì presto iniziare a russare. Solo allora poté tirare un sospiro di sollievo e riconcentrò subito tutta la sua attenzione sulla piccola creatura che teneva tra le braccia che continuava ad agitarsi tra le sue braccia.
“Mi chiedo quando deciderai di far dormire me e tuo padre per una notte intera” sussurrò dandole un piccolo bacio su quei pochi capelli che aveva.
La bambina lo guardò con sguardo perplesso e Sebastian sospirò un'altra volta prima di iniziare a darle il biberon.
Fu solo dopo una mezzoretta abbondante che sua figlia decise di addormentarsi di nuovo e lui sbadigliando la riportò nella sua culla, per poi dirigersi nella sua camera da letto e crollare addormentato.
 
 
 
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“L’ho chiamata sette volte capo” stava dicendo piccolo uomo “e non ha mai risposto”
“Richiamala” disse Sebastian con tono autoritario
“Ma capo-“ protestò lui “non ha intenzione di rispondere”
“E tu la richiami!” sbottò il ragazzo infastidito “risponderà prima o poi”
“Ma capo-“ ritentò
“Ma capo un corno!” urlò Sebastian “tu la richiami così tante volte che a un certo punto ci dovrà denunciare per stalking hai capito?”
“Si capo” sussurrò lui terrorizzato “tutto chiaro”
“Perfetto. Chiamami Bernad”
“Ma..ma non lavora nessun Bernad qua capo”
“Ah no?” chiese Sebastian perplesso
“No”
“Ma com’è che si chiama allora?!” sbottò il ragazzo infastidito “quello alto e con i capelli rossi!”
“Frank signore” rispose l’uomo
“Frank, Bernad è lo stesso” sbottò Sebastian “chiamami Frank allora”
Lui annuì perplesso prima di andarsene.
Sebastian si buttò sfinito sulla sua sedia, aveva passato la notte intera fra biberon, pannolini e urla.
E non ce la faceva decisamente più.
“Signor Smythe” salutò il ragazzo alto tre metri entrando nel suo ufficio “mi ha mandato a chiamare”
“Altrimenti non saresti qui” rispose Sebastian cercando di tenere gli occhi aperti “senti ho un lavoretto per te”
“Mi dica” rispose immediatamente il ragazzo
“Vai da Susanne e mostrale le entrate dell’ultima settimana”
Il ragazzo annuì concentrato “Poi dalle questa busta” aggiunse porgendo un foglio al ragazzo “e dille di rimandarmela indietro con i dati che ha ricavato lei”
Il ragazzo annuì di nuovo
“Altro capo?”
“Un caffè macchiato”  rispose lui cercando di trattenere uno sbadiglio
Il ragazzo annuì perplesso e uscì dall’ufficio.
Appena la porta si chiuse alle sue spalle Sebastian prese in mano il telefono e compose il numero che sapeva ormai a memoria.
Ehy bel uomo!” lo salutò una voce maschile dall’altra parte della cornetta
“Ehy marito perfetto!” rispose lui sorridendo e facendo cenno di poggiare il caffè sulla scrivania alla signora che era entrata
Se non sbaglio sei te che la scorsa notte mi hai permesso di dormire! Quindi il marito perfetto saresti te!” anche se Sebastian non poteva vedere Thad era più che convinto che in quel momento suo marito stesse scuotendo la testa e sorridendo rilassato
“Bè Harwood” rispose lui divertito “infondo mica si può superare la perfezione”
Eh già! Infondo me lo sono scelto io un marito così no?
“In realtà sono io che te l’ho chiesto di sposarmi” lo corresse il biondo mandando giù tutto d’un sorso il suo caffè
Ma io ho accettato” rispose lui
“E te ne sei pentito?”
Ahimè si” rispose Thad divertito.
Se c’era una cosa che quei due ancora non avevano smesso di fare era punzecchiarsi a vicenda. Si divertivano troppo per smettere.
“Ah bè Harwood, pensa a come sono messo male io e consolati!”
Vaffanculo Sebastian!” rispose Thad ridendo “allora per quale ragione mi hai chiamato?
“Volevo sentirti” rispose lui
Sai caro Smythe c’è gente che a quest’ora lavora
“Ma io lavoro!” protestò Sebastian
Si certo” rispose suo marito prendendolo in giro
“Ehy guarda che sono il capo io qua!” sbottò lui offeso
Il tiranno vorrai dire” lo corresse Thad
“Ma quale tiranno?! Io-“
Si amore hai ragione” lo interruppe suo marito “ora devo scappare ci vediamo stasera
Sebastian non fece in tempo a salutare che l’altro aveva già attaccato.
Si accorse subito che la voce di Thad gli mancava già, e anche le ore di sonno.
Quella bambina stava uccidendo sia lui che suo marito, avevano bisogno di riposo, di una vacanza di-
Un lampo di genialità lo colse all’improvviso.
Si fiondò sul telefono senza aspettare nemmeno tre secondi.
Dopo solo due squilli una voce maschile decisamente vivace rispose dall’altra parte della cornetta
“Pronto?”                    
“Ehy Sterling!”
Ogni tanto lo chiamava ancora per cognome, così per divertimento e per ricordare i tempi del liceo
Sebastian?” domandò lui confuso
“No Superman” rispose lui ironico “certo che sono io cretino!”
Ah ah ah che simpatico. Allora, come mai questa chiamata?
“Senti Jeff..” iniziò Sebastian “te e Nick ci sapete fare con i bambini?”
 
 
 
 
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“Ed ecco il magnifico Sebastian Smythe che torna dal lavoro!” esclamò Sebastian entrando a casa con un gesto teatrale
“Ed ecco il grande Thad Harwood che chiede delle spiegazioni a suo marito!” rispose Thad avvicinandosi a lui
“Ed ecco il magnifico Sebastian Smythe chiede cosa dovrebbe spiegare a colui che si definisce il grande Thad Harwood!” urlò lui diverto
Thad si fece serio e aggrottò le sopracciglia
“Colui che si definisce il grande Thad Harwood non vuole rispondere?” chiese Sebastian poggiando per terra la sua borsa da lavoro “Allora il magnifico Sebastian Smythe si va a prendere qualcosa da bere!”
“Insomma si può sapere dove sei stato?!” sbottò Thad “ti aspettavo due ore fa!”
“A fare quello che io chiamo lavoro e tu tirannide” rispose lui divertito
“Ma se ci sono delle volte che torni alle cinque del pomeriggio e oggi sono le undici!” sbottò Thad
“Eddai Thad non ti fidi del tuo adorato maritino?” chiese Sebastian facendo uno sguardo a cui sapeva che suo marito non sapeva resistere
“No!” rispose lui distogliendo i suoi occhi da quelli verdi dell’altro “dimmi la verità Sebastian, dove sei stato?!”
“A lavoro Thad” ripeté lui un’altra volta togliendosi la giacca
“Il tuo studio chiude alle nove e sono le undici e ci metti un quarto d’ora a tornare a casa”
“Ho avuto un problema con alcuni impiegati” sospirò lui
“Ah si?” chiese ironico
“Si”
“Tipo problemi a scoparteli tutti insieme?!”
“Ma tu sei pazzo!” esclamò Sebastian strabuzzando gli occhi “Ok, io ti dico che ho fatto veramente e tu la smetti di sparare cazzate!”
“Ah!” esclamò l’uomo soddisfatto “la carta del ragazzo geloso funziona sempre!”
“Aspetta” borbottò Sebastian voltandosi “ma allora non credevi veramente quello che hai detto?”
“Sarei abbastanza sciocco” rispose lui avvicinandosi “perché dovresti avere bisogno di quei cessi dei tuoi impiegati quando hai me?”
Sebastian ridacchiò sottovoce prima di avvicinarsi al moro e cingergli la vita con le braccia “Alcun bisogno” sussurrò prima di baciarlo.
Il ragazzo gli mise una mano sul petto e lo allontanò deciso “Eh no caro mio,ora mi dici cosa hai fatto veramente!”
Sebastian sospirò ad alta voce prima di sedersi sul divano e fare segno a Thad di sedersi accanto a lui
“Abbiamo un problema Thad” iniziò con sguardo serio
Il moro si allarmò all’improvviso e sul suo volto comparve uno sguardo preoccupato “Oddio Sebastian che è successo? Dimmelo con lentezza così la brutta notizia non mi colpisce all'imporvviso e non ti preoccupare io ti starò accanto qualsiasi cosa sia suc-“
“Il problema sei te” lo interruppe Sebastian “o meglio le tue poche ore di sonno”
Lo sguardo di Thad cambiò in tre secondi da preoccupato a incazzato e infine a confuso “Come scusa?”
“Quella peste di nostra figlia ti sta uccidendo Thad!” spiegò lui gesticolando “ci sta uccidendo entrambi” si corresse immediatamente “Quindi il marito migliore del mondo ha trovato una soluzione!”
“Il marito migliore del mondo?! Dove Sebastian, dove?!” esclamò Thad saltando in piedi sul divano
“Ah-ah-ah” disse il francese divertito “divertente Harwood, davvero divertente”  
Il ragazzo scoppiò un’altra volta a ridere, e si rivolse poi di nuovo al marito “Allora..quale sarebbe questa idea geniale?”
“Io e te ci prendiamo una bellissima e meritatissima vacanza” rispose lui, osservandolo con sguardo soddisfatto
La reazione di Thad non fu però come se l’era aspettata, non gli saltò addosso e tantomeno svenne per la contentezza “Ma sei pazzo!?” urlò passandosi una mano fra i capelli con un gesto esasperato “tu hai qualche serio problema mentale!”
Sebastian alzò un sopracciglio, leggermente scettico e confuso
“E nostra figlia dove la lasciamo si può sapere?!” domandò esasperato “ce la portiamo con noi? Usa quel poco di cervello che ti ritrovi Sebastian!”
“Ehy” lo interruppe il francese “stai calmo..ho già chiesto a Sterling e Duval e faranno da baby sitter alla peste”
“Nick e Jeff?” domandò lui sorpreso “E dove mi porteresti?”
“In Europa” rispose lui con tono ovvio e scontato
“Ohh” rispose il moro, e i suoi occhi divennero due cuoricini “in Europa dove?”
Sebastian scoppiò a ridere e si passò una mano fra i capelli, abitudine che in tutti quegli anni non era mai cambiata “C’è un posto in Europa per il quale mi hai rotto più e più volte le palle..”
“L’italia!” esclamò lui, e in quel momento, osservando il suo sguardo, Smythe fu sicuro di essere riuscito a convincere suo marito a prendersi finalmente una pausa.
 
 
 
 
 
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“L’aereo delle 12:30 diretto a Roma sta partendo, preghiamo tutti i passeggeri di salire a bordo”
L’aeroporto era affollato e i due ragazzi non riuscivano a camminare tranquillamente, ma andavano in continuazione a scontrarsi con qualcuno che correva.
“Dio Seb..ma l’abbiamo detto a Nick e Jeff cosa fare se Ellie si sente male con lo stomaco?!” domandò preoccupato il moro
“Si Thad” rispose lui con un tono esausto “stai calmo ok? Abbiamo preparato tutto alla perfezione”
“Mh…” rispose lui non molto convinto
“Dai..andiamo” disse il più alto, afferrando suo marito per un braccio e trascinandolo verso l’aereo
 
 
 
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“Oddio Bas questa pasta è buonissima”
“Si Harwood, me l’avrai fatto notare un miliardo di volte” rispose lui, ruotando gli occhi e fingendosi esasperato, mentre lanciava occhiate divertite a suo marito e a quella sua aria da bambino
“E guarda, qui è scritto tutto in Italiano!”
“Thad, tesoro..” disse il ragazzo, con un tono che lasciava benissimo intendere quanto credesse fosse scemo suo marito “noi siamo in Italia..E’ NORMALE”
“Si” rispose lui scrollando le spalle “però è figo”
 
 
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“Ci andiamo a prendere un gelato?” domandò il ragazzo
“Thad..stiamo al Colosseo, qui c’è una delle storie più importanti del mondo..e tu vuoi prendere un gelato?!”
“Ma fa caldo” protestò lui, mettendo su un broncio proprio come un bambino “e lì c’è un bellissimo carrello del gelato”
“Quel gelato si vede lontano un miglio che fa schifo Thad”
“Eddai” sussurrò lui avvicinandosi al più alto, e facendo i suoi occhi da cucciolo, a cui sapeva benissimo che Sebastian non sapeva resistere “ti preeego”
“Non mi inganni con quello sguardo da cucciolo abbandonato Harwood. Proprio per nien-oh ok, prendiamo questo gelato”
 
 
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“Questa stanza è bellissima!” esclamò il francese osservando la loro camera da letto “ho proprio buon gusto per gli appartamenti” aggiunse con sguardo soddisfatto
Il moro scoppiò a ridere e lo guardò divertito “Si Smythe..infatti non eri te ad avermi proposto un appartamento che si affacciava su una strada piena di..prostitute”
Il ragazzo ruotò gli occhi scocciato “Oddio Harwood..non lo sapevo ok? Dimentichiamoci di questa storia”
Thad si avvicinò a suo marito e gli cinse la vita con le braccia “No..ti prenderò in giro per tutta la vita”
“Sei infantile” rispose lui guardandolo male
“Però mi ami lo stesso”
 
 
        
 
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“Questa torre è tutta storta” affermò il ragazzo osservandola
Il francese si passò una mano fra i capelli esasperato “Questa è la torre di Pisa Thad..lo sa il mondo intero che è storta!”
“Mh” rispose lui osservandola meglio “pensa che scomodo dormirci dentro”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo “Lasciamo stare..”
“Oddio Bas mi è venuta un’idea geniale!” esclamò il moro iniziando a saltare intorno a suo marito
“Sentiamo..”
“Ci dobbiamo assolutamente fare una foto in modo che sembri che stiamo tenendo la torre in piedi con le nostre mani..è storta non sarà tanto difficile!”
Il ragazzo alzò un sopracciglio e ruotò gli occhi esasperato “Ti prego dimmi che stai scherzando..”
“No!” rispose lui, accendendo la macchina fotografica “dai vai prima te!”
“Harwood non se ne parla” rispose lui, con tono orgoglioso
“Eddai ti prego” rispose lui, sporgendo il labbro leggermente in fuori “mi piacerebbe davvero tantissimo..”
“Oh Dio mio” sbottò lui guardandolo esasperato “una cosa veloce però..come mi devo mettere?”
“Piegati leggermente, metti le tue mani avanti e..”
 
 
 
                                                                            ****
 
 
 
“Ho appena chiamato Nick” annunciò il moro quando Sebastian rientrò in camera
“Sai che novità” lo prese in giro lui “lo chiami almeno sette volte al giorno”
“Ellie mi ha parlato” continuò il ragazzo, senza badare al commento “non proprio parlato ma l’ho sentita ridere..so che oggi sono andati al parco”
 “Hai parlato con Ellie?” domandò immediatamente lui
“E’ quello che ti ho appena detto, si..”
“Passami il telefono Harwood” sbottò il francese allungando il braccio verso di lui
“E perché?”
“Perché non trovo giusto che sia solo te a sentire nostra figlia!” gridò lui alzando le mani al cielo “devo sapere come sta..e se quei due cretini la trattassero male? Magari non sanno cosa fare se si mette a piangere di notte..oddio ma come ci è venuta questa folle idea di partire?! Eravamo sfiniti si, ma lo sapevamo che come genitori-Dobbiamo assolutamente tornare a casa Harwood”
“Ellie sta benissimo” rispose lui scoppiando a ridere “e anche io pensavo fosse una follia all’inizio, ma non riuscivamo neanche a farla smettere di piangere per quanto eravamo sfiniti”
Il francese borbottò qualcosa
“Però sei adorabile” aggiunse Thad “tutto preoccupato..”
“Andiamo” lo interruppe lui, sbottando “io non sono adorabile
 
 
 
 
                                                                            ****
 
 
 
“Prendiamo una barca Seb?” domandò il ragazzo speranzoso
“No” rispose secco suo marito
“Ma siamo a Venezia!” protestò lui “dobbiamo prenderla!”
“Ho detto di no Harwood” rispose lui
“Eddai!”
“No” ripeté di nuovo lui “no, no e ancora no”
“Se non prendiamo una barca niente sesso per una settimana” lo minacciò il moro, con sguardo soddisfatto
“Cosa?!”
“Anzi..” si corresse lui “due settimane”
“Che barca vorresti prendere amore?”
 
  
 
 
                                                                                  ****
 

 
 
“Siamo su una vongola”  esclamò il ragazzo eccitato
“Si chiama gondola Thad” lo corresse lui divertito
“Vabbè..ma è bellissimo..ed è così romantico!”
Il francese alzò gli occhi al cielo, fingendosi esasperato “Sai..anche io ho un briciolo di romanticismo”
Il moro scoppiò a ridere e quando Sebastian fece uno sguardo offeso si avvicinò a lui “Ti amo lo stesso” sussurrò sulle sue labbra “anche se sei un cretino, e fingi che tutto quello che io dico o faccio ti dia fastidio”
Il ragazzo sorrise sulle sue labbra, e gli passò una mano dietro la schiena e chiudendo la distanza fra di loro.
Si staccò con un sonoro schiocco “Tralasciando la seconda parte del tuo discorso..” sussurrò divertito “ti amo anch’io”
  
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