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Autore: Ipsi    02/02/2013    4 recensioni
Stavo per scattare con uno dei miei momenti d’ira, quando alzai lo sguardo e la vidi. Alta quanto me, capelli mossi e castani, occhi nocciola e un’espressione così dispiaciuta che tutta la rabbia che avevo addosso sparì di colpo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei è una ragazza normale, capelli mossi e castano chiari, occhi nocciola e un sorriso che toglierebbe il fiato anche al più abile apneista. Perché inizio questa storia parlando di lei? Perché, ragazzi, lei è questa storia.
   La conobbi circa tre anni fa ad una festa di compleanno, purtroppo il modo in cui ci conoscemmo non fu dei più belli ma nonostante questo, non dimenticherò mai quel giorno.
24 Marzo 2010
Mi chiamo Amelia, ho 17 anni e vivo in uno sperduto paesello dell’ Inghilterra. Sono davanti al mio armadio da circa mezzora perché non so cosa indossare alla festa di Amy. Ma devo per forza andare? Ci saranno tante e troppe facce che non voglio vedere. Per non parlare di quella sanguisuga di sua cugina, che odio. Comunque sia, glielo devo, è la mia migliore amica.
Presi il solito paio di jeans e il solito golfino leggero. Dopo svariati tentativi di cambiare aspetto per non sentire più le lamentele di mia sorella, ero arrivata alla conclusione che avrei indossato sempre le solite cose, perché mi piacevano e anzi, forse non avrei mai dovuto darle il minimo di considerazione visto il modo in cui mi trattava. Ma questa è un’altra storia.
 Dopo aver fatto la doccia ed essermi  preparata, scesi in garage a prendere il motorino, indossai il casco e partii in direzione  della casa di Amy. 
Arrivata, vidi Amy correre raggiante verso di me.
- Tanti auguri piccola Amy!-
-Smettila, non sono piccola!-
-Hai ragione, oggi sono 17! Quindi non posso più comandarti, che disdetta.- Lei si mise a ridere e mi abbracciò a lungo. -Lei è qui?- dissi
-Sì, è già dentro a dare le prime direttive.- A quella risposta sbuffai -Come fai a sopportarla? A volte la prenderei per i capelli, ti giuro! -lei rise -Lo so, ma è pur sempre mia cugina.-
Entrammo in casa e posai le mie cose in camera da letto, poi scesi e raggiunsi gli altri invitati. Salutai chi conoscevo e poi, come sempre, presi un po’ di cibo e mi sedetti in un angolo a mangiare.
La verità è che non sono il tipo di persona che vuole stare al centro dell’attenzione, preferisco starmene in disparte a osservare le altre persone ballare, parlare, ridere. Mi piace studiare il loro comportamento e mi piace anche notare la loro felicità, capire che hanno trovato un momento per staccare la spina proprio a quella festa. Un festeggiato oltre a offrire divertimento ai suoi invitati, gli offre anche l’occasione di dire stop allo stress del mondo e divertirsi per qualche ora.
E poi Amy..Amy è la persona migliore del mondo! Non mi stupisce che abbia organizzato una festa tanto bella. Lei è quel tipo di persona che c’è sempre per te, che farebbe di tutto per vederti sorridere, che ha sempre la battuta pronta! Il giorno in cui le confessai di avere un certo interesse per le ragazze mi disse semplicemente “Ti voglio bene”. Sembrerà poco, scontato ma quel giorno le scoppiai a piangere davanti per la felicità. Non sapeva il sollievo che mi aveva dato in quel momento e l’abbraccio che ne seguì  fu il più bello e significativo della nostra amicizia. Adesso ero lì a guardarla divertirsi come non mai e se lo meritava, e come se se lo meritava.

Dopo aver finito di mangiare, mi alzai per andare a prendere qualcosa da bere. C’erano delle brocche con del ginger e me ne versai un po’ nel bicchiere. Posai la brocca e feci per tornare al mio posto, quando ad un certo punto vidi una ragazza venire verso di me con un bicchiere di Coca, ma non stava guardando dalla mia parte. Non potevo muovermi a causa della folla così lo scontro fu inevitabile. “
- Oh Dio, scusami!- disse lei. Guardai il mio solito golfino tutto bagnato per la Coca Cola finitami addosso.
Stavo per scattare con uno dei miei momenti d’ira, quando alzai lo sguardo e la vidi. Alta quanto me, capelli mossi e castani, occhi nocciola e un’espressione così dispiaciuta che tutta la rabbia che avevo addosso sparì di colpo.
- N-Non preoccuparti - dissi senza smettere di guardarla.
-Sono un completo disastro. Lascia che ti aiuti!-  disse lei sempre più dispiaciuta.
-Ma no, tranquilla! Vedo se Amy ha una maglia da prestarmi ed è tutto a posto.- Le sorrisi. Vidi che anche lei mi sorrise e sentii lo stomaco contorcersi. La salutai e andai verso Amy.
- Vieni con me- le dissi decisa. Le presi la mano e la trascinai in camera sua, chiusi subito la porta e iniziai a girare per la stanza senza fermarmi.
-Si può sapere che succede? -disse lei.
- Numero uno, dammi una tua maglia perché la mia è tutta bagnata. Numero due: Conosci una ragazza così dannatamente bella e non me l’hai mai detto?- quasi urlai dall’euforia. Amy scoppiò a ridere e mi prese la maglia.
- A chi ti riferisci?- Gliela descrissi il più fedelmente possibile, poi scendemmo giù e gliela feci vedere. Amy mi prese per mano e mi portò in cucina, con la scusa di prendere altre patatine.
- Lei è Briana ed è la figlia di un’amica di mia madre. Ha la nostra età e giocavamo da piccole insieme.-
-Si può sapere perché non ne conoscevo l’esistenza?- quasi impazzivo
- Pensavo non fosse importante, ma comunque, adesso avete una scusa per parlare quindi vai e fatti avanti.- Amy mi spinse verso la sala ma ero fin troppo timida per andare da lei e parlarle, quindi tornai a sedermi ma stavolta non guardavo la folla divertirsi, pensavo a lei.

Nel corso della festa la vidi molte volte e realizzai che aveva un sorriso bellissimo. Purtroppo, però, non parlammo quindi me ne andai con un po’ di risentimento.
Chissà se l’avrei rivista.
Ad ogni modo, stavo per far partire il motore, quando a un certo punto, sentii una voce chiamarmi. Non potete capire come il mio cuore impazzì in quell’istante.
  
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