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Autore: SlowDownLiz    31/01/2013    4 recensioni
E' la seconda storia che scrivo. Questa volta però non ci sono tutti i Beatles: mi sono concentrata solo sul duo John-Paul più l'introduzione di un nuovo personaggio a me ispirato ( che sia chiaro.. il personaggio si ispira a me ma molto alla lontana, ok?). Come al solito il romanticismo trasuderà da ogni capitolo che scriverò perchè sapete come sono.. credo ancora nelle favole, nel principe azzurro e negli innamoramenti inconsapevoli e intensi.
Buona lettura quindi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Eccomi qui con un'altra storia contemporaneamente a quella che già sto pubblicando e che ho iniziato da un pò. Prometto che porterò a termine entrambe le storie. Una è già completa mentre questa era nata solo come sfogo a tempo perso ma siccome mi intriga voglio vedere che ne pensate.
Con questo vi auguro una buona lettura.
Speriamo sarete in tante a recensire e a leggere. Voglio consigli!!!!!!

Lisa


Capitolo Uno: E se il Mattino avesse l’oro in bocca.. e poi te lo sputasse in faccia?



-Sveglia!!!!
Altro che risveglio positivo e così  piena di forze da poter spaccare il mondo senza nessuna fatica.
-Ma che diamine! Mamma!!! Ti pare il modo di irrompere in camera di tua figlia mentre sta dormendo pacificamente e al contempo sognando l’amore della sua vita?
-Non è stando a letto che lo troverai questo fantomatico “amore della tua vita”.. su su, il mattino ha l’oro in bocca!!
-Odio quando parli per frasi fatte e..Ma non riuscii a terminare la frase perché con la solita delicatezza tipica degli elefanti, mia madre aprì le grosse tende della finestra accecandomi letteralmente.
-Mio Dio.. Ma che vuoi da me? Me lo spieghi? Te sei tutta pazza!.. e prendendo la sveglia in mano continuai:
-Sono solo le otto e mezzo del mattino e per di più è il primo giorno di vacanza per la sottoscritta.. devi proprio rovinarmelo?
-Non vorrai stare a letto tutta la mattina, no? Guarda che sole.. che calore meraviglioso emana.. dovresti ringraziare chiunque sia stato a creare questi spettacoli della natura.
Le mie mani lasciarono la sveglia tra le lenzuola e automaticamente andarono a reggere la mia fronte, più per disperazione che per altro. Mia madre era ancora appoggiata alla finestra e si sporgeva per farsi accarezzare dai quei caldi raggi mattutini. Sembrava proprio una ragazzina: ecco perché a volte mi sembrava di parlare con me stessa quando le chiedevo qualcosa.
-Mamma.. stavi parlando di Cristo?
-Beh, non necessariamente mi riferivo a lui. Può essere stata qualche entità  addirittura più potente di lui a ideare questo mondo.
-Oddio.. non farmi discorsi teologici a quest’ora del mattino. Il mio lato benevolo per oggi te lo sei già giocato grazie alla tua ideona di farmi venire un infarto svegliandomi di soprassalto. Ora, se me lo concedi, vorrei dare al mio cervello il tempo di capire chi sono e dove mi trovo, quindi.. Aria!
Con le mani invitai mia madre a uscire dalla mia stanza ma, come era prevedibile, non accennava ad andarsene senza aver avuto l’ultima parola.
-Oggi sei proprio circondata da un’aura negativa. Dopo verrò a purificare la tua stanza con qualche incenso al papavero per riportare l’equilibrio e la positività nella tua vita così..
-Fuori!!!
Riuscii a chiudere la porta della mia camera e a rimanere finalmente da sola. Presi la rincorsa e mi lanciai ancora fra le lenzuola. Sprofondai la faccia sul cuscino e cercai di rilassarmi.
“Perché dovevo nascere da una figlia dei fiori? Perché? Una madre normale per me non c’era? Era finita la scorta?”.
Cavolo.
Era il primo giorno di vacanza dopo un estenuante anno scolastico che aveva ufficialmente decretato la fine della mia carriera da liceale. Da quel momento mi aspettava il college e la scelta sarebbe stata assai difficile come pure necessaria per dare una scossa alla mia esistenza. Finora ero stata letteralmente circondata da tutti i tipi possibili e inimmaginabili di fiori, incensi profumati, sedute spiritiche e tutte le stramberie legate agli anni ’70. Mia madre sembrava essere rimasta “imprigionata” e definitivamente legata a quel periodo della sua vita ed io ero cresciuta attorniata da tutto ciò che vi aveva  a che fare. Certo, io non lo odiavo anzi. Amavo particolarmente la moda che aveva preso il sopravvento in quegli anni: i tagli di capelli, i vestiti, i colori..
Ancora immersa in quelle mie considerazioni, mi decisi che ormai era meglio che iniziassi a fare qualcosa. Optai per una sistematina alla mia povera camera da letto che sembrava un campo da battaglia. Raccattai tutto quello che c’era a terra e poi feci il letto. Mentre finivo di vestirmi vidi che la finestra di fronte alla mia si apriva.
-Ah.. aria di libertà! Ehi, già in piedi? Non è da te!
Il mio vicino, nonché migliore amico da una vita, mi sbeffeggiava tranquillamente guardandomi con la sua solita espressione divertita.
-Guarda, lasciamo stare..gli risposi avvicinandomi alla finestra completamente spalancata. Ci sedemmo entrambi sul bordo e iniziammo a parlare.
Paul, il ragazzo che tutto il paesino definisce il più carino di tutti i suoi coetanei, era sempre stato una spalla per me. Concordavo con quello che si diceva di lui. Era molto bello però per me rimaneva comunque il mio migliore amico.
 Sin dalla prima volta ci conoscemmo – circa dieci anni fa – si era instaurato un fortissimo legame. E da quel giorno, quando si parlava di uno dei due, automaticamente saltava fuori il nome dell’altro. Nonostante avesse un anno più di me, avevamo frequentato tutte le classi assieme e quindi nella nostra “breve ma intensa” vita passammo molto tempo assieme.
-Che è successo sta volta?
-Che vuoi che sia successo.. Quella pazza di mia madre ha voluto darmi un’altra lezione delle sue. E’ sempre più da manicomio quella.
-Non è vero.. Io adoro tua madre.
-Lo dici solo perché ti fa comodo.. Così puoi entrare in casa nostra senza problemi e mangiare a scrocco tutte le volte che vuoi. Lo so che anche tu pensi quello che dico io su di lei, avanti..
Improvvisamente fummo interrotti da dei commenti provenienti dalla veranda sotto la mia finestra:
-Guardate che vi sento eh! Sarò pure pazza come dici te Elizabeth, ma le mie orecchie funzionano ancora benissimo!
-Si mamma.. ora, torna dentro a parlare con il fantasma di qualche attore morto che ti piaceva tanto.. Tipo, non so.. Paul Newman.
E bastò dirle questo per farla tornare in casa. Certo, immaginavo che una volta finita la mia conversazione con Paul mi sarebbe aspettata un’altra ramanzina per “come l’avevo trattata di fronte al nostro adorabile vicino di casa”..pff.
-Elizabeth, sei tremenda.. Disse Paul trattenendosi dal ridere.
-Lo so.
 
  
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