Lacrime di ghiaccio

-Hyoga POV-

L’ho sentita, quella volta, la voce del dragone.
L’ho distinta chiaramente, mentre mi chiamava.

Ho semplicemente scelto di ignorarla.
Una scelta egoista dettata dalla disperazione della mia anima.
Avevo perso tutto.

Mi ero lasciato sopraffare dalle emozioni.

Mia madre era stata inghiottita dall’oscurità di quel maledetto mare ghiacciato.
Non avrei più potuto vederla.
Non avrei più potuto trovare conforto nel suo viso, dolce e rassicurante nonostante fosse privo di vita.

Ho odiato l’uomo a cui devo la mia investitura a cavaliere, ma non ho osato levare la mia mano contro di lui.

Non ho pensato alla mia dea, ad Atena.

Ho odiato me stesso, per essere così dannatamente debole e privo di volontà.
Mi sono odiato anche, come un controsenso, per aver provato odio verso l’uomo al quale devo tutto.

Ma non ho pensato a lei.
Come potevo rispondere alla chiamata di quel cavaliere, così fedele alla nostra dea, quando io, invece, l’avevo abbandonata?

Perché nella settima casa mi sono limitato a farmi sopraffare dalle emozioni.
Non potevo attaccare il mio maestro a piene energie.
Non potevo dimenticare mia madre.
Solo questo.

Il fatto che Saori stesse lentamente morendo, alla prima casa, improvvisamente mi era apparso marginale.
Ci avrebbero pensato gli altri cavalieri, a salvarla.
Avevo tradito lei e tutti gli altri.
Ma loro non mi hanno abbandonato.
Hanno lottato per tirarmi fuori da quella tomba di ghiaccio.
Hanno rischiato la vita per me.

E non posso fare altro che sentirmi meschino tuttora.
Perché è stato un momento di debolezza, si, ma sono stato dannatamente egoista.
È stato quando, ripresi i sensi, ho visto il corpo esanime del cavaliere di Andromeda, che ho giurato a me stesso che per nessuna ragione al mondo avrei esitato di nuovo di fronte ad un nemico.

È stato in quel momento che mi sono reso conto di quanto contasse la vita di ognuno di noi.
Che non potevo semplicemente lasciarmi andare, abbandonandoli alla battaglia.

È per questo che non ho esitato, combattendo contro Milo.
Eppure, le sue parole mi hanno fatto sentire ancora più vuoto e frivolo.

Perché Camus lo aveva fatto per farmi raggiungere il settimo senso.
Ed io l’ho deluso.
L’ho odiato.

Avrei dovuto capire le sue intenzioni, avrei dovuto lottare.

E mi rendo conto di essere dannatamente debole.
Non ho imparato nulla, in tutti questi anni di allenamento?

Gli è bastato affondare la nave di mia madre ancora di più, per trascinare al fondo anche il mio spirito.
Ho perso tutta la mia lucidità.

Non è così che si comporta un cavaliere.

Ed è per riscattarmi, per onorare il suo lavoro di maestro, che ho continuato a combattere, da allora.
Sono diventato forte.
Ed è anche per lui, ora, che fronteggio Hades al fianco degli altri cavalieri.

Perché è stato un grande maestro.
Perché ha fatto di me un cavaliere. Un uomo.

Le lacrime non si addicono al volto di un cavaliere di Atena.
Eppure, come posso non versarle per l’uomo al quale devo tutto?

Ok, l'ultima frase l'ho palesemente presa dall'anime -Cioè, in realtà il mio adorato ghiacciolo-man la dice a Milo e parla di Shun, ho solo modificato la seconda parte. Ma mi perdonate, perché lo so che in realtà mi volete bene (?)
Ah, e so benissimo che in realtà i cari vecchi quasi-morti non possono sentire proprio nessuno, mentre si lanciano nel vuoto allegramente. Però boh, mi è uscita così.
Non lanciatemi i pomodori x°D
Spero di non aver reso Hyoga OC, e di non aver scritto un disastro.
A presto! <3