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Autore: _Dark Side    02/02/2013    4 recensioni
Vedi papà? Tua figlia non è pazza come dicono tutti e come tu stesso pensi! Magari posso soffocarti piano piano, oppure meglio ancora sarebbe strapparti uno ad uno gli organi... partendo dal torace, sai. Un taglio dall'ombelico e su, fino alla trachea. Via il fegato; via le costole, una ad una; via i polmoni, il diaframma, lo sterno. Fino al cuore. E chissà come ti troveranno le tue badanti? Ahah, sono proprio curiosa!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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28 Luglio 1997
 
Caro diario,
stanotte Draven ed io siamo stati costretti a fuggire. Quei fottutissimi poliziotti hanno trovato le mie impronte sul coltello che ha squartato mio padre. Merda.
Ma è meglio così, perché posso vivere con Draven in un’altra città…e insieme saremo inseparabili, puoi giurarci. A mezzanotte ci siamo dati appuntamento alla sua capanna e poi…via! Verso nuove avventure! Non ci siamo portati nulla; io ho soltanto preso te e una penna… altrimenti come facevo a scriverti?
Di notte e con la nebbia non vedevamo un accidente. Comunque correvamo, mano nella mano, i vestiti ancora sporchi di fetido sangue secco. Chi l’avrebbe detto che il rosso colante nelle vene di mio padre puzzava così ?!
 
 
Dopo due orette sentivamo il bisogno immane di riposarci. Per nostra fortuna passava un’auto, così mi sono praticamente buttata al centro della strada, che quasi il conducente di quella Fiat mi investiva. Oppure sbandava per cercare di schivarmi e perdeva i sensi. Così io e Draven potevamo finire di ucciderlo e prendevamo l’auto. Un piano perfetto che ha funzionato alla grande. Appena l’uomo che guidava mi ha vista stesa sull’asfalto, ha frenato di colpo, ma è stato costretto ad andare fuori strada. Per fortuna l’auto non si è rotta, ma l’uomo non era nemmeno svenuto. Così ci è toccato fare il lavoro sporco. L’abbiamo tirato fuori dal finestrino con una forza disumana, perché pesava tanto. Poi, mentre Draven lo teneva fisso a terra, io ho preso una grossa pietra che avevo subito notato e l’ho sbattuta sulla testa dell’uomo una, due, tre volte. E poi ancora, ancora e ancora. Gli schizzi di sangue erano dappertutto. Sull’asfalto, Sulla piccola aiuola lì vicino, nei nostri visi e vestiti già sporchi.
 
L’uomo aveva una resistenza davvero scarsa, infatti dopo un po’ (troppo poco tempo) ha fatto il suo ultimo respiro, e il nostro divertimento era finito. Che altro dirti… Draven mi ha dato un lungo, caldo bacio dicendomi “Ben fatto, bellissima“ , poi si è messo alla guida, io l’ho affiancato e siamo partiti.
Vedevo dal finestrino le case scorrere veloci e il vento sbatteva violentemente sul cofano, causando un fastidioso boato. Dove ci dirigevamo? Ovunque, lontano da lì e insieme.
 

29 Luglio 1997
 
Caro diario,
ieri mi sono addormentata durante il viaggio. Infatti non so raccontarti cosa è successo… ma una cosa posso dirtela: stamattina, al mio risveglio, Draven era sceso dall’auto e mi stava aspettando i piedi, appoggiato al tronco di un’ imponente quercia. Scesi dall’auto e dovetti strizzare gli occhi. Il sole del primo mattino mi faceva sempre quell’effetto. Appena mi vide, Draven mi abbracciò e ci baciammo… era così bello! Mi sentivo come se potessimo volare insieme, l’uno sui piedi dell’altro, oppure in braccio, verso l’infinito.
Ad un certo punto, dopo avermi dato il buon giorno, Draven mi buttò a terra. La spinta fu violenta e mi lasciò sorpresa… Se cercavo di rialzarmi, lui mi ricoltiva con un calcio forte. Ma non riuscivo a parlare, tanto ero sconvolta.
Allora fu lui a dire qualcosa. “Credevi di potermi fregare, eh? Ho visto come uccidi con maestria! Tu sai uccidere le persone meglio di me. Ho cercato a lungo la persona che ha ammazzato mio padre al posto mio, e adesso sono convinto di averla davanti. Tu hai ucciso mio padre! Tu mi hai rubato la mossa! E adesso te la faccio pagare!”
 

Caro diario,
mi chiamo Draven, e ho ucciso Clara. Da oggi in poi sarò io a scriverti. Fino a quando, per mano di qualcuno, il mio cuore cesserà di battere.
  
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