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Autore: Kyrie Fortune    22/08/2007    6 recensioni
Allora... scusate l'intrusione, ma dobbiamo anche badare al FUTURO di Devil May Cry, non solo al presente e al passato!!! In fondo, Devil May Cry si sta evolvendo molto velocemente, e dubito fortemente che non compaiano fanfiction sul quarto capitolo, ormai imminente...

Che ho detto? Bah, in questi giorni sono tutta sballata (senza droga... il caldo e l'umidità mi fanno quest'effetto)

Ma bando alle ciance: ecco a voi un piccolo racconto, ispirato ai video finora mostrati da mamma Capcom... ovviamente secondo le mie idee sulla trama...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Preparatevi a vomitare, dato che ci sono alcuni errori e me ne rendo prefettamente conto...




Dio, quanto fanno male queste cinghie! Non mi sento più le mani, per quanto sono strette.. e questa luce, così forte, proprio puntata verso i mei occhi... o è solo una mia impressione, solo un effetto di questo fumo inebriante in questo sbaguzzino che quel folle di Agnus chiama "laboratorio"?
Perchè mi sono messo in questo pasticcio? Perchè???
Da almeno un quarto d'ora sono legato come una bestia su questo letto, che in realtà sembra una semplice lastra di metallo con un pezzo di stoffa sopra, con il petto scoperto e questa odiosa luce negli occhi, mentre quello scienziato a cui manca solo la risata satanica per essere dichiarato pazzo continua ad armeggiare con i suoi strumenti e le sue bottiglie di formalina.
All'improvviso dalla porta entrò una persona, che non riuscii a vedere tra le cinghie che mi bloccano la testa e la luce che ormai mi impedisce di vedere altro. Ma le mie orecchie sono ancora in funzione, per fortuna, e sento il nuovo arrivato che dice, probabilmente con una mano sulla bocca per non farsi riconoscere << Allora, Agnus, è tutto pronto? >>.
<< Sì, signore >>.
<< Procedi... e vedi di non deludermi, come hai fatto l'ultima volta... >>.
La porta si richiuse, e di nuovo io ero solo con quel pazzo. << Ti farà male, ti avverto... >>. Dopo sento come migliaia di coltelli roventi che dilaniano il mio corpo, partendo dal cuore, dove una spada enorme mi squarcia le carni. Urlo, o meglio cerco di urlare... quel folle ha avuto la bella idea anche di imbavagliarmi. Evidentemente pe non far sentire alle persone non informate die fatti di preoccuparsi. Anche se so che qualcuno mi sta pensando, in fondo...
Dopo un po', la "terapia" è finita, ma mi sento strano, come se non fossi più me stesso, o non completamente me stesso, come se ora fossi posseduto da uno spirito... e quello spirito mi sussurra languido promesse di potere... potere... e che allo stesso tempo quell'essere voglia il potere...
*Potere... dammi più potere...*.
Nemmeno il braccio destro è più lo stesso, lo sento mutare... Dio, che orribile sensazione...

<< Svegliati, figlio di buona donna! Non vuoi andare a vedere la cerimonia? >>.
<< S-sono svenuto? >>.
<< Già... buono a nulla... muoviti o ti frusto! >>.
Quanto odio quell'uomo, e la madre ha avuto pure l'ardire di chiamarlo Agnus, "agnello"... quello gli agnelli li seziona e mette gli organi nella formalina...
Mi sento le gambe deboli salendo le scale a chiocciola, con quella patetica copia di uomo che zoppica dietro di me. Da quanto tempo non vedo la luce del sole? Starò stato su quel letto per parecchi giorni, se quando sono svenuto mancavano tre giorni alla cerimonia e oggi è proprio quel giorno. << Esci, prima che scoprano che sei scomparso! >>. La porta segreta per il "laboratorio si richiuse dietro di me. Non c'era nessuno: tutti erano nella sala grande per l'investitura dei nuovi cavalieri...
*Spero almeno di non essere in ritardo...*.
Non appena entro, nell'aria si sente una musica celestiale, seguita dalla voce più bella che le mie orecchie sentiranno in tutte le mie vite... ogni dolore all'improvviso svanì come cenere al vento...
L'amore a volte è un rimedio infallibile... ma quanto fa male, non poter stare con la persona che ami...
Una gioia strana, un misto di calma e passione, mi pervade tutto, mi nutro di quella dolce canzone, della voce che la canta, e penso alla donna che possiede quella voce che nemmeno gli angeli o gli elfi possiedono. O almeno così penso io.
Per lunghi minuti, ero solo con me stesso e quella melodia. Quando la musica finì, sentii un silenzio quasi tombale, seguito da applausi educati, mentre la persona che aveva cantato scendeva dal podio, imbarazzata. << Sei stata bravissima, come sempre >> le dissi.
Le sue guance diventarono rosse come rose << Lo dici tanto per dire, Nero... loro stanno applaudendo solo perchè sono la sorella di Credo... >>.
<< Non è vero, Kyrie, hai cantato divinamente... anche se canti sempre divinamente... sei stata bravissima come sempre... >>.
*E bellissima come sempre... più bella della primavera dopo l'inverno, dell'arcobaleno dopo la tempesta...
Da quando sono un poeta?
*.
All'improvviso, a interrompere quell'atmosfera serena, venne lui. La vetrata della cupola si infranse mentre lui cadeva, una goccia di sangue pronta a versare altro sangue. Mentre la sua spada roteava come la falce della morte, i cavalieri cadevano inermi di fronte alla sua potenza quasi omicida. Le persone intorno a noi scappano, cercano un rifugio da quel messaggero d'apocalisse.
Così come aveva iniziato a uccidere, così si fermò. Immobile davanti al trono insanguinato, sul palcoscenico di quell'atroce scempio. Alto e terribile come la Morte in persona. Una Morte vestita di cremisi e dai capelli nivei. Il volto intriso del sangue delle vittime, mentre gli occhi di ghiaccio mi fissavano, sanguinari e infuocati.
Fissai quegli occhi immobili, sopportai quello sguardo quasi bestiale, mentre Le persne ancora scappavano e Kyrie era ancora accanto a me, cercando in me un rifugio. Il braccio destro, avvolto dalle bende, mi bruciava. Voleva dilaniare quell'assassino... IO volevo ripagare quel mostro con la sua stessa medicina, il suo stesso sangue...
Non badai più a chi mi stava intorno, pensavo solo a raggiungere quel bastardo e a rimandarlo dall'Inferno che lo aveva partorito!
Presi la mia spada, la "Red Queen", e la mia pistola, la "Blue Rose", e corsi verso l'assassino, il figlio del Leggendario Cavaliere Nero che noi veneriamo, Sparda.
<< Bastardo!!! Come hai osato??? >>.
Lui mi guardò incuriosito e furente, mentre la spada usciva di nuovo dal suo fodero, quella spada che aveva squarciato migliaia di demoni, ora intrisa di sangue umano.
Non so per quanto tempo durò il duello, so solo che l'intera sala si riempì del suono del metallo che cozza contro altro metallo, degli spari che bucavano la pietra invece della carne. Sentivo i muscoli bruciare pe rlo sforzo di stare dietro a quel bastardo, senza tregua lui mi sfidava, quasi beffeggiandomi. Finchè non ci fu uno stallo: lui puntava le sue pistole, Ebony e Ivory le chiamava, contro di me, e io di rimando gli puntai contro la Blue Rose. In quel momento il panno che fasciava il mio braccio destro volò via, mostrando il mio braccio... o meglio, ciò che un tempo fu il mio braccio.
La pelle non esisteva più, ora era pieno di orrende placche rosso ruggine, simile a un arto demoniaco. Le dita erano ormai sparite, sostituite da lunghi e affilati artigli biancastri, e l'intero braccio era spaccato in più punti da strane crepe, le quali sembravano emanare un'inquietante luce azzurrina. Vedendolo, il viso di Dante si increspò con un vago sorriso.
<< Fino a questo punto sono disposti a venerare Sparda? Siete solo dei bastardi... >>.
Si liberò è scappo via, lasciandomi solo in quel carnaio di disperazione.

<< Ha ucciso metà Ordine, quell'assassino. Va fermato >>.
Così dicevano al Consiglio dell'Ordine. Dovevano decidere chi dei superstiti sarebbe andato a vendicare i morti, che intanto bruciavano poco fuori le mura di Fortuna, attendendo la pace eterna.
Credo si alzò e disse << La sua colpa va ben oltre l'omicidio dei nostri compagni. Ha commesso un peccato ben più grave: ha tradito suo padre. Ha ucciso coloro che lo veneravano, lo ricordavano e tenevano viva la sua Luce in questo luogo. Non è solo un assassino: è un traditore del suo stesso sangue. Non dev'essere solo fermato, dev'essere ANNIENTATO per ciò che ha commesso! >>. Tutti espressero il loro parere favorevole, mentre io rimasi in silenzio, covando in me una tremenda rabbia. Dante aveva osato scappare, e ancor di più a insultare tutti noi, tutto l'Ordine. Quindi anche me...
Senza riflettere urlai << Andrò io! >>.
Silenzio assoluto.
<< TU? >> disse Gloria, l'unica donna (una strana donna...) tra i Cavalieri << Sinceramente non vorrei sprecare un ragazzo tanto in gamba in questa missione >>.
<< E chi vorresti mandare? Te stessa per caso? >> rispose Credo. Gloria rimase in silenzio, visibilmente contrariata.
<< Bene, se questo è il volere di Sparda >> enunciò Credo << allora il compito di vendicare la morte dei nostri compagni e di dimostrare l'invincibilità di Sparda e dei suoi seguaci sarà assegnato a Nero >>.
Non so perchè, mi sentii quasi preso in giro, ma quella sensazione passò subito.
Quando uscii, in parecchi aspettavano l'esito, tra cui (il mio cuore fece un salto all'indietro) Kyrie. << Allora, cosa avete deciso? >>.
<< Nero andrà a vendicare i morti >>.
Kyrie fu sul punto di piangere, ma si calmò subito. << Va bene, se avete deciso così va bene >>.
<< Ehi, non ti preoccupare >> le dissi io << tornerò il prima possibile. Te lo prometto >>.
Avrei voluto darle un bacio, anche sulla guancia, per rassicuralra, ma l'occhiata velenosa di Credo (<< Tocca mia sorella, anzi NOSTRA sorella, e seguirai tutti gli altri, ma per mano mia >>) mi intimorì. Mi incamminai verso le porte che dividevano Fortuna dal resto del mondo, quasi come un boia che andava a eseguire la sentenza più che come un condannato che va la patibolo.

Credo si avvicinò alla sorella. Lei aveva gli occhi lucenti di lacrime. Lei e Nero erano rimasti venti anni come madre e figlio, come fratello e sorella. Quella separazione per lei era grande, forse troppo grande. << Ce la farà, vero? >>.
<< Sì, Kyrie. Sappiamo entrambi che non ci deluderà >>.
Mentre la confortava, un ghigno malefico deturpò il viso di Credo. Nessuno se ne accorse.
*Finalmente il piano è iniziato. Il Potere di Sparda e dei suoi figli sarà nostro!*.






Bene, potete vomitare.
  
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